L’UOMO DI DIO COMPIE LA SUA VOLONTÀ CON SERENITÀ E CORAGGIO
MO68[26-05-1966]
MO68,1[26-05-1966]
1.Prima di cominciare voglio ringraziare tanto in modo particolare il maestro dei novizi che è stato l'organizzatore... Dove xele le rocce, in montagna? È stato il maestro dei novizi che si è trovato davanti alle rocce o è stato don Ottorino che si è trovato davanti alla rocce? Comunque mi incarica don Ottorino di ringraziarvi tanto, specialmente per le preghiere, che confido siano state innalzate... che don Ottorino confida siano state innalzate.Ricordatevi e lo proverete anche voi, che ogni anno che passa, specialmente quando gli anni del sacerdozio superano quelli altri che iera prima, perché 26 anni e 26 fanno 52... adesso basta; se vivo ancora, gli anni di sacerdozio superano sempre gli altri de quelli prima... Vi accorgerete di una cosa: che ogni festa che vien fatta per questo motivo è un aprire la porta di uno che xe in pigiama: "Spetta, sara la porta, per carità!". Nel senso che, figlioli miei, 26 anni di sacerdozio!Ieri sera go fatto morire San Luigi Gonzaga, poaretto! E son restà lì a pensare, pensare a San Luigi Gonzaga. Quelli gera omini! Quelli erano uomini che potevano dire alla fine della vita: "Consummatum est. Ho fatto sempre la volontà del Signore!".Attenti fioli, che ad un dato momento: medaglia d'oro, medaglia d'argento... Tu senti il bisogno soltanto di chi prega, soltanto di chi ti aiuta a riparare, a riparare non soltanto i peccati, ma anche i peccati di omissione.Non vi rendete mica conto, voialtri figlioli, in questi 26 anni di sacerdozio prescindendo dalla mia santità personale, di cui devo rendere conto al Signore, ma non vi rendete mica conto che, forse, un Domenico Savio non ha trovato un San Giovanni Bosco o un Giovanni Bosco non ha trovato un Cafasso? Non avete mai pensato voi: se vicino, vicino a don Bosco non ci fosse stato un Cafasso, avremmo un San Giovanni Bosco, avremmo San Giuseppe Cottolengo? Può darsi che sì, può darsi anche che no. Se vicino a Domenico Savio non ci fosse stato un don Bosco, ci fosse stato un don Roana (poaretto mi go tutta la stima di don Roana... Può darsi che i diga che el fusse santo... che quello che fa lo faceva veramente per umiltà... Non posso mica giudicarlo male el fratello), ma figlioli miei... Se vicino ai santi che conosciamo non ci fosse stata un'anima di Dio, sarebbero santi? Ecco, questo lo sapremo forse in Paradiso, se il Signore vorrà dircelo. Ma quello che è una realtà è questo: se qualcuno di voi, e guardate che è una cosa tremenda, sapete, se qualcuno di voi è solo un pochino meno santo, un pochino solo meno santo, per causa mia! Se per esempio qualcuno ha deciso di lasciare la Casa e avrebbe potuto salvare, forse, la sua vocazione (se c'era, per carità, se non c'è... per carità), se qualcuno che è qui potrebbe essere un passo più avanti e questo si deve metterlo a merito di don Ottorino...
MO68,2[26-05-1966]
2.Prendemo Ruggero... È arrivato qui da quanto tempo, Ruggero? Da un anno ormai: fra pochi mesi sarebbe l'anniversario della tua morte, che è stata in agosto mi pare, quindici agosto; faremo proprio l'anniversario in quel giorno Quello sarebbe un anniversario da fare... Primo anniversario della morte, con drappi neri... ti metteremo in tomba. Supponiamo che in questo anno, caro Ruggero, tu fossi un pochino meno santo per causa mia...Don Luigi mi guarda con compassione. Te ridi, don Luigi? Aspetta a essere un pochino più vecio anca ti e considerare un pochino anca ti 'ste robe qua, e vedremo se te vedi la vita che sta partendo e te dixi: "Qua, oh, sto per consumare la mia gioventù”. Ti te sì giovane... Beh, ben, insomma, se va avanti. Xe come uno che ha tanti schei in scarsela: "Ben, ben, se anca go speso un par de franchi de più". Ma quando che te vedi che te scominzi a contare quelli che te ghe in scarsela... "Pian, pian... E come li gonti spesi quei altri? Perché go da fare tutto el viaggio...". Vero, Vinicio, che mi e ti se capimo so ste robe qua? Cosa ghin disito? El me varda con un senso de compassion, come dire: "Son più giovane".Perciò, dico, ricordatevelo che gli anniversari, vuoi l'anniversario del 25°, vuoi l'anniversario della Messa, sono giornate in cui bisogna fare l'esame di coscienza, in cui bisogna mettersi dinanzi al Signore e dire: "Signore, sono stato forse un servo inutile? Un servo che ha rovinato i doni tuoi? Cosa vuoi? Dimmi Signore che cosa devo fare". Bisogna prenderlo par el stomego... almanco ca fassa quello... parché non go fatto qualcosa altro.
