1.(Zeno: Qualche settimana fa, al Tiro a Segno, mentre don Ottorino ci parlava di come intenderebbe impostare, come vedrebbe lui l'Impegno di Vita per i prossimi mesi, per il prossimo anno e anche in seguito. Cioè era venuta l'obiezione che bisogna tenerli vivi questi Impegni di Vita: dal momento che è stata una delle nostre conquiste, si dovrebbe mettere senz'altro a frutto per noi e anche per gli amici, dato che da qualche tempo viene messo anche nel bollettino 'Unità nella Carità'. Allora, il parere di don Ottorino era questo. Io ho preso soltanto due o tre righe qua:I - "L'Impegno di Vita" dev'essere qualcosa che aiuta veramente a crescere nella carità.Cioè questo era quello che ci si era detto fin dall'inizio; però facendo un esame di coscienza, vedendo come li abbiamo svolti... anche gli incontri, a parte di come sono stati trattati gli impegni, ma dopo come sono stati svolti gli incontri... Non sempre il tema centrale è stato proprio quello della carità... Forse anche la trattazione così, tante volte sezionata e poi anche troppo teorica, ha portato un po' lontano dal tema centrale: quello della carità.II - Dovrebbe essere quasi un fioretto mensile, qualcosa di molto caldo, cioè un vero impegno.Il fioretto è un qualcosa che... un impegno che si prende alla sera per la giornata dopo, no?, e sul quale si fa veramente un esame di coscienza. Quindi la stessa cosa dovrebbe essere per noi l'Impegno di Vita. Un fioretto mensile, invece che giornaliero, mensile.III - E poi un'altra nota era questa: porre come punto centrale il Cristo.Cioè proprio intorno al Cristo. Quindi le frasi del Vangelo, ma anche forse una parola sola. Quindi semplificarlo il più possibile e soprattutto trovare quell'argomento insomma che possa sviluppare, che possa offrirci spunto per il tema della carità.IV - E che poi abbia come conseguenza, questo Impegno di Vita, un esame; quindi abbia dei propositi e di conseguenza anche un esame.Insomma renderlo caldo ecco, renderlo veramente caldo, imperniato soprattutto sulla carità. Un qualcosa che veramente aiuti a crescere nella carità. Questo era quanto io avevo preso nota, e penso che qualcuno avrà qualcosa da aggiungere.)
MO93,2[19-08-1966]
2.In altre parole si pensava questo. Il primo anno, il primo anno di esperimento, l'impegno della carità è stato piuttosto un po' generico, pur essendo stato bellissimo.Abbiamo cominciato il primo mese, mi pare: non mormorare, no? Vi ricordate: non criticare. Come?Dopo il secondo mese. Quindi già con l'idea di qualcosina di positivo. Infatti: "No, non posso mormorare 'sto mese; aspetto che vegna el mese che vien. Spetemo el mese che vien: sto mese non se pole mia mormorare".E il mese dopo i me ga dito che bisognava andare avanti e restava valido quello del mese prima e non se ga possudo mormorare gnanca el mese dopo.State attenti.Dopo siamo andati avanti con delle frasi bellissime sulla carità. Un commento fatto bene sulla carità.Ma, sono entrato in noviziato il 17 del mese di luglio e ho chiesto: "Come mai non è ancora cambiata la frase?". E poi ho cominciato a domandare a più di uno: "Qual'È l'impegno di questo mese?". Nessuno si ricordava. E allora go domandà: "Xelo un impegno o non xelo un impegno?". È vero o no? E vi dico, e ve lo confesso che dopo aver fatto un po' il cattivo - e adesso fasso una confessione - vardè che non so gnanca mi qualo che el xe l'Impegno di Vita de sto mese. Tanto che non credì che mi sia santo e voialtri non essere santi. Allora, ammettiamo che se lo chiamiamo 'Impegno' e poi non ce lo ricordiamo... Per esempio, io vi confesso che l'Impegno di questo mese io non lo so.Va bene. Ma allora bisognerebbe, secondo me, che trovassimo un qualche cosa che fosse però attivo, per cui fossimo costretti... "Ciò tosi, l'Impegno de sto mese xe questo, bisogna che femo questo". Ecco, renderlo proprio attivo. Ora, per renderlo attivo, non si tratta dei nostri incontri, ma bisogna che anche il tema che viene proposto sia tale che favorisca questo.Che cosa vi pare? E allora attenti.
