11 maggio 1965Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata.Don Ottorino, continuando il commento a qualche pagina del libro di p.
Francesco Franzi: "Esercizi mariani per sacerdoti", dopo una lunga introduzione
sull'importanza della meditazione, sottolinea come Maria sia stata preservata dalla
colpa, e abbia dato valore soltanto alla grazia Di Dio.Il testo originale è registrato e la sua durata è di 33’.Bene fratelli, cominciamo.
MO16,1 [11-05-1965]
1.Le meditazioni che abbiamo fatto fino adesso, vorrei chiarire
una cosa, faccio male?... ed é questa: a qualcuno saranno sembrate un po'
difficiline, e un pochino forse saranno sembrate contro quello che ho detto io
qualche volta, che ho detto: guardate che la meditazione non é un lavoro
intellettuale, non é uno studio, no? non é uno studio.Allora, io vorrei chiarire questa cosa.Un po' nell'esperienza sacerdotale che ho, so che qualcuno - guardate
non qui, ma a Copenaghen - qualcuno può cadere in questo pericolo di fare, di
trasformare la meditazione in studio. Per esempio prende in mano la lettera di San
Paolo e se la legge. Io faccio meditazione su San Paolo. Io prendo in mano la
lettera di San Paolo. E naturalmente si diletta; é un po' difficile, ma é tanto
bella, eccetera. Si diletta un pochino, va di qua, di là, eccetera, così. Ma
guardate che... quello diventa uno studio, un gusto intellettuale.Questo quà non dirì mia che l'é un gusto... L'é un rosegare roba dura.
Infatti, quando che se va fare un corso de esercizi anca dai Gesuiti, per esempio il
mese ignaziano, vardate che el xé una roba che in principio non se sé mia boni
mandarla xo ehh. Se provaste voialtri fare un corso di esercizi coi Gesuiti, se
trovate un padre un po' preparato... lo stesso padre Piantoni, quando ci ha
cominciato il corso di esercizi, faceva delle meditazione un po' impegnative, no?Ora vedete, non dovete pensare che la meditazione sia un dilettarsi
nella storiella, un dilettarsi in un fatterello, e basta. Dobbiamo darci una
fondamento dogmatico alla meditazione. Perciò qualche idea un po' forte bisogna che
ci fermiamo a meditarla un pochino.La sostanza adesso di quelle meditazioni che abbiamo fatto fino adesso,
queste mattine qua... Lo so, non era il tempo neanche consiglià, prima perché quello
che parlava non era in tonalità forse giusta, poi, sa, c'era il cambiamento del
tempo, sa e comincia un po' il primo caldo. Ma un po' di sacrificio bisogna farlo.
Se vogliamo fare un mese di meditazioni sulla Madonna bisogna che ci mettiamo un
piedestallo. Come voi avete messo il piedistallo: prima l'uomo, no?, soprattutto
l'uomo, no?, soprattutto mettete sotto l'uomo. Quindi, anche noi, nella meditazione
sulla Madonna mettiamo un piedistallo. Piedistallo, capite: tanto noi capiamo la
Madonna, tanto possiamo un pochino intendere alcune cose sulla Madonna, in quanto
capiamo chi é la Madonna, non vi pare mica? E capiamo la Madonna se sappiamo chi é
Dio, e se capiamo dopo chi é la grazia e allora, quando che la vediamo piena di
Grazia allora abbiamo capito tutto.
