1.Incominciamo un tema, questa mattina, che è meraviglioso ed è difficile a trattarsi, ma tanto difficile a trattarsi. È più facile intuirlo che spiegarlo. Abbiamo parlato dell'uomo: parlando dell'uomo abbiamo visto che è impossibile dare delle linee. Anche lì, a forza di discorsi e discorsi, vien fuori qualche cosa; ma lo capiamo, più che descriverlo; ci par di capirlo come dev'essere l'uomo che si presenta bene nella società. Potete immaginarvi l'uomo di Dio, se è possibile descriverlo.Mia mamma, quando sono stato ordinato suddiacono, mi ha mandato una lettera dove diceva: "Vorrei essere capace di tessere un tappeto di gigli per metterlo là in terra dove ti prostrerai nel momento in cui, vero, ti getterai a terra lì, prima dell'ordinazione...".Ecco, non so, ci vorrebbe qualcosa del genere insomma, qualcosa di straordinario, una grazia straordinaria del Signore; qui bisognerebbe proprio che capitasse quello che è capitato a San Piero, quella volta là, quando si è messo a parlare con Cornelio, no con Cornelio, scusate, sì, Cornelio, sì, là, il Centurione; era a Cesarea, no?, e si è messo là e ha cominciato a parlare, e lo Spirito Santo ga perso la pazienza visto che nol gera bon de parlare puito, l'è saltà fora lu e el ghe ga dà lo Spirito Santo a tutti quanti... Grosso modo, insomma, ecco! Tirè via che el ga perso la pazienza... San Piero ga scominsià con un discorsetto che nol gera mia proprio splendido, el discorso... quattro parole, sì, sì, ma, a un dato momento lo Spirito Santo entra, lo Spirito Santo invade gli altri, e i ga capìo tutti, i ga capìo tutti.Ora, vidìo, il Signore si serve dei suoi uomini, i quali cominciano el discorso, ma dopo lo continua il Signore: non se capisse parcossa che nol ga da scominsiarlo lu... ma el vole che i scominsia i omini, el discorso, e dopo lo continua lu.Perciò, io sono qui per cominciare il discorso, quest'oggi, dopo lo continuerà lo Spirito Santo, specialmente per quelli che vanno in alto, che stiano attenti perché lo Spirito Santo deve continuare il discorso; e per quelli che restano in basso, siamo sempre a mille metri lo stesso, in qualche modo il Signore continuerà il discorso.
MO127,2[29-12-1966]
2.Vedete, l'uomo di Dio non è un sentimentalone. Non dobbiamo confondere l'uomo di Dio con uno che è fanatico, vorrei dire, che ha la mania religiosa. Ecco, bisogna mettere in chiaro questo. L'uomo di Dio non è uno che ha la mania religiosa, e perciò tutto questo... No, no, è tutta un'altra cosa! L'uomo di Dio è uno che, vorrei dire, è il più naturale degli uomini; è uno che discretamente si manifesta... non sempre là con la corona in man, col santino, coi basetti, eccetera e bàgoli: no, no! Uno che va là a impissar sette-otto candele alla mattina e sette-otto al pomeriggio. No! Si manifesta, perché il Signore ci ha creati uomini, ci ha creato uomini, perciò che vivono la nostra vita naturale, non uno che non mangia mai, che non beve mai, che non tocca mai... Ma nooo! Mi penso che anca Nostro Signor Gesù Cristo gavarà zugà con la Madonna e San Giuseppo e qualche partìa de tre-sette, no? Cosa ve pare? De cava-camisa! La Madonna la ghe la ga cavà più de 'na volta a Gesù Bambino. Cosa ve pare? Penso che la Madonna ghe la cavà più de 'na volta la camisa a Gesù Bambino!Ecco, l'uomo di Dio, l'uomo di Dio... è l'uomo che vive... non si