MO93,3[19-08-1966]
3.Adesso, io non voglio concretizzare adesso. Stabiliremo, parleremo con calma con gli incaricati. Ma vi sembrerebbe sbagliato, per esempio, se dopo il lavoro che abbiamo fatto quassù in montagna, per quest'anno l'Impegno di Vita lo portassimo un pochino nell'incontrarsi col Cristo personalmente, in modo da far divenire la carità come una conseguenza? Mi sono spiegato come?Siccome il primo passo è quello che io devo diventare amico di Gesù... e allora vedere i vari punti dove io... Sarà l'incontro con Gesù Eucaristico, sarà lo sforzo di vivere la Santa Messa, lo sforzo di vivere la comunione, eccetera. Vedere un po', mettersi davanti al Signore e vedere un po'. Portare qualcosa di concreto per arrivare alla carità. Cosa vi parrebbe? In modo da... Non, mettere delle frasi un po' generiche.Supponiamo, c'è la questione di un po' di penitenza: un mese dedicarlo alla penitenza; sviluppare... In un mese io cercherò tutte le piccole occasioni per fare delle piccole mortificazioni, dei piccoli sacrifici. Perché? Per aiutare Gesù a salvare le anime.Un altro mese può essere qualche altro particolare, ma sempre in vista di questo: che io devo rinnegare me stesso, donarmi interamente a Lui, e possibilmente tirando fuori qualche frase del Santo Vangelo, della Sacra Scrittura, che mi porti a questo donazione a Cristo. Cioè, per donarmi ai fratelli io mi dono al Cristo. E ne viene di conseguenza che mi dono ai fratelli, perché necessariamente mi dono ai fratelli, no?Come la vedreste voi, in linea di massima? Eh? Vi dico: è da studiarsi adesso i particolari... Vedete che non m'azzardo a dire adesso cosa...Venturin: Mi pare che diviene cosa morta perché quelle frasi generiche là, non ci davano neanche la possibilità... Per esempio, anche quella di questo mese "Cercate prima il Regno di Dio e la sua giustizia...".Dice tutto e dice niente, no?Venturin: E dopo tante frasi erano un po' generiche...Zeno: Penso che anche per gli amici servissero molto poco.Venturin: E qui non abbiamo niente di concreto da poter dire. Quindi pensavamo che...
MO93,4[19-08-1966]
4.Guarda, la stessa osservazione me l'ha fatta mons. Sebben, perché lo legge. È uno dei più, vorrei dire, fanatici lettori del bollettino, o tifosi, vero. Guardate che egli stesso ha detto: "Sembra una cosa un po' troppo arida. Ci vuole qualcosa di più caldo". Capisci?Prendiamo per esempio: questo deve essere il religioso. È questo che il Signore vuole da me. E dire: "Cominsiemo, 'sto mese qua, tusi, mettemose d'accordo, aiutemose"; magari due-tre mesi sullo stesso punto. Visto sotto vari punti di vista, no?(Venturin: Sì, ma anche lì, dicevamo ieri sera, se per esempio un gruppo... E fissato ogni mese l'Impegno di Vita, ma dopo ognuno può vederlo... non so, per esempio... si può anche dedurre da quella che è la frase che si mette al mese... perché sono varie le esigenze dei gruppi...)Ma vedi, ma vedi... Se adesso noi prendiamo dei particolari, sta 'tento don Vittorio, che siano un po', che vadano bene per tutti, che dopo possono essere applicati. Per esempio, ho tirato fuori lo spirito di umiltà, lo spirito di umiltà. E cioè, dinanzi