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715 Lettera alla signora Elena Zanetti ved. Zambon

La signora ELENA ZANETTI era la vedova di Gaetano Zambon, proprietario degli stabilimenti farmaceutici Zambon. Donna di forti convinzioni cristiane, di tanto in tanto inviava qualche offerta all’Istituto e sempre si manifestava sensibile alle richieste di don Ottorino.

La signora Zambon aveva inviato un biglietto a don Ottorino in data 6.9.1968, con allegata una offerta in memoria del marito defunto.

L715 [08-09-1968]

Don Ottorino ringrazia vivamente per l’offerta inviata a ricordo del marito defunto.
Si conserva la copia carbone della lettera originale: è un foglio grande di carta velina, dattiloscritto sulla facciata anteriore. La firma autografa è abbreviata. Il nome della destinataria è stato aggiunto a mano da don Aldo sotto la firma.

8 settembre 1968

Preg.ma Signora, mentre mi unisco spiritualmente al cordoglio Suo e dei Suoi figli nel doloroso ricordo della morte del Suo indimenticabile marito, desidero esprimerLe la gratitudine sincera, mia e di tutta questa Famiglia Religiosa, per l’offerta che in questa occasione ha voluto farci. Sarà mio dovere celebrare una Santa Messa in suffragio dell’anima del Suo caro estinto e pregare Dio di consolare sempre con la fede ogni nostro dolore. La croce infatti, che Egli ci manda, viene ad indicare col segno sicuro della sofferenza la via misteriosa e provvidenziale della Volontà Divina. Preg.ma Signora, a nome di tutta la ormai grande Famiglia di San Gaetano, vorrei porgerLe anche l’augurio più sincero che la Madonna Le interceda quelle grazie e consolazioni spirituali e temporali che Lei ben merita per la Sua bontà e la Sua solidarietà dimostrataci in più d’una occasione. Le assicuro, Preg.ma Signora, che questa nostra Famiglia che, pure tra difficoltà e preoccupazioni di ogni genere, si sta espandendo nel mondo, per portare la luce del Vangelo, ricorda sempre con riconoscenza nelle sue preghiere Amici e Benefattori, tutti coloro cioè che in qualche modo collaborano al piano che Dio ha su quest’Opera. Voglia gradire perciò, con i nostri più sinceri sentimenti di rinnovata stima e gratitudine, anche cordiali e deferenti ossequi.

Obbl.mo

Don Ottorino