distingue per cose esterne: si distingue per il profumo, non per le strasse che el porta, non per i gesti che compie; si distingue per un quid soprannaturale che lo invade, lo pervade. Per cui è impossibile avvicinare, guardate, un uomo di Dio e non sentirne l'influsso. E se te me domandi: "Cossa galo, quel'omo?", ma xe impossibile dire cosa che el ga!Avvicinati a padre Uccelli, a don Giovanni Calabria, padre Venturini che io avvicinato e ho parlato insieme ripetutamente a Roma, e mi sono trovato lì insieme, eccetera, anche a Vicenza; avvicina Pio XII, Papa Giovanni, Papa Giovanni: cossa ghe xe? Niente de straordinario, parché, uno che non lo avvicina proprio: "Beh, insomma, un bonaccione!". Ma te capissi, ghe xe un quid che xe inafferrabile, ma te senti subito che te si dinanzi a... sa', ghe xe una corrente che passa.Ecco, come, vero, oggi vero, oggi il mondo ha bisogno di questi uomini, di questi uomini dinanzi ai quali non resta indifferente nessuno. Vi assicuro dinanzi a un uomo di Dio non può rimanere indifferente nessuno, nessuno, nessuno. Perché, a un dato momento, te i vidi vigner fora cambiati.Vi ricordate che vi ho tirato fuori la Cabrini, Francesca Cabrini, che i voleva farla andar via da quel posto, no? Ve ricordè, a New York... Me lo ga dito mons. Rettagliata e la superiora dell'Istituto dov'era la Cabrini. Sapete che il vescovo, l'arcivescovo di New York, non la voleva... È andata dall'arcivescovo, questa suoretta piccola, insieme con un'altra suora, e l'arcivescovo: "No, no, non volemo altri italiani, ghe nemo lo stesso, par carità, via via!". "Noialtre semo vegnù, saremmo venute qui dall'Italia per assistere gli italiani che sono in quella zona là...!". "Macchè, macchè, macchè: andate via! Assolutamente non vi vogliamo, tornate in Italia, tornate in Italia!". E lei con semplicità: "Oh, Eccellenza, guardi, noi stiamo là, intanto, in mezzo ai nostri italiani, e andremo via da là quando ce lo comanderà quello che ci ha mandato qua, e cioè il Papa Leone XIII!". Loro stavano per andare in India, e il Papa: "Vada in America, non in India: vada in America.". Il superiore generale è lui, no? "Vada in America, che là ne hanno più bisogno!". E la xe andà là e hanno cominciato con un gruppetto di ragazzi, una casetta, lì...Nel posto c'era un signorotto che aveva una villa, sapete, una villa di quelle splendide, con parco e tutto, e questo signorotto... quei quattro sgnaroccosi vissin, e insomma tanto fa... prima manda a dire che non la vuole, poi... muove finchè viene lo sfratto e naturalmente deve andar via. Lo sfratto. Lei si presenta in tribunale... ma niente da fare. Le carte firmate e fatto tutto! Onnipotente per posizione, quell'altro, no? E, insomma non c'è niente da fare, bisogna andar via. Quella è zona residenziale, quella è... questo e quello, e non c'è niente da fare! Gli italiani allora erano un po' i servi, no? E allora lei fa quello che fanno gli uomini di Dio: va in casa di don Rodrigo, no? 'Sto signore veniva fuori ogni tanto, abitava in centro, eccetera. E si presenta là. Cosa sia avvenuto o cosa... non si sa, ha detto la superiora, l'ha detto a me la superiora che era là: non si sa. Si sa solo che quando che è venuta a casa portava un pezzo di carta dove che il signore aveva regalato la villa, il parco e tutto quanto il resto. Capito? Regalato tutto!