MO16,2 [11-05-1965]
2.Ora vorrei che da queste meditazioni che abbiamo fatto un po'
più o meno bene, nel senso che son state dette più o meno bene, più o meno pesanti,
ci restasse questo pensiero: io devo assolutamente meditare spesso sull'esistenza di
Dio, su Dio e fermarmi lì, e fermarmi lì, con la testa bassa, in atto di umiltà:
"Mio Dio, io credo, io credo". Perché solo se partiamo da questo, allora capiamo
cos'è il sacerdozio; se no vardemo nel sacerdozio soltanto che gli inviti a pranzo e
al pranzo sociale, no? Il sacerdozio é grande in quanto io capisco chi é Dio; la
vita religiosa é grande in quanto capisco chi é Dio; la mia consacrazione al Signore
é grande in quanto capisco a chi mi consacro.Guardate che sta roba qua... sì, lo so chi é Dio, lo so, lo so! Ma,
amici miei... e noi dobbiamo capire che noi siamo creati in ordine all'eternità. E'
giusto o no? Che noi siamo creati in ordine all'eternità. Vi ricordate bene: per
conoscerlo, amarlo e servirlo. Perciò in tanto in quanto io sono diretto, tutte le
mie azioni sono dirette verso l'eternità. Queste robe qua bisogna che le teniamo
proprio presenti; anche se poi ci sono i peccati, ci sono le miserie che offuscano
in noi. La Madonna invece non aveva queste miserie, perciò Lei si é buttata
totalmente verso l'eternità, no? Proiettata verso la volontà di Dio.
MO16,3 [11-05-1965]
3.Poi, c'è un articolo riguardo alla grazia: cos'è la grazia? Che
dono che é la grazia! Come veniamo inseriti, "deiformes", no? E abbiamo visto la
grazia della Madonna. Perché la Madonna, non si può parlare della nostra grazia: c'è
la grazia "maternitatis" che l'è un salto un su. Dicevamo: tutta bella, tutta
immacolata sei tu, xé gnente confronto del "plena gratia" (piena di grazia); perché
quello l'è un dono negativo, no? non la ga peccati. Ma non basta mia avere la
dispensa voda, bisogna anca averla piena; cioè, avere il portafoglio vuoto di
sporcherie, ma se lo go pien de milioni xé meio, no? E' già qualche cosa, prima
parte, che sia bona la botte; ma dopo, che la sia piena de bon vin, giusto no? Ora,
quando noi parliamo di Maria piena di grazia, diciamo prima l'Immacolata - ed cosa
meravigliosa, grandiosa, bellissima - ma quando che dixemo "piena di grazia", no?...
e piena di grazia é sovrabbondante di grazia in ordine alla missione che la Madonna
aveva di essere la corredentrice del genere umano, con Nostro Signore.Dopo semo rivà all'unione tra la Madonna e il Cristo: unione nella
maternità, unione nella missione. Ciò, digo mi, la Madonna!... Questa xé la sostanza
de tutto questo... Xé sbaglià Leonzio, no?... De tutte le meditazioni ca ghemo
fatto... Ma se noi avessimo fatto in due parole come abbiamo fatto adesso... "beh,
insomma... ben, bella roba". Soltanto che ricordarse un pochino ca se ghemo fermà,
almanco che le ghe xé le robe, é già qualche cosa. Mi interessa che vi rendiate
conto che queste cose ci sono e sono grandi, belle, bellissime, grandiose; e che c'è
bisogno da parte nostra qualche volta fermarsi e meditare queste cose, e leggere
qualche libro; dopo c'è anche lo studio che dobbiamo fare: perciò qualche bel libro
sulla Madonna, qualche trattato sulla Madonna. Questo é un lavoro che dobbiamo fare
individualmente.Ed ora, procedamus!"Il supremo valore della vita.
