1 Figlioli, ebbene, altrettanto è impossibile capire la parola di Gesù senza l'aiuto dello Spirito santo. La mia povera mamma, poveretta, mi insegnava sempre: "Invoca lo Spirito santo, prega lo Spirito santo, prima di studiare, prima di pregare, quando hai delle difficoltà, quando trovi delle tentazioni un po' difficili, quando non capisci certe cose, invoca lo Spirito santo!".Ebbene, che cosa ci insegnerà lo Spirito santo, figlioli? Lo dice la liturgia proprio nella preghiera di questa mattina: "O Dio, che unisci in una sola volontà le anime dei tuoi fedeli...". Ecco la prima cosa che fa lo Spirito santo: unisce, unisce le anime dei fedeli in una sola volontà; cioè, siamo in tanti in chiesa, ma quando è entrato lo Spirito santo in mezzo a noi abbiamo una sola volontà. Allora non c'è più uno che litiga con un altro, non c'è più il primo che dice che la vuol cotta e l'altro che vuol cruda, no, perché c'è una sola volontà, e questa volontà è la volontà di Dio. Quando è entrato in noi lo Spirito santo, noi desideriamo una cosa sola: la volontà di Dio, cioè lo Spirito santo ci unisce in una sola volontà, fa scomparire la volontà di don Ottorino, la volontà di don Guido, la volontà degli assistenti, la volontà dei compagni, scomparisce tutto, entra lo Spirito santo: "Parlami, o Signore, dimmi cosa vuoi che io faccia!". Ecco la prima cosa che lo Spirito santo ci insegna!Quando noi abbiamo ricevuto lo Spirito santo, c'è stata una sola volontà, perché Lui ci ha dato una sola volontà. Allora, eccolo qui, il Signore ci concederà un'altra grazia, ed eccola qui: "... concedi al tuo popolo di amare te solo, in altre parole di amare la tua volontà!". Cosa devo fare questa mattina? Andare a passeggio. Cosa devo fare? Andare in studio. Io voglio fare quello che vuole Dio, e amo fare quello che vuole Dio, e perciò a me piace quello che anche piace al Signore.Quante volte mia mamma poveretta, mi domandava: "Cossa vuto ca te parecia da magnare?". "Quello che tu vui ti!". E mi diceva allora lei: "Cosa xe che te piase?". "Quello che te piase a ti!". E mia mamma rispondeva: "Ma vidito, mi me piase quello che te piase a ti!". Io dicevo alla mamma: "A me piace quello che piace a te!". E mia mamma: "Ma vidito, a mi me piase quel che te piase a ti!". È così fra due persone che si vogliono bene, no?“Io amo, amo quello che piace a te, o Signore! Vuoi che io mangi qualsiasi cosa? Allora amo la pastasciutta. Vuoi che io mangi, vero, gambari? Gambari, no? Vuoi che mangi code di radiccio? Code di radicchio... Io amo quello che ami tu, cioè concedimi, o Signore, di amare quello che comandi. Io voglio fare la tua volontà, ma voglio amarla la tua volontà, anche se mi costa fatica, anche se è una cosa dura, anche se è una bastonata sulla testa, anche se ho mal di testa: importa niente! Io, Signore, desidero amare la tua volontà”.
MO167,2 [23-04-1967]
2 Andiamo più avanti ancora."... e di desiderare ciò che prometti...". Che bello, figlioli, desiderare quello che promette il Signore! Che cosa promette il Signore? Che cosa promette? La vita eterna, ma prima le croci, caro... prima le 'crux'! Ti promette la vita eterna e le croci. Amare la volontà di Dio e desiderare ciò che promette il Signore: croce prima, e la vita eterna, vivere col desiderio col desiderio della vita eterna, vivere col desiderio, di fare la volontà di Dio e della vita eterna.Ecco il cristiano: "... uniti in una sola volontà, amano la volontà di Dio e desiderano la vita eterna! Poiché - continua l'oremus - in mezzo alla vicende del mondo siano fissi i nostri cuori dove sono le vere gioie".Ah, figlioli, il mondo non capisce ste cose qui, sapete! Queste cose non tutti possono comprenderle. Le vere gioie non stanno nell'essere deputati o senatori, non stanno nell'essere padroni di una grande fabbrica, non stanno, ve lo dico, neanche nell'essere superiori generali di una congregazione... La vera gioia è là: nel fare la volontà di Dio e nell'andare in Paradiso. Ecco il cristiano, che vive con i piedi in terra e con la testa in cielo! Il vero cristiano vive facendo il suo dovere in terra, ma pensando al Paradiso.Ecco l'augurio che dall'altare vi faccio stamattina, e per questo celebro la S. Messa per voi: perché il Signore ci conceda una grazia, la grazia di avere con noi lo Spirito santo, il quale ci unisca insieme in modo da avere una sola volontà, e cioè la volontà di Dio, che ci dia la grazia "di amare ciò che lui comanda e desiderare quello - vero? - che lui ci ha promesso", e di aver sempre la sguardo rivolto verso il Paradiso dove fra poco tutti ci ritroveremo.