LIV
LIV,1
1. Caro figlio don Ottorino: domenica è stato da te tuo padre, ma nulla seppe dirmi del tuo piede. Spero che vada bene. Ti raccomando, perché fa freddo. Cerca di tenerlo fasciato, perché non ti corroda e non ti porti qualche altro malanno. Ti prego: se ti occorre qualche cosa, non temere di dirmelo.Caro figlio, spero che non sia in collera con me se qualche volta ho fatto da mamma Margherita: siamo tanto simili. Spero che non ci sia nulla, e scusami.
Caro figlio, ogni giorno che passa mi pare un sogno avvicinarmi a quel lieto giorno in cui salirai all’altare. Quanto lo desideri tu, o mio caro, ed io con quanta gioia spirituale! Iddio mi dà la grazia - sì, ne sono indegna - di avere un figlio Sacerdote. Ma spero che Iddio accetti le mie misere preghiere e sofferenze, e chiamerò in aiuto le schiere degli angeli per ringraziare Gesù di avere mio figlio Sacerdote, come lo vuole Gesù. Santità non è vanità, ma solo quello che è decoro del Sacerdote piace anche a me.Mi ricordo anche dei tuoi compagni e superiori nelle preghiere.Caro figlio, mi perdonerai se ti dico questo. La notte dal 6 al 7 feci un sogno molto bello. Mi pareva di essere andata a Roma in pellegrinaggio. Mentre ci trovavamo vicini al Papa, fuori di una grande basilica, venne una persona ad avvertire che stavano giungendo dei soldati per uccidere il Santo Padre. Allora fu nascosto in un sotterraneo, in una caverna ...
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