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L’AZIONE DI DIO E DI SATANA NELL’APOSTOLATO

MO166 [20-04-1967]

20 Aprile 1967

MO166,1 [20-04-1967]

1 Sia lodato Gesù Cristo...
Siamo ridotti di numero questa mattina... "Che lo stesso Dio e Padre nostro e il Signore nostro Gesù ci appianino la via verso di voi!" Padre John, capite qualcosina? Sì? Anche Max? Capisci un pochino? Anche le bestemmie? Anche le bestemmie che dice don Ottorino? Parola difficile bestema! Dunque, state attenti: "... lo stesso Dio e Padre nostro e il Signore nostro Gesù ci appianino la via verso di voi". Sarebbe come dire, per esempio, Smiderle, che te disessi rivolgendoti ai ragazzi di quarta e quinta, te disessi: "Che il Signore nostro, il Padre nostro, che Gesù, ci appianino a noi - cioè noi, io e Gaetano - la strada verso di voi, in modo che noi possiamo fare qualche cosa, che non veniamo a rovinarvi...". All'inizio dell'anno scolastico, rivolgendosi ai ragazzi, il discorso inaugurale del parroco xe sto qua, vero, ai suoi giovani, Giacobetto che dixe: "Ragazzi, che il Signore Iddio appiani la strada in modo che io possa parlarvi in nome suo!". "Paolo sa che la cura delle anime e l'apostolato sono opera di Dio - sono opera di Dio -, e che di conseguenza il loro vero nemico è Satana". L'abbiamo detto tante volte. Dunque Paolo... "Paolo sa che la cura delle anime e l'apostolato sono opera di Dio"... sono opera di Dio! Rendersi conto, per esempio, che il primario dell'ospedale è Dio, e noi siamo tutti quanti assistenti del primario. Che è lui il padrone, è lui il padrone delle anime e dell'apostolato. Chi è l'assistente di quelli di prima? Dio! Di quelli di seconda? Dio! Di quelli di terza? Dio! Di quarta e quinta? Dio! Chi è il maestro dei novizi? Dio! Chi è il superiore generale? Dio! Chi è, vero, il geometra della Casa? Dio! Chi è che fa i pociti? Ninin! El stava ciacolando... Guardate, figlioli, mettersi in testa che, insomma, è lui, è lui l'artefice della conversione delle anime, è lui che salva le anime. Non siamo noi, ed essendo un'opera sua la salvezza delle anime, necessariamente troveremo sul cammino Satana. E che dove sta lavorando lui, c'è subito l'altro che lavora. Dove impianta un cantiere Dio, immediatamente poco lontano impianta un cantiere anche quell'altro. Come a Valdagno Marzotto ga fatto un palazzo, e subito dopo Marzottin, i altri Marzotto, 'naltro palazzo vissin! Marzotto fa Montalbieri su là e subito gli altri prepara il posto... per noialtri! Ma, vedaremo se Dio vorrà per noialtri! Comunque, prepara el posto per un altro palazzo, ecco! Uno impianta a Valdagno, quell'altro impianta su a Castelvecio: pronti! Non bisogna essere di meno, no? Sul nostro cammino troveremo sempre così, sempre così.

