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549 Lettera del 17 luglio 1970 a don Luigi Mecenero.

L549 [17-07-1970]

Don Ottorino insiste sull’opportunità di un temporaneo ritorno in Italia per valutare, insieme e con calma, problemi e progetti.
Si conserva la fotocopia appena leggibile della lettera originale: sono due fogli grandi, con l’intestazione della Congregazione, scritti a mano sulle due facciate anteriori. La firma autografa è abbreviata.

17.VII.70

La lettera di don Luigi a don Ottorino è del 13.7.1970.

Le parole ‘con calma... il tempo necessario... vari progetti’ sono sottolineate nel testo originale.

Le parole ‘tutti i problemi’ sono sottolineate con doppia linea nel testo originale.

Gli aggettivi ‘virile, serena, gioiosa’ sono sottolineati nel testo originale.

L’espressione ‘fare miracoli’ è sottolineata nel testo originale.

L549,1 [17-07-1970]

1 Carissimo Don Luigi
rispondo immediatamente alla tua lettera. Comprendo in pieno la tua sofferenza, ma sono certo che sia in grado di comprendere anche la mia. Basta che tu ripensi al nostro ultimo incontro, quando mi sono rifugiato in stanza per piangere e tu mi hai detto parole di conforto: "Parta pure tranquillo, e vedrà ecc.". Ora io non voglio dare la colpa a te della situazione, né diminuire i tuoi meriti per la intensa e valida opera apostolica che stai svolgendo. Con le tue lettere tu hai cercato di mostrarmi la tua attività e la necessità della tua presenza a Resende. Da parte mia credo molto più utile la tua venuta in Italia, per un po’ di tempo, ove insieme con calma e con il tempo necessario possiamo studiare vari progetti di sistemazione futura del lavoro a Resende. Comprendo che con il personale attuale non è possibile organizzare, ma credo sia necessario che tu possa vedere anche da un altro punto di vista la situazione. Cioè quale personale abbiamo a disposizione? Dove mettiamo il personale che dobbiamo spostare? ecc. Sei assente da qualche anno dall’Italia e le cose si sono molto sviluppate. Siamo all’inizio della Congregazione e dobbiamo avere la forza di fermarsi insieme, noi più vecchi, e passare delle giornate per trattare tutti i problemi (di tutte le cose). È questa collaborazione virile, serena, gioiosa, che io mi aspetto da te, a costo anche di un sacrificio, che so considerare in tutta la sua grandezza. Le difficoltà provenienti per la tua temporale assenza le conoscevo e le prevedevo anche prima delle tue lettere. Però pensando tutto dinanzi a Dio ho creduto bene mantenere l’ordine della tua venuta. Sappi vedere nell’obbedienza non un disastro, ma un intervento di Dio, che sa ancora fare miracoli. Ricordati che è Lui che agisce e non noi. Un abbraccio.

Tuo Don Ottorino

CROCE sofferenza

CONSACRAZIONE obbedienza

DIO