L’UOMO DI DIO SI ALIMENTA DELLA SUA PAROLA E DEL SUO SPIRITO
MO67[17-05-1966]
MO67,1[17-05-1966]
1.Bisogna leggere la parola di Dio e meditarla. Guardate, fratelli miei, che uno che non mangiasse pane, non mangiasse carne, ma mangiasse solo erba, erba, erba, per quanto buona fosse, fosse strafojo.... vero, voi... dottore, cosa succederebbe? Ah? Finirebbe per fare beeeh, beeeh....Guardate, fratelli miei, che ci sono alcuni cibi indispensabili: la parola di Dio, il Verbo, e il Verbo fatto carne: 'Verbum Dei et Verbum caro', chiaro? Due cibi. Bisogna mangiare la parola di Dio, e bisogna mangiare la parola di Dio fatta carne... La parola di Dio, guardate che va mangiata, digerita. Deve divenire vita vostra, vita nostra. Bisogna prendere in mano la Bibbia, prendere in mano il Vangelo, prendere in mano San Paolo: che cos'è che mi dice San Paolo? Che cosa mi dice il Signore attraverso il profeta? Cosa vuole da me il Signore? Cosa vuole da me il Signore?Guardate, fratelli miei, che se non leggiamo le cose di Dio, meditandole e facendole nostre, se non le leggiamo per modellare la nostra vita secondo la parola di Dio, vale poco sapere, vero, domani tutta la legge. Anzi, è un motivo di condanna maggiore.Figlioli, leggete la Sacra Scrittura. Io vorrei proprio che a un dato momento foste talmente desiderosi di leggere la parola di Dio che quasi quasi, come un imbriagon, vero, che el ga bevù mezzo litro e... un altro mezzo litro, e dopo el sta lì: un'altra sciantina ancora.... Sentire la parola di Dio, la parola di Dio.Guardate che tante volte c'è da scoraggiarsi, tante volte, pensando, vi dico la verità , che al posto mio, queste cose qui le capisco, ma poi non so come viverle io e come farle vivere a voialtri.A mezzo botto gèra stufo de stare in letto, me son alzà e sentà sulla sedia sdraio me son messo a lèzare un poco: come xe che go da fare, capire 'ste robe qua mi e farghele capire agli altri?... Parlando col Signore go dito: "Signore, metti un altro che le fassa capire, metti un altro che fassa capire.".Vedete, fratelli, quello che a me fa impressione, quello che stanotte mi ha fatto impressione, è stato proprio questo. Mentre stavo... il mio pensiero dominante era questo: noi, qui, nella nostra Congregazione, abbiamo il pensiero fisso, proprio vorrei dire il primo amore, il primo amore, è per la Scrittura, per Iddio, per l'Eucaristia? O è il secondo o il terzo amore? Questo era il mio pensiero questa notte.
MO67,2[17-05-1966]
2.Che mi ha portato a questo, era la lettura della vita di San Luigi Gonzaga; sto leggendo lì, l'ho letta un pochino prima di andare a letto e non mi ha lasciato dormire. E pensavo così a quando che... quello che avevo letto di San Luigi, da giovane, che l'avevano fatto nascere santo... C'era una questione in casa sua, lotte in famiglia perché, perché il figlio Rodolfo, il fratello Rodolfo si era unito con una donna, con un matrimonio segreto, di coscienza, divenendo così pubblico peccatore; poi c'era la questione perché lo zio, invece di lasciare il castello a lui, perché insomma era un poco di buono, lo ha lasciato a un altro cugino, e allora lotte, volevano fare la guerra fra loro, e la mamma è partita, è andata dall'imperatore a supplicarlo di mettersi in mezzo; insomma non hanno combinato niente.E allora rivolgemose a chi? A Luigi. E allora mettere in mezzo cardinali perché i ottenga che Luigi el vegna a casa, questo giovane di ventuno-ventidue anni... Neanche l'imperatore l'è sta bon metterli d'accordo. E allora il superiore generale dice: "Vai.". Gli dispiaceva lasciare il convento, la vita religiosa... E allora, vedere le lettere che scrive prima, che scrive durante... questo giovane che parte da Roma, a cavallo... A cavallo, quando che... i stivai... i ghe par massa bei, e el manda el segretario, servo, un fratello là... lo accompagna due fratelli laici, no?, Gesùiti. "I