L409[11/04/1972]
11.IV.1972
Don Venanzio stava iniziando, all’epoca, una nuova esperienza di animazione vocazionale a Quargnenta (VI), dove si offriva un ambiente accogliente sia per giornate di spiritualità sia per periodi di convivenza al fine di studiare la propria vocazione.
La mamma di don Pietro Martinello era figlia di una sorella del papà di don Venanzio, e quindi cugina prima, non zia, come erroneamente scrive don Ottorino.
L409,1[11/04/1972]
1.Carissimo ed amatissimo d. Venanzio Non credere che mi sia dimenticato di te e della missione speciale ed importante che la Provvidenza ti sta affidando. Volevo solo sentire, prima di scrivere, il pensiero dei vari confratelli. Ho trovato ovunque piena conformità di vedute circa la nuova via che stiamo per intraprendere per le vocazioni. Purtroppo però in ogni luogo sento dirmi che vocazioni non ce ne sono più. Non credo però che il Padre abbandoni i suoi figli. Penso che dobbiamo farci santi e le vocazioni non mancheranno. È necessario un grande calore e l'epoca dei santi rifiorirà sopra la terra. Dio non lascia mancare la sua grazia. Se Dio vorrà che torni tra voi sarò ancora più deciso a farmi santo e a supplicarvi di darmi l'esempio di come fare a farmi santo. Non perdiamoci di coraggio. Le comunità S. Gaetano sarebbero valide in Brasile ed anche in Argentina.Non so di preciso quando tornerò. Sarò a Rio il giorno 20 corr. Dipende da Resende la mia partenza per Roma.Don Martinello è in partenza per l'Italia, a causa della salute della mamma. Vedi se ti è possibile andare, anche a nome nostro, a Torino e fare una visita alla zia e a Don Piero.
Perdona lo scritto affrettato.Prega tanto per me ed io non ti dimenticherò neanche se partirò per il Paradiso.Un abbraccio.
Tuo Don Ottorino
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