al Signore, tirare fuori una frase: supponi siamo noi dinanzi a Dio; ma bisogna che noi davanti a Dio... sì, lo spirito di ringraziamento. Ringraziare il Signore continuamente. E allora sottolineare quello che abbiamo ricevuto dal Signore.Adesso tiro fuori delle frasi così... Tu capisci che questo va bene per te, va bene per me, va bene per il Papa, no? Io vorrei che fossero cose che andassero bene, e dopo ognuno se le tira secondo i particolari. Il Papa ringrazierà perché il Signore ghe ga dà un bravo Segretario di Stato; io ringrazierò perché mi ha dato un bravo don Vittorio. Tu ringrazierai perché avrai la possibilità di fare penitenza vivendo vicino a don Ottorino. Lo tiriamo dopo... ma che ci sia materia per tirare. È giusto? Cioè avere la preoccupazione nello stabilire l'Impegno di vita, che chiunque sia...Per esempio, queste frasi che avevamo questa mattina letto sul 'Libretto' lì, se uno le prende in mano, hai da parlare per una settimana, è vero no? Ecco: l'Impegno di Vita dovrebbe dare materiale. È sbagliato?(Venturin: Le esperienze, si vedeva qualche volta che non erano mica troppo spontanee... oppure qualcuno non voleva dire la propria esperienza perché eravamo in troppi. Io proporrei anche di farlo nell'ambito delle classi: per esempio, seconda liceo, terza liceo, propedeutica...)Sta' attento: quest'anno io vorrei fare gruppi più piccoli.(Venturin: cinque.)
MO93,5[19-08-1966]
5.Cinque forse sono un po' troppo pochi; sarebbe l'ideale... Adesso io non voglio pronunciarmi; discuteremo insieme come dividere, ti pare no? Ci metteremo insieme... vediamo insieme a casa... Vedremo di affrontarli insieme i problemi... Ma credo che il problema numero uno sia che il numero non sia grande, ma soprattutto che ci sia la materia di una discussione.Supponiamo... Torniamo sulla parte eucaristica, tanto per tirar fuori la parte eucaristica: come vivere la Messa, come vivere la comunione; per esempio, il ringraziamento della comunione, la preparazione alla comunione, la Messa... Lì, per esempio, è facile tirar fuori le esperienze... "Tosi, come xe... sta settimana qua cerchemo de far bene il ringraziamento della Messa, della comunione, e dopo, da boni fradei, disemose le trovate o non le trovate". Gheto capìo? Uno può dire... "Varda, mi ve digo questo: fasevo una fadiga non so... e go visto che fasendo el ringraziamento come che faseva Papa Giovanni, raccontandoghe le storie, bona!". Un altro dirà: "Mi invece, varda, passo in rassegna: adorazione, ringraziamento, chiedendo perdono, eccetera eccetera". Un altro: "Mi...". Capissito? E può darsi che uno tiri fuori una forma di ringraziamento che vale per te. Perché non è uguale per tutti, tu capisci chiaro, no? Non si può dire: "Adesso tutti dieci femo ringraziamento allo stesso modo". Questo è pazzesco. Ma può darsi che tu sentendo come lo fa uno, come lo fa l'altro, come eccetera, da buoni fratelli, siamo un gruppetto, ce lo diciamo così da buoni fratelli, che venga fuori che io sento Daniele che lo fa in un dato modo e dico: "Guarda, questo non lo go mai pensà; voio provare anca mi", e trovo una via che va bene proprio par mi. Xe sbaglià?