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2 Il Signore impianta una vocazione, ecco là Luciano, e il demonio ghe impianta 'naltra vissin... Brrrroooommm! Chi vince? Mah! O vince, a un dato momento, a un dato momento ga vinto là a Castelvecio, ga vinto el Marzotton, e el Marzottin xe sta coi fondamenti intanto! Capito? Guardate che in ogni anima ci sono due monti: là ghe xe el Postale, el monte, no, savì che ghe xe a Castelvecio il monte dove che Marzotto se ga impiantà, e l'altro dove che se ga impiantà quell'altro, no? El ga messo zo decine... mi go vista, mi go vista la terra: i ga tante... piante, migliaia di piante... per non esser di meno, no? Però, uno lassù si è piantato, l'altro... alle fondazioni!
Arriva nella casa di Marco, arriva Dio, lo chiama, lo invita, lo vuol far suo; subito lì vicino a casa, pi pi pi vizin che xe possibile quell'altro impianta anca lu el fondamento de una casa. E una si completerà, e una resterà solo la fondazione. Quella che si completerà durerà per tutta l'eternità, e l'altra? Guardate che... che potere che abbiamo ognuno di noi, sapete! Io posso, io posso fare in modo che la casa di Dio abbia solo le fondazioni in me, e invece sia la casa del demonio! È tremendo, eh, è tremendo! Ora, la costruzione di questa casa, però, è opera di Dio, ma Dio non può far niente se non c'entro anch'io, perché non... E in questa opera bisogna convincersi che c'è Dio che mette le fondazioni, e subito Satana... Ve l'ho detto... Parlando del Chaco ho detto: voi andate là e troverete già lui che ha sentito dire... Scccchhh! In aereo è già pronto, là. Il vescovo ha già avuto sette ettari di terreno, e state sicuri che l'altro ne ha avuto degli altri ettari, vicini e dentro, vicini e dentro! Vicino lì, il demonio metterà una chiesa protestante, metterà subito... vi sarà magari qualcuno... magari una donnaccia di quelle di strada che vuole farsi la casa in fondo là... per mettersi vicino! State sicuri che il demonio sta preparando tutto dove andrete. Attorno, perché se uno ha da costruirsi la casa bisogna che sia fuori, no? Ma dentro, state sicuri che dentro... Eh! Questa è... L'apostolato è fatto così! Questo è l'apostolato! L'opera di Dio l'apostolato, e l'opera di Satana dall'altra parte. Questo è quello che noi dovremo mettersi in testa che troveremo dinanzi a noi, sia in una Comunità sia in un'altra. Io mi trovo davanti a Luciano e io so che in Luciano ci sono due cose: Dio e Satana; e Dio sta lavorando, e Satana sta lavorando. Eccolo lì: Satana da una parte e Dio dall'altra, e io vi vedo dentro. Sì, sì, vi vedo. Vedo le due costruzioni, i due cantieri: uno vincerà e allora spazzerà giù l'altro; scapperanno via gli operai dell'altro e, supponi, vince Dio e allora verranno gli angeli, spazzeranno via... grrooommm... con le ruspe, e resterà una piattaforma, quella di Satana, dove che gli angeli i va a ballare; se invece vince Satana, spazzerà via quella di Dio per fare una piattaforma dove i demoni va a ballare. Tremendo, eh, e in ogni anima succede questo, e in una parrocchia succede questo; dove andrete voi troverete questo, lo troverete dappertutto: un campo di battaglia!

MO166,3 [20-04-1967]

3 E se è Satana che sbarra il cammino, solo Dio può sbatter via gli ostacoli, figlioli! Ecco qui! Allora, state attenti. Se la realtà è questa, prendiamo Luciano che l'è l'omo della giornata, se la realtà è questa, che dentro di lui ci sono due città in costruzione, una sta costruendola Dio e l'altra sta costruendola Satana, allora io, facendo l'apostolato, mi trovo dinanzi a Satana. È chiaro? Se io tendo ad aiutare Dio, mi troverò Satana anche contro di me, no? Se io vado coi sacchi a portar cemento a Dio, Satana cercherà di fermarmi perché non porti aiuto a Dio, no? Allora, chi... se Dio... nel fare apostolato, poniamo, io... l'apostolato è questo, no, io devo aiutare Luciano a vincere la battaglia in modo che trionfi Dio e non trionfi Satana! Chiaro? Te pare, Berto? Allora attento: quando io comincerò a fare apostolato a Luciano, cioè aiutare Luciano a costruire la città di Dio? E a debellare quella di Satana, in modo che venga fuori la piattaforma per andar a ballare, no? Eh! Allora io, mentre sto andando verso di lui, cozzerò contro chi? Contro Satana, no, contro Satana! È inevitabile: io mi trovo contro Satana; ogni volta che faccio una azione apostolica mi trovo contro Satana.
Anche quando in confessionale dico una buona parola a una persona, quando mi incontro con un giovane in cortile, è questo che bisogna credere, caro don Luigino, là in fondo! Non si deve fare le cose semplicisticamente là: "Eh ben, nda paroleta!", che se dixe una parola. Rendersi presente quello che è realmente, quello che sta succedendo! Non è... coi leoni là, colla fionda! Chiaro? Ci si mette in posizione per lo meno... ma col mitra almanco, no? Ora attenti, eccolo, la realtà tremenda è questa: quando io faccio un'azione apostolica di qualsiasi genere, grande o piccola, io cozzo contro Satana, e se cozzo contro Satana devo rendermi conto che l'unica arma per vincere Satana è Dio. Non posso io da solo resistere a Satana, no, non posso! E allora come xe che se fa quando se va in una casa, quando che nel porton xe messo "Attenti al cane!" fora? E ghe xe un cagnasso grande, grande? Se sona el campanelo e se va dentro? No! Anca se el porton xe verto, se va dentro? No! Se el can xe molà, te par, Livio, no se va mia dentro! Sona el campanelo: "Parona, par piassere ciàmela dentro el can?". E la parona: "Ehi, Berto, via da qua.... via!". La parona la para via el can, la lo para dentro, magari la lo ciapa e la lo liga se ghe xe la cadena, el can sévita a sbaiare, la lo liga, e allora se va avanti tranquilli; sempre paura però parchè l'è lì che el sbaia e che l'alza le gambe parsin, ma l'è ligà alla cadena... Fin che la parona non liga el can... el te stira le braghesse, el ga dito quel'altro. Xe vero o no?

