Meditazioni italiano > 1961-65 > L’ASSOLUTA NECESSITÀ DELLA CARITÀ FRATERNA

L’ASSOLUTA NECESSITÀ DELLA CARITÀ FRATERNA

MI47 [27-12-1965]

27 dicembre 1965

Il riferimento è a Giuseppe Biasio, all’epoca novizio, che aveva partecipato, travestito da vecchia, ad uno scherzo originale organizzato da don Ottorino stesso.

MI47,1 [27-12-1965]

1.E io sono veramente a posto con la carità? È molto facile dire: “Il democristiano fa male ad agire così, questo fa male così, quell’altro fa male colà...”. Se tutti cominciassero in questa forma, che cosa succederebbe?
Iniziamo ognuno di noi a rinnovare il nostro piccolo quadratino e ad esaminarci se siamo a posto con le esigenze del Vangelo e della carità. La grazia ne sarà la conseguenza immediata. È vero o no? Infatti la gente non afferra immediatamente la grazia, ma quando “la carità copre una moltitudine di peccati” è tutta un’altra musica, come quando si canta “Carità” con il microfono. Il Signore ha chiesto proprio questo: l’amore verso il prossimo. Perciò, anche se tutti odiassero, anche se tutti parlassero male, noi dobbiamo dare questa testimonianza. Siamo cristiani, abbiamo abbracciato il cristianesimo, dobbiamo vivere da cristiani, e al cristiano il Signore domanda questo. Se tu donna brontoli, se tu donna ti arrabbi, se tu donna parli male, è inutile per te avere abbracciato il cristianesimo; è preferibile che non vada in chiesa, e se non vuoi vivere come cristiana puoi toglierti il Battesimo. Per questo vi ho detto che passiamo tra i Focolarini e padre Lombardi. È lo stesso pensiero che ripetiamo in tutte le nostre riunioni e nei contatti personali, e che ora ribattiamo: dobbiamo volerci bene! Gli altri sono uniti in un certo modo, e noi dobbiamo essere uniti in un modo diverso; gli altri con il demonio, non con Cristo. E Cristo domanda come prima cosa: “Vogliatevi bene; abbiate compassione gli uni degli altri”. Se due fratelli stanno per litigare bisogna intervenire: “Non dovete litigare... Venite con me”. “Ma... io...”. “Basta! Venite con me e sia finita!”. Questo è richiesto agli uomini. Per stare con Cristo è necessario prima essere in pace fra di noi. È sbagliato? Mi sembra che questo dovrebbe essere il vincolo che ci unisce tra di noi. L’unione fraterna è la logica conseguenza del desiderio ardente che ciascuno di noi deve avere di portare l’unione con Cristo al mondo intero. Infatti Cristo ci ha detto: “Io voglio che tutti siano uno, che gli uomini si vogliano bene”. È ora di terminare con gli odi, con le imprecazioni di uno contro l’altro, con le azioni cattive verso il prossimo, con i colpi di rivoltella, con i carabinieri contro le vecchie... Hai capito, Giuseppe? Cristo vuole carità. E io vado per il mondo ad annunciare agli uomini questa parola, e non sono contento finché gli uomini non si mettono su questa strada. Questa è la salvezza delle anime! È sbagliato? Cerchiamo ora di rendere concreto questo impegno.

CARITÀ

COMUNITÀ

critica

GRAZIA

CARITÀ

amore al prossimo

APOSTOLO testimonianza

CHIESA cristianesimo

GRAZIA Sacramenti

CROCE Demonio

COMUNITÀ

correzione fraterna

MONDO

COMUNITÀ

unità

nella carità

PAROLA DI DIO Vangelo