L491 [16-12-1969]
16.XII.1969
Don Leonzio aveva scritto a don Ottorino in data 3.12.1969 esponendo, fra l’altro, i vari problemi legati alla realizzazione della casa in montagna.
Il riferimento è ai signori Iturbide, residenti nella città di Guatemala, amici dei Religiosi di San Gaetano.
Don Ottorino si riferisce all’ambasciatore d’Italia in Guatemala, che aveva avuto modo di incontrare durante una delle sue visite.
L491,1 [16-12-1969]
1. Carissimo Don Leonzio grazie della tua lettera. Non mi meraviglio delle difficoltà che trovi. Le avevo tutte previste ed anche altre ancora. Riguardo la casa in montagna l’ho voluta perché mi sembra che il Signore la voglia proprio perché sia di aiuto ai fisicamente più deboli e ribelli al caldo. Gli abitanti del Guatemala non possono capire la depressione fisica a cui voi potete andare incontro, non essendo nati in Zacapa. In Guatemala città ho sentito che il dott. Arturo e la signora temevano il clima di Zacapa, e così l’Ambasciatore. Tirare la corda, ma che non si spezzi. Lo stesso Mons. Luna prima della partenza dei primi missionari mi diceva essere necessaria un’altra missione in luogo più fresco per il cambio periodico dei missionari, altrimenti sarebbe un condannarli a morire. Penso che qualche giorno fuori ambiente farà bene anche al mio carissimo Don Leonzio. Intanto non temere... Le aridità spirituali erano necessarie. Pensa a Gesù sopra la croce: “Padre, Padre, perché mi hai abbandonato!”. Cerca di dire sempre di sì. Accetta una giornata alla volta. Quelle giornate nere saranno quelle che convertiranno le anime che Dio aveva preparate per il tuo ministero fin dall’eternità. Ti invio intanto il denaro richiesto perché ‘homo sine pecunia imago mortis’. Spero ti basti. Se ne avanzi ti lascio libero di disporre in nome di Dio. Vogliamoci sempre tanto bene e preghiamo ogni giorno l’uno per l’altro. Ciao. Un abbraccio.Tuo Don Ottorino
CROCE difficoltà
DOTI UMANE riposo
DOTI UMANE salute
MISSIONI vita missionaria
CROCE aridità
GESÙ
Via Crucis
APOSTOLO salvezza delle anime