MO166,4 [20-04-1967]

4 Ora ecco, se io voglio fare un'azione apostolica in Luciano, devo ricordarmi che io devo andare contro il demonio, che avrò il demonio contro, no? E allora bisogna domandarghe alla parona o al paron che i liga el can, prima. Perché solo Dio può spazzare gli ostacoli! È pazzesco, è proprio da bambini pensare di fare qualche cosa sul piano umano nell'azione apostolica, è da bambini, è da bambini, è infantile credere che con i libri, con lo studiare, che con l'intelligenza, con le doti umane... No te ne accorgi? Cosa vuoi fare tu? Cosa interessa che uno sia un contadino o che sia uno che ha tre lauree se ghe xe un cagnasso che ghe dà un morsegon vuoi all'uno e vuoi all'altro? "Stai indietro, sai, perché sono laureato io!". El te dà un morsegon sul cu...! El me fa dire stupidate! Nol varda mia lu se la xe carne laureata e non laureata, no? Ghe interessa che la sia mangiata! Mejo se ghe xe tutto el resto, ma passare davanti al can, ehh, lì caro ghe vole la santità! Dopo te ve là dentro e te parli, ma l'essenziale xe quel passaggio lì, trovare! Passare... Voi che avete visto il cinema, no, tante volte ghe xe uno stretto dove ghe xe le mitragliatrici, tatatatata! Proprio quel passajo lì, quel passajeto lì, no? Xe chiaro, bisogna essere corazzati di santità, di unione con Dio; soltanto se te fe quel passaggeto in unione con Dio ti sì salvo, se no, sssfff! Te me vardi, Luciano? Questa la xe la realtà, caro!
"Per cui, solo la preghiera può aiutare a sgombrare la strada". Quante volte abbiamo detto che la preghiera e il sacrificio... Ecco il motivo intrinseco per cui è necessaria la preghiera e il sacrificio! Quando dicevamo che la parola accompagnata dal sacrificio, no, la parola, la predicazione, che per la predicazione ci vuole lo studio, eccetera, ma accompagnato dal sacrificio, ma accompagnato dalla preghiera! Ecco il motivo: perché, essendo l'opera della salvezza delle anime opera di Dio, ed essendoci naturalmente vicino alle opere di Dio l'opera della città di Satana, per passare la città di Satana e andare nella città di Dio occorre l'intervento di Dio, perché solo lui può spazzare Satana. E per ottenere l'aiuto di Dio per spazzare gli ostacoli, non c'è che preghiera e sacrificio. Non c'è niente da fare! Te me vardi, Mario?

