L’UOMO DI DIO SI CONTRADDISTINGUE PER LA CARITÀ FRATERNA
MO71[02-06-1966]
MO71,1[02-06-1966]
1.Stiamo parlando sulla santa carità, seto don Guido? "Comandi?". Stiamo parlando sulla santa carità; e abbiamo visto che la parte prima verso Dio, volerse ben in Cristo.E me son domandà stamattina, mentre stavo per prendere in mano la pisside e comunicare gli altri: “Qua, se mi ghe credesse sul serio a chi che go in man qua. Ma seto la Casa dell'Immacolata, seto i Religiosi cosa che i saria?”. Don Guido, sbaglio? A go appena fatto la comunione, a go appena parlà con Lu; eccolo qua, adesso go la pisside, la go in man... e adesso digo: "Ecce Agnus Dei", dico: "Ecce Agnus Dei"; questi benedetti fioi qua, quando dirò "Ecce Agnus Dei" penseranno all'agnello pasquale fatto di cioccolato o penseranno all'Agnello di Dio là sulla Riva del Giordano? “Ecce Agnus Dei, ecce qui tollit peccata mundi”. E quando lo riceveranno diranno: "ma non so gnanca cossa dire, cossa che ghe diga, cossa che ghe diga?”. O veramente si incontreranno con il Cristo?Ma comprendiamo, figlioli, cosa vuol dire dir Messa, cosa vuol dire fare la comunione, cosa vuol dire avere in casa un Tabernacolo? Ma vi rendete conto, figlioli, cosa vuol dire avere in casa un tabernacolo? L'anno scorso quando abbiamo domandato il permesso del campeggio, no?, per celebrare la Messa, il vicario generale ha detto: "Meglio avere il Santissimo: non è mica lo stesso avere o non avere il Santissimo nel campo". Il Signore che vuole venire con noi, che vuole restare con noi, che vuole essere sempre lì a nostra disposizione perché noi diventiamo sempre più Lui. Queste cose, guardate, che bisogna meditarle, sapete, meditarle tanto... non soltanto delle prediche, soltanto i libri, quanto invece la contemplazione, la meditazione.Perciò, dico, siamo partiti in questa meditazione, qualche giorno fa, dicendo che la prima cosa è meditare sull'amore verso Cristo persona, Cristo divinità, Cristo Signore, Cristo Redentore, Cristo Eucaristia, no? E poi noi siamo chiamati a dare la testimonianza, e insisto su questa parola. Cristo vuole rivelarsi agli uomini, vuole mostrarsi, e allora mostra noi, vuol mostrarsi. E invece che apparire là sulle rive del lago ai due pescatori, o agli uomini, appare mostrando chi? Mostrando Ruggero. Io voglio mostrarmi: e manda Ruggero. Dov'è Gesù? Eccolo qua! All'Esternato vuole mostrare Gesù, vuole mostrarsi: e manda don Guido, manda Natalino. E al paese... Oggi è vacanza, mi dispiace, oggi è vacanza. Senno oggi tu dovresti mostrare di là... Ti mostrerai in qualche altra parte. Forse qualche professoressa verrà a domandare qualche consiglio da te, forse... ti mostrerai, ti mostrerai.Però abbiamo visto che dobbiamo mostrarci, mostrarci. State attenti figlioli, in tutta la forma esterna dobbiamo apparire Lui, mostrare Lui. E qui c'è tanto da fare, dicevamo ieri mattina. C'è tanto da fare perché vediamo negli altri le mancanze e non vediamo le nostre.E siamo arrivati qui e partiamo da qui.
