Il signor ANTONIO SCANFERLATO, nato in Italia da una famiglia veneziana nel 1899, era emigrato in Argentina in giovane età, formandosi una famiglia e raggiungendo una discreta situazione familiare e sociale. Uomo costante, responsabile e preciso nei suoi impegni, svolgeva anche la funzione di vice console d’Italia a Presidencia Roque Sàenz Pena – Chaco, ed era il capo naturale della forte comunità italiana. Assunse ben presto l’impegno di accompagnare con il consiglio e l’aiuto i Religiosi di San Gaetano giunti nel Chaco, e la porta della sua casa fu sempre aperta per ogni necessità. Morì il 31.8.1980.
L’espressione ‘don’ esprimeva in Argentina sentimenti di deferenza e di rispetto verso persone di una certa importanza.
Nella comunità italiana locale era proverbiale il timore del signor Scanferlato per una visita in Italia, che mai ebbe il coraggio di fare perché si riteneva incapace di accettare i cambiamenti che certamente avrebbe incontrati da quando l’aveva lasciata in giovane età.
L713 [25-09-1967]
25 settembre 1967
Carissimo Don Antonio, con il ricordo ancora vivo della Sua generosa accoglienza riservatami in Sáenz Peña e delle Sue molteplici attenzioni, sento profondo il desiderio di inviarle un cordiale e fraterno ringraziamento. Trovare, nel mondo, delle persone tanto amabili e sempre pronte ad aiutare, fa sentire meno i disagi della lontananza dalla propria casa e la nostalgia per quello che si è lasciato. Credo che il Suo disinteressato aiuto alla nostra Comunità, ai nostri cinque giovani Religiosi, oltre che a un naturale vincolo di fraternità dovuto alla comune terra madre, è uno stimolo per i nostri a lavorare intensamente per non deludere le grandi aspettative della città e diocesi di Sáenz Peña. La ringrazio e la prego tanto di continuare a collaborare con tanto affetto e col Suo valido e autorevole aiuto a realizzare il fine della Pia Società S. Gaetano, a trarre quei frutti di bene che tutti, ma specialmente Monsignor Vescovo, attendono dalla nostra Comunità in Sáenz Peña. Il Signore benedica e ricompensi abbondantemente Lei e la Sua buona famiglia e... se la “fifa” passerà... sarò ben contento di poter ricambiare, in Italia, quella cordiale ospitalità che Lei mi ha riservato in Sáenz Peña. Tanti cordiali saluti alla Gentile Signora e ai Suoi cari. Con gli auguri di ogni bene nel Signore e la promessa di una preghiera, La saluto fraternamente.
Sac. Ottorino Zanon