MO68,3[26-05-1966]
3.Perciò, ecco, mi pare che la migliore meditazione che dobbiamo fare questa mattina sia proprio questa qui. La tolgo da un certo libretto: Trese "Il sacerdote oggi, pensieri di un parroco americano".Qua parla prima degli scoraggiamenti, che sono di varie qualità: quelli del maestro dei novizi, quelli di don Ottorino, quelli dei giovani. Dice che ci sono degli scoraggiamenti che vengono dal fisico, dallo spirito, eccetera eccetera."Non mi riferisco a quelle crisi passeggere di impreciso abbatimento in cui ognuno può cadere di quando in quando; a quelle eventuali giornate di umore nero che tendono ad affliggere tutti, fuorchè il più flemmatico o il più incurabile ottimista.Tali periodi transitori di malinconie sono più fisici che spirituali; sappiamo che domani le cose appariranno diverse perciò continuiamo nelle nostre attività e aspettiamo che la malinconia gradatamente scompaia. Quando parlo di scoraggiamento, non penso neppure alla notte oscura (quella che è propria del maestro dei novizi, vero?) di San Giovanni della Croce o dell'aridità spirituale sperimentata da anime molto avanti nella perfezione (come molti di voi...). Non posso parlare di questa, perché son ben lontano dall'averla raggiunta... Eccetera eccetera.E si dilunga a parlare di queste cose... Qui vi voglio."Il prete (l'assistente) obbediente, colui che ama Dio e cerca soltanto la sua volontà, non soffre scoraggiamento per nessuna di queste cose".Guardate, figlioli, che il segreto per vincere nella vita apostolica tutte le difficoltà, ma tutte le difficoltà, eccolo qui: cercare la volontà di Dio. Sto esperimentandolo, guardate ve lo assicuro, sto sperimentandolo con tante anime con le quali ho certi contatti, quando si punta a questo, si vincono tutte le altre difficoltà. Xe come quando se se tira drio la cavèssa del musso, vien drio tutto intiero, no? Te tiri la cavèssa, vien drio el musso. Ora, è la stessa cosa. Se tu ti sforzi di fare la volontà di Dio, ad un dato momento non te pesa più.Domani nella vita apostolica... Ecco, per esempio, don Luigi, ecco una roba che può portare un po' uno scoraggiamento che bisogna vincere: quella di non essere capace di esprimere e farvi capire quello che penso che dovremmo essere.Domani nella vita apostolica o anche nella vita fuori, per esempio, qualcuno può darsi che, supponiamo Mario, dica: "Io non mi sento di fare i voti, torno fuori nel mondo". Mario, xe la stessa roba caro! Anche fuori nel mondo è la stessa cosa. Cosa succede? Succede che tu ti troverai domani nella vita apostolica, e trovi, supponiamo, delle tentazioni, delle difficoltà: difficoltà di ordine morale, perché può darsi che desideri di vedere la televisione e sa... è una tentazione tremenda per un sacerdote trovarsi solo e avere la televisione in camera, per esempio. I sacerdoti americani l'hanno tutti; ma anche qua da noi tanti l'hanno! Te sì lì, te tachi la television, te stè là un par de ore alla televisione. Alla televisione te vedi tutto...Vero, Filippi, non ghe xe de tutto? Ghe xe ancha i circuiti, eccetera.. Ghe xe... Va ben, ghe xe de tutto! Ma te sì ti solo... Unicamente per vedere, per vedere, mia per altri motivi. Per vedere cose che vede gli altri, anca par distrazion...