me par massa bei 'sti stivali.". "E allora vado io a prenderne un altro paio di sopra.", el va, el li sporca, el ghe li sporca un pochettin... adesso i va bene.... el ghe la ga fatta. El ghe ga dà gli stessi sporchi, parché el gaveva paura de comparire troppo...Arrivano a Ferrara, e non vogliono... vanno in un alberghetto e non vogliono dargli due stanze. "Per voialtri, el ga dito, preti.". L'altro fratello: l'è un Gonzaga, el podarìa... Passa là, trattato così.... E arriva, e arrivano a Mantova, passano dal duca, poi va qua, va là, e ore di discussione, e il duca, che voleva far la guerra, dice: "Dinanzi ai santi non si può non cedere.". E ha ceduto e ha desiderato di incontrarsi con Rodolfo, e hanno preparato un pranzo, e Luigi, niente. Lui aveva preparato tutto, ha perso settimane... Mantova, Castiglione, una parte, l'altra... ha messo a posto le cose. A ora del pranzo: niente. I santi... Quando che è arrivato a Castiglione, hanno incominciato a suonare le campane, la gente... ha dovuto far una predica in chiesa: vent'un anni...Figlioli miei, guardate, state attenti, sapete. Che cosa aveva? Era pieno di Dio. Era proprio saturo di Dio. Giovane, che quando va poi a Milano, dopo aver messo a posto tutto, si ritira... "Mi vò con la comunità, vò con la comunità.". E ha messo a posto il matrimonio, a messo a posto le cose... e poi: eccolo lì.Questi uomini pieni di Dio, pieni di Dio. Figlioli, siamo pieni di Dio noi proprio così? La parola di Dio?
MO67,3[17-05-1966]
3."... allora, essi leggono e ascoltano ogni giorno questa stessa parola che devono insegnare agli altri; e se anche di realizzarla in se stessi, allora diventano discepoli del Signore sempre più perfetti, secondo quanto dice l'Apostolo Paolo a Timoteo: 'Occupati di queste cose, dedicati ad esse interamente'".Occupati di queste cose, dedicati interamente. Anche san Paolo faceva le sporte, faceva altre cose, ma era dedicato interamente a queste cose. Le sporte le faceva in tanto in quanto doveva guadagnarsi il pane e mangiare, e con quel pane occuparsi di "queste cose"."... affinché siano palesi a tutti i tuoi progressi. Vigila su te stesso e sul tuo insegnamento, persevera in tali cose, poiché così facendo salverai te stesso e quelli che ti ascoltano".Infatti, pensando a come possono trasmettere meglio agli altri ciò che hanno contemplato, assaporeranno più intimamente le "insondabili ricchezze di Cristo". La xe Sacra Scrittura, fioi. Assaporare la parole di Dio, leggere la parola di Dio, viverla dentro di noi la parola di Dio, e poi "contemplata aliis tradere"; contemplata. aliis tradere., non "studiata". Podì dire in latino come ca volì. "Contemplata aliis tradere". Io devo contemplare la verità, con lo Spirito Santo, insieme con Dio: devo farle mie.... aliis tradere, poi. Ma devo essere pieno di queste cose.E allora ecco, ci deve essere in voi il desiderio di non essere del mondo; il desiderio di mostrare dinanzi a tutti che non siete del mondo. Ecco l'amore alla veste sacerdotale, a una divisa. Quasi, l'assistente dovrebbe essere dispiacente di non portare una divisa che lo separasse interamente dal mondo. Dovrebbe fare, vero, vestire una veste borghese unicamente per l'apostolato.Ah, figlioli miei, voi direte che voglio farvi diventare degli anacoreti, della gente... chiusa: no, no, no. Occhi aperti. Anzi, voglio che fe come che ghe xe quelle macchine della polizia che ghe gira 'torno là, che gira 'torno sempre sempre sempre: che se veda tutto 'torno; periscopio alto, che se possa vedere. Ma fioi cari, prima vien 'sta roba qua, se nò no fèmo gnente. Quando che voialtri disì in giro quella frase: dovemo essere de duemila anni fa e del duemila, vardè che "duemila anni fa" vol proprio dire 'sta roba qua, eh. Vardè che comporta queste robe qua: leggere, vivere, desiderare di trasmettere agli altri: "contemplata aliis tradere.".
