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MARIA CORREDENTRICE VUOLE APOSTOLI IMMOLATI PER LA SALVEZZA DEL MONDO

MO21 [19-05-1965]

19 maggio 1965 Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata. Don Ottorino, prendendo spunto dal libro di p. Francesco Franzi, "Esercizi mariani per sacerdoti", sottolinea il posto della Madonna accanto a Cristo nell’opera della redenzione e ribadisce la necessità dell'immolazione totale di sé stessi e della fedeltà a Dio. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 30’.

MO21,1 [19-05-1965]

1.Si ferma parecchio, il nostro padre predicatore, sulla "Mater Christi", Maria Madre di Cristo. Questo lo farete a scuola parecchio. Qua ci siamo fermati però, vi ricordate bene quando ho parlato della "Piena di Grazia", e ho detto della grazia particolare della Madonna, che é sopra a ogni creatura, perché é il titolo della grazia sua la "Mater Christi".
Beh, adesso, stamattina, ci fermiamo su un tratto dell'enciclica di Papa Pio XII, l'enciclica "Ad Coeli Reginam", che compendia l'insegnamento di Pio XI (di Pio IX, scusate!), e tutti i Pontefici che hanno ripetuto e che affermano in termini inequivocabili, un'attiva partecipazione di Maria SS., all'acquisto della nostra Redenzione. E cioè, "Maria socia Christi Redemptoris". Vediamo un pochino: guardiamo questa nostra grande Signora, questa nostra "Mater Christi" no? "Mater nostra", come vedremo in avvenire!... "Socia Christi" nella redenzione. E questo lo facciamo perché siamo alla vigilia, o meglio all'inizio degli Esercizi Spirituali dei nostri buoni figlioli, perché anche partendo, questi figlioli sappiano una cosa: che siete chiamati ad essere soci anche voi di Cristo nella Redenzione del mondo.

MO21,2 [19-05-1965]

2.Allora, primo punto della meditazione é questo: vediamo un po' la Madonna come "Socia Christi". E poi vediamo un momentino come anche noi tutti siamo chiamati ad essere soci di Cristo nella reden zione del mondo, e cosa il Signore vuole da noi, oggi.
E leggo un po' dell'Enciclica. "Nel procurare la spirituale salvezza degli uomini, Maria fu associata a Cristo principio della stessa salvezza, per volontà di Dio". Se tratava de salvare il mondo: salvatore del mondo é Cristo, é Dio e uomo. Meditatele ste' cose qua, fioi, meditatele spesso! Voi che siete chiamati per vocazione divina a trattare sui Sacri misteri; meditate chi é quel Cristo che stringerete nelle mani, anche voi diaconi, domani, quello che stringerete nelle mani, é Dio ed é Uomo. Ma perché, o Signore, ti sei umiliato così ad essere bambino, ad essere fanciullo, ad essere uomo, ad essere uomo... "formam servi accipiens". "Exinanivit semetipsum - proprio - exinanivit semetipsum?". "Formam servi accipiens", perché? "propter tuam salutem". Se tu ti metti lì con Gesù e lo prendi in mano, e ti metti a considerare: O Signore, perché ti sei fatto così piccolo, perché ti sei "exinanito", in questo modo, ma perché, perché? E Lui ti risponderà: "Propter tuam salutem". Volevo, volevo salvarti! Volevo portarti su, su, su, divinizzarti!". Dovete sentirla, figlioli, questa cosa qui, ma guardate che dovete sentirlo, parlando con Lui solo, ascoltando Lui solo. E allora lo vedrete, e allora sentirete la sua voce: "Oh, sum ad hostium et pulso; si quis audierit vocem meam, intrabo, et coenabo cum illo", ecc., no? Figlioli miei, guardate, da chissà quanto tempo il Signore é alla porta della nostra casa, e noi crediamo di averlo fatto entrare perché abbiamo fatto entrare la Sua fotografia, ma Lui, Lui vivo, Lui realmente vivo, forse é ancora alla porta! Dentro in casa nostra forse c'è la fotografia di Gesù, forse c'è un po' di voce di Gesù, che passa attraverso il legno della porta, e ci illudiamo di avere Gesù in casa. "Oh, si quis audierit vocem meam"! Oh!, se aprissimo la porta al Cristo e che entrasse realmente in casa e si sedesse, Lui a capo tavola e governasse Lui la nostra casa, e fosse Lui il padrone di casa nostra!

