Don Guido Massignan era all’epoca consigliere generale e direttore della Casa dell’Immacolata.
Nome popolare con cui vengono chiamate le radici di scorzonera, pianta erbacea di cui si mangiano cotte lessate le radici. Questo contorno viene preparata nel Veneto in autunno, anche perché queste radici sono diuretiche, leggermente purganti e depurative del fegato. Per il loro gusto amaro questo contorno è poco gradito ai bambini!
MI167,1 [23-04-1967]
1 Lo Figlioli, è impossibile capire la parola di Gesù senza l’aiuto dello Spirito Santo. La mia povera mamma, poveretta, mi insegnava sempre: “Invoca lo Spirito Santo, prega lo Spirito Santo! Prima di studiare, prima di pregare, quando hai delle difficoltà, quando trovi delle tentazioni un po’ difficili, quando non capisci certe cose, invoca lo Spirito Santo!”. Che cosa ci insegnerà lo Spirito Santo, figlioli? Lo dice la liturgia nella colletta di questa mattina: “O Dio, che unisci in una sola volontà le anime dei tuoi fedeli...”. Ecco la prima cosa che fa lo Spirito Santo: unisce le anime dei fedeli in una sola volontà. In chiesa siamo tanti, ma da quando è entrato lo Spirito Santo abbiamo una sola volontà; allora non c’è più uno che litiga con un altro, non c’è più il primo che dice che ‘la vuol cotta’ e l’altro che ‘la vuol cruda’, perché c’è solo una volontà e questa è la volontà di Dio. Cioè lo Spirito Santo ci unisce in una sola volontà, fa scomparire la volontà di don Ottorino, la volontà di don Guido , la volontà degli assistenti, la volontà dei compagni; scompare tutto, entra lo Spirito Santo: “Parlami, o Signore, dimmi che cosa vuoi che io faccia!”. Ecco la prima cosa che lo Spirito Santo ci insegna! Quando noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo è avvenuta l’unione delle volontà perché lui ci ha dato una sola volontà, e allora il Signore ci darà un’altra grazia: “... concedi al tuo popolo di amare te solo”, in altre parole di amare la tua volontà. Che cosa devo fare questa mattina? Andare a passeggio. Che cosa devo fare? Andare a studiare. Io voglio fare quello che vuole Dio, e perciò a me piace quello che piace anche al Signore. Quante volte mia mamma, poveretta, mi domandava: “Che cosa vuoi che ti prepari da mangiare?”. “Quello che tu vuoi!”. E allora lei mi diceva: “Che cos’è che ti piace?”. “Quello che piace a te!”. E mia mamma rispondeva: “A me piace quello che piace a te!”. Io dicevo alla mia mamma: “A me piace quello che piace a te!”, e mia mamma: “Anche a me piace quel che piace a te!”. È così fra due persone che si vogliono bene! “O Signore, io amo quello che piace a te! Voi che io mangi qualsiasi cosa? E allora amo la pastasciutta. Vuoi che mangi gamberi? Gamberi. Vuoi che mangi ‘code di radicchio’ ? Ebbene, mangio code di radicchio. Io amo quello che ami tu. O Signore, concedimi di amare quello che comandi. Io voglio fare la tua volontà, ma voglio amarla la tua volontà, anche se mi costa fatica, anche se è una cosa dura, anche se è una bastonata sulla testa, anche se poi ho mal di testa: importa niente! Io, Signore, desidero amare la tua volontà!”.FAMIGLIA papà
DIO Spirito Santo
AUTOBIOGRAFIA famiglia
PREGHIERA
FAMIGLIA mamma
COMUNITÀ
unità
nella carità
CROCE difficoltà
VOLONTÀ
MI167,2 [23-04-1967]
2 Andiamo avanti ancora con la colletta:“...e di desiderare ciò che prometti”. Che bello, figlioli, desiderare quello che promette il Signore! Che cosa promette il Signore? La vita eterna, ma prima le croci. Ti promette la vita eterna e le croci. Amare la volontà di Dio e desiderare ciò che promette il Signore: prima la croce, e poi la vita eterna, vivere con il desiderio di fare la volontà di Dio e della vita eterna. Ecco i cristiani: “... uniti in una sola volontà...” amano la volontà di Dio e desiderano la vita eterna. “Poiché - continua l’oremus - in mezzo alle vicende del mondo siano fissi i nostri cuori dove sono le vere gioie”. Figlioli, il mondo non capisce queste cose; queste verità non tutti possono comprenderle. Le vere gioie non stanno nell’essere deputati o senatori, non stanno nell’essere padroni di una grande fabbrica, non stanno neanche nell’essere superiori generali di una congregazione. La vera gioia consiste nel fare la volontà di Dio e nell’andare in Paradiso. Ecco il cristiano che vive con i piedi in terra e con la testa in cielo. Il vero cristiano vive facendo il suo dovere sulla terra, ma pensando al Paradiso. Ecco l’augurio che dall’altare vi faccio stamattina, e per questo celebro la Santa Messa per voi, perché il Signore ci conceda una grazia, la grazia di avere con noi lo Spirito Santo, il quale ci unisca insieme in modo da avere una sola volontà, e cioè la volontà di Dio, e che ci dia la grazia di “amare ciò che lui ci comanda e desiderare quello che lui ci ha promesso”, e di avere sempre lo sguardo rivolto verso il Paradiso dove fra poco tutti ci ritroveremo.FAMIGLIA papà
NOVISSIMI eternità
CROCE
VOLONTÀ
di DIO
CHIESA cristianesimo
MONDO
CONGREGAZIONE superiore generale