MO67,4[17-05-1966]
4.Andemo avanti senno... La xe un'altra che gavemo da fare."... e la multiforme sapienza di Dio. Non dimenticando mai che è il Signore ad aprire i cuori".È qua il segreto: vi accorgerete cosa vuol dire. Voi vi accorgerete di una cosa: che è il Signore ad aprire i cuori; che non li aprirete i cuori, non li aprirete i cuori; neanche non riuscirete ad aprire il cuore di un bambino di sette-otto anni, piccolo, semplice, innocente. Se il Signore non interviene, voi siete i tre pesci con diecimila persone affamate. Ve l'ho detto tante volte: convincetevi., voi dovete mettercela tutta, per carità, ma è quando voi ce l'avete messa tutta, ve l'ho detto e ve lo ripeto...Supponiamo che uno di voi andiate a Roma, che siate laureati alla Gregoriana in diritto, in Sacra Scrittura, in teologia, in tutto quel che volete... Arriva a cinquant'anni che è strapieno di esperienze di qua e di la: cos'è? Una verga, una verga, sempre di legno, che deve far scaturire l'acqua dalla roccia. Capito? Che sia grossa fin che si vuole... "Ma allora xe mejo....". No. No. Tu devi trafficare i tuoi talenti, perché fa parte... Perché il Signore ha detto: "Batti con la verga.", non ha mica detto: "Supia.", "Batti con la verga.". Perciò tu devi lasciarti... mettere tutta la parte tua. Ma ricordati che sei una verga e non c'è proporzione tra l'acqua scaturita dalla roccia e... Convinciti che è Dio che agisce, che è Dio, che è Dio. Lo proverete: Dio non voglia che lo proviate troppo tardi, quando non c'è più tempo.
MO67,5[17-05-1966]
5.Ma come fa un parroco, per esempio, domani andate là, caro don Graziano Celadon, andate a Estanzuela, ventimila anime: ohhh, là, Severino, dove xelo Severino il rosso, eccolo là... e troverete ventimila anime: "Eh, facciamo, facciamo.". Facciamo, facciamo: sono ventimila persone, ventimila casseforti, e ogni cassaforte ha un numero particolare, e se non conoscete quel numero non la aprite, non la aprite. E quel numero lo sa solo Dio, e ve lo comunicherà solo Dio, e se non vivrete in contatto con Dio, Dio non ve lo comunicherà; e se qualche anima si aprirà ugualmente, sarà per nostra confusione. Perché il Signore vorrà mostrarci sotto il naso che è Lui che agisce e lo farà perché forse a casa c'è qualche vostra mamma o qualche vostra parente che prega per voi; o qualche amica della Pia Società che si immola al venerdì per voi. Te me vardi, Tarcisio? Questa xe la realtà, caro."Non dimentichiamo mai che è il Signore ad aprire i cuori, e che l'efficacia non proviene da essi ma dalla potenza di Dio...".Questo è il Concilio, fioi cari. Questo bisogna conoscere. Ma tutti i tochetèi, ah., uno, do, tre, quattro. Vivere. Uno, do, tre, quattro."... all'atto stesso di predicare la Parola si uniranno più intimamente con Cristo maestro e saranno guidati dal suo Spirito".Sicché, tu, domani sei uomo di Dio, unito a Dio: nel momento che devi predicare, ti devi attaccare ancora di più; quasi quasi come quando che fe el cinema, no?, c'è la pre-accensione e, quando è il momento di lanciare: bum., un colpo di corrente ancora di più. Dovarì essere sempre, sempre incandescenti d'amore di Dio, ma nel momento in cui parlate alle anime, di Dio, dovete congiungervi a Lui fino a scomparire in Dio. Son stonà.... so, questo xe gnente in confronto a quel ca vorria dire: non son bon, non son bon...."Uniti così a Cristo, partecipano della carità di Dio, il cui mistero, nascosto nei secoli, è stato rilevato in Cristo".Andate in cerca di questo mistero di Dio; Dio deve rivelarvi tante cose: ha tante cose da dirvi il Signore. Andate in cerca di Lui.E andiamo avanti. E qui comincia la meditazione di stamattina.