MO68,4[26-05-1966]
4.È umano, fioli! Un uomo, un prete, insomma nol ga mia la moglie, nol ga mia i fioli. El se trova lì, un momentino de scoraggiamento, el se mette lì e attacca la televisione, così per distrarsi una scianta. E questo distrarsi una scianta va avanti fino a mezzanotte, vero? E dopo, tutto un momento el se accorze che el ga compieta da dire, el rosario da dire, lettura spirituale da fare. Beh, insomma pazienza! E allora el dise compieta perché senno se fa peccato mortale, e el resto lo salta via, vero. Il giorno dopo, altra tentazione. El xe là, ghe vien voia de arrabiarse, uno ghe risponde male... qua.. là... Insomma, tutta una vita, naturalmente con le solite difficoltà umane che ci sono.Ora, ecco, prendiamo invece uno che ha una preoccupazione sola: di fare la volontà del Signore, ma proprio di fare la volontà del Signore. E in tutte le cose è preoccupato di quello che vuole il Signore. Cosa volete, è naturale, naturale, che diventa una unione con Dio continuo, no? Un'unione con Dio.Per cui ad un dato momento, supponi... mi è venuto da ridere ieri sera dopo che ho scherzato con don Natalino: è venuto don Natalino, cappellano della Madonna della Pace. Ho scherzato un pochino. Parlavimo sulla volontà del Signore. “Vedito -go dito- poco fa -go dito- adesso go un quartin d'ora de tempo perché dopo go da andare via, un quarto d'ora, venti minuti de tempo al massimo. Adesso me togo la sedia a sdraio, digo vespro e compieta, me metto là, perché dopo vegno casa un po' tardetto, forse fo ora dire anca una corona. Quando che ti sì rivà ti... Te dirè: “Ma la xe superbia questa!". Sì te lo digo con tanta semplicità. Co te sì rivà ti mi jera al capitolo del vespro. Umanamente parlando: "Accidenti a quel prete che vien qua!". Non a perdere tempo, perché parlemo de robe sprituali e sante, ma praticamente me porta via sto quartin d'ora, i venti minuti, vero, che mi gavea, no?”.Umanamente parlando, quando che gera sentà sulla sedia a sdraio, gero con Venco, no Venco? Girolamo? Gavevimo da parlare de un altro mestiero... “Spetta che finissa el breviario”. El riva lu... Te vedi rivare una macchina. Natura... Moto primo primi: "Orpo! Questo nol ghe voleva", no? Moto secondo: "Signore, dài che te me la ghe fatta, ah! Signore, te me la ghe fatta!". Xe come quando che don Ottorino fa uno scherzo a uno de voialtri... "Eh, non può essere che don Ottorino che fa ste robe!". E allora se pol dire: "Eh, non può essere che nostro Signore che fa ste robe", no? Che rompe tutto non può essere che Lui, no? Ghe piase scherzare... Allora te ghe dè una ridadina a nostro Signore, te lo vardi un pochettin, te lo vardi e te te metti un pochettin a sorridere un pochino e te disi: "Signore, te me la ghe fatta!". E dire: "Ben, go caro desidero questo!". No brontolare.
MO68,5[26-05-1966]
5.Perciò, go ditto: "don Natalino, vito, ti te sì vegnù. Non sta' aver paura, sono contentissimo, lieto che te sippi vegnù, perché penso... E ho proprio piacere che te sii vegnù; ma ho piacere perché il Signore mi ha fatto vedere che questa è la sua volontà. Umanamente parlando, no; ma quando il Signore mi ha mostrato che è la sua volontà, anche umanamente parlando!".Ora, se noi, figlioli, fossimo preoccupati di cercarla istante per istante la volontà del Signore, anche nelle cose un po' tristi, un po' difficili, un po' dure... Te farè fatica mandarle zo magari, no? In un primo momento te dirè de no, qua e là, dopo bisogna che te ghin ragioni col Signore, te discuti col Signore, e dopo: "Dài, tireme via", no don Luigi? Se finisce che se manda zo, no? Ve pare che sia male questo qua? Così...E allora te capisci che il Signore vuole questo, anche perché el vole, sa, che non te te monti in superbia... Senno, maestro dei novizi da giovane così, incomincia subito ad entusiasmarse, crede di essere chissà cosa, tutti i suoi novizi i sale de santità giorno per giorno... Il Signore tien zo: tien zo maestri, tien zo don Ottorino tien zo tutti... el ghe fa far brutti sogni a Zeno alla notte, per cui stanotte el ga sognà che mi lo go parà via dalla Casa dell'Immacolata, che el me ga dito un mucio de parolasse, el min ga dito straje... parolasse... il Signore permette. Figlioli miei, se fossi capace di farvi capire questo!Voi se incominciaste qui a mangiare questo pane,cioè il desiderio di fare istante per istante la santa volontà di Dio, voi arrivereste a una tranquillità di spirito, a una potenza nel campo apostolico che non avete neanche idea. Perché domani vi trovate anche in luogo di missione: "Che vaga qua o che vaga là?". "Signore, cossa gonti da fare?". Ma anche sbagliando...
