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523 Lettera del 12 dicembre 1967 a don Lino Dal Moro.

L523 [12-12-1967]

Don Ottorino espone precise condizioni per una decisione definitiva sul Patronato di Resende.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: sono tre fogli grandi di carta velina bianca, numerati, dattiloscritti sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. È allegato mezzo foglio di carta velina, con la scritta ‘RISERVATA’, con firma autografa abbreviata.

12 XII 1967

La lettera di don Lino a don Ottorino è del 4.12.1967: in essa adduce motivazioni molto forti per chiedere alla Congregazione un ripensamento prima di decidere di lasciare il Patronato.

Il titoletto ‘la proprietà’ è sottolineato nel testo originale.

L523,1 [12-12-1967]

1Carissimo Don Lino,
ti ringrazio della confidenza e schiettezza con cui mi hai scritto la tua graditissima lettera. Credo sia questo il giusto modo per ricercare insieme la volontà di Dio. Con la presente voglio non concludere, ma lumeggiare ulteriormente la cosa affinché tu possa riesaminarla dinanzi al Tabernacolo e poi dirmi il tuo parere che io porterò al Consiglio per una decisione definitiva. 1) La proprietà Il dott. Marzotto ci aveva assicurato la piena proprietà, come risulta dalle sue lettere in nostro possesso. Questa è assolutamente necessaria altrimenti ci troveremo, ad esempio, nelle stesse condizioni dell’Orfano-trofio S.Domenico di Vicenza dove i Padri di Don Orione sono schiavi dell’E.C.A. I Salesiani ed altre Congregazioni hanno fatto la dolorosa esperienza e si sono sempre pentiti, tanto che ora non accettano più di lavorare in tali situazioni. Due anni fa Mons. Zinato voleva che noi prendessimo la direzione dell’Orfanotrofio di Bassano; ma siccome si trovava appunto nelle suddette condizioni di dipendenza, nonostante l’insistenza (forte e seccata) del Vescovo, noi ci opponemmo. A Resende i vari membri della Pia Società, messi dentro contrariamente agli accordi, potranno forse ritirarsi, ma non lo può il Prefetto perché nello Statuto è messo ‘il Prefetto’ e non la persona attuale del Prefetto. Che se anche questo si ritirasse, qualsiasi altro Prefetto, in avvenire, potrebbe rivendicare il diritto di essere presente e succederebbe quello che è successo a Vicenza con gli Ospizi Marini e cioè che, dopo vent’anni di assenza, il Presidente della Provincia è rientrato rivendicando il suo diritto. In tal modo l’opera rimarrebbe in perpetuo sotto la tutela della Prefettura con conseguente arenamento di ogni programma. Questa non sarebbe una proprietà, ma un vero peso per la Congregazione.

VOLONTÀ

di DIO ricerca della...

EUCARISTIA tabernacolo

CONGREGAZIONE Consiglio

CONGREGAZIONE

CHIESA Vescovo

Il titoletto ‘situazione economica’ è sottolineato nel testo originale.

L523,2 [12-12-1967]