MO67,6[17-05-1966]
6.“"Nella loro qualità di ministri delle cose sacre...".Ministri delle cose sacre. Voi sentite, fratelli miei, che io batto spesso, e voi forse vi scandalizzerete, perché sentite che batto spesso, insomma, contro la cultura o contro i libri o contro qualcosa di simile, sentite che batto spesso 'sta roba qua.Non scandalizzatevi, perché, lo ripeto per l'ennesima volta, non batto contro la cultura, batto contro la malattia che c'è oggi nel mondo clericale, che pensa che sia la cultura a salvare le anime; cioè, è questo: finiscono, per esempio, a stare cinque-sei mesi senza fare meditazione, ma si vergognerebbero di non aver letto quel libro o quell'altro libro; si vergognerebbero di non essere al corrente, di far brutta figura, per esempio, in conversazioni, in società, di non essere al corrente di questo, di quello, eccetera eccetera, così: si vergognerebbero. E stanno magari cinque-sei mesi senza fare meditazione, senza fare lettura spirituale, e con tanta semplicità saltano via la corona alla sera, e tante volte anche il breviario, perché 'non hanno tempo'. E poi, naturalmente, bisogna essere al corrente, bisogna sapere, per poter dire una parola... bisogna essere così. Io dico, se quei tali fosse andà a fare i boari con la vachetta mora, vero Ruggero?, i tasèa e i stasèa mejo. Perciò, state buoni, se io insisto su questo punto qui è perché non posso tirar fuori i particolari, che non sono i particolari solo della nostra diocesi, ma sono i particolari ormai, vorrei dire, del mondo intero: go girà el mondo e ho visto questa malattia che c'è un po'...E, se il Concilio insiste tanto su questa cosa qui, è perché i vescovi sono preoccupati di questa cosa qui. Non è, non è con le parole che si salva il mondo. Facevano digiuno i seminaristi e i preti di allora...Io... Oh, per carità, adesso, vero.... Se su questo si può mettere la cultura, Deo gratias. Guardate che insisto, ci vuole, e vi ho dato l'esempio mandando due a Roma, e ne manderemo degli altri, e anche a Stromboli, se volete. Ma ricordatevi la cultura, se non è appoggiata e sostenuta dalla grazia di Dio e dall'uomo di Dio, fa venir fuori Lutero. Invece, se i talenti son trafficati bene, con la base della santità, vien fuori Tommaso d'Aquino.
MO67,7[17-05-1966]
7.Ecco, è solo questo che io voglio. E siccome c'è una corrente tremenda, ma tremenda, tremenda, figlioli, tremenda, che, se potessi dirvi tutto, vi farebbe venire i capelli bianchi. Vi dico solo: fidatevi. Quando sarete più vecchi direte: "El ga vudo un bel corajo don Ottorino a tegner duro, ma ringraziemo il Signore.". Guardate che oggi c'è l'impressione in giro che, un po', sono gli uomini che salvano il mondo; invece è Dio che salva il mondo; il quale Dio è sempre stato tanto buono che si serve degli uomini, ma gli uomini li vuole simili al Cristo, cioè crocifissi. E gli uomini salveranno il mondo in tanto in quanto hanno capito il Cristo e cercheranno di imitare Cristo, crocifisso, crocifisso. E allora saranno strumenti nelle mani di Dio; e allora Dio farà cose mirabili con questi 'poveri uomini'. Finché non avremo uomini che si siedono là, vicino all'altare col tavolino, anche se non vanno là, importa niente, che si mettono là col libro a studiare teologia e filosofia, finché non avremo uomini che guardano in viso il Cristo prima di tirare le conclusioni dopo aver messa la premessa maggiore e minore, non salveremo il mondo.Anche quel regolamento famoso che abbiamo letto, o avete letto, di un seminario, riguardante il regolamento di un seminario del vescovo famoso, se avete osservato bene, dice che lo studio della teologia deve essere studio e meditazione insieme: studio e meditazione. Non si può disgiungere, figlioli miei, la preparazione di un sacerdote, di un apostolo, dalla meditazione. Tu devi studiare, devi studiare teologia avendo Cristo qui davanti, e le anime che tu devi aiutare, alla destra e alla sinistra. E con Cristo devi dire: "Senti, Signore, adesso sono qui, cosa devo fare, Signore?".Come il medico che ha un caso particolare all'ospedale, supponiamo di tifo, è là che studia tutti i tipi di tifo perché, perché deve salvare quell'uomo lì. Non dobbiamo studiare per il gusto di sapere, dobbiamo studiare pensando che abbiamo dei 'pazienti' che attendono. Son là che attendono, stanno morendo. Cosa direste voi di un medico, per esempio, che avesse un caso particolare, supponiamo un tifo tanto per dirne uno, e che va a studiare supponiamo altre cose per dilettarsi lui, per saper lui, quando c'è uno che sta morendo di tifo? Diremmo come minimo che è un incosciente.
