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194 Lettera del 17 gennaio 1966, a mons. Antonio Guarasci.

Mons. ANTONIO GUARASCI era, nel 1966, sacerdote della diocesi di Rossano Calabro (CS).

L194[17/01/1966]

Don Ottorino comunica l’impossibilità di accettare una parrocchia della diocesi di Rossano Calabro (CS) per gli impegni precedentemente assunti dalla Congregazione. Si conserva la copia carbone della lettera dattiloscritta: è un foglio grande di carta velina, scritto sulla facciata anteriore. In calce, a sinistra, è posto l’indirizzo. La firma autografa è completa.

Vicenza, 17 gennaio 1966

Il riferimento è a don Matteo Pinton e al chierico Giorgio Girolimetto che a Roma frequentavano la facoltà di filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana.

L194,1[17/01/1966]

1 Reverendissimo Monsignore, rispondo alla Sua lettera del 14 c.m., inviatami per incarico di S.E. l’Arcivescovo, con cui mi chiede di accettare la cura d’anime in una importante parrocchia della Sua Diocesi. Lei non può immaginare la mia gioia nel leggere il Suo scritto che ancora una volta mi rivela l’attualità del fine della nostra Congregazione, e nello stesso tempo l’intimo dispiacere per non avere a mia disposizione un manipolo di apostoli già preparati per soddisfare le varie richieste che continuamente ci pervengono. Le innumerevole visite di Ecc.mi Vescovi durante questi anni del Concilio ci hanno spinto a incrementare e intensificare la formazione dei nostri Religiosi, ma le opere già intraprese e quelle programmate per i prossimi anni non ci permettono nuovi impegni. Nel settembre scorso infatti ho inviato un Sacerdote in aiuto alla nostra Comunità di Crotone che con insistenza chiedeva nuove forze; in ottobre due Religiosi hanno iniziato i corsi accademici a Roma; in dicembre un altro Sacerdote ha assunto una nuova parrocchia a Monterotondo (Roma); nel prossimo autunno un gruppo piuttosto consistente partirà per il Guatemala per esaudire le preghiere che il Vescovo di Zacapa da anni ci rivolge. Se a tutto questo Lei aggiunge i bisogni sempre crescenti della Casa di formazione e di Noviziato e dei nostri Istituti professionali, comprenderà come non mi sia realmente possibile esaudire la Sua richiesta. Creda, Rev.mo Monsignore, che questo mi è causa di vivo dolore perché sento risuonare nel mio cuore il grido di molte anime che invocano apostoli. Conosco sufficientemente la Calabria, la sua gente, le sue necessità, e sento con Lei tutto il disagio per non poter far fronte adeguatamente alle molteplici esigenze pastorali. Mentre Le rinnovo le mie scuse per la risposta negativa, La prego porgere a S.E. l’Arcivescovo vivi ringraziamenti per la Benedizione e la stima. Con cordiali auguri e fraterni saluti.

Dev.mo

Sac. Ottorino Zanon

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