MO21,3 [19-05-1965]

3.Bene, questo Cristo, che é venuto proprio qui in mezzo a noi, per salvare me, per salvare me; questo Cristo, per volontà del Padre ebbe una socia nella redenzione del Mondo: Maria! Ecco le parole del Papa, che sono le parole della Chiesa, no. "Nel procurare la spirituale salvezza degli uomini (e mia!), Maria fu associata a Cristo, principio della stessa salvezza per volontà di Dio". Vocazione: per volontà di Dio.
"Come Eva fu associata ad Adamo, principio della morte, così si può affermare che l'opera della nostra salvezza si é compiuta secondo una certa ricapitolazione, in cui il genere umano condannato alla morte per causa di una vergine, viene salvato per mezzo della Vergine. Si può inoltre affermare che la gloriosissima Signora venne eletta Madre di Cristo affinché gli fosse consorte nel redimere il genere umano. Ella infatti, immune da ogni peccato, sia ereditario che personale, fu sempre unita nel modo più stretto al Figlio suo, e sul Golgota, assieme all'olocausto dei suoi materni diritti e del suo amore materno, offerse come novella Eva, all'Eterno Padre tutti i figli di Adamo macchiati dalla sua miseranda caduta". El ne gà messo insieme, messo insieme, uno, Matteo pieno di meriti, don Venanzio pieno di peccati: el li gà messi in compagnia: "Suscipe sancte Pater"... Accetta, Padre santo, Padre eterno, questi miei figli, questi miei figli, ma naturalmente, i xè tre insieme, sà, uno gà coverto quell'altro, i xè 'ndà in compagnia, i xè passà in compagnia... Comprendiamo, figlioli miei: il sangue Suo ha pagato e il sangue di Maria e il dolore di Maria ha pagato. Ecco allora, primo punto. Fermiamoci un pochino e consideriamo: il Cristo é alla porta di casa mia, o ho solo il quadro, il ritratto, la fotografia? Sento solo la voce attraverso la porta o é veramente in casa mia, il Cristo? L'ho fatto entrare nella mia casa, sento che é il padrone di casa mia, il Signore della mia casa, l'amico della mia casa, il fratello mio? E' Lui che ha in mano il "minestro" in casa, che ha in mano la direzione della casa, veramente, dell'anima mia? E la Madonna, é dentro la mia casa, la Madonna? Sono loro i due signori di casa mia, Gesù e Maria? E considero che la Madonna, anche lei ha collaborato per salvarmi? Qui non si tratta della redenzione del mondo, la salvezza mia, mia personale. Gesù é in casa e mi ha salvato, la Madonna é lì e col suo sangue, col suo sacrificio mi ha salvato! Ecco, avviciniamoci un momentino e consideriamo queste cose. Credo che la... dovrebbe stabilire un senso di fede, prima di tutto, poi di amore verso Gesù e verso la Madonna, associati per la nostra redenzione, e un senso di riconoscenza perché, siamo un po' nel mese della riconoscenza, no? Bisogna che consideriamo quello che abbiamo ricevuto, é il più grande dono che abbiamo ricevuto, oltre la Grazia, e l'abbiamo ricevuto da Gesù e da Maria. E allora dobbiamo sentire il bisogno di ringraziare, di sentire il senso proprio dell'intima riconoscenza verso di loro.