MO68,6[26-05-1966]
6.Dicevo ieri con la Signorina Valeri e con altre persone che erano insieme... "El me diga la verità -la sigorina Valeri- se trovelo mai lu in difficoltà, sa, momenti difficili?". "Sì", go ditto. "E come falo?". "A cerco de fare la volontà del Signore, go dito... E dopo... per esempio, come che me xe capità qualche volta qua de fare qualche spesa e el Signore non voleva pagare. Dopo el Signore se ga arrangià, magari attraverso la Signorina Valeri... El Signore se serve magari... Quando che mi sforzo de fare la volontà di Dio, fasso la spesa (perché parlavimo de questioni materiali), fasso la spesa e dopo el Signore nol vole pagarmela, che colpa ghe ne goi mi? Che el parla più ciaro un'altra volta! Giusto? Può darsi che sia anca mi a capir male, ma scusè... Un paròn, e la signora, la ga una serva e in sbaglio la ghe porta a casa... La ghe dise: 'Tome un poca de carne', e la vien casa con un poco de formaio... Ben, va ben, la ghe dirà una parola, ma dopo in fondo non la fa mia de manco de pagarlo el formaio, la ghe dise: 'paghelo ti', no? In fondo... Vorla che el Signore sia pes de ela?", go dito. E allora ciò le se ga messo a vardarse. "La realtà -go dito- sta qua". E una se ga messo a piansere... perché parlavimo de ste robe qua. La gera la signorina Casarotto: la se ga messo a piansare... i lagrimoni...Fioli, vedìo: a un dato momento... mi me fa rabia vedere che i diga: "Varda, ciò, don Ottorino come ch'el pensa, come ch'el fa". Ma le xe robe evangeliche... i primi cristiani i viveva così, seto Mario? Cioè el Vangelo. No ghe xe gnente de straordinario. Co ghemo fato ste robe qua semo al sillabario del Cristianesimo, seto Giorgio? Semo al sillabario. Non semo rivà gnancora alla "notte oscura"... a meno che non saremo le finestre... alla "notte dei sensi". Mi quelle robe là non le capisso mia, ma questa qua con tanta semplicità. Questa è... tutta la teologia xe qua, cari fioli, savìo? Credere in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo. Credere che Dio xe dentro de mi. Credere nella transustanziazione. Credo due nature e una persona sola in Cristo. Credo nella vita eterna e nella risurrezione della carne. Credo nell'opera della grazia in me.Eh, fioi cari, e cerco di fare quello che Dio vole. El xe tutto el cristianesimo sto qua, no? Zonteghe pure quel che te vui. Ghi n'è ancora? Ghe sarà qualche altro tochetelo.... Capisci, Pier Giorgio?Ora attenti: mi pare che il frutto un pochino del nostro lavoro, un pochino dovrebbe essere questo. Sforzarci di fare quello che Dio vuole, cercare istante per istante quello che Dio vuole. E guardate che gli altri lo capisce, eccolo qua!"Il prete obbediente", anche l'obbedienza, ma che cosa è che costa l'obbedienza quando che è vista così... È volontà di Dio. Capito, Raffaele? Ieri sera te go dito... che l'assistente Danilo ieri me ga dito, ieri sera gerimo a Quinto, gera lì anca don Aldo, eccetera.. "El ghe diga, don Ottorino, a Raffaele che i xe za roti i ovi, i xe za vegnù fora dall'ovo i coneji". El ga messo a coare i ovi perché nassa i coneji, vero. El ga dito: "Ghin'ho una ventinà là pronti e ghe li dao". Ora, scusame tanto, prendete anche Raffaele quando che va a vedere i coneji che vien fora dal guscio, quando che el se li ciaparà in consegna. Quella xe volontà di Dio. Ma quella è la stessa volontà di Dio come quando el maestro dei novizi si mette là a confessare, vero. Bisogna che vedemo che la xe volontà di Dio... Xe volontà di Dio anche... solo che da una parte te gavarè soddisfazion, dall'altra non te gavarè soddisfazion.