MO71,2[02-06-1966]
2."E magari potessi sentirmi analizzato e criticato da coloro che non condividono l'opinione soddisfatta che io ho di me stesso".Se io prendessi adesso uno, Renzo, prendessi Renzo, e entrassi dentro di Renzo: se ti potessi analizzare, vedresti che in fondo, in fondo... sì sì, qualche difetto, ma vedresti che lui ha un'opinione soddisfatta di se stesso: "Signore, ti ringrazio che non sono come...". Vero Renzo? Siamo tutti così, sai. Anche Luciano; vero, Luciano? Però, però, se tu dovessi avvicinare gli altri, non tutti sono d'accordo nell'opinione soddisfatta che tu hai di te stesso. Ora, ecco, che cosa dobbiamo fare? Prendere a pugni gli altri per convincerli che devono essere soddisfatti anche loro come lo sono io? O non è forse il caso di vedere se per caso non sia fuori di posto io? Andiamo avanti!"Supponiamo però...", vediamo. "E se il Cristo-in-me è frustrato dalla critica tagliente degli altri, cosa posso dire della mia gelosia interiore, del mio risentimento o sospetto verso un confratello? Soprattutto, come posso sperare di essere riconosciuto come uno degli uniti a Cristo nel giorno del giudizio, se mantengo del rancore verso un altro, per quanto reale possa essere il torto che egli mi ha fatto? Non avete mai trasalito internamente nel vedere due preti che, trovandosi per caso nella stessa folla, si evitano con tanta cura che neppure si stringono la mano o si salutano? Cristo disse: "Se siete miei discepoli, amate i vostri nemici e fate del bene a coloro che vi odiano". Egli ha detto questo per tutti, naturalmente, ma un modo speciale per noi, suoi preti".Carlo, sito spaventà? Te disi: “Possibile che due preti se possa odiare?”. Xe vero, te pare impossibile? Eppure guardate... Adesso io quello che dico qui dentro, non dovete neanche ripeterlo fra voialtri. D'accordo, Mariano? Non solo: perciò vuol dire neanche con nessuno fora, metterse là parlare: "Ciò, go sentìo...". Niente, niente! Tenetelo qua, perché senno non vi dico più niente. Guardate che poi vengo a saperlo se parlate. Io di qualche cosa che ho detto qui dentro, so che poi avete parlato, è stata riferita e poi è venuta di ritorno a me per altre strade. Perciò, neanche in confidenza. Capito, don Luigi? Neanche in confidenza con uno, l'altro, st'altro... può darsi che non sia conveniente. Neanche parlando con qualcuno dei nostri.
MO71,3[02-06-1966]
3.Perciò state attenti: che cosa direste voi se sentiste dire che un sacerdote, supponiamo che questo sacerdote sia don Luigi, to', don Luigi che parla con don Guido (guardate che non è mica don Luigi, eh?) e parlando con don Guido parla del vescovo e dice: "El vescovo, quel delinquente, quel farabutto, quel lazzaron lì, quel deficiente", cosa direste voi? Un prete che arrivasse a dire "quel delinquente, quel farabutto, quel deficiente" del vescovo insieme con un altro prete.Un altro, supponiamo che questo sia là padre Zeno, femo conto ch'el sia un prete, va da don Guido stesso, dise: "Mi odio il tale!". "Scherzito? Te odi?". "Ah sì, non sta parlarmene perché odio!". "Capissito cosa che vuol dire odiare?". "So cosa vuol dire odiare... Odio! E piuttosto de far manco de odiare, butto via la veste!".Fratelli carissimi, oggi bisogna volersi bene, amarsi, la carità! "Padre nostro, che sei nei cieli...", no? Don Guido, ti scandalizzo, caro?Direte voi, perché le tiro fuori? Intanto perché adesso qua più avanti ghin tira fora una anca lu... e allora sa... Ma per un altro motivo. Quela storia di quel famoso ladro che ga incomincià col rubare un ovo, e dopo na galina, dopo el polastro e l'è diventà un assassin! Figlioli, guardate che non si diviene ladri tutto d'un colpo, non si diviene ladri tutto d'un colpo... non si diviene grandi peccatori tutto d'un colpo. No! Giuda non tradisce Gesù improvvisamente. Sa, el ga scomissià a tirar fora un franco, dopo un altro franco... l'è arrivà al tradimento. Capissito, Piergiorgio?Ora state attenti che in fatto di carità non si arriva a odiare, a rimanere anni senza parlarci tra preti. Non scandalizzatevi: vi accorgerete nel mondo, vi accorgerete di questa roba qui. E questo... quello che ci vuole oggi... Non ci si vuol bene neanche tra noi. Il demonio è riuscito a portare la zizzania in casa nostra. Preti che non parlano con le suore; suore che non parlano tra loro; preti che non parlano tra loro; frati che non parlano con i preti; i preti che non parlano con i frati. Tutta na roba così. Perché? Ricordatevi che una pianta comincia da una piantina piccola. Tu vedi in una casa di formazione due che non sanno sopportarsi, piccole cose, stupidaggini. Vedi magari in cortile, li vedi nelle loro mansioni, non sanno portar pazienza.