MO166,5 [20-04-1967]

5 "In verità, soltanto chi nella fede sa valutare oggettivamente le difficoltà, può usare i mezzi idonei a superarle".
E perché, scusa, se noi guardiamo sul piano umano, scuséme, chi è che avrebbe il coraggio di andare a prendere un bambino e insegnarghe ad amare il Signore? Mi no gavaria el corajo! Sul piano umano, prendere un bambino di sei sette anni e prepararlo alla prima comunion! Chi è che sarebbe tanto ardimentoso da dire: "Mi, lo preparo mi!". Ti te lo prepari... Ma te rendito conto cosa vol dire preparare uno alla prima comunione, all'incontro con Cristo? Chi xe de voialtri che gavarìa el coraggio, sul piano umano, di affrontare un bambino e prepararlo alla prima comunione? Mi, de sicuro, no, sul piano umano non gavaria el coraggio. Cossa disito, Livio? Vol dire non capire... "Sì, ben, par insegnarghe...". Sì, ma preparare una creatura a incontrarsi col suo Dio, se te lo fe in forma così... bambinesca xe un conto, ma se te vui farlo bene... Pènsete la responsabilità che te ghe dinanzi a Dio e proprio sul piano umano sarìa da aver paura; tanto quanto o forse più la paura di preparare un bambino alla prima comunione, che non di preparare uno a morire, fra pochi istanti a morire. A ghe xe da pensare, oh, sul piano umano, la evangelizzazione... Sul piano umano vegner farve la meditazione a voialtri! Savissi quante volte, mentre sto parlandove... "Dove xe ca son? Mi go corajo de dire ste robe qua? Mi me ardigo a dir ste robe qua?". Sul piano umano è tremendo! Chi è che potrebbe, sul piano umano, parlare in nome di Dio? Chi è che sa... insegnare una strada che conduse al Paradiso? Sarìa compagno che uno sul piano umano che insegnasse a 'n altro a correre in bicicletta, e lu no l'è gnanca capace de andare in bicicletta! O insegnasse a uno a fare i salti e l'altra ga una gamba rotta e nol pol gnanca saltare! Figlioli miei, è grande sapete la scuola dell'apostolato, è meravigliosa! Sul piano umano... una mamma educare i suoi figli! Ohh! Ma sarebbe da spaventarsi, una mamma aver tre quattro figli e dover educarli e sapere le responsabilità che incombono sulle sue spalle per quei figli; perché quei figli avranno figli, e i figli avranno figli, e si ripercuote fino alla fine del mondo quella educazione della mamma! Mica scherzare! Dirà Marco: "Eh, noialtri semo fortunà parchè 'ndemo preti... tanto!".

MO166,6 [20-04-1967]

6 Ora ecco: "... soltanto chi nella fede sa valutare oggettivamente le difficoltà, può usare i mezzi idonei a superarle".
Ed ecco allora che coloro che veramente hanno capito ste cose qui e le credono, tu li vedi tanto umili, senza tante arie, senza tante arie, che si fidano poco di se stessi e confidano tanto in Dio, si mettono a pregare prima di fare qualunque azione, son un po' titubanti, ma poi vanno... poi sono decisi fino in fondo quando si tratta di partire, e tu vedi che vicino a loro è come un'oasi, come la rosa di Gerico. Il deserto... ma cosa xe? Te vedi un fiorire, un fiorire... Quante volte si va in certi paesi dove c'è stato qualche parroco che ha lavorato per venti trent'anni e vedi un fiorire... "Poareto, senza arie quel prete! Ma uno che ghe crede, uno che capisce... te vedi che riferisce tutto al soprannaturale". "El demonio, el demonio, sa, l'è tremendo, tante volte qua a gavevo un toso... gavea una ragazza, e dopo el diavolo me ga 'sassinà... Beh, ma go fatto pregare tanto, fatto penitenza!". Te vedi, sa, te vedi proprio che el riferisce tutto a Dio, tutto a Dio, tutto sul piano soprannaturale! Ma te vedi un fiorire di vita cristiana, di mamme, di papà, eccetera. Ma perché? Perché quando che uno ci crede, acquista si può dire l'onnipotenza di Dio anche lui. Ora, fratelli miei, bisogna che anche noialtri ci abituiamo, rifacendoci alla meditazione di ieri mattina, ci abituiamo fin da adesso a considerare queste cose qui, perché se aspettiamo domani nel campo apostolico fuori, è impossibile. Ieri mattina vi dicevo: "Se oggi non avete la forza di fare la correzione fraterna al compagno, domani non avrete la forza di fare il vostro dovere, domani non sentirete quello spirito apostolico, domani, se non lo sentite oggi!". Questa mattina vi dico che se per fare la correzione fraterna non vi appellate a Dio sapendo che nel vostro fratello c'è la lotta fra Dio e Satana, vi dico, guardate che domani fiderete... vi fiderete troppo delle vostre forze. Bisogna che fin da adesso voi vi convinciate che un po' di apostolato lo dovete fare, ma questo apostolato lo fa Dio con voi e voi con Dio. Perciò, anche, per esempio, avete sentito, per esempio, che in casa vostra c'è una difficoltà, che nel vostro paese c'è qualche difficoltà, che c'è qualche anima in pericolo, sentite dire che i nostri missionari hanno bisogno, eccetera, ma bisogna che vi abituiate a capire che c'è il demonio di mezzo, che c'è il demonio che cozza contro, e lì subito prendiate posizione: "Fiol d'un can d'un diavolo!". San Paolo continua a tirarlo fora el demonio. Aver da capire, insomma: siamo diretti al Paradiso, eccolo là, per istrada c'è il demonio che cerca de romparne tutto quanto, vero, romparne i passaggi...

