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521 Lettera del 25 ottobre 1967 a don Luigi Mecenero e don Lino Dal Moro.

L521 [25-10-1967]

Don Ottorino fa un resoconto di un suo incontro in Italia con i signori Marzotto sul problema del Patronato di Resende, delle difficoltà emerse, e dà alcuni consigli pratici di comportamento.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: sono tre fogli grandi, numerati, con l’intestazione della Congregazione, dattiloscritti sulla facciata anteriore. Manca la firma.

25. X. 1967

I signori Arnaldo e Mina Marzotto avevano costruito il Patronato ‘Lar dos meninos’ di Resende, e allo stesso tempo avevano chiesto l’aiuto di un gruppo di laici della città per assicurarne lo sviluppo e l’organizzazione.

L521,1 [25-10-1967]

1 Carissimi Don Luigi e Don Lino,
scrivo a voi due perché penso che il problema lo dovete affrontare e risolvere insieme. Anzitutto vi ringrazio ancora della fraterna accoglienza e vi assicuro che sono stato contento ed edificato per il vostro lavoro. In Guatemala ho trovato la Comunità bene orientata ed unita. Sono stato atterrato dal caldo, ma ora sto riprendendo quota. A Vicenza ho avvicinato i signori Marzotto i quali, alla mia descrizione della reale situazione del Patronato, hanno reagito scagliandosi contro i membri della ‘Società’ perché non avrebbero fatto niente. E chi doveva fare? Ho preso poi da parte la signora Mina e le ho fatto capire chiaramente che noi guardiamo al Dottore come unico responsabile e le ho consegnato copia della relazione che abbiamo compilata a Resende e di cui tenete copia. Anche la signora se la prende più con gli altri e non riconosce che, per noi, la responsabilità è tutta del Dottore e sua. Nell’ultimo incontro ci si è lasciati così: loro partiranno dall’Italia il 6 novembre e subito si recheranno a Resende per vedere la situazione e soprattutto per protestare contro gli ‘altri’ perché non hanno dato soldi! Anzi hanno anche detto che se i membri della Società non si impegnano a finanziare il Patronato, loro due si ritireranno dalla Società. Mi sembrerebbe un po’ troppo comodo! Per quanto riguarda le altre promesse ... non se ne parla più! Di fronte a questo atteggiamento noi siamo tutti del parere di essere irremovibili nell’esigere l’assoluto e immediato rispetto degli accordi. E siccome loro non si impegneranno per grosse cifre (sappiamo infatti che la figlia si è formalmente opposta alle loro intenzioni, accusando noi ‘preti’ di aver raggirato i ‘vecchi’ per spillare denaro), siamo decisi di favorire l’abbandono del Patronato da parte nostra entro la fine dell’anno scolastico. Questa è la decisione, a meno che il dott. Marzotto (e sarebbe un miracolo!) non si impegni esplicitamente a realizzare nei termini stabiliti tutto il programma.

AUTOBIOGRAFIA viaggi

CONGREGAZIONE

Le parole ‘firmata anche’ sono sottolineate nel testo originale.

L521,2 [25-10-1967]

2Ora tocca a voi agire con accortezza, in modo da far andare le cose come abbiamo stabilito, senza però lasciar capire che siamo decisi, a priori, ad abbandonare il Patronato.
Quando arriveranno i signori Marzotto a Resende, voi sollecitateli per una decisione. Dite loro che è assolutamente necessario attuare il programma per il marzo 1968 e che per il 1969 ci vogliono almeno 120 milioni di cruzeiros per l’attrezzatura dell’officina meccanica. Riferite pure che Don Ottorino vi ha notificato che se loro non rilasciano un impegno preciso e per iscritto noi ci ritiriamo in Parrocchia a Paraiso. Siccome la signora mi ha detto che ‘se Resende non aiuta, loro si ritirano dalla Società’, è necessario che li preveniate agendo in questo modo: 1) Ancor prima che arrivino (e cioè subito) informate il sig. Maercio, il Prefetto e chi di dovere circa la situazione, mostrando pure la relazione scritta a Resende, in modo da declinare le responsabilità. 2) Dopo aver parlato con i signori Marzotto ed esservi reso conto delle reazioni, Don Luigi - in qualità di Superiore delegato dal Superiore Generale della Pia Società San Gaetano di Vicenza - mandi una lettera al sig. Maercio, Direttore della Società e del Patronato, dichiarando che per la data ‘x’ si ritira con gli altri due Religiosi dal Patronato perché, essendo stati chiamati a Resende dal dott. Marzotto per dirigere una ‘Scuola Professionale’ per esterni e non essendo stata questa realizzata, non potete accettare la direzione di un Orfanotrofio che finora avete tenuto solo in forma provvisoria. (Nella relazione che vi ho lasciato avete materiale a sufficienza per stendere questa lettera da inviare alla direzione). 3) Contemporaneamente consegnate al sig. Maercio - Presidente della Pia Sociedade São Caetano - l’acclusa dichiarazione firmata anche da voi e con la quale ci ritiriamo tutti e cinque dalla Società.

CONGREGAZIONE superiore generale

SOCIETÀ

scuola

Il dott. Taccoli era il legale dei signori Marzotto a Rio de Janeiro.

L521,3 [25-10-1967]

3Mi pare di essere stato abbastanza chiaro. Capisco che questa azione richiede coraggio e vi procurerà anche qualche noia: però non si può fare diversamente per il bene vostro, della Congregazione e della Chiesa.
Pregate, consigliatevi ed agite con prudenza e con fermezza. Se non volessero riconoscere le firme mie e di Don Aldo, sappiate che il dott. Taccoli ci ha fatto depositare le firme presso un notaio di Rio. Credo sia necessario che informiate il Vescovo il più presto possibile, avvertendolo - come del resto siamo d’accordo - che se i Marzotto non si impegnano, voi tre vi ritirate in Parrocchia di Paraiso. Se vi offre la parrocchia di Sao Sebastiano... ringraziate il Signore! Non perdetevi di coraggio. Vi sono vicino specialmente con la preghiera. Le anime costano sacrifici. Marciate con prudenza alla conquista di... RESENDE! La casa di formazione e tutto il resto verranno poi. ‘Nolite timere!’. Tenetemi informato e non precipitate mai le decisioni: lasciate sempre passare una notte e una S. Messa tra la decisione e l’azione. Un fraterno abbraccio a tutti e tre dal vostro

Don Ottorino

PREGHIERA

CHIESA Vescovo

CROCE sofferenza

VIRTÙ

prudenza