MO127,3[29-12-1966]
3.Ecco, l'uomo di Dio, l'uomo di Dio è un fenomeno, l'è un... Non si può ragionare con ragionamenti umani: quello, da perseguitato, da sotto el passa par sòra, vero? Va... dal santo Curato d'Ars per discutere sulla Confessione, e el vien fora con la testa bassa disendo "mea culpa, mea culpa". Ma cos'è questo? È un uomo che è in contatto col soprannaturale: chi xe che se aspettava che Piero e Giovanni là i disesse: "Alzati e cammina."? Improvvisamente arriva una telefonata da Dio: "Ehi! Paolo... Pum pum pum pum".L'uomo di Dio è in mano di Dio, è in mano di Dio: è portato da Dio, parla in nome di Dio, agisce in nome di Dio. A un dato momento è Dio che parla; a un dato momento lui stesso sente di essere in mano di Dio, sente di essere niente e di essere qualche cosa, sente di essere invaso dallo Spirito: parla con semplicità, ma lo stesso con potenza, parla in nome di quell'Altissimo che lo ha eletto. Ah, figlioli, questo è l'uomo di Dio che parla!Ma io sto balbettando, adesso, paroline così, sto "bestemando"...Ora, se vi sentite di essere questi uomini, questi uomini, che pure saranno laureati alla Gregoriana, per carità, benissimo, benissimo, ma ma che tanto valgono in quanto sono in mano di Dio.Perché avere in mezzo al cortile, state attenti bene, avere in mezzo al cortile, avere una Cinquecento, avere una Millecento, avere una macchina grossa... una Maserati... una Ferrari in mezzo là, una Ferrari, un elicottero e un apparecchio a reazione, e un musso, un musso con un birocin, se no te ghe l'autista o il pilota, te ve mejo col musso e 'l birocin. Xe giusto no? Ecco! Interessa avere el pilota, che lè quello che sa guidare, perché se te metti me pòra mamma a guidare la Millecento, poareta, tante bone qualità, ma quella no, quella no: el musso savaria rangiarse anche me mamma...Ecco. Ora, vedete, avere tante doti, essere laureati, avere tanti doni da parte di Dio: bellissima cosa. Ma chi xe che no preferisse andare fin a Asiago con una Millecento piuttosto che col musso? Bellissima cosa, bellissima cosa, son tutti doni di Dio, e bisogna trafficarli a qualunque costo. Però, attenti, attenti: che se questi tali non sono uomini di Dio, i xe una Millecento senza autista, i xe un apparecchio senza pilota. Allora digo: mejo un musso che ga... vero, el so veciéto che guida el musso: mejo quello. Me sento più sicuro montà su un careto dove che ghe xe un vecieto che guida el musso, che non in zima a un'automobile dove che ghe xe uno che no ga mai ciapà in man l'automobile! Mejo l'automobile, fioi! Sèto, Giorgio, mejo, mejo, mejo: e più ancora! Però attenti: che l'automobile deve avere l'autista e l'apparecchio deve avere il pilota!Se non siete uomini di Dio, potete avere quante doti che volete, e io preferisco avere cinquanta Religiosi "Santo Curato d'Ars", piuttosto che avere mille Religiosi dell'intelligenza di Tommaso d'Acquino, senza l'esse davanti. Chiaro? Perché, con cinquanta Religiosi della tempra del santo Curato d'Ars, sconvolgiamo il mondo, e con mille de quei altri o centomila de quei altri, facciamo un'altra... un'altra... protestantesimo, o qualcosa de pèzo!
MO127,4[29-12-1966]
4.Figlioli, essenziale, essenziale trafficare i talenti: bisogna, è un dovere. Ma ricordate, essenziale è, a un dato momento, che si possa dire di voi: "Vos de mundo non estis". Questo uomo vive nel mondo ma non è del mondo, è un uomo che vive di Dio, vive di fede: "Il giusto vive di fede". Uomo che se la intende, che si è offerto a Dio, si è consacrato totalmente a Dio, e l'unica preoccupazione, centro unico del suo interesse è Dio, solo Dio. Quando si sveglia alla notte, Dio, la mia missione: “Sono nelle tue mani, Signore! Voglio fare quello che vuoi! Che io dorma, che non dorma, importa niente, Signore!”