32 Lettera al Vescovo Zinato del 1961.

L32 [1961]

È la presentazione al vescovo diocesano delle Costituzioni della nuova Famiglia Religiosa, con una esposizione molto accurata della genesi e dello sviluppo dell’intuizione originaria. Si conserva la lettera dattiloscritta sulla facciata anteriore di tre fogli grandi con l’intestazione “Istituto San Gaetano - Asiago (Vicenza)”. Mancano la data e la firma, per cui sorge il dubbio che sia stata effettivamente inviata al vescovo. Eccellenza Reverendissima,

L32,1 [1961]

1. con la presente sottopongo alla paterna considerazione della E.V. un primo abbozzo delle Costituzioni, che in questi ultimi tempi ho cercato di stendere alla luce delle grazie speciali che in questi venti anni l’Altissimo si è degnato di elargire a questa Associazione Religiosa.

Nella certezza d’avere nel mio Eccellentissimo Vescovo la parola che mi suggelli il divino beneplacito e di trovare in lui il Padre naturale di questa Famiglia Religiosa, mi permetto di esporre come attraverso la preghiera e la meditazione sia arrivato a conoscere, a mio modesto avviso, quale sia la strada tracciataci dalla Divina Provvidenza.Perciò apro l’animo mio all’E.V. come ad un padre, affinché possa vedere come mi sono regolato nella ricerca della divina volontà.

Sono cresciuto in Seminario con l’ideale missionario ed è stato questo ideale che, a contatto delle famose baracche di Saviabona, nel lontano 1940, mi ha fatto fremere e nel 1941 ha fatto sorgere l’Istituto S. Gaetano. Mi sono trovato a contatto con migliaia di anime, e mi sono chiesto se dovessero essere prese direttamente o attraverso i giovani. Ecco il quesito posto a Francesco Giuliari. Ecco la risposta che aspettavo allora dal Cielo.L’idea era di fare un esternato, salvare i giovani e attraverso i giovani arrivare alle famiglie e continuare finché fossero salvi i due miliardi e mezzo di uomini.La guerra ci ha portato a raccogliere gli interni, ma non ha spento l’ideale dominante della salvezza di tutte le anime.Mi sono fatto allora un caso di coscienza ed avendo fatto un calcolo apostolico ho concluso che anche con l’internato si sarebbe potuto arrivare al mondo intero, trasformando però gli interni in apostoli in modo che gli ex-allievi fossero poi una cellula attiva di irradiazione apostolica. La pratica del periodo post-bellico (prima ci trovavamo in un periodo di emergenza che non poteva far legge) ha dimostrato che la massa degli interni era certo ben lontana dal sentire con noi la necessità di entrare nel mondo per portarvi Cristo.Ho pensato allora che si trattasse di un errore nel metodo di formazione. A contatto però di vari Istituti e di vari educatori mi sono convinto che con gli interni, considerando l’opera eminentemente apostolica e non caritativa, non avremmo raggiunto lo scopo.

Ecco allora tornare l’idea iniziale di lavorare con gli esterni, e con questi raggiungere la salvezza del mondo. Qui, a contatto della realtà, ho visto che se noi vogliamo avere 20.000 esterni dobbiamo avere come minimo 1.000 apostoli e cioè almeno 200 preti e 800 assistenti, ed un capitale economico di almeno dieci miliardi di lire.Non regge la proporzione:1) Con 1.000 apostoli ben formati possiamo portare Cristo almeno a 500.000 anime.2) Dieci miliardi di capitale non è facile trovarli ed esigerebbero un enorme consumo di energie.3) Il risultato apostolico con i 20.000 giovani non è tale da giustificare questo sacrificio.

CONGREGAZIONE Costituzioni

CONGREGAZIONE storia

AUTOBIOGRAFIA seminario

L32,2 [1961]

2. 4) Gli 800 assistenti non si trovano facilmente ed allora si cadrebbe nella necessità di far fare ai sacerdoti quello che dovrebbero fare gli assistenti. 5) L’assistente, nell’attuale situazione, viene assorbito dall’insieme delle attività di insegnante e di educatore e non può essere nello stesso tempo apostolo. Pertanto è inevitabile il suo inaridimento, dato l’incredibile attrattiva della tecnica moderna presa sotto tutti i punti di vista.

Di qui la necessità di non dormire e di trovare la via per raggiungere il massimo risultato col minimo sforzo.

CONGREGAZIONE assistente

L32,3 [1961]

3. Il mio sguardo in questi venti anni di vita dell’Istituto è sempre stato rivolto verso i milioni di creature che non conoscono Cristo e con le mani alzate invocano soccorso. È un’ondata di fuoco apostolico ciò di cui il mondo ha bisogno, di Vangelo puro (come ripete continuamente il S. Padre), di uomini di Dio.

AUTOBIOGRAFIA

L32,4 [1961]

4. Con questo ideale apostolico sono cresciuti i giovani della Casa dell’Immacolata, ai quali abbiamo sempre additato come meta la completa immolazione per Cristo e per tutte le anime in qualunque luogo ed in qualunque condizione. L’E.V. ha espresso più volte il desiderio che Vicenza possa essere un giorno di aiuto alla Chiesa universale. Ecco che il programma, che ora Le sottopongo, dopo lungo tempo dedicato alla riflessione e alla preghiera, mi pare possa in pieno soddisfare al voto ardente del mio Vescovo. Formare una famiglia religiosa di sacerdoti e di assistenti (possibilmente un giorno diaconi) che possano volare dove Roma comanda, per portare quei doni di grazia che qui a Vicenza la Provvidenza ci ha così largamente elargiti. Non si tratta perciò di lanciare allo sbaraglio un sacerdote isolato in aiuto ad un vescovo con tutti i pericoli che l’E.V. ben può immaginare, ma di inviare un nucleo, ben formato, sostenuto e sorvegliato. Così anche in altre terre necessariamente sorgeranno piccole comunità, simili a quelle che noi abbiamo la grazia di contemplare nelle nostre parrocchie, e di conseguenza si moltiplicheranno le vocazioni.Non sto a descrivere i benefici che deriverebbero da un lavoro organizzato in tal modo. Mi consola il vedere che corrisponderebbe in pieno al pensiero del Papa, alle necessità della Chiesa universale, e si inserirebbe senza urti nella struttura delle diocesi, togliendo quel pericolo, che sta diventando sempre più accentuato, della poca unione tra famiglie religiose e clero secolare.Gli assistenti potrebbero dedicarsi specialmente alla organizzazione di scuole professionali, all’assistenza degli orfani e alle altre opere caritative, lasciando ai sacerdoti specialmente il compito di pregare, studiare, istruire e dirigere le anime.Dal contesto delle allegate Costituzioni l’E.V. può rendersi conto della struttura giuridica che si intenderebbe dare alla Pia Società, ed a voce potranno essere chiariti particolari che apparissero meno chiari.Invocando dallo Spirito Santo quella luce che è necessaria affinché l’E.V. possa dare il Suo autorevole giudizio e gli illuminati suggerimenti opportuni, ringrazio per il paterno appoggio e incoraggiamento avuto finora, e prostrato al bacio del S. Anello, chiedo umilmente su me e su tutto l’Istituto l’episcopale benedizione.

Sac. Ottorino Zanon

CONGREGAZIONE spiritualità

CHIESA

DIACONATO