Don GRAZIANO CELADON, nato il 16.5.1942 a Sorio di Gambellara (VI), entrò nella Casa dell’Immacolata il 3.10.1953. Emise la professione religiosa l’8.12.1958 e quella perpetua il 29.12.1963, e venne consacrato sacerdote l’11.4.1966. Dopo un anno di permanenza nella Casa dell’Immacolata con impegni di insegnamento e di ministero, fu inviato in Argentina con il primo gruppo di Religiosi destinati al Chaco. Dal 1967 al 1971 prestò il suo servizio nella parrocchia San Giuseppe e presso la Scuola Politecnica Giovanni XXIII, e dal 1971 al 1981 come parroco della parrocchia San Gaetano e come insegnante nella Scuola Politecnica. Dal 1982 al 1986 fu parroco della parrocchia di Rio Hondo in Guatemala, integrando la Comunità di Estanzuela, e dal 1986 al 1992 della parrocchia di Laghetto a Vicenza. Ritornò in Argentina nel 1992 come parroco della parrocchia San Giuseppe nel Chaco, ricoprendo dal 1997 anche il servizio di delegato per l’Argentina.
L583 [16-09-1968]
16 IX 1968
L583,1 [16-09-1968]
1 Carissimo Don Graziano, perdona il ritardo di questa mia. La recente conclusione del Capitolo mi ha finalmente permesso di accingermi di buona lena a rispondere alle lettere tue e di tanti confratelli ‘sparsi’ per il mondo. Innanzitutto ti debbo presentare un grazie sincero e davvero riconoscente per la tua concreta, anche se spirituale, partecipazione allo svolgimento dei lavori capitolari attraverso le preghiere e le sofferenze che mi assicuri hai offerto al Signore per questo scopo. Nella lettera che invierò alla Comunità potrai trovare le notizie riguardanti lo svolgimento e la conclusione del Capitolo. Qui ti anticipo soltanto che è stato una vera e propria benedizione di Dio e ti invito ad unirti a tutti i membri della nostra Famiglia nel cercare di ringraziare il Signore e la Madonna. Ho sentito con dolore della situazione creatasi dopo la partenza di Mirko. Comprendo benissimo come risulti penoso, e forse anche umiliante, per voi il continuare a lavorare in mezzo ad un’opinione pubblica abbastanza scossa. D’altra parte penso sia stato più proficuo eseguire l’operazione subito; la situazione già imbarazzante e dolorosa si sarebbe altrimenti trascinata avanti aggravandosi ulteriormente. Ora la ferita aperta brucia: a te, caro D. Graziano, vorrei chiedere il favore di sostenere, incoraggiare e di essere continuamente vicino ai tuoi fratelli in modo che dalla prova possiate uscire uniti, temprati e sempre più ardenti di zelo apostolico.CONGREGAZIONE Capitolo
COMUNITÀ
comunione
COMUNITÀ
confratelli
COMUNITÀ
servizio reciproco
L583,2 [16-09-1968]
2 Quanto al bisogno che ora avete di personale, è un problema che mi assilla particolarmente, ma non credo sia immediatamente solubile. Tu mi indicavi Creazza; capisco che sarebbe una scelta molto opportuna. Penso però che cadremmo ‘dalla padella sulle brace’. A Crotone D. Marcello si è già accordato con il vescovo per l’ordinazione ‘in loco’ di Giuseppe, non appena ci venga concesso il Diaconato. L’attesa della popolazione e degli amici è vivissima, tanto che sono già cominciati i preparativi per la festa. Giuseppe inoltre è per la Comunità di Crotone un elemento indispensabile di fusione. Se fosse tolto, credo che si creerebbe una situazione davvero problematica e piena di complicazioni. La vostra difficoltà, caro D. Graziano, è connessa con molte altre che non mi è possibile elencare qui. Per la loro soluzione mi sono già affidato alla Madonna, la quale ci sta già venendo in aiuto. Oltre ai Religiosi infatti, che si stanno preparando nelle materie tecnico-professionali, quest’anno abbiamo un bel movimento vocazionale; molto probabilmente fra i Novizi ci sarà anche un perito tecnico meccanico. Con D. Piero ho già parlato del vostro problema, ma devo parlarne ancora per cercare insieme di concretizzare qualche possibile soluzione. In gennaio-febbraio spero di poter essere nuovamente in mezzo a voi a dividere per qualche giorno le vostre preoccupazioni, le vostre difficoltà e le vostre sofferenze. Caro Don Graziano, ti raccomando di nuovo i tuoi fratelli: tienili uniti incoraggiandoli e sostenendoli. Ogni giorno ti sarò vicino, ti penserò e il ricordo di te non mancherà mai nelle mie preghiere. Confido che da parte tua avrai la bontà di offrire qualche preziosa sofferenza per questi ‘missionari di seconda linea’; anche a Vicenza non mancano le Croci, che sono un singolare mezzo con il quale il Signore ci purifica, ci unisce a Sé e tra noi. Con un abbraccio fraterno ti saluto.tuo Don Ottorino
DIACONATO
MARIA mediatrice
FORMAZIONE noviziato
COMUNITÀ
confratelli
CROCE