.Vado a letto ieri sera, mal di testa, dopo un'ora mi alzo, mal di testa: “Signore, vocazioni, vocazioni!”. Sa, mangiare questo pane: alle cinque e un quarto ci si alza... importa niente. Dopo scoppia il sangue dal naso stamattina: e va ben. Avanti, avanti. Figlioli miei, bisogna, insomma, che a un dato momento l'uomo di Dio, bisogna che viva di Dio, che lo senta Dio.Quando don Calabria è venuto all'Istituto: "Don Ottorino, ma non lo senti? Ma non lo senti che Dio è qui presente? Ma non lo senti? Qui c'è Dio, c'è Dio!".Nella vostra stanza dovete sentire la presenza del Signore. Nel vostro cuore dovete sentire la presenza dell'Altissimo. Come si fa andar su nella montagna e non sentire Dio che vi accompagna, Dio che vi parla attraverso la natura?Figlioli, siamo consacrati a Lui, interamente a Lui! E vedete, l'umanità, l'umanità ha bisogno di qualcuno che la richiami a mettere centro d'interesse Dio. L'umanità ha perso questo centro di interesse, e allora: avete mai visto voi una macchina con le rode scentrà: blum blum blum; gavìo mai visto 'na macchina così? Sì: l'umanità sta andando avanti così. I corre luri, ma fin che i corre i va in malora... la roda: brrruuummm, fin che succede un catafasso, no? Xe chiaro? Parché, ancora se te ve pianeto... E la corre, l'umanità, corre di qua, corre di là, e intanto ogni tanto uno se impicca, quel'altro se copa, quel'altro... Figlioli, un disastro! Perché? Perché non hanno messo Dio al centro! Perché siamo stati creati? Conoscere, amare, servire Dio in questa vita, e goderlo eternamente in Paradiso.La vita del cristiano: punto di partenza Dio; punto di arrivo Dio, morto, risorto, glorioso, che ci attende. Seme della nostra risurrezione: anche noi dobbiamo risorgere, con Lui! Perciò, lo sguardo del cristiano è lo sguardo proteso verso il Cristo Risorto: una Pasqua perenne, è un'attesa: devo anch'io morire per risorgere! Signore, purificami, o Signore! Purificami pure nella sofferenza, perché voglio anch'io morire per risorgere!Teologicamente, don Mario, sèmo a posto? Sì o no... a posto? Giorgio, sèmo a posto filosoficamente? Luciano, no Luciano, Toni! Dove xelo Toni? Pernigotto: sèmo d'accordo, Toni, mi e ti? Bene: "Deo gratias". La filosofia non ci arriva, la teologia neanche, speremo che ghe riva el bon senso...
MO127,5[29-12-1966]
5.Figlioli miei, il mondo deve tendere là. Tutti gli uomini dovrebbero avere per centro Dio, vivere credendo, vivere con la speranza della vita futura e camminare nel regno dell'amore, della carità. Giusto, no? Camminare nella carità! Camminare nella forza della carità, diretti verso la speranza della vita eterna! Questo devono farlo tutti gli uomini, papà di famiglia, quello che sente la sua vocazione alla famiglia, la mamma di famiglia, l'industriale, tutti, tutti, pure interessandosi delle cose della terra, perché sono doni di Dio: "Restaurare omnia in Christo", tutto nel Cristo!Però, e noi siamo chiamati da Dio a richiamare gli uomini a questa realtà: a restaurare tutto in Cristo, a mettere Cristo centro di interesse. Siamo chiamati a questo! Ma vi rendete conto che responsabilità che abbiamo? Ma che grazia anche che abbiamo, eh? Ora, se nel campo scientifico si dice, là, scolastico: “magister, magister”, in questo caso io direi che “magister magis-milia”, almanco... Ed è chiaro! Come posso io... Ed ecco, voi che mi sentite sempre gridare, gridare su certi punti: come posso io spiegare alla gente una cosa che io non faccio, che non vivo? È una lettera morta, figlioli, è una lettera morta; non posso io dire agli altri quello che io non vivo, quello che io non faccio! Io devo prima essere in contatto con questo Dio, devo averlo io al centro di interesse Dio, devo vivere solo per il Signore! Mostrandomi esternamente uomo, uomo, amabile, fratello.