MO68,7[26-05-1966]
7.Volontà di Dio xe quando adesso ti Bepi te ve a fare gli esami e te farè anca una bella figura. Magari va là Luciano a fare i esami, el ga studià più de ti, el farà una brutta figura: è volontà di Dio... Accetta la volontà di Dio, cosa interessa. volontà di Dio anche quella... Supponiamo, Raffaele venga ammesso subito a emettere i voti e Renzo ghe toca aspettare altri sei mesi magari perché non è preparato bene. Volontà di Dio. È volontà di Dio quando che Fernando vegnarà mandà a casa per un paio d'anni in prova perché el fassa un poca de vita militare per rinforzarse gli ossi. Se fa la volontà di Dio.Vedìo fioli, bisogna ciaparla così. Noialtri umanizzemo massa, umanizzemo massa! Vardè per esempio quando il nostro caro Tony, vero Tony, te sì andà a vedare el calcio? volontà del Signore, con semplicità... Bisogna accettare proprio tutto con semplicità.Anche Piero, per esempio, il nostro caro Piero Simonetto, quando ch'el va in laboratorio... Momento! El va dir Messa... quando ch'el va in laboratorio, el ga i telari da fare, una cosa e l'altra... te te presenti là "Sì, sì, sì" el dise... e allora lascia tutto, accetta tutto volentieri Invece che xe qualche altro che te ve là... "Va ben... vedemo...". Dopo el digerisce la volontà del Signore. Invece Piero de colpo... Non xe belo, Piero? Così... E così tutti gli altri...Saper vedere la volontà del Signore, vederla anche in una seccatura qualche volta. Vardè che xe facile vedere la volontà del Signore in qualche cosa che la te vien incontro al tuo desiderio; ma vederla in una seccatura qualche volta... quando che i vien stroncarte.Per esempio, varde là, ghe xe el nostro caro Severino che adesso deve partire per il Guatemala e magari improvvisamente: "Va là, va là... La tua Guatemala è Vicenza.". Te sè... all'ultimo momento, tutta la fadiga a fare gli esami de filosofia, tutta la fadiga de studiare lo spagnolo... Sul più bello ch'el ga imparà come che se ciama el can in spagnolo, improvvisamente si sentisse dire: "Senti figliolo, ah, stai preparandoti? Gheto preparà tutto?". "Sì, tutto, passaporto...". "Ben va là, tu adesso resti qua a Vicenza, figliolo.". Vèdare la volontà di Dio. Provo, provo, ma... Provè voialtri...Andemo avanti.
MO68,8[26-05-1966]
8.“"Egli sa... Egli sa...". La sostanza xe che bisogna aver fede, caro Mariano: tutto qua, seto caro. Aver fede."Egli sa che per Iddio il successo o il fallimento, misurati umanamente, sono termini senza significato".Ah, sì. Me vien da ridere a mi quando che sento dire: "Sa, dai frutti si conosce l'albero; dunque, vedi i frutti, 'ergo'"... Hem... 'ergo'... Hem... i frutti pole essere de un'altra pianta. Il Signore l'è tanto bon...Ti te ve dentro... come quando che se trebbia; gavìo mai visto quando che se va a trebbiare? Prima de tutto zo le paje e vien fora el frumento: "Oh, che bel frumento.". Spetta 'na scianta, perché el primo frumento può darsi che el sia anche de un'altra campagna. E la trebbia xe andà là e la ghin'ha dentro qualche quintale magari, no. Dico male? Passà el primo... Dopo vedemo el frumento. Dico male? Te butti zo pasta da saladi... "Oh, che bei saladi.". Pian!, Può darsi che ghe sia laFiglioli state attenti, state attenti, perché... le opere di Dio non si misurano col metodo umano, no no.Ecco là un maestro di novizi... che tira su bene i novizi... "Ah, quello è un maestro!". Contemporaneamente ghe xe Zeno che ga un altro noviziato in Guatemala e là non vien fora niente; o zo a Crotone, non vien fora niente. Go visto Mario poareto. "La colpa è...". No.... Stè boni, non si sa mai. De quei de Crotone? No. Del maestro? No! Sarete misurati non da quanti novizi che saranno venuti fuori... ma da come avete fatto la volontà di Dio. Chiaro? Per esempio, adesso voialtri potreste dire: "Dai frutti si conosce l'albero; varda che santi fioli che ghe xe: fatto tutto don Ottorino...". No!, non stè tirar fora questo. Mi sarò giudicà dinanzi al Signore, se morisse questa mattina, di come ho fatto istante per istante la volontà del Signore. Se l'ho fatto con amore, con carità, con generosità. E se morì voialtri, la stessa roba, cari. Ecco là.