MO16,4 [11-05-1965]
4.La nostra vita terrena si svolge tra il richiamo di molti
beni".Tanto é vero che el musso che la volta el gavea due sacchi de fen, e
messo in mezzo giusto giusto giusto, vero, l'é morto de fame parché nol savea dove
'ndare. Ve ricordé, per forza, no?: tra il richiamo di molti beni. Anche la nostra
vita é proprio... comincia tra il richiamo di molti beni: "Non savaria gnanca mi
cosa scegliere"."Vuto questo o quelo?"."Ma, non savaria gnanca mi, non savaria gnanca mi!".Cioè, ghe xé un bene, dopo ne vede uno di maggiore. El tosetto che el ga
la bala, el vede na bicicletta e el mola la bala e el ciapa la bicicletta; se te ghe
mostri la moto, el mola la bicicletta e el ciapa la moto; se te ghe mostri na
macchina, el mola la moto e el ciapa la macchina... C'è il richiamo di molti beni,
di molti beni. La vita nostra si svolge così.Un bel giorno un bambino l'é là al so paese; dopo che vien voia de andar
studiare, e allora... studiare! Dopo el va in ufficio, dopo dall'ufficio el va in un
altro ufficio maggiore, da Grassetto magari; e dopo un altro bene lo chiama: un bene
spirituale, no? Un bel giorno vegnerà qua qualcuno e el ghe fa l'offerta de andar
vescovo, e abbandona noialtri subito e el va vescovo, vero, el ga la tonsura
episcopale grande, vero....Avanti! Avanti!, siamo in attesa di voi, fratelli!..."La nostra vita terrena si svolge tra il richiamo di molti beni:
ricchezze, onori, prestigio, cultura, arte, eccetera".Tu prendi un uomo, prendi un uomo fuori nel mondo, e tu vedrai come si
aggira in mezzo a queste cose. Anche un cristiano, sai don Matteo, caro? In mezzo a
molti beni. Sta roba qua, eccola qua, ricchezze. Prendi un uomo fora... po', basta
vardare i fradei quando che se tratta de spartire la terra, o spartire la roba che i
ga in casa, tanto per capire, vero o no? Ora, se noi guardiamo alla gente di oggi
fuori nel mondo, a noi stessi, vediamo che la vita nostra dell'uomo si svolge tra il
richiamo di queste cose: fra la ricchezza, onori, prestigio, cultura ed arte.Tu vedi Cevese, no? e quello se dà alla cultura e per la cultura...
volevo dire che el ga rinuncià anca a sposarse, ma adesso el se ga sposà e perciò...
ma per la cultura, per l'arte, per Vicenza, il prof. Cevese, no? L'antichità de
Vicenza... Magari te 'ndasivi in casa sua e la donna de servizio ti portava il caffè
col carrello e coi guanti bianchi, la vegnea là col carrellino a portarte el café, a
casa sua, perché l'arte lo porta ancora... l'é in ritardo... Me xé capità mi a casa
sua: col carellino... Suona il campanello, vien dentro: "per piacere il caffè". E
l'altra vien dentro dopo un tochetelo col carellino, coi guanti bianchi ti serve il
caffè. Chi fa dell'arte, si impegna nelle cose, sa così...Un altro invece nella cultura, e allora te lo vedi, sa, Venturin che l'è
dalla mattina alla sera par essare el primo della classe, no Vittorio?, per essere
domani un professore. E allora, alla mattina alle cinque l'è ancora là col so libro
in man che el studia, vero, che el studia, che el magna Orazio, Dante, Omero?
eccetera.Qualche altro, si cosa nel prestigio, sa, e allora te vedi... quando ca
sarì più grandi ca vedì che meschinità qualche volta, che meschinità perché uno vol
essere il primo. Guardate là, quando...