MO71,4[02-06-1966]
4.Vedete, la carità presuppone che ci siano temperamenti diversi; senno il Signore non avrebbe neanche messo: "Da questo riconosceranno che siete miei discepoli". Se fossimo tutti quanti dello stesso temperamento, tutti quanti, uno ga voia de bevare, gli altri tutti quanti ga voia de bevare; uno ga voia de magnare, tutti voia de magnare; uno ga voia de correre, tutti voia de correre. il Signore non avrebbe neanche messo, vi pare?, non avrebbe neanche messo... Il Signore non ha mica detto: "Da questo riconosceranno che siete miei discepoli, se quando che xe ora de magnare magnarì tutti quanti"; e neanche ha detto: "Sarete miei discepoli se quando che è ora di dormire, andarì tutti a dormire, magari tardeto, ma ve in letto a dormire". Ma: "Se vi amerete...".Sapeva già il Signore che sarebbe stato difficile volersi bene nel senso cristiano, volersi bene nel senso cristiano. Perché? Perché siamo uno diverso dall'altro. "Come vala?". "Insomma, ringraziando el Signore, sopportandose uno con l'altro". Domandeghe a so papà e so mama de don Guido, per esempio: "Come xela andà?". I dirà: "Ma, ringraziando el Signore, la xe andà ben, sopportandose gli uni gli altri". Perché la mamma deve sopportare il papà e il papà deve sopportare la mamma. Domanda a don Guido se mi e lu non semo andà d'accordo? Sempre! Naturalmente lu sopportandome mi... mi non ghi n'ho avudo bisogno... Ma, naturalmente, almeno da una parte ghe xe sempre chi che sopporta, vero don Guido?Vedete, figlioli miei, bisogna che partiamo già con l'idea che la carità presuppone, presuppone difficoltà, presuppone difficoltà. Per esempio, siamo in laboratorio, prendiamo un laboratorio di elettronica, perché se parlemo de falegnameria i dise che mi ghe diso su a Giorgio e a Piero; se digo dell'officine, i dise che ghe digo su a Vinicio o a Berto o Azzolin o compagni. Prendiamo quello dell'elettronica, vero Filippi? Proprio quello dell'elettronica. E là, in quattro-cinque dentro, naturalmente si lavora, quando che se lavora insieme uno la pensa in un modo, uno la pensa in un altro. E dopo uno un giorno ga la luna e un altro giorno quell'altro la ga.
MO71,5[02-06-1966]
5.Mi diseva don Matteo e Giorgio: "Veo sempre d'accordo fra voialtri?". "Qualche giorno digo: ancò per piacere, dice Giorgio a don Matteo, ancò per piacere non sta' parlarme tanto perché ancò go la luna, non so gnanca mi par cossa". E allora don Matteo se mette a ridare: "Varda che ancò la go mi", dise don Matteo; e allora i se mette a ridare e far bagolo un pochettin.Ci si alza la mattina: "Varda che ancò, per piacere, ancò go la luna". È logico, no? Ghe xe delle giornate... Per esempio, oggi, non so voi, io sento... ho mal di testa, sento un po' di pesantezza; ieri era come oggi, vero. Capita delle giornate. Ti, Venco, come xela? Anche perché sono andato a letto ieri sera tardi, siamo stati un'ora e mezza in ansia... aspettando... la moglie di Mariano continuava a telefonare, gli altri non i tornava; noialtri col cuore sospeso... Io pensavo già: Ca ghe andemo incontro? Ma dove sono? Come femo andarghe incontro? Che i sia morti? Che i sia in qualche cimitero? Che il telefono non funzioni? Perché i ga dito che ghe gera sciopero dei telefoni... Che sia capità qualche disgrazia? Se pensa e dopo, te sè, se sta lì, se parla un pochino... Logico che se xe uomini, no?, se xe uomini. Allora ghe xe la giornata che te ghe la giornata pesante o perché hai ricevuto un dispiacere...