MO93,6[19-08-1966]
6.Ma dopo ghin vien fora una par colore! Ma vedi, don Vittorio, io ho visto anche con l'impegno che avevamo noi col gruppo nostro, erano difficili le esperienze perché i temi non si prestavano neanche; perché dovevamo tirar fuori esperienze di altro genere vero, ma non riguardanti il tema. Il motivo era questo: perché generalmente anche quest'anno ci sono stati dei bellissimi temi, tutto quello che vuoi, ma temi - vorrei dire- di cultura, astratti un pochino; dove che, fatta una disquisizione culturale, fatta bene, fatta da uno "Cosa ne dite?". "Sì". E allora qualcuno magari aggiungeva, ma sempre sulla base cultura, non sulla base vita. È vero o no, don Luigi? Abbiamo ingranato tutte le volte che siamo andati fuori e abbiamo buttato un altro tema.Per avere "Impegno di vita" bisogna che ci sia impegno dei singoli; per forza, ecco... Ora l'Impegno dei singoli, se noi ci sforzeremo quest'anno di dire: tutti dobbiamo arrivare a quel dato punto, dobbiamo partire e vivere prima l'unione col Cristo per arrivare alla carità; e contemporaneamente vivere la carità, no? Perciò mettiamo il Corpo Mistico punto di arrivo e ognuno deve arrivare. Se ci mettiamo tutti correre e vardemo: uno corre di più. E allora ognuno dice la sua esperienza; ma con un bel programma ampio davanti.Questo mi riprometto di buttarlo giù. Ho incaricato don Guido, alcuni giorni fa, che faccia uno schema per conto suo. E dopo tratteremo insieme. Ne ho parlato con don Luigi Secco l'altro giorno... Voglio sentire, perché è giusto sentire, no? E dopo insieme, a Vicenza, io vi proporrò: "Guardate, secondo me, io penserei così: cosa ne dite voialtri?". Ma sappiate che non è secondo me, è secondo quello che ho sentito singolarmente. Perché se siamo un gruppo, a un dato momento influenzo l'uno, l'altro, st'altro, e uno dise: "Sì, va ben quello che dise lu". Vien fuori questo. Siccome voglio cercare la volontà di Dio, mica che mi diciate di sì a quello che dico io...
MO93,7[19-08-1966]
7.Ma guardate che si tratterà di trovare la strada, ma la sostanza è questa: vorrei che arrivasse ognuno di voi a essere impegnato seriamente a imitare Gesù, ma proprio imitarlo, e a essere un piccolo Gesù, in modo da presentarsi nella comunità come un altro Gesù; in modo che... il fratello veda Gesù, no solo per un atto di fede, ma che el veda che el ghe someja anche a Gesù un pochino... Non costringetemi a far solo atti di fede. Giusto, no? Questo vorrei che si arrivasse che nella comunità, come è messo nel nostro 'Libretto', "ognuno deve vedere nel proprio fratello Gesù". Ma che si veda una certa somiglianza, o almeno uno sforzo per assomigliare a Gesù. E nell'impegno che facciamo settimanalmente ognuno dovrebbe con semplicità dire: “Tusi, mi non ghe somejo a Gesù. Lo so anca mi, perché go una recia storta, go el naso massa longo... Ma vardè, mi me son sforzà... Ve pare si o no che ghe someja a Gesù, qua?". Ecco così: a questa semplicità dovemo arrivare. Ma questo sarà quando ognuno sa che anche il fratello è impegnato nella stessa cosa. Ma ci vuole una meta ben alta e precisa di dove dobbiamo arrivare.Vero o no? Avete capito il pensiero? Adesso vi prego, pensateci. Se vi viene qualche idea, mettetela fuori e aiutiamoci ad arrivare a quel punto. Perciò, in questa forma, penso che gli Impegni di Vita dovrebbero diventare più vivi, insomma, ecco. Altro?.... Dica, caro Marco.(Marco: Aveva detto, don Ottorino, che si doveva esporre il motto...)Ecco, non abbiamo esposto ancora niente; permetti che facciamo questo lavoro, questo che ho detto, no?... in modo che vediamo se da quello è possibile tirar fuori... Se questa settimana fosse stata una settimana più calma, senza acqua, foste andati via, vi foste mossi un pochino, se don Guido non fosse stato ammalato, eccetera, era mia intenzione di fare un gruppetto e discutere e trattare insieme. Don Guido si è ammalato, io ho dovuto andar via, Vinicio è malato: non è stato possibile fare il lavoro che sognavo di fare. Pregate; vuol dire che il Signore ha voluto così.