MO166,7 [20-04-1967]

7 Pensate voialtri un momentino se io dovessi partire in aereo per l'America e sul più bello che sono in aeroporto e da tutte le parti c'è il demonio che me spara contro, che el mette dentro spuntiglio nei motori, che butta dentro acqua al posto de benzina, insomma, che el fa de tutto par farne saltar par aria! Te capissi che prima de partire vardemo puito che non ghe sia bombe dentro, intanto, no, controllemo che ghe sia benzina, nel passare par sora stemo attenti che nol ne spara 'dosso, insomma, semo preoccupà! In momenti del tempo de guerra ghe gera da preoccuparse, savìo.
Ora, state attenti che il demonio è sempre in agguato, di giorno e di notte. Luigi, te me vardi caro? E noi abbiamo dichiarato guerra al demonio, e noi dobbiamo andare contro il demonio, e lo troveremo sempre, sempre, sempre sui nostri passi. È lui, eccolo, anca qua, eccolo anca qua! Potete volare finché volete, se domani andrete nella luna e troverete là i... lunatici, vero, ricordatevi che anche là troverete il demonio. Se andrete in un convento di clausura, domani vi ritirerete in un convento di clausura, anche là troverete il demonio, anche a Monte Rua. Ma ricordatevi che in qualunque parte... difatti... Mi son stà curioso, una volta son nda a Monte Rua, e ho trovato lì uno di quei padri là, e ho domandato: "El me diga un po', padre: el demonio vienlo dentro anca qua?". "Pare impossibile...", el ga dito, e allora si è un po' confidato con me disendo... Gli ho domandato un po': “Nei padri qual'è la forma che assume il demonio?”, e là mi diceva: "Padri anche che hanno sessanta settanta anni, il demonio presenta il mondo come una cosa... come, come le tentazioni dei ragazzi di sedici diciassette anni, quell'età lì insomma...". Mi diceva proprio: "Le tentazioni tremende per loro... Il demonio, sa, il mondo lo fa deventar più bello di quello che è. Quello che hanno... tante volte - dice - capita questo: qualcuno rinuncia al mondo, stanco del mondo, rinuncia e si dà, decide insomma di darsi al Signore... ormai basta... e viene, nauseato del mondo vien dentro, dopo dieci anni rimpiange il mondo... come... Par di vedere un po' quei dell'Egitto che i scapa via dall'Egitto e dopo i rimpiange le seòle dell'Egitto: "Almanco là gavivimo, almanco là gavivimo!". El demonio ghe xe, el demonio ghe xe!”. Ma go fatto una lunga discussione quella volta col padre, apposta, perché mi interessava vedere un po' fin dove arriva el demonio, no? Pensavo che, sa, in battaglia son qua durante la vita apostolica, caso mai, pensavo, me ritiro là dentro e son al sicuro, no? Ninte da fare, cari! Neanche là... Non state... Sai, Toni, te scapi via dal Chaco e te disi: "Me ritiro là perché son sicuro dal demonio...". No, no, no! Il demonio ti segue anca là!

