L410[12/08/1972]
12.VIII.1972
Don Ottorino si riferisce ad alcuni problemi di salute che ebbe proprio nel mese precedente la sua tragica morte.
Il senso dell’espressione indica l’importanza che don Ottorino dava alla sofferenza come mezzo per ottenere grazie dal Signore, nel caso specifico vocazioni, essendo don Venanzio impegnato nel campo dell’animazione vocazionale.
Il riferimento è al diac. Giuseppe Creazza, impegnato nel servizio pastorale a Crotone (CZ), richiesto da don Ottorino per integrare la nuova Comunità vocazionale di Quargnenta (VI).
Si tratta di don Lorenzo Centomo, morto per tumore il 30 aprile dello stesso anno, alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale.
L410,1[12/08/1972]
1 Carissimo Don Venanzio La tua lettera mi ha portato tanta gioia e di cuore ti ringrazio. Speravo in questi giorni venire tra voi, ma il Signore ha stabilito altrimenti. Una fortissima colica ai reni, l'espulsione di un sasso, una serie di analisi a Schio, la pressione a 205 ecc. Ora sono sotto cura. Per le vocazioni ci voleva anche questo.Qui le cose vanno bene. Don Giuseppe è impegnato con tre ottimi giovani. È venuto da me l'infermiere di Schio ed abbiamo concretizzato la sua entrata. Sono di ritorno da Crotone ove ho avuto un lungo incontro con Creazza. Desidera ardentemente incominciare la nuova missione. Ho trovato anche Don Luciano molto disponibile. Credo che il lavoro si stia presentando benedetto da Dio. Del resto Don Lorenzo non può dormire in Paradiso! Non mi dilungo in particolari. Confido molto nelle tue preghiere e attendo con gioia di poterti riabbracciare.Tu sai che tutti abbiamo bisogno di amicizia, specialmente ad una certa età. Ora io ti ho sempre sentito un vero amico e di cuore ti ringrazio. Continuiamo ad esserlo e Lui certo ci sarà vicino.Torna presto.Ciao.
Tuo Don Ottorino
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