112 Lettera al Vescovo Luna del 6 febbraio 1967.

L112 [06-02-1967]

Don Ottorino comunica la partenza dei primi tre Religiosi per il Brasile, e aggiunge notizie sulla campagna vocazionale. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande, scritto sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. Si conserva pure la lettera di S.E. mons. Luna del 25.1.1967, della quale la presente è risposta.

6 febbraio 1967

Si tratta di don Luigi Furlato, all’epoca maestro dei novizi, quando il Noviziato aveva la sua sede nella Casa dell’Immacolata.

I primi tre missionari inviati in Brasile sono i sacerdoti don Lino Dal Moro, don Luigi Mecenero e l’assistente Gianni Sgarbossa.

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1. Eccellenza Reverendissima (e carissimo segretario del vescovo di Zacapa), è con grande gioia che ieri ho ricevuto la Sua graditissima lettera e, poiché domani partirò con D. Luigi per Roma e per Crotone, mi affretto a risponderLe. Ringrazio il Signore che si è degnato di sceglierci a collaborare con V.E. e sono certo che la Madonna non ci lascerà mancare la sua materna assistenza. Godo nel sentire che i nostri pionieri sono caldamente in lavoro apostolico e stanno lentamente inserendosi nell’ambiente. Sono pure del Suo parere circa il Diaconato; a Roma cercherò di avvicinare gli amici e se avrò notizie ufficiose mi affretterò a comunicargliele.

Il 31 gennaio sono partiti i 3 missionari per il Brasile. S.E. Mons. Fanton stesso (penso che sarete al corrente che è stato nominato vescovo ausiliare di Vicenza) è venuto a dare l’addio.

MARIA la nostra buona mamma

Il riferimento è alle intense campagne vocazionali che don Ottorino animò in quel periodo per incrementare gli aspiranti alla vita religiosa.

La frase riportata da don Ottorino era stata pronunciata da S.E. mons. Luna nella cerimonia della consegna dei crocefissi, il 4.11.1966, nella cattedrale di Vicenza.

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2. S.E. Mons. Zinato è sempre più missionario. Ho ricevuto una sua telefonata con la quale mi annunciava che mi consegnerà 2 milioni: uno per i missionari di Zacapa e uno per quelli del Brasile. Appena avrò il denaro glielo invierò, con centomilalire consegnatemi per Lei dal parroco di Recoaro. La pellicola ricavata dalla consegna dei crocefissi sta girando disperatamente le varie associazioni giovanili. Ogni sera i nostri missionari vanno a pescare e già qualche pesce ha abboccato. Si vede, tra l’altro, il segretario del vescovo di Zacapa che maestosamente lancia il suo appello: “È l’ora del Cristo sofferente; è l’ora del Cristo povero; è l’ora dell’America Latina!”. Vede che la fabbrica di cartucce funziona! Abbiamo però bisogno di santità e, siccome sappiamo che voi ne siete pieni, vi supplichiamo di avere pietà di noi e di inviarcene un po’.

Stiamo uniti nella preghiera e nel lavoro. Ci benedica tutti. A nome anche di Don Aldo e di tutti i Confratelli, il più fraterno e riconoscente saluto.

Don Ottorino

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