MO127,6[29-12-1966]
6.Qualcuno si era scandalizzato a Verona, perché San Giovanni Bosco è andato a Verona un giorno, è stato a pranzo, e el ga bevù de gusto do-tre bicèri de vin. Una signora di quelle tali... eh, una signora; la sapete la storia, si o no? Io l'ho sentita proprio da una persona che, no la jera presente, ma che ghe lo ga contà una che jera presente: l'anello l'è abbastanza vicino, no? Pol dire anca la casa e tutto... La signora... e ha detto: "Voglio vedere se veramente l'è un santo, un santo, e anche vedere... se è un santo, se è mortificato, eccetera eccetera". E San Giovanni Bosco, che era San Giovanni Bosco, che ga capìo... San Giovanni Bosco, a Verona xe sta: proprio una persona anziana che jera presente, una sua parente, e la me ga contà. Dise, lu che gera un santo... e, el ga dito, San Giovanni Bosco el gera un santo che el ga capìo e el dise: "Bevo un goto de più apposta!". E dopo in fine, el ga intuio la faccenda lu, o i ghe ga fatto capire o la ghèa capìa, e... "Signora, el dise, mai trovà mi, el ga dito, nel Vangelo, cosa ghe pare, el ga dito, nol gera bon quel vin là, vin veronese, veramente buono, no? Signora, che le pare?", el ga dito. "Sì, sì, sì". E allora el dise: "Mi credo che se pol farse santi anche bevendo un gotin de vin, no ghe pare signora?, el ga dito. Nel Vangelo no go mai trovà che el Signore no diga de bevare un gotin de gusto quando che se ga voja, così... però, go trovà tante volte che el Signore el ga dito contro i Farisei, el ga dito; el ga sigà contro la...". Ma pubblicamente, là così, da San Giovanni Bosco! E quell'altre, sebben che le gera fèmene, la ga ridù sotto i baffi de gusto, parché le savèa che farisea che la jera quella tale, xe vero, e siccome che quella, siccome che soldi no la ghin dava, in quella circostanza la ghin ga dà anca ela! Capìo?Figlioli miei, state attenti, che non è... I santi noi li pensiamo qualche volta là divinizzati come fossero gente che viveva senza magnare, viveva senza dormire, viveva senza scherzare, viveva... Mi rinuncio a farme santo se ghe xe tutte 'ste robe qua! I santi erano uomini che vivevano come gli altri uomini, dormiva, magnava, i se la godeva, i scherzava... però, tutto nel nome del Signore, con il Signore, con il permesso del Signore, col permesso prima e col... qualche volta 'na tiratina de recie dopo. Pazienza, cosa vuto fare, dirai: "Oramai la go fatta!".Don Guido l'è andà fora con le pellicole, el se ga trovà senza una bobina... el ga molà tutto par aria. "Eh, la go fatta... 'Naltra volta no la fasso pì, basta!". Col Signore bisogna far così, no?El Signore dise: "Ma cosa gheto fatto, dise con san Piero el Signore, cosa gheto fatto? Te pare che el Paron gabbia da pagare, eccetera". San Piero ga dito: "No lo fasso pì, ma intanto adesso cossa gonti da fare?". "Va là, ciapa el pesce e tira fora la moneta e metti a posto!". Nol fa così el Signore? "Non fasso pì, non fasso pì, dise san Piero; basta, basta, no lo fasso pì!”.
MO127,7[29-12-1966]
7.Perciò, digo, non pretendiamo domani di essere senza difetti e senza miserie: no, no! Interessa che vogliamo essere di Dio, che ci sforziamo di essere di Dio; e se mai sbrissia una mancanza, sbrissia qualcosa... anzi, forse è meglio... perché non ci crediamo magari troppo santi! Perché non abbiamo le ali e crediamo di essere noi che facciamo le cose di Dio, perché ci convinciamo che è Lui che fa, che è Lui che agisce.Ma Dio vuole questi strumenti nelle sue mani, donati interamente, preoccupati interamente di essere suoi, totalmente suoi. E allora il Signore si serve di questi uomini. E tu vedi Papa Giovanni che scrive a quella signora, alla signora Borghi, no?, signora Borghi, quando che ha visto Papa Giovanni, e termino senza cominciare. Sì, state attenti, quando che ha visto Papa Giovanni trasmesso per la televisione che è andato a visitare i carcerati, là, i ragazzi mi pare, no?, o i carcerati? L'ultima volta non so se siano stati i carcerati, mia pare; bene, l'ha visto affaticato, eccetera. La signora Borghi ha scritto a monsignor Capovilla dicendo... Sapete la signora