L709 [14-04-1967]
14 aprile 1967
Il riferimento e alla casa di famiglia dei Dalla Vecchia, che la signora Sartorelli aveva donato all’Istituto fissando finalità ben precise per il suo uso.
L709,1 [14-04-1967]
1 Gent.ma Signora, credo sia impossibile esprimerLe quello che soffro per l’avvenuto raffreddamento nei nostri rapporti. In questi giorni ho tanto pregato il Suo indimenticabile marito di intercedere presso Dio un po’ di luce per Lei e per noi. Come Le esprimevo nella mia ultima lettera non abbiamo mai avuto la più lontana idea di vendere il palazzo, che racchiude per Lei tanti ricordi. Vista invece l’impossibilità di organizzare lì un Istituto per i cambiati orientamenti educativi - pensi che stiamo per chiudere persino quello di Asiago - avevo portato lì la zia, che fa parte della famiglia di S. Gaetano, per avere nel palazzo un luogo ove far pervenire per turno Sacerdoti, Chierici e Assistenti bisognosi di passare alcune ore di sollievo e di incontro fraterno fuori dal solito ambiente di lavoro. Purtroppo quando si va sul luogo cento sguardi stanno a segnare l’arrivo, e non sapendo che le persone cambiano hanno l’impressione che due o tre volte la settimana i preti escano per fare la bella vita nella villa di campagna. Che opere fare nel palazzo? È da mesi che ce lo domandiamo e finora non siamo riusciti a trovare una soluzione. Come già Le esposi in altra circostanza Le sarei grato se pensasse Lei stessa a suggerirmi qualche cosa in proposito, tenendo presente - come già Le dissi - che siamo disposti, se crede necessario, a passare ad altri la donazione dello stesso. I rapporti, che noi avevamo, erano rapporti di famiglia. Tanto Lei come il carissimo Ingegnere mi consideravate come un figlio. Vi ho sempre invitati a guardare l’avvenire con serenità pensando che in noi, in ogni giorno e in ogni ora, avreste trovato cuori pronti a comprendere e a lenire le sofferenze che inevitabilmente attendono ogni creatura, specialmente nel momento della separazione. Ora perché si è raffreddato questo calore? Solo perché a Quinto deve sorgere assolutamente un’Opera dell’Istituto? Siate papà e mamma, e comprendete anche la situazione di un figlio e pensate anche alle nostre difficoltà. Penso che in tutto questo non sia estraneo il demonio. Tanto noi come Voi ci cibiamo ogni giorno del Cristo e il demonio, nemico di ogni bene, cerca di turbare tutto quello che sa di carità. Ogni giorno Vi ricordo nella Santa Messa e ogni sera Vi mando una Santa Benedizione, e spero che il Signore ascolti la nostra preghiera e faccia risplendere il sole nei nostri rapporti. Fraternamente saluto.Don Ottorino
CONGREGAZIONE Case della Congregazione
CROCE Demonio