MO67,8[17-05-1966]
8.Ebbene, oggi il mondo è pieno di tifo. Con Cristo davanti dobbiamo studiare tanto, per salvare queste povere creature. Ma non sempre a leggere noi. Qualche volta lasciamo parlare anche Lui, lasciamo che ci dica qualche cosa. Ed allora vedremo degli uomini, ed è qui dove vi voglio, che non saranno dei magnetofoni, ma che tireranno fuori qualcosa di nuovo. Io ho paura degli uomini-magnetofono, perché gli uomini-magnetofono hanno studiato qua, hanno letto là, letto su e letto giù, e non fanno altro che ripetere come pappagalli quello che hanno sentito dire e che poi, senza accorgersi, tante volte applicano a sproposito. Invece no. Uomini che sappiano inventare qualche cosa di nuovo.San Paolo non era un uomo-magnetofono, anche se ripeteva i testi dell'Antico Testamento, vero? Infatti, chiamiamo la teologia paolina.Ecco, uomini in contatto con Dio, finiranno per dire cose 'vetera et nova'. Ecco gli scienziati che aspettiamo noi. Che vengano giù dal monte con le corna come Mosè, infuocati come Mosè; che vengano dall'altare talmente infuocati, vero, da far restare il popolo esterrefatto dinanzi alla luce che emanano. Questo vogliamo. Non uomini che vanno a dire Messa con le candele morte, vero, don Graziano? Don Graziano si è accorto al prefatio che le candele gera morte... vero, Graziano?...Cominciamo dunque."Nella loro qualità di ministri delle cose sacre, e soprattutto nel sacrificio della Messa, i Presbiteri agiscono in modo speciale a nome di Cristo...".Siamo degli ambasciatori, caro Zeno, non delle case prefabbricate; siamo degli ambasciatori... siamo degli uomini che dobbiamo agire in nome di Cristo.Io, questa mattina, mi sono preoccupato di dirvi solo le cose né più né meno che esige Cristo. Quando il profeta Baal è andato là, no?, ricordate... ghe ga dito l'Angelo: "Guarda, no sta' dire né una parola de pì né 'na parola de manco de quelle che te digo mi.". Nol ga dito così? El Signore ghe lo ga dito prima e ghe lo ga dito anca par strada: "Non devi dire né una parola di più, né una parola di meno".Noi siamo donati a Dio: Lui ci ha chiesto e noi ci siamo offerti. Però, attenti. Siamo inviati di Cristo e non possiamo dire quello che vogliamo noi; non possiamo fare quello che vogliamo noi. Capito Toni caro, là.? Tutto deve essere regolato da Lui. Se Lu te dise: "Bevi 'na damigiana de vin", te ghe ne bevi 'na damigiana. "E dopo crepo.". Importa gnente: crepa. Se el te dise: "Bevene un biciere, dù bicieri a mezzogiorno e dù alla sera, e a metà fra mezzogiorno e sera un biciere", non deve essere un biciere e mezzo, e gnanca mezzo biciere: uno. Se el te dise, don Luciano: "Ti va ad Asiago, e là te ghe da far vegner fora, entro sei mesi, tre collaboratori della Pia Società", i deve essere tre collaboratori della Pia Società.