Borghi che signora che è! "Monsignore, - dice - guardi, è una cristiana che scrive. Noi vogliamo tanto bene al Santo Padre; alla televisione abbiamo visto, abbiamo visto tanto affaticato, tanto... ci sembrava tanto stanco... Faccia un piacere, a nome, proprio in nome di tutti cristiani, Lei che è vicino, faccia un piacere, cerchi di frenarlo un pochino, cercate di frenarlo in modo che non faccia degli strapazzi e che possa restare molti anni di più con noi, eccetera eccetera".E l'altro ha risposto con una bella lettera autografa, l'ho letta io... Mons. Capovilla ha scritto: "Carissima signora, la ringrazio per i sensi di.... così, così... però, dice, cosa vuole, il Papa i suoi programmi se li fa lui, ed è impossibile farglieli. Non sappiamo neanche noi come mai possa resistere a tutto quello che fa. Quello che sappiamo, certamente è questo: che lo guida lo Spirito Santo, perché - ha detto - le combina così improvvisamente e così fatte, che solo lo Spirito Santo può farghele combinare", el ga dito.Una lettera spassosa, proprio interessante! Ora, è lo Spirito Santo, el ga dito, che ghe ispira, parché ghe vien fora così delle robe improvvise: "Andèmo de qua! Volta de qua! Volta de là !". Lui le ha descritte in due-tre facciate ha descritto proprio questa... "E adesso cossa gonti da fare?". Ma no, xe inutile che ghe lo disemo noialtri, ca femo noialtri: lu l'è preoccupà de far solo quel che vole lo Spirito Santo, el ga dito: lo Spirito Santo ghe suggerisce e non ghe xe ninte da fare! El vole quello? Quello bisogna fare, gnente da fare!Ecco l'uomo di Dio! L'uomo di Dio che riceve ordini dall'Alto, che riceve ordini dall'Alto.
MO127,8[29-12-1966]
8.Che improvvisamente, supponiamo, ecco, adesso xe una giornata così, combinato de andare in gita. Arriva un ordine dall'Alto: "Tusi, ancò tutti quanti, vero col sculiero buttar via la neve davanti!Fioi, stè 'tenti, stè 'tenti, 'ste boni, 'ste boni: adesso voialtri ghi ridù, e ghi fatto ben, ghi ridù e ghi fatto ben. Però stè 'tenti 'na robetta: quando xe vignù su Mario Pellizzaro, lè vignù su anca lu par divertirse un pochi de giorni; primo momento che l'è 'nda xo, l'è sbrissià 'na scianta... torna zo, e l'è andà all'ospedale a Vicenza. Cossa che xe de differenza? Lo Spirito Santo ghe ga mandà de accettare dalle man del Signore così! Dalle man del Signore: giusto no? Accettare quelle cose... No se tratta mia de fare i noviziati col turibolo al colo o fare altre storie!Supponemo, adesso i parte, i parte per andare alle Melette; Venco, partì per andare alle Melette, no? Cosa? Ben, insomma, dove che gavì da andare; fora da qua, ecco là Roberto che se mette a pianzere, perché el ga male, el ga male la punta del naso. Gli altri i torna indrìo par consolarlo! Ecco la volontà del Signore, no? volontà del Signore, la se accetta così. Ovvero ghe xe Venco che el se scavezza in do...Stè boni: saper prendere dalle mani di Dio! Ve par mia giusto? Con serenità, con gioia; saper prendere la giornata bella e la giornata... "Dai, Signore...". Si apre la finestra alla mattina... Stamattina go verto la finestra e go dito: "Chissà che sia una bella giornata, che i tusi, poareti, ancò i possa movarse, eccetera". Tutto contento che il Signore el ga... Ieri mattina la go verta lo stesso, con la speranza... e la go vista brutta: "Signore, sia fatta la tua volontà, va ben, sia fatta la tua volontà!". Certo che mi gavarìa desiderà ieri fosse sta una giornata come ancò perché ve fussi divertii, no? E va ben, ma, però... così, con questo desiderio, ero già pronto a dire: "Signore, sia fatta la tua volontà; però, non come voglio io: come vuoi Tu!". È stata così, va ben, non si discute, non 'ndemo a discutere tanto! Questo, quando che viene dal tempo, quando che viene da una circostanza...Ma insomma, 'sto uomo di Dio vive in contatto col Signore continuamente!Mi fermo, perché go dito che ve lasso andare stamattina, ma ve prego: cerché de vederlo el Signore, cerché de discutere fra voialtri de queste cose qua, perché xe de questi uomini che il mondo ga estremo, ma estremo bisogno!E così sia!29 dicembre 1966