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542 Lettera del 14 gennaio 1970.

L542 [14-01-1970]

Don Ottorino esorta don Giuseppe Rodighiero e i ‘Fratelli Assistenti’, riuniti presso il Patronato di Resende per un corso di formazione orientato al Diaconato, a vivere con profondità e generosità la propria vocazione di ‘Assistenti’ e di consacrati.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: è un foglio grande di carta velina, dattiloscritto su ambedue le facciate. Manca la firma.

14 I 1970

L542,1 [14-01-1970]

1 Carissimi Don Giuseppe e Fratelli Assistenti,
dopo venti giorni dalla partenza di Don Giuseppe non avevamo ancora notizie. Mentre ci aspettavamo ormai una pioggia di rose inviata dal Cielo, ecco arrivare la lettera del 23 dicembre da Resende e due giorni dopo quella scritta in aereo ed infine, dopo un altro giorno ancora, quella graditissima degli Assistenti. Sento con gioia che lo spirito del Signore è in mezzo a voi e vi posso assicurare che noi tutti siamo con voi e vi pensiamo, vi nominiamo e soprattutto vi seguiamo con la preghiera. Domenica scorsa, appena ricevuta la vostra lettera, l’abbiamo letta a tutta la comunità radunata per l’incontro domenicale. Vi sentivamo presenti ad uno ad uno e siete stati tutti commemorati ed invidiati. Non deludete l’ottima impressione che i vostri fratelli hanno di voi e fate in modo che quando qualcuno si unirà a voi resti edificato per la vostra fede, carità, comprensione e zelo apostolico. Continuate con gioia il vostro lavoro e non esitate a salire. Non abbiate timore a guardare con santo eroismo e con verità al vostro passato. Guardando al passato ci sentiamo tutti confusi nella considerazione dei doni ricevuti da Dio e della nostra meschinità nella risposta al Suo amore. Spesso il nostro ‘io’ ci tradisce e ci ostacola nella realizzazione di quel Cenacolo ardente che dovrebbe essere la comunità religiosa, ove si dovrebbe vivere gli uni per gli altri, lieti nel soffrire qualche cosa che mai dovremmo attribuire alla cattiveria del fratello.

COMUNITÀ

comunione

APOSTOLO testimonianza

DIO amore di...

VIZI superbia

COMUNITÀ

unità

nella carità

L542,2 [14-01-1970]

2 Meditate spesso la famosa frase: “Perdona, sopporta, comprendi, aiuta e per tutti abbi un sorriso”. La vostra missione, carissimi Assistenti, è meravigliosa, ma molto difficile. Apparentemente siete laici, ma sempre dovete far trasparire la realtà sublime della vostra totale donazione a Dio. Ci deve essere in voi un contegno umano che vi deve distinguere dagli altri uomini per la signorilità nel pensare e nell’agire.
La vostra continua unione con Dio deve poi lasciare una scia di luce destinata ad illuminare e a riscaldare i fratelli che hanno la grazia di incontrarvi. Sarebbe doloroso che alla fine della vita, invece che dire “missione compiuta” (consummatum est) dovessimo concludere dicendo: “missione fallita”. E per voi la missione ricevuta da Dio è importantissima. Siete sette fratelli destinati ad essere i pionieri di un’Opera e i prototipi di una categoria di Religiosi. Dovete essere come i sette primi Diaconi, impegnati nell’amare Dio e i fratelli fino all’eroismo del martirio, se fosse necessario. Non lasciate Resende se non avete prima stretto un patto fraterno, che vi impegni davanti a Dio e ai confratelli ad essere santi e testimoni fedeli dello spirito particolare che devono avere i Religiosi della nostra famiglia. Tornando al vostro lavoro cercate di avere steso prima un programma di vita, del quale potrete rendere conto mensilmente al carissimo amico e fratello Don Giuseppe. Il demonio non dorme ed è necessario che ci trovi pronti a resistere, altrimenti la nostra vita diverrà una commedia e forse anche una tragedia! Siate pertanto coerenti con Dio, con voi stessi e con i fratelli, pronti a sorvolare certe stupidaggini umane che non solo non sono degne di un religioso, ma disdicono anche a qualsiasi uomo. Non indietreggiate dinanzi alle inevitabili difficoltà e conservate sempre la gioia. Io vi accompagno sempre, ogni giorno ad uno ad uno, con la preghiera e con l’affetto. Affidandovi alle materne cure della Madonna, beneaugurando al vostro lavoro, prostrato umilmente dinanzi al Professore e agli illustri allievi, vi stringo tutti in un fraterno abbraccio. Vostro

Don Ottorino

CONGREGAZIONE assistente

APOSTOLO testimonianza

APOSTOLO vita interiore

APOSTOLO missione

DIACONATO

CROCE martirio

CONSACRAZIONE santità

CROCE Demonio

DOTI UMANE coerenza

CONSACRAZIONE religioso