DT 1956








APPUNTI DI CRONACA di un viaggio in Sardegna, Puglia, Calabria e Sicilia
9-15 gennaio 1956
INTRODUZIONE CRITICA
Le località sopra indicate, con tutta una serie di frecce che indicano il percorso del viaggio, sotto il disegno di una grande croce e la sigla «A.M.» (Ave Maria) in caratteri cubitali, occupano tutta la prima facciata.
Le annotazioni su Bari e su Forlì sono, evidentemente, notizie ricevute e annotate prima dei veri appunti di cronaca del viaggio.
Il dott. IVO PINI era direttore generale dell’ENAOLI, del quale era presidente nazionale il prof. EMILIO GIACCONE, ambedue legati a don Ottorino da sentimenti di profonda stima e fraterna amicizia.
Il Dott. GIOVANNI RUSSO era, all’epoca, il responsabile regionale dell’ENAOLI per il Lazio.
L’accenno si riferisce ai costumi locali usati in occasione di funerali e di altre celebrazioni religiose e folcloristiche.
Nell’originale c’è il disegno di un quadrato aperto da un lato e diviso in mezzo da una linea verticale, con all’interno le parole «cucina, letti, bestie».
Arcivescovo di Reggio Calabria, all’epoca, era il somasco S. E. mons. GIOVANNI FERRO, nato a Costigliole d’Asti il 13.11.1901 e consacrato vescovo il 29.10.1950.
La parola “vocazione” è sottolineata tre volte.
Don Ottorino, erroneamente, scrive “Rousvel”.
Queste ultime parole sono scritte con caratteri molto grandi.
La sigla LAI è forse quella della compagnia aerea usata da don Ottorino e don Aldo.
DT 1956,1
1.Il viaggio ebbe il seguente itinerario:
Lunedì 9: Vicenza, Roma
Martedì 10: Roma, Cagliari, Iglesias, Roma
Mercoledì 11: Roma, Foggia, Troia
Giovedì 12: Troia, Catanzaro, Reggio Calabria
Venerdì 13: Reggio Calabria, Messina, Palermo
Sabato 14: Palermo, Monreale, Palermo
Domenica 15: Palermo, Vicenza.
Gli appunti, stesi durante i pochi momenti liberi della
sera, sono annotazioni molto rapide e telegrafiche, che segnano le varie tappe del viaggio e
sottolineano le situazioni e le necessità sociali e pastorali. Don Ottorino legge la realtà
delle regioni del sud con gli occhi dell’uomo del nord, e riporta giudizi e valutazioni sia
personali che di persone del luogo.Il
testo è autografo, scritto con inchiostro, su tre fogli protocollo a quadretti:
- prima facciata: contiene il disegno di una croce, la
sigla “A.M." a caratteri cubitali, l’indicazione del tragitto con il nome delle città visitate.
- la seconda facciata è in bianco.
- sette facciate sono numerate e complete di
appunti, eccetto l’ultima che contiene solamente quattro righe.
- le tre ultime facciate sono in bianco.
Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale,
rispettando lo stile telegrafico di appunti stesi in fretta. Le moltissime sottolineature
presenti nell’originale vengono in parte tralasciate per non appesantire eccessivamente il testo
stampato, e la punteggiatura è lievemente corretta.
A. M.
Vicenza
RomaIglesias
CagliariTroia FoggiaBariTaranto
S. EufemiaPalermo
CatanzaroMessina
Reggio Calabria
Bari (con il superiore del S. Paolo di Vicenza): Chiesa parrocchiale S. Cuore in uno scantinato di un protestante. I Salesiani dovettero fare cinque novene del Natale per poter accontentare i fedeli. La Chiesa è anche grande; mancano apostoli. Parrocchie di 20-25 mila anime con un solo sacerdote.Forlì (un sacerdote del luogo ci parlò al pensionato romano) + 8 diocesi al Seminario regionale di Bologna: 22 teologi. Il Seminario ha una capacità superiore ai trecento. Lunedì-Roma: vedi resoconto Prof. Pini sulla situazione generale in Italia. Cena dal Dott. Russo.
Martedì: - ore 7.45: partenza per la Sardegna.
- ore 9.40: arrivo a Cagliari. Incontro col Rag. Antonio Falcioni (Infortuni, Via Maddalena 15). Ci metterà in relazione con la Regione. È un ottimo elemento della S. Vincenzo. Ci terremo legati per lettera. “Del clero non c’è nessuno che ci possa dire una parola. Tutta la Sardegna ha bisogno di scuole... e soprattutto di cristiani".
Iglesias Alle 12 siamo dal Vescovo di Iglesias: ottimo padre; lamenta la estrema scarsità di clero. La popolazione è in arretrato di 60 anni. Case di terra. Terreno incolto. Visita all’Istituto Enaoli: grande casa (400.000.000) senza anima; caos.Martedì sera - ore 16.10 partenza da Cagliari e arrivo alle 19 a Roma. Preparazione lettere del Dott. Russo e festa onomastico Don Aldo.Mercoledì - ore 0.15 Partenza per Foggia. Arrivo 6.15. Città moderna: 110.000 ab.; senza clero e senza Seminario; una massa di studenti; nessuna Istituzione; senza industrie.
Troia Immacolata: il Vescovo dirige la schola cantorum e un altro celebra.Seminario: maiale va in cucina regolarmente a mangiare sotto la tavola.Funerale: 16 mascherati (camice bianco, buchi per gli occhi).
Lo struscio: sempre a passeggio per le strade.