MO166,8 [20-04-1967]

8 Concludendo.
"E dove l'oppositore è Satana, si deve ricorrere appunto alla preghiera". C'è niente da fare! Mi insegnavano, da piccolo, che Satana si vince in due modi: con la fuga e con la preghiera, mai affrontandolo di petto. Mentre scappè, spuèghe drìo, sì, ma affrontare Satana di petto, guardate, non state arrischiarvi, perché hanno provato tanti e tutti i ghe ga rimesso le penne, la pelle... Satana si vince soltanto fuggendolo perché... Mettetevi a ragionare con un comunista, e vedì se sì boni a ndarghene fora! Ora Satana l'è quelo che ga inventà i comunisti... Specialmente quando si tratta di purezza, quando si tratta, quando si tratta di superbia, quei due punti lì: guardate che Satana col ragionamento non si vince. Quando, per esempio, si trattasse supponiamo di un ragazzo, mettiamo un giovanotto come Fabris, cominciasse in questo momento una crisi tremenda, una crisi tremenda, e allora cominciasse: "Sa, il mondo... sa, qua...", e cominciasse pesare quello che gli dà il mondo e quello che gli dà Dio, e si mettesse là... "Ma qua... ma là... va là...", bene, questa tentazione qua, guarda, non la vinceresti Fabris neanche per sogno mettendoti a pesare, a discutere col demonio. Cioè, mettendoti col demonio ti dice, il demonio ti dice: "Sta' attento, Giampietro, varda, tu adesso lasci, tu lasci, vero, il mondo per andare col Signore, ma a ti il Signore cosé che ti dà?". Adesso tu cerchi di rispondere: "Il Signore mi dà la vita eterna". "Boh, ghe credito ti! E quando in qua?". Se tu cominci a entrare in discussione col demonio, ricordati, Fabris caro, tu la perderai, sei già sulla strada di perderla! Il demonio si vince, attento come si vince: "Varda, Giampietro, varda, guarda che bello che è il mondo, guarda quanto... Inginocchiati dinanzi a me, no, inginocchiati dinanzi e adorami!". E cosa ha detto il Signore? "Va’ a retro, Satana!". Nol ga mia fatto discussione! El ghe ga risposto... quando che el demonio ga dito: "Di' che queste pietre si cambino in pane!", el Signore ga dito: "Non di solo pane vive l'uomo!". "Buttati giù!". "È stato scritto: non tenterai il Signore Dio tuo". "Inginocchiati dinanzi a me...". El ghe ga spuà in faccia e quell'altro l'è scapà via! Col demonio, col demonio bisogna rispondere o in quella forma lì... Se presenta el demonio, vien tentarve così: "Senti, va’ in malora, brutta bestia...", e se ghe butta quattro besteme 'dosso! Se ciapa el crocefisso e se ghe dà un bel baso: "Signore, io sarò con te! Non mi interessa niente, non entro neanche in discussione, io sarò...". Xe giusto? Così, vardè che col demonio bisogna far così! Io... Me vien da ridere quando vedo qualche giovane che se mette là a zugare coi can, con un can rabbioso, pretendendo di vincere il can rabbioso col ragionamento. Ma state attenti, state attenti... E insisto su sto punto qua, perché, per esempio, la maggioranza delle vocazioni che si sono rovinate, sono... sono andate a ragionare col demonio. Col demonio non si ragiona perché sul piano umano la perdete! Vedete, noi seguiamo Dio... Avete sentito... la Messa come ga inizià stamattina? "Vieni e seguimi, vieni e seguimi!". Ma... il Signore chiama "Vieni e seguimi!" e l'altro risponde: "Io ti seguirò in qualunque parte tu vada! Sequor quocumque ieris!", no? Ma proprio: "Dime ti...". "Basta! Vieni e seguimi!".