MO21,4 [19-05-1965]

4.Ma, adesso, facciamo un passo avanti.
Anche noi siamo stati chiamati a collaborare col Cristo e con la Vergine santa per la salvezza del mondo. In che modo, in che modo noi possiamo, dobbiamo collaborare? E qui, figlioli, ho pregato proprio lo Spirito Santo stamattina perché apra proprio i nostri cuori a capire questo punto, vero, dove dovevo arrivare. Guardate che l'essere preti o l'essere religiosi un po' alla buona, é abbastanza facile; ma l'essere come ci vuole il Signore é più difficile, però il "quam bonum et quam suave abitare fratres in unum", "in unum" col Cristo, lo gusteremo soltanto quando vivremo come vuole il Cristo, vuole il Signore. Il centuplo su questa terra di quello che abbiamo rinunciato, e sono parole del Signore, l'avremo, ma l'avremo certamente, ma soltanto quando ci siamo donati interamente al Signore per la salvezza dei fratelli. Ora, vedete, l'offerta che noi dobbiamo fare per la redenzione nostra e dei fratelli, la collaborazione che dobbiamo portare noi, é la immolazione di noi stessi. Qui dovete lasciar stare per un momento tutti i ragionamenti umani, perché il ragionamento della logica umana non regge. Qui si tratta che tu, creatura, ti metti incondizionatamente nelle mani del Creatore, il quale può consegnarti a un porcaio e ti manda fuori coi porci per tutta la vita. E a te non interessa niente! Ti metti in mano del tuo Creatore e dici: "Signore, eccomi qua! Tu vuoi che io mi dedichi per la salvezza del mondo? Mi metto nelle tue mani". E tu, liberamente, liberamente restituisci al tuo Creatore quello che il tuo Creatore ti ha dato, e lo metti interamente, incondizionatamente a sua disposizione. Metti a sua disposizione le bellezze del creato che Egli ti ha donato: i fiori, i frutti, le gite, tutte le bellezze del creato che Lui ti ha donato.

MO21,5 [19-05-1965]

5.L'umanità dice: "Ma scusa, il Signore le ha fatte apposta queste cose, perché non le possiamo godere? Manchiamo a un dovere... no?". Sì, lo so! le ha fatte apposta per gli uomini, ma io le restituisco al mio Dio. Non per rifiutarle, ma per riceverle giorno per giorno dalle mani del mio Dio. Io potrei prendere dei frutti che voglio e invece prenderò quei frutti che il Signore mi darà Lui con le sue mani. E perciò mi stacco da tutte le cose del mondo, pure servendomi di tutte le cose del mondo! Perché anche Gesù e anche Maria hanno mangiato pane. Fighi, certo i ghè n'ha magnà, me pare, el figàro ghe gera: so che nel viaggio el xe n'dà a xercarli!... xè sbaglià? Ma però, vedete queste cose, io le devo usare soltanto perché Lui me le dà. Ma io, per la salvezza del mondo, ho rinunciato a tutto, completamente a tutto. E a me non importa che me le dia o non me le dia! Quante volte, quante volte ho pensato a voi, e ho detto: quando sarete nella vita apostolica, gioirete quando sarete poveri? l'amerete la povertà? la sognate la povertà? Ma proprio: "Io, Signore, guarda, se tu vuoi che io abbia la macchina solo per movente apostolico, bene, ma guarda che il mio sogno, il mio sogno sarebbe essere povero, aver dato tutto ai pove ri, dormire su quattro foglie, non aver solo che...".
Diceva ieri una persona: "Sa, - dice - é morto un sacerdote: aveva due camicie". Prete diocesano così povero senza voto di povertà, due camise, el gà dito, una adosso e una sul fosso... Le gera ancora vecie, quelle militari, mi digo che le gà comprà ancora sti ani. E tutta la sò roba gavea stò stile, e lu continuava a far carità, a far carità. Ah, figlioli, figlioli, quanto, quand'ero giovane l'ho sognata la povertà! Dopo i me gà messo qua su una stanza da siori, me gà toccà andare... Mi ciaparìa e buttaria pararia tutto quanto... Gò vergogna de me stesso par la situasion ca son messo! Ma bisogna sognare questa povertà, ma per la convenienza sociale bisogna fare questo e quello: ma se domani vi trovate nella povertà non dite: "Sà, é impossibile perché siamo poveri!". No, no figlioli, no, no e poi no! Amatela la povertà, amatela, baciatela la povertà... pure sentite di esser poveri, il desiderio di esserlo! Vi dico, per necessità apostolica, adoprerete le macchina, adopererete quel che volete, ma amatela la povertà... non, disgraziatamente, non sentite il dispiacere se vi verrà a mancare qualche cosa! Gioite, quando vedete che non c'è qualche cosa! Perché? perché ci siamo dati a Lui, ci siamo messi nelle sue mani. E per amore suo abbiamo donato tutto, e sentiamo la gioia di aver donato a Lui, di aver rinunciato per amore suo! E questo, riguardo il corpo... riguardo il corpo, riguardo l'uomo. Rinunciate, rinunciate... ma se vi siete donati, il cuore vostro, i vostri pensieri, i vostri sguardi, il vostro modo di sentire, anche se continua questa benedetta, benedetta natura... continua ad essere natura. Anche se il cuore continua ad essere cuore... Anche se le persone, il mondo continuano ad esercitare in voi un certo fascino, questo non c'entra! Vi siete donati a Lui, perciò dovete cercare Lui, solo Lui con il vostro cuore!... e di piacere a Lui!, di piacere a Lui! Di non dispiacere agli uomini, perché dovete entrare negli uomini. Il vostro contatto con gli uomini dev'essere contatto così!

