L412[27/05/1969]
Chaco, 27.V.69
Era consuetudine di don Ottorino, prima di ogni viaggio importante, farsi preparare gli indirizzi, e talvolta anche le buste, di amici e di benefattori ai quali inviare un ricordo e un saluto.
Evidentemente l’espressione scherzosa vuole far intendere le difficoltà incontrate a Resende – RJ (Brasile).
La parola ‘credono’ è sottolineata nel testo originale.
L412,1[27/05/1969]
1.Carissimo Zeno, ieri a mezzogiorno sono arrivate tutte le vostre lettere. Sono le prime notizie che ricevo dall'Italia dopo la mia partenza. Mi sono state tanto gradite e ti prego di renderti interprete presso i fratelli per esprimere il sentimento più profondo della mia gratitudine. Sento nostalgia di voi, nonostante mi trovi tra fratelli che veramente mi edificano per il loro spirito di fede e di sacrificio.Da parte mia non ho mancato di scrivere, anche se un po' telegraficamente, dato il numero piuttosto grande di buste che mi sono state preparate e dato anche il grande e faticoso lavoro che ho dovuto sostenere a Resende. Il demonio l'ho trovato talmente rabbioso per il bene che i fratelli stanno compiendo, che ho dovuto ricorrere agli esorcismi. Cristo però vince sempre. Stiamo ammirando una vera primavera di fioritura spirituale nelle due missioni già visitate. Qui, mentre anche qui la gioventù protesta, non è contestata la figura del nostro sacerdote e diacono. Tutti hanno parole di lode e di ammirazione per i nostri religiosi, che si sentono tanto piccoli e senza esperienza dinanzi alla incondizionata fiducia che i laici pongono in loro.La strada della formazione è giusta. Continuiamo confidando nella materna protezione della Madonna.Novità? Credo non sia il caso di scrivere certe cose, che perderebbero il loro colore se non scritte bene.Domani partiremo per la capitale e giovedì per Guatemala. Stiamo tutti bene e siamo stati anche qui molto occupati.Grazie delle notizie inviatemi. Approvo tutto con gioia. Vi seguo, giorno per giorno, nella vostra ascesa verso la santità e nel duro lavoro dello studio. Non perdetevi di coraggio per le inevitabili difficoltà. Qui sono necessari uomini che credono e sappiano lavorare con tanto spirito di sacrificio.Ieri sera, alla festa parrocchiale, ho promesso di tornare in agosto del prossimo anno con Don Zeno (se farà il buono).Grazie a te e fratelli tutti per l'affetto che mi portate e per la grande carità che avete nel compatire le mie deficienze.Nella speranza di poterci presto riabbracciare porgo a te, Don Guido, Vinicio ecc. ecc... il più fraterno saluto.
D. Ottorino
N.B. Ho risposto a te, perché mi hai dato le notizie e spero di non aver fatto torto ai fratelli. Vi tengo tutti nel corazòn.
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