MO68,9[26-05-1966]
9.Perciò domani, due parroci, uno nella parrocchia di 10.000 anime... Ecco là, Venturin, con una parrocchia di 10.000 anime, e un altro parroco, don Gabriele, un'altra di 10.000 anime. Dopo dieci anni... ti i te fa monsignore perché tutto va bene, tutto trionfi, e Ganriele el vescovo lo ciama: "Varda el to compagno là, e sì che el gaveva anca gli occciali poaretto quello! E le associazioni cattoliche, una storia e l'altra, e ti?... L'è un disastro! Quando che te sì vegnù qua ti parroco dieci anni fa, ghe gera tante comunioni all'anno, ghe gera tante figlie di Maria, tante piccolissime... I quadri xe andà zo. Insomma, non ghe xe gnente da fare. Insomma, insomma, insomma". E allora lu 'monsignore' e ti, vero, schiacciato... Lo stesso giorno, la stessa sera verso mezzanotte suona la tromba e partite per il Regno di Dio. E magari il nostro caro Vittorio el va dentro dalla porta del Paradiso, sullo scagneletto lì dentro, e quell'altro su... Cosa xe successo? Che aveva fatto meglio la volontà del Signore, nel senso che non ha ricevuto nessuna ricompensa in dieci anni, altro che sacrificio, el ga tegnù duro, el se ga sforzà. No xe mia facile, sèto, domani...Vero ti, Toni, che te te ne intendi de visèle, ieri xe vegnù un temporale, un temporale de majo el xe bruto, no?, pensate 'na tempestata... fosse vegnù 'na bela tempestata de quelle secche che te gavesse sfoja tutte le visele davanti, te ghessi visto solo che i bacheti... Un disastro, no?, per le visele... 'St'anno che vien un'altra tempestada... un altro anno un'altra tempestada! Provè voialtri adesso, per cinque anni tempestada continua e dover coltivare le visele e starghe drio: farghe el busetto, metterghe zo el poceto, tagliarghe i rami, ligarli, eccetera eccetera Riva majo: 'brommm'. E fallo par cinque anni, così: è chiaro? Invece in un'altra parte... quello el va là, el ga tirà su, e dopo co xe ora el va tirarse fora el graspo, passa la gente: "Guarda che bela ùa. Ma chi xe sta?". "I cài li go incalmà mi". "Ma varda che bei, non ghin'ho mai visto ùa compagna...". Quell'altro se ciùcia tutto... Bello e el trova soddisfazion. Questo qua, poro disgrazià, el tira su pampani sechi, e quello là el ga la soddisfazione dell'ua? Però, vardè che el Signore nol varda miga i graspi de ua; el varda come che el ga tirà su, istante per istante, i pampani. Sicché, se Toni xe un pampano perché el ga tirà su mejo i pampani, no?, è inutile el ga più merito de quell'altro che ga i graspi de ùa. Tutto un altro modo de concepire, fioli!