MO67,9[17-05-1966]
9.Figlioli, siamo i rappresentanti di Dio."... il quale (Gesù) si è offerto come Vittima per santificare gli uomini; sono pertanto (questi benedetti figlioli della Casa dell'Immacolata) invitati a imitare ciò che trattano": a imitare ciò che trattano.Tu sei, Fernando, l'inviato di Cristo. Tu ti presenti: "Chi è che arriva?". Fernando, don Fernando o Gesù? Lo stesso xa: Gesù e don Fernando xe tutto uno. Però, figliolo mio, tu devi imitare, imitare Colui che rappresenti. E imitare vuol dire soffrire, vuol dire soffrire. "Et hunc crucifixum" de san Paolo vuol dire soffrire. Vuol dire desiderare di essere crocifissi, vuol dire desiderare quello che pesa. Ed è quello che oggi non si vuol sentire. "Ma come se fa a passar la domenica?... poareti, poareti, poareti.". Vuol dire desiderare di soffrire, desiderare il peggio, in tutte le azioni. L'uomo di Dio deve desiderare il peggio. "Preferisci andare ad Asiago a piedi o in macchina?". "Per far presto a parlare di Dio, in macchina: per me a piedi.". "Preferisci mangiare polastro o seòla?". "Per la salvezza delle anime, per essere a disposizione delle anime, polastro. Per il mio gusto: seòla.".San Luigi, tanto per prendere uno che abbiamo sottomano, a Roma volevano condannarlo, perché "il corpo non è tuo, e tu devi coltivarlo per il Signore. Perciò, niente queste penitenze: mangia questo.". Faceva il sacrificio di mangiare questo, faceva il sacrificio di mangiare pollo.... Figlioli, mortificazione, mortificazione. Eccolo qui:"... sono pertanto invitati a imitare ciò che trattano, nel senso che, celebrando il mistero della morte del Signore, devono cercare di mortificare le proprie membra dai vizi e dalle concupiscenze. Nel mistero del Sacrificio Eucaristico, in cui i sacerdoti svolgono la loro funzione principale, viene esercitata ininterrottamente l'opera della nostra redenzione, e quindi se ne raccomanda caldamente la celebrazione quotidiana, la quale è sempre un atto di Cristo e della sua Chiesa, anche quando non è possibile che vi assistano i fedeli. Così i Presbiteri, unendosi con l'atto di Cristo Sacerdote, si offrono ogni giorno totalmente -totalmente- a Dio, e nutrendosi del Corpo di Cristo partecipano nell'anima della carità di Colui che si dà come cibo ai fedeli".
MO67,10[17-05-1966]
10.Insomma, mi rinuncio a capire e de farve capire 'ste robe qua. Però, bisogna che amettemo ca semo distanti da quello che el Signore 'spetta da noialtri. Io dovrei essere affamato del libro di Dio, dovrei essere affamato di Cristo, di sofferenze per amore del Signore, di umiliazioni per amore del Signore: anime. anime. e per salvare anime: croci, croci, Signore.Questo dovete domandare, figlioli. "Che cosa desideri, Raffaele?". "Soffrire.". "Perché?". "Per salvare.". "Che cosa vuoi per divertirti?". "Dammi il Libro di Dio, che possa leggerlo, possa meditare la Parola di Dio.".Semo omini... ci vorrà anche un po' di divertimento, eccetera: tutto quel che volete. Però, però, state attenti: che non ci accontentiamo di dare al Signore soltanto un qualche cosa... Come quando si va in chiesa, se paga la carega e se crede de essere a posto. Troppo poco, troppo poco: il Signore vuole tutto, vuole tutto. Poi ci condurrà Lui, qualche volta alle nozze di Cana per bevarne un goto; ci condurrà Lui in casa di Lazzaro dove Marta ci preparerà un bel dolce.Venco, la gaveva nome Marta quella de ieri sera, sèto? La moglie de Borghi la ga nome Marta; ieri sera la ga preparà un bel dolce, buonissimo, ottimo. Siccome semo andà a farghe le proiezioni della Terra Santa.26 maggio 1966