MO71,6[02-06-1966]
6.Supponi adesso, don Guido: vai all'Esternato e là capita che una donna vien: "Ohh... Ohh...". El sta male. Voi una volta, vien una donna che ha un fiolo che lascia un misterium nella sua famiglia, una situazione tragica: el sta male, no, el sta male. Xe ciaro; se subito dopo va Natalino sorridendo: "Ooh, che belle farfalle! Ooh, che bell'aereo!". "Ma va' farte benedire!". "Ehhh, don Guido! Don Guido!". Ma xe chiaro, no? L'altro el gera appena andà con una voia de ciapare le farfalle nell'orto; questo qua invece el gaveva ciapà altre farfalle... Mettere in tonalità...Uno, sa, supponemo, torna da un funerale, e quell'altro torna da un matrimonio, mettili insieme. Sì, va ben: se l'è un prete che xe andà a un funerale e a un matrimonio, te poi dirghe alcune storiette perché è abituato in un certo senso; ma uno che... don Guido va al funerale de so mama, e invece, vero, là Filippi va al matrimonio di un amico suo; e allora sa i lo ga festeggià e l'è tornà col titolo de cavaliere con la medaglia anche, no? Cossa vuto. E mettili in refettorio insieme. Xe chiaro che uno piange e l'altro ride, specialmente s'el ga bevù quattro gotini più del solito. Xe naturale. Ed ecco là in tavola... Equilibrio, equilibrio. Uno: "Ghin gera tanti drio el funerale?". "Eh, ghe gera tante persone: poveretto me papà, me fradelo... Eh, me mama...". L'altro, dopo una s-cianta el freme... "Eh, ghe gera tanta gente, tanta gente. Oh, bel gusto... Po' i ga cantà delle canzonette". E l'altro: "Durante la Messa i ga cantà l'eterno riposo". Uno desidera dire quello ehe el ga provà per ricordare la mamma, e allora comincia a dire: "Ah, me mamma, poaretta, me ricordo quando...". E quell'altro: "Me ricordo...". Tutto un mestiero così. Uno vol sfogarse così, l'altro vol sfogarse colà!Ecco là due tosi che i va in laboratorio. Supponiamo, toh... Ghemo parlà de elettronica, parlemo de falegnameria adesso, toh, i xe: Piero Simonetto dove xelo qua? Che non parla de chi che non xe presente... Piero ghe xe... Dove xelo Giorgio? Non c'è. Ben, allora mettemo Giovanni, Dove xelo Giovanni? Fa' finta de essere Giorgio ti. Te ve in laboratorio e ancò te ghe voia de cantare 'la violetta', 'la bella violetta... la va, la va'. Come xela? Invece quell'altro: "Miserere mei Deus secundum magnam... Deus, Deus meus...". Vien in mente, el demonio ghe fa vegnere in mente i sparasi de Bassan, ghe fa vegnere in mente... eccetera Insomma, che el podaria corrare la festa, e in bicicletta, e varda qua che vita! E quell'altro? Quell'altro ga voia de cantare: "Ma varda che bellezza che xe qua! Varda che bello che xe qua!". Uno ga voia de cantare, quell'altro ga voia de meditare, in falso bordone, vero. E allora naturalmente, vero, quell'altro: “Varda, valà. Eh...". "Ma tasi! Andemo, valà!". Allora Piero va là da quell'altro: "Attento... Hum, hum, hum!...". Capita queste robe qua. Non in ogni falegnameria, ma capita, può capitare.