2 2) Situazione economica
Quando lo scorso anno ho messo come condizione per accettare il Patronato che venissero fatte le costruzioni ed acquistate le attrezzature (infatti si sono subito mossi per i disegni e per le illustrazioni delle macchine...) volevo mettere l’opera nelle condizioni di poter lavorare e quindi di mantenersi o quasi. a) Devi tener presente che dal 1941, cioè quando ho cominciato l’Istituto, il mondo si è mosso e non si può più iniziare i laboratori con delle vecchie morse ecc... Allora si andava tutti a piedi o in bicicletta, col carrettino attaccato dietro; ora anche voi per muovervi avete bisogno della macchina! Inoltre sta pur certo che tra qualche anno lo Stato, come succede da noi, verrà a controllare come impartite l’istruzione professionale e vi farà osservare (lo hanno fatto nel giugno scorso anche con noi!) che mancano macchine ed attrezzature di controllo e vi costringerà ad aggiornarvi o a chiudere la scuola. b) Avevo chiesto una attrezzatura sufficiente per fare una produzione che vi aiutasse a vivere. Tu devi pensare che una scuola professionale ha sempre bisogno di denaro per tenersi aggiornata ed efficiente anche delle minime cose necessarie. Inoltre penso che tu stesso sarai convinto che la maggioranza degli insegnanti per l’istruzione professionale dei giovani deve essere assunta sul posto e perciò pagata. Questo lo abbiamo sempre fatto anche noi a Vicenza e... sappiamo bene tutti che cosa ci costano di preoccupazione quei cinque milioni mensili di lire per le paghe del personale. Sostenere tutto con personale religioso è impossibile. Tu sai quanti siamo e quale sia la difficoltà di trovare Assistenti. Inoltre non bisogna dimenticare che fanno così anche gli altri. Tu capisci bene che le previsioni erano ben diverse: con una attrezzatura capace di aiutarci a sostenere parzialmente le spese del personale e del mantenimento e confidando poi nella carità dei buoni per coprire il deficit mensile... la cosa sembrava fattibile, sperando sempre nell’aiuto della Provvidenza. La proposta che tu ora mi fai, e cioè partire con un minimo..., io personalmente non mi sentirei di accettarla perché in questi tempi, col progresso della tecnica... al tuo posto non mi sentirei la forza di trascinare un tal peso neanche se fosse qui in Italia, con tutte le conoscenze che conto. Dopo aver valutate tutte queste difficoltà, ti sentiresti la forza di assumere questo impegno? Noi, nel caso che ti sentissi di farlo, ti potremmo essere vicini, ma non potresti in alcun modo contare su un appoggio in denaro da parte della Congregazione.

SOCIETÀ

scuola

SOCIETÀ

tecnica

Il titoletto ‘quel che dirà la gente’ è sottolineato nel testo originale.

La parola ‘riservata’ è sottolineata nel testo originale.

L523,3 [12-12-1967]

3 3) Quel che dirà la gente
I Padri che insistono perché rimaniate al Patronato forse non sanno cosa significhi avere tratte che scadono e stipendi mensili da pagare e non sapere dove battere la testa. Gli altri dovrebbero essere illuminati sopratutto sul fatto che noi siamo attualmente al Patronato solo per sostituire la suora e non come Congregazione che avrebbe preso l’impegno solo se fossero stati rispettati gli accordi. Questo sia ben chiaro per voi e per gli altri, nonostante tutta la propaganda fatta (radio ecc...) in proposito e sempre senza la nostra autorizzazione. Una propaganda senza nostro assenso non può costringerci a gettarci in una avventura che potrebbe essere economicamente scandalosa. In Italia sono più di una le scuole professionali iniziate dai preti e poi sequestrate dai creditori. Concludendo, caro Don Lino, per poter accettare la direzione del Patronato sarebbe assolutamente necessario salvare la proprietà (in maniera stabile) ed avere una base sicura. La base attuale e le poche prospettive in corso richiederebbero un coraggio certamente superiore al mio; neanche Zeno, che ha visto l’ambiente e la situazione, si sentirebbe di accettare un simile peso. Tieni presente poi che le relazioni con i signori Marzotto sono affievolite notevolmente al punto che ci sarebbe da dubitare se facessero nuove promesse. Ora, su chi possiamo contare?... a migliaia di km. dall’Italia?... in una nazione dove l’inflazione galloppa e dove non ci sono banche che ci possono finanziare? Per prendere degli impegni economici bisogna pur tenerle presenti tutte queste situazioni. Diversa invece è la situazione del ministero parrocchiale: spero che lo capirai bene. Prega il Signore e poi rispondimi. Cerchiamo solo la volontà di Dio. Un abbraccio fraterno.

Don Ottorino

RISERVATA Caro don Lino, nel caso che si dovesse abbandonare il Patronato, conoscendo le tue difficoltà, non temere poiché quando verrà don Aldo ti saranno sottoposte varie soluzioni in modo che tu possa essere contento e lavorare con entusiasmo per il Signore. Tuo aff.mo

Don Ottorino

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