La casa : le bestie (cavalli, maiali, ecc.) nella stessa stanza, unica separazione una tenda o uno steccato.
Ragazzi nudi per le strade.Gente affettuosa, poverissima, buona, moralmente sana, più religiosa della veneta.
Clero poverissimo, spirito di sacrificio.Vescovo senza riscaldamento; va in cucina a studiare.Episcopio conveniente. Necessarie scuole di lavoro; non c’è niente, c’è miseria.
Alcuni signori (col titolo di Don).Le donne sono chiamate: Donna Maria, ecc.Il Vescovo che fa da chierichetto.Popolazione affettuosa: da principio diffida, ma quando si accorge che la ami ti dà il cuore.Il cancelliere mi fa le carezze, mi culla (secondo loro è un senso di piena fiducia).Un terzo dei 40 preti con i voti.Mercoledì sera fino alle undici col Vescovo.Giovedì mattina: partenza in macchina per Foggia (km. 24).Alle 7.20 si parte per Bari.A Taranto un panino. Alle 14.40 si arriva a Catanzaro Lido.Saliamo a Catanzaro città:1) Avviciniamo direttore Patronato Acli: tipo strano; piange nel descriverci la Calabria: gente buona, i preti non lavorano e sono pochissimi. Le scuole di lavoro sono necessarissime.2) Il Vescovo (di due diocesi) viene da Roma: sta sognando scuole di lavoro, ci aspetta, ci vuole, spera venirci a trovare, ha già il terreno per una scuola di arti e mestieri, stava per fare la costruzione ed è saltata fuori una costruzione sepolta.Venite! Venite! Venite! (Vuole che lo teniamo in comunicazione).
Si parte e alle 23.30 si arriva a Reggio Calabria.
Albergo della misericordia.
Al mattino del venerdì:1) Visita direttore Opera Don Orione: ottimo elemento; scuola tipografica; ci descrive la Calabria come zona di missione. Conferma: gente buona, non bisogna prenderla di punta.2) Visita all’Arcivescovo: quasi ci teneva in Calabria; è un santo uomo e un apostolo. Venite! Venite!Ci invita a tenerlo in comunicazione e a far presto a preparare il personale. (Sua Ecc. Mons. Ferro) 3) Suore della Visitazione: sono di clausura, più di 50, patto di amicizia spirituale, dalle 7-8 pregano. La Superiora attende opuscolo e lettera.
Venerdì- ore 13: tra Scilla e Cariddi.- ore 14: a Messina.
Viaggio in direttissimo col Padre Provinciale dei Figli di Don Orione, provinciale della Sicilia e Calabria. Conferma la mancanza di clero; clero senza case (così in Calabria e Troia); clero che vede tutto sotto l’aspetto dell’interesse; clero poco preparato e la maggioranza senza vocazione .
Popolazione buona, piena di fanatismo; bisogna prenderla dal suo verso e non stroncare in pieno le loro abitudini. Assecondare, lodare molto la loro devozione per il loro santo, e di lì partire con nuove iniziative.Due pericoli: 1) Prenderli di punta volendo immediatamente togliere il male. 2) Adattarsi all’ambiente e non reagire più.
PalermoVenerdì 13 gennaio 1956, ore 19.Alloggio Casa del Clero, Via della Rivoluzione.Prima impressione: grande città (700.000 abitanti), strade larghe, grandi palazzi artistici di 5 o 6 piani: sembra quasi di essere a Roma.
***Sabato, ore 10: incontro col Direttore Patronato Acli Dott. Amato, e poi col Dott. Camerata, direttore generale della riforma agraria siciliana. Le porte sono aperte per le scuole professionali: la zona abbisogna specialmente (è uno della riforma agraria che parla) di artigiani legati alla industrializzazione agricola: riparazioni macchine agricole ecc.; occorrono falegnami, ma non artisti, serramenti, mobili, ecc.Si passò all’Istituto Roosvelt a Mondello: Direttore di Pescara, dipendente Enaoli. Stanco perché a Roma non si capisce niente: si chiedono istitutori e non li danno. Povera impressione: una piccola caserma.Il cappellano è un giovane sacerdote di 27 anni di Palermo. Asserisce che la diocesi è di oltre un milione di anime : i preti sono 250, tra cui molti vecchi, ne muoiono circa 15 all’anno e ne vengono ordinati due o tre, quest’anno due. Una parrocchia di 108.000 anime con tre preti. Due hanno da fare tutto il giorno in archivio. Il cardinale asserisce col Dott. Pini: non ho preti e quelli che ho... per molti non ho che da soffrire.Il direttore del Roosvelt voleva tenerci suoi ospiti, voleva rivivere la patria, ci offerse il pranzo, ci offerse la macchina.A Monreale spettacolo stupendo: cattedrale e chiostro.L’Arcivescovo è assente.Salesiani: solito sistema. Scuole decantate dal Dott. Camarata. Tre torni ecc. su una superficie di 80 metri quadrati. Non sentono di essere missionari. A Messina hanno un collegio di circa 1000 ragazzi, con più di 40 preti. Il Padre Provinciale di Don Orione diceva: come si possono sprecare 40 preti per 1000 giovani quando centinaia di migliaia hanno fame? A Palermo ci sono loro e crede che non siano necessarie altre scuole. Ci enumera città e centri dove loro non ci sono e dice che là sarebbe utile andare. Però afferma essere necessarie queste scuole. Anime! Anime! Finché ci dovrete aspettare???Mamma pensaci tu. Domani, domenica 15 gennaio 1956, partenza ore 7.45
LAIper il Caro Nido.
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