MO21,6 [19-05-1965]

6.Difatti, leggendo san Francesco di Sales, trovavo, mi pare che abbia avuto l'incarico del S. Padre di incontrarsi con il famoso... successore di Calvino, lì, e insomma, uomo intelligentissimo, con più di 80 anni, e lui si presenta là, sà, sto' lupo nella sua tana, dove aveva tanti lupetti che lo guardavano intorno; é stata una cosa piuttosto eroica! Ma, sottolineava l'autore, Francesco si é presentato con tale dolcezza, con tale bontà, con tale presenza di contatto simpatico, umano, per cui l'altro é stato colpito... E' stato lì due giorni, é stato colpito... Per forza!
Ma soltanto, come dice papa Paolo, o meglio, il cardinal Montini, dobbiamo nella forma esterna, essere "signori"? E vi ricordate quella frase che é stata scritta, quella famosa affermazione: "Perché dobbiamo portare bene quel messaggio che abbiamo nel cuore"... ma solo, solo la forma esterna, non per piacere agli uomini, non per captare la simpatia degli uomini, ma solo per onorare quel messaggio che portiamo in noi! Ma a me non interesserebbe niente passare per stupido, metterme sù una veste da suora, da frate, vestirmi di saio, ma che me ne importa, diventare ridicolo! Questa dovrebbe essere la mia gioia per amore di Cristo, io per amore di Cristo, dovrei desiderare di essere disprezzato! Non lo faccio solo perché devo portare un messaggio, e allora dite: quanta piccineria quando ci si mette a giudicare! Oh, quanto poco spirito che c'è quando ci si mette in una forma che si capisce che non é la soprannaturale!... In quella si, eh, si vede che non c'è un cuore acceso di amore di Dio, di donazione. E allora: "ama Dio e fai quel che vuoi". Mettiti pure vestito anche in braghe, ecc. E allora tu vai, vai, ma il tuo cuore é di Dio! Tu ami la povertà, tu ami la purezza, tu desideri di essere prete, di essere prete, di essere conosciuto per messaggero di Dio e senti che stai portando Dio in mezzo agli uomini!

MO21,7 [19-05-1965]

7.E ci sarebbe ancora il terzo punto: capite che qui ce ne sarebbe da dire, no? Ma siete persone intelligenti molto, e capite lo stesso!
L'immolazione della volontà, questa benedetta e maledetta volontà... Tu ti dai al Signore, ma poi, poi fai come quel tale che va dal dentista e scappa via, no? che il dentista é lì col ferro... Vai dal dentista... Sì, eccomi qua Signore, tutto tuo... e si stampano i santini, magari con belle frasette: "O Signore, che io possa consumarmi", ecc., ecc. Voio santi, e non santini!!! Capito Venanzio! Voio santi e non santini! Voio uomini e non carta stampata! Uomini che hanno capito questo: che cò ci si é donati a Dio, ci si é donati a Dio interamente. E si é preoccupati di fare la volontà di Dio, non la nostra; e anche se pesa fare la volontà di Dio, la si fa’... Se faccio un regalo a una persona... "Sa... Me dispiase - continuava il prof. Peretti, me gà portà 'na bottiglia - me dispiase sà, darghela, me dispiase sà, darghela, ghe la dao parché... me dispiase sà, darghela, ghe la dao ma me dispiase sà, darghela!". El se la tegna allora! "Eh, no, gò promesso de darghela, ma, ghe digo, ma me dispiase darghela perché ghi n'ho poche, me dispiase!". Beh! ecco, prendemolo come che l'é, però non si può con Dio far così! Me dispiase Signore de questa ricreazione, perche mi, mi mi, me saria meio in bicicletta. Me dispiase ma... insomma, almanco Peretti la gà portà!