MO71,7[02-06-1966]
7.Può capitare per esempio, due colleghi, supponemo due assistenti; ponemo l'ipotesi là Smiderle e Angelo. Due anime gemelle, vero! E cosa succede? Naturalmente sempre fusi, “cor unum et animam unam”. Però può capitare che un giorno uno se alza con la voglia di cantare e l'altro con la voglia di piangere. E ancò tocca a uno, ancò toca a quell'altro. E allora uno xe rabià perché nol pianze, quell'altro xe rabià perche nol ride. Può capitare. Ma xe qua la carità, fioli, questa xe la carità. E allora succede che vien fuori parole più grandi di loro, quei bambini là; e allora i se fa de deo, i s'inebbia, e allora succede rabbia e desso basta. "Mi non vao d'accordo con Angelo... Bisogna menarlo in manicomio". Dopo vien Angelo da mi: "Mi non vao d'accordo con don Luigi; bisogna menarlo in manicomio". E allora bisogna menarli in due manicomi, ma, uno distante dall'altro, uno Verona e uno Vicenza.State attenti, figlioli, perché guardate che le mancanze di carità che portano all'odio cominciano così.Mi ricordo di aver letto una volta un racconto di due contadini: uno aveva perso il falceto, là, l'accetta, che so io... e si è messo in testa che il ladro jera quell'altro. "Ecco: il modo di camminare, il modo di salutare, il modo... Proprio te vidi, perché una volta nol saludava miga così; eh, te vidi: una volta el vegneva qua; ma proprio tutto, varda se vede chiarissimo". E dopo xe vegnù fora che dopo un po' de tempo el ga trovà... lo gaveva perso, lo gaveva lui in casa. E allora el ga dito: "E sì, varda, e sì che pare proprio proprio". E dopo el vedeva quell'altro: “No, me ghea sbaglià. Ma varda quanto macaco che gera mi".Figlioli, guardate... proprio il "princìpis obsta!", perché dentro di noi c'è il seme dell'odio; e sarebbe doloroso sapete che anche nella nostra Congregazione domani, non dico l'odio, ma si dovesse dire: "Ci sono due che non si vogliono bene". Che domani dovessimo andare a visitare le case, su ad Asiago, e sentissi dirmi da don Luigi Mecenero: "Sa, bello sì, ma ghe xe don Luciano, non se volemo ben, non se capiemo. Un po' di invidia, perché lui non è direttore subito, el vorria, el seguita consigliarme che sarìa mejo che andasse a Vicenza per prepararme mejo a...". E dopo te parli con don Luciano: "Come vala?". "Ben, sì... ma ghe xe quel Mario, quel Mario l'è mezzo in crisi perché, sa, el vorria essere lui il direttore... sì... sarebbe meglio qua, sarebbe meglio là...". E là Santolin: "Sì, sì, belo, belo, ma mi me pare che Mario magna de pì de mi". E Remigio: "Come vala?". "Ah, mia massa ben, perché, sa, i bocconi più boni i ghe li dà a Mario perché i vol tegnerlo su perché el s'ingrassa...".
MO71,8[02-06-1966]
8.Figlioli, stè attenti, stè attenti! Perché se nel giardino davanti i nostri filibustieri col clargyman là da galeotti, non vanno continuamente a cavare l'erba, di lì a poche settimane abbiamo l'orto di Renzo. Bisogna cavare l'erba. Se nella nostra Casa non continuiamo a cavare tutte le erbasse che nascono naturalmente dalla nostra cattiveria, che ce l'abbiamo tutti - e chi dice di non averne ne ha più degli altri -, guardate che a un dato momento, a un dato momento vi assicuro che nella nostra Casa mancherà la carità.Ecco l'Impegno di Vita cosa deve portare! A questa intesa. Vorrei dire che l'Impegno di Vita deve cavare l'erba settimanalmente dal nostro orto. Dirsele in faccia: "Ciò ti, me pare che me gappi robà el falsetto". "Mi? Scherzito?". "Varda che razza de testa: me lo ghea messo in testa mi. Me gavea messo in testa”. Vardè che quella benedetta parola "me gavea messo in testa", bisogna che ogni settimana la vegna fora; perché se lassè più de una settimana una roba dentro in testa, nasce i pulzini o gatei. E co l'è nato, el scappa.E allora ecco, io proprio vi scongiuro: guardate che dentro di noi c'è il seme dell'odio. Guai, figlioli, se venendo nelle vostre comunità, o nelle nostre comunità, venendo a trovarvi, dovessi trovare che non c'è l'amore. Non vi dico che c’è l’odio, ma che non c’è l’amore. Metto dentro una bomba a orologio scappo via, però.State attenti, vi scongiuro: guai, figlioli, guai, se venendo a trovarvi nelle comunità, trovassi che non c'è l'amore. E guardate che se non lavorate per estirpare le erbe, che crescono naturalmente, è un attimo che cessi l'amore.Penso che voi lavoriate con entusiasmo in America - Deo gratias - sempre se prima andiamo, perché sa... Ma poniamo ipotesi che andate in America. Oh, finché partite state sicuri che c'è l'entusiasmo, umano. Si va a bordo... Certamente! Oh, che bello! Oh, che belle cose! Oh, qua e là! Quando incomincia la prosa, comincia sa il termometro ad andare in su, e l'entusiasmo va in giù per la legge del compenso.