MO68,10[26-05-1966]
10.Il Signore misura istante per istante il lavoro che fai, non da quello che viene fuori in fondo; perché, sa, può esserghe 'na tempestada, può esserghe un bao che te magna tuto.E se non comprendiamo questo, figlioli, non abbiamo compreso l'essenza del Cristianesimo. E non possiamo essere maestri in Israele. Eccolo qua.Perciò attenti: "... ben sapendo che nel conto finale la somma dei suoi insuccessi sarà proprio uguale a quella dei successi di un altro uomo. Quanto poi alle tentazioni, l'uomo coraggioso dice a se stesso..."."Ma mi go un muccio de tentassion, ma mi son qua... là..."."Ebbene, alcune persone hanno il cancro, altre hanno l'artrite, io ho le tentazioni. Forse mi piacerebbe scambiare le croci, ma Dio ha calcolato ciò che è meglio per me ed io non mi lascierò abbattere".Uno ga male al fegato... "E va ben, senti, un altro ga el tumore nel cervello...". "Mi go male el naso...". Male el naso! "Mi go le tentazioni". E va ben, le tentazioni: sursum corda! La volontà del Signore, fiolo!Me dispiase ch'el più belo gera ancora indrìo, ma vol dire che l'anno venturo, co sarà el 27° anniversario, faremo el resto."L'obbedienza ha pure un'altra veste: la veste della soddisfazione. Colui che cerca soltanto la volontà di Dio è pienamente soddisfatto della sua sorte presente".Guardate. Anche una mamma, per esempio, muore il fiolo: "Sa, me dispiase, però no go rimorso, perché me pare d'aver fato tuto quelo che se podeva fare". Ghìo mai sentito mamme dire così? "Sì, xe vero, però almanco in coscienza me pare de aver fatto tutto. Ecco, almanco son tranquilla in coscienza perché me pare de aver fatto tutto quello che podeva fare".
MO68,11[26-05-1966]
11.Ecco, uno che fa la volontà di Dio è contento. Arriva a sera: successi, insuccessi, giornata di pioggia o di neve, non importa niente. Me par de aver fatto la volontà di Dio.Anche per esempio, guardate un particolare, anche adesso, fra poco tempo andremo al campeggio, e sèmo drìo organizzare, e cerchemo de organizzarlo bene. Però, che bello dire: “Andemo e sentemo che Dio...”. No gavemo gnente da nascondere, gnente... gnente... Perché el Signore xe contento. Semo drìo fare la volontà del Signore, no? Se cammina alla presenza del Signore. No dire: "Speta ciò, ma me pare...". No, no, no! Anzi tiremo zo co la cinepresa perché veda tutti. Femo la volontà di Dio e perciò no me interessa niente. In tutte le azioni, quando si fa la volontà di Dio, si ha questa soddisfazione."Con la fiducia che la santità si raggiunge col fare straordinariamente bene le cose, fare straordinariamente bene le cose ordinarie; il prete che ha fatto della volontà di Dio l'unica misura del suo agire, non ha alcun desiderio presuntuoso di occasioni nelle quali mostrare i suoi talenti in un campo più vasto. È libero dall'ambizione, non cerca mondi più grandi da conquistare".Mario, se te cerchi de fare la volontà di Dio, non te scominzi ad avere queste tentazioni: "Varda, fusse sta in seminario, podea diventare monsignore, invese qua , varda, me go taja le gambe, non posso mia perché... Visto che cresso abbastanza ben, sèto che rassa de monsignor ca vegnevo fora! Sa, se fossi sta a Cavazzale potevo diventare sindaco di Cavazzale, invese me son taja le gambe; adesso se vao casa i dise: "Uno che xe sta in seminario, va là, va là, sindaco di Cavazzale!".Figlioli miei, mi fermo. Ma io vi prego, in questo periodo di tempo prima della montagna, adesso ci sarà il caldo, ci saranno giornate pesanti, ci saranno giornate in cui non si ha voglia di far niente, se è volontà di Dio che femo i macachi qualche giorno, che femo gli insulsi, facciamo anche i macachi e gli insulsi. Diciamo sempre, ma proprio con gioia: "Signore, guarda che io voglio fare la tua volontà".Guardate che è il periodo proprio più pesantino dell'anno perché gli esami, perché lo studio, perché la stanchezza, perché i primi caldi, perché una storia e l'altra... Fate un piacere: istante per istante... Anche se fate fatica a pregare: "Signore, eccolo qua. Voio però fare quello che te voi ti. Se te voi che fassa el pajasso, buttà in letto tutto el giorno, ecce adsum, paiassus sum".Amen.29 maggio 1966