MO93,8[19-08-1966]
8.La sostanza c'è già, no? Sulla sostanza siamo d'accordo. Adesso vogliamo mettere un motto o vogliamo mettere una frase della Sacra Scrittura o vogliamo mettere molte frasi della Sacra Scrittura e dire: "Guarda, questa è la scala". Perché, con don Guido dicevamo questo ieri: invece di mettere un motto, tirar fuori sette-otto-dieci-quindici frasi della Sacra Scrittura, e quasi dire: “Ecco, Gesù ci ha detto così! Primo, secondo, terzo”. Cioè dobbiamo arrivare qua in fondo. Facciamo una scalata... Potrebbe essere l'Impegno di Vita. Che cosa vi pare?Cioè, io ho detto con don Guido: "Prova a vedere un po'" - lui ha il Vangelo con l'indice analitico, no? - "vedere un po', tutte le frasi che dice Gesù". Dove che Lui si è presentato e ha detto: "Guardate che dovete essere così". Quasi quasi ha fatto il ritratto del cristiano, a parole; ma non soltanto a parole, tante volte anche con similitudini. Tante volte la luce appare da una parabola, cosa vi pare?, appare da una similitudine, appare da un fatto che è successo. Vedere un po' se siamo capaci... sarebbe un lavoro meraviglioso, no?, poter tirar fuori dalle parole di Gesù, dai fatti di Gesù, eccetera: Il cristiano, il religioso modello, secondo il pensiero di Gesù, è questo...Quando abbiamo visto in quel libro di meditazioni, di prediche del cardinale Montini, vi ricordate, in principio c'è una prefazione del cardinale Colombo che diceva: "Il cardinale Montini i suoi preti li voleva così", e giù... È fatta molto bene, no? I suoi preti li voleva così.Se potessimo arrivare a questo punto e dire: "Gesù, i suoi cristiani li vuole così. I suoi preti, i suoi religiosi li vuole così!". Oh, chiaro che praticamente si potrebbe dire: li vuole come il cardinale Montini li vuole.Tirarlo fuori con delle frasi; si può anche metterle giù con fatti.... non sarebbe una cosa meravigliosa? Cosa ve ne pare? E allora sarebbe un impegno, perché sarebbe come dire: adesso, supponiamo, io mando a voi una nota - sono a Val Giardini e vi mando una nota; io devo andar via e vi mando una nota - e dico: "Sentite, prima di tutto fate pulizia al campo, mi raccomando, fate pulizia bene, al campo; secondo... smontate i reticolati; terzo...", faccio una nota e la do a Zeno, con dieci cose da farsi. È chiaro che Zeno le spunta, no? "Beh, questa l'abbiamo fatta... Beh, questa... Tusi chi xe che la fa? Questa, poi questa...". Tu capisci che, alla fine, tutte le dieci cose son fatte.
MO93,9[19-08-1966]
9.Ora, perché non dobbiamo fare altrettanto noi altri? Vedere che cosa vuole Gesù dai singoli e cosa vuole dalla comunità. Siamo comunità, insieme esaminiamo se come singoli abbiamo dato quello che ci ha chiesto, e come comunità quello che ci ha chiesto. Non è una cosa meravigliosa? Oh, chiaro che certe cose devono essere interpretate. Perché Gesù dice una frase, no? E allora andiamo ai documenti pontifici, andiamo al Concilio. Vedere come deve essere interpretata quella parola di Gesù? È sbagliato questo?Mi pare che passando in rassegna... Se potessimo per esempio anche nel nostro Bollettino proporre: "Questa è la fotografia, e questo vogliamo fare col nostro Impegno di Vita", sarebbe una cosa meravigliosa, no? Perciò non precipitiamo. E a don Guido ho dato questo tema qua. E io ve lo do anche a tutti voialtri: se qualcuno di voi si sentisse, anche tu don Vittorio e qualche altro, si sentisse di lavorare, tirar fuori, poi lo discutiamo insieme, lo trattiamo insieme. Qua si tratta proprio dalla Sacra Scrittura, in modo particolare dal Vangelo, tirar fuori questo.Siete d'accordo su questo? Ecco perché, vedi caro Marco, non ho precipitato; perché stiamo cercando; chiaro che non vogliamo mica tirar fuori, per carità, cose mie. Stiamo cercando la volontà di Dio. Sappiamo dove dobbiamo arrivare: vediamo i mezzi per arrivare meglio. Vedi che a un dato momento è tutto uno, no?Altri? Bene, allora io vi saluto perché alle sei e trequarti devo essere... Vi saluto e ci vediamo domani mattina.20 agosto 1966