MO71,9[02-06-1966]
9.Quando che oggi è come domani, domani come posdomani... e dai prova... prova magari, sa, incomincia il cuore, qua e là, qualche bella indiana, magari quelle more, comincia, sa... E allora comincia a pensare, seduto là vicino alla cascata, e pensare: "cascata... cascata... sì...". Comincia a pensare: paese... paese... paese... il mio paese, acqua, bicicletta. Ah che bello quando che andavo ad Arcugnano, ah... che bello. Quando che ad Arcugnano andavo a visitare le vecie... Go trovà na vecia, go accompagnà na vecia". "Quanti anni gavevela?". "Ventitre anni", el ga dito, no? Figlioli, state attenti!Allora, quando comincia ad andar giù l'entusiasmo umano, se non c'è l'amore a Cristo, crocifisso, allora incomincia... "Eh, va ti a Estanzuela! A son andà ieri a Rio Hondo; in fondo a quel villaggio là, sempre mi andare in fondo là? Ti te ve là perché te piase, mi qua, mi là, mi su, mi xo". Comincia... "Ah, in fondo là perché xe più difficile...". Si cerca dove piace di più, dove c'è meno fatica, dove l'io è più incensato. Ghe xe poco da fre, questa xe realtà! Tra un piatto de seòle e na torta, cosa sceglito caro? Eppure, state attenti... Cosa?State attenti, figlioli, perché se non c'è questa carità qui, questa vera carità qui, guardate che là, nel momento di entusiasmo no, dopo passato un po'di tempo, torna l'orto, ecco là, torna l'orto, torna le erbe e potrebbero generare anche l'odio. Ma non parliamo neppure di odio in casa nostra! Dico solo questo: che se non c'è l'affiatamento completo, ma proprio completo, comprensione, un affiatamento completo guardate che già rendete infecondo il vostro apostolato. E guardate che qui in Casa, qui in Casa, vedo spesso qualcuna di queste erbe che dovrebbe essere estirpata prima!"Ma, el dise Mario, ma, ma... ma, ma, ma...". Lascia stare. Canta. che te passa, andemo, Sursum corda! "Ma...!". Canta! Capito? Queste robe qua. Non perdetevi in stupidaggini, non perdetevi in stupidaggini! Il demonio, guardate, che ha i suoi satelliti anche qui dentro, è naturale, è naturale. Lui cerca di tutto, se può, perché è qui la nostra potenza, è qui: con Cristo, uniti. Se il demonio rompe questo, ha vinto lui. Se il demonio non rompe questo, noi ci moltiplicheremo peggio della gramegna.
MO71,10[02-06-1966]
10.Non state aver paura, il Signore provvederà: manderà: migliaia di vocazioni, manderà i mezzi necessari, manderà tutto, non state aver paura! Il Signore è con noi. Però non è più con noi quel giorno che noi non siamo più con Lui, non essendo coi fratelli!Vado avanti, leggo questa paginetta qui, poi andiamo via."Ricordo un parroco (morto molto tempo fa, Dio lo abbia in pace, amen), che sentiva di essere stato tradito da un prete - sentiva di essere stato tradito da un prete - che era stato una volta il suo miglior amico”.È così di solito, no? L'amicizia confina con l'odio.“Da allora egli non volle più parlare a quell'uomo e neppure sentirlo nominare o andare dove pensava potesse incontrarlo. Eppure ogni mattina egli saliva l'Altare e con voce tonante recitava il Pater Noster".Sentiste che male che si sta qualche volta sentire qualche bella voce intonata, baritonale: "Pater Noster", e sapere che al di dentro, dentro non c'è il "Pater Noster"!Figlioli, ieri don Erasmo - gli farete gli auguri... oggi è l'onomastico di don Erasmo, vi raccomando fategli gli auguri; ditegli che io ho messo l'intenzione nella Messa, una delle intenzioni, perciò penso che anche voi abbiate fatto qualcosa - l'altro giorno è andato all'Ospedale di Schio. È stato là una giornata e vi avrà raccontato... fatevi raccontare... si è accorto che il mondo è un altro da quello che si vede. Ma piuttosto...3 giugno 1966