MO21,8 [19-05-1965]

8.E quando tu invece sei preoccupato di trovare tutti i pretesti per fare quello che ti piace, invece che fare la volontà di Dio... Quando che il tuo posto sarebbe in cortile e tu, invece, che essere in cortile, vai, so io, a fare un'altra cosa, trovi un pretesto per fare quella cosa lì, per essere fuori di lì, perché non ti piace di star lì, hai accontentato Dio? Hai cercato te stesso o hai cercato Dio?
Guardate che San Piero a Anania e Zaffira el gà dito: qua gavì mentìo allo Spirito Santo, non a mi, mia a mi! Podevi tegnerteli tutti, no? Potevate dir di no al Signore, nessuno vi ha costretti a dir di si al Signore! Poi arrangiatevi per la vita eterna, io non vado a far discussioni, quanto pericolo che sia per la vostra salvezza. Ma, al Signore potevate dire no! Vuoi venire, Giovanni con me a salvare anime, dice il Signore... Vuoi venire con Maria, essere tu, un po', anche tu, un po’ a salvare il mondo? Tu potevi dir di no, e puoi ancora dir di no! "Adhuc liberi estis!". Ma, detto di sì al Signore, oggi qui, domani fosse nel matrimonio, o in qualunque parte, cò hai detto di si, ti assumi una responsabilità. Dinanzi all'altare, quello che si sposa: essere fedele a sua moglie, di amare sua moglie, anche se son di carattere diverso, anche se il Signore, quella volta che el gà dispensà el giudizio, el se gà dismentegà, e dopo con una nosela, el gà tirà su tutto e lo ga spartìo... Se inacorze dopo, pasienza, pasienza! Anche se il Signore ti dà 5-6 figlioli, anche se uno dei figlioli nasce disgraziato, o i nasse dù taccà insieme, come le tosette che i gà separà! Pazienza! "Dominus dedit, dominus abstulit, sit nomen Domini benedictum", é volontà di Dio, volontà di Dio! Non crediate che gli altri, che non sono religiosi, non devano fare la volontà di Dio! Non son mica autorizzati loro, quando prendono una martellata sul dito, invece di dire "amen", dire qualcosa d'altro! Perché anche loro dovrebbero dire 'Amen'. Ah, figlioli miei, figlioli miei, abbiamo capito noi questo?

MO21,9 [19-05-1965]

9.L'oremus di domenica nella Messa, commentato da don Guido, come diceva? Non mi ricordo più... "Signore, facci amare quello che comandi e desiderare quello che prometti". "Da populis tuis id amare quod praecipis"... "Dacci la grazia di amare quello che comandi". Comandi direttamente o attraverso il regolamento.
Vedete, adesso c'è una tendenza, ed é questa: non formare delle scatole con gli uomini, non imbottigliare, no? Sviluppare la personalità degli uomini, infatti, vedete, mica c'è la chiave e uno che sara dentro nella stanza! Un senso di personalità, e questo vedete me pare, se nol ghe xe qua?... no sò mia de più!... Ma, lo sviluppare la personalità, non toglie niente a quello che é il fare quello che comanda il Signore. Per esempio, noi, in Seminario, avevamo per regola, che nessuno poteva andare in camerata anche per prendersi un fazzoletto, se non c'era il prefetto che lo accompagnava. Partire dal cortile, uno del liceo, per andare a prendersi un fazzoletto in camerata, il prefetto aveva il dovere di accompagnarlo in camerata, digo, in camera, prendersi il fazzoletto e venir giù in compagnia! Voi direte: che roba!... Una volta era così! Si partiva che non ci si fidava, e perciò era umiliante! .....