MO166,9 [20-04-1967]

9 Ma se io, invece... Supponi che dicessi a Luciano Rizzi... Scusate se insisto un paio di minuti su sto punto qui. Io dicessi a Luciano Rizzi: "Senti, Luciano, vieni con me". E lui dice: 'Sì, vengo!". Salta fuori don Luigi, supponiamo sia il demonio: "Ciò, dove vèto?". "Vo via con don Ottorino!". "Va là, furbo, te ve via... Gheto sentio quella sera... la xe nda stufada! Vien con mi, dài, 'ndemo invece dalle suore Dorotee là, che ghemo da parlare, te sé, ghe xe suor Emilia... la ga i biscottini...". E lu dise: "Ma, anca don Ottorino me dà i biscottini sa vo via in compagnia...". "Sì, sì... i biscottini... Te vedarè quante quaie che el te dà par strada! El te dà da magnar le quaie par biscottini...". "Va ben... - el dise lu - Ma el me le dà parchè el me vol ben!". "Sì, parchè el te vol ben! Ma intanto el te le dà...". E zo! E se ti te continui la discussion così: basta, no... ogni parola che el dise lu, ti te cominsi già a mettere in dubbio un pochino l'affetto de don Ottorino, no? E allora... anca se te ve via con don Ottorino, l'è un ndar via: "Uff! Varda, se ndase via con don Luigi...". Parchè el continua descriverghe i biscottini con la crema e con nda storia e con l'altra, no? Nol te descrive mia el mal de panza che te fa par magnar quei biscottini là... Solo che la crema, eccetera.
Ora, attenti, attenti! Al demonio si risponde: "Ah, brutta faccia de don Luigi! Via con ti a trovar la suora! Don Ottorino me ga ciamà... Va’ a farte benedire! Don Ottorino, el pensa che el volea ca andasse dalle suore... mi, pò, ghe par che sia un omo da suore, mi? Oh, oh!". Quello se ghe risponde al demonio, no, e se ghe dà nda ridada e... la xe finia, no? E dopo quando che te sì drio magnare magari un toco de salado come ghemo fatto ieri, là in sima al monte... quell'altro delle suore: “Altro che le suore! Varda qua: questa roba xe da omeni, no?".

MO166,10 [20-04-1967]

10 Così, anche se ghe xe da soffrire un pochino: "Questa xe roba da omeni!, no?". Se cerca de darse corajo! Questo xe el Paradiso! Sapendo già che la vita verso il Paradiso... la strada, è una strada dura! Se ti presentassero due strade davanti, a un dato momento sei a un bivio: "Quale che sia?". Supponemo che il demonio tasa, e che Dio tasa, quale che sia la strada che va su in Paradiso? Una bella larga e una stretta, una asfaltata e una piena de sassi, non stà, varda, pol darse che sia sta qua più larga, pol darsi, ponemo... ma quella stretta de sicuro va in Paradiso, perciò scegli sempre quella più dura. Nel dubbio scegliere la croce, nel dubbio scegli quello che costa di più! "Quale che sia la volontà di Dio? Quale che sia la volontà di Dio?". “Senti, a ti te piasaria mejo essere nel mondo o essere qua?". “Eh, nel mondo!". "E allora va’ da...". "Ma io voglio fare la volontà di Dio! Ma, sa, me sentiria ndar prete, ma... e se... anca nel mondo partecipo dello sforzo del bene! Domani son professore, sa, diventare deputato magari, quanto del bene mi podaria fare! Sento sì che non son drio scegliere la strada giusta, ma... ma...". "Quala xela che te costa de pì?". "Questa qua!". "Va’ su par de qua!".
Perdonè perché gero un pochetin stufo, ve la go dita un pochetin così... ve sì accorti anca voialtri... No volea gnanca farve la meditazion! Cosa volio farghe! I xe i pensieri delle colonie in montagna e la natura umana diria: "Ma ve farve benedire colonie... 'Ndemo a farla in Guatemala!". Volontà di Dio! Bisogna farla! Ora ve diria, ecco, disighe al Signore, no, almanco questo, che quando ca trovo i demoni par strada che i me mette i pali tra le rode, ca gabbia la forza de spuarghe in faccia e andare par la strada di Dio e non perdere el coraggio, e a un dato momento... Digo male, don Luigi? A un dato momento xe tante le difficoltà che vegnaria la voja, umanamente parlando, de molar tutto; ma ve digo, almanco l'Ave Maria che disemo adesso insieme, disemola perché gabbia la forza de fare quello che ve go dito e che podemo fare noialtri!