MO16,5 [11-05-1965]
5.Go visto el giornale de domenica, lo go visto ieri, un po' in
ritardo, de Zukov, no, all'università. Adesso i ghe ga batù le man a Stalin... I ga
fatto una riunione al Cremlino con 6000 persone presenti, i ga nominà Stalin, e
batterghe le mani, co xé entrà Zukov...: per sei anni nol gera apparso nella scena
pubblica... i primi posti e baterghe le man. E allora, rinnovare gli elogi e tutti i
meriti di Stalin e i meriti di Zukov per il coso, per... nell'ultima guerra per
quello che i ga portà loro nell'ultima guerra. E allora l'articolo sa: i generali
che i ga voia de farse strada, i ga comincià demitizzare un po' i valori di Zukov,
perché? Per essere lori... adesso che l'altro... per il prestigio, per il prestigio:
i copa uno per essere loro i primi.Quando che el colonnello Ciprian el xe 'ndà in pension: "Mi cossa vorlo
- el ga dito – mi gò pensà che xe mejo che me ritira dalla vita militare e che vaga
in pension, che accetta la pensione. Perché sa - dice - varda, mi adesso gò diritto
della pensione perché gò fatto la campagna... tante ore di volo..." E allora, ogni
tante ore di volo ghe xé cinque anni di condono, vero, e lu praticamente, quando
ch'el gavea 40 anni el doveva andare con 45, 43... un quarantina d'anni l'è andà in
pensione col massimo di pensione. Perché? Perché ha fatto guerra, ha fatto questo,
ha fatto quello, no? E ha detto: "Mi adesso me ritiro con la massima pensione di
colonnello. Ora, mi podarìa spetare, ma non ghe xe posti liberi per Generale,
adesso, perché in quel tale posto ghe xé uno, ma el xe massa giovane, quell'altro
ghe xé da spetare ancora un 15 anni perché sa, a ocio... perché el possa 'ndare in
pensione. Insomma, mi se devo spetare bisogna spetare massa. A meno che uno non mora
improvvisamente sa... E allora, sa. se meio che me ritira, allora stao con l'AI e
così gò el stipendio dell'AI e pensione di colonnello". Prestigio, sa, prestigio. Le
ricchezze come che le fa perdare la testa le ricchezze.Cìapa uno ch'el se metta in mezzo, el el se tuffa in mezzo agli affari,
gli affari, gli affari. Ghemo visto quello là della bass'Italia: "Sa, l'affare!"
Basta, el perde la testa; el riva qua, nol va né messa né gnente... l'affare! Vero
Zeno, te ghe visto che impressione penosa vedere sti omeni che i vive solo per
l'affare... sa, mi bisogna ca riesca a comprare 10.000 quintali de frumento; 10.000
quintali. Mi riesco a guadagnare mille lire per quintale - mi diceva - lavorando
bene si riesce, e mi go ciapà l'annata e go fato ben: guadagno 10 milioni. Sa, mi
bisogna ca riesca qua, perché ghe xé un sacco de spese, insomma rivare sugli 8 di
utile. Bisogna ca vada adesso vissin a Modena, perché go un affaretto là. La ghe
xé... a vao tore un toco de terra... i xé là che i dorme lori, lori i dorme, e fin
che lori i dorme, sa, mi non dormo: e go da comprarlo sto toco, mi so che posso
sfruttarlo". I vede, insomma, tutto in vista dell'affare, dei soldi, eccetera.
MO16,6 [11-05-1965]
6.A un dato momento se resta nauseati, eppure, eccola qua. E sa
vardé ben, un pochino, un pochino anche noialtri. Se non sarà l'affare, sarà la
carriera, il desiderio, vero Gianni, di essere domani il Superiore generale o per lo
meno Economo generale..."Taluni di essi ci seducono potentemente e costituiscono per molti
uomini i grandi ideali della vita".Alcune di queste cose, come ricchezza, onori, eccetera, possono sedurre
anche gli uomini di Dio. Per esempio uno può dire: "Io desidero diventare
professore, mica per altro, desidero diventare professore. Desidero un domani per
insegnare, vorrei laurearmi... mica per altro, mica per altro, vero". Lo zucchetto
lo guardi soltanto per far del bene: "Qui episcopatum desiderat bonum opus
desiderat", no? "Mi chiamerò Minchione I", el ga dito quell'altro. "Ti chiamerai
Minchione I". State attenti che un pochino, un pochino siamo uomini anche noi, e più
o meno, siamo così impastati anche noi.
MO16,7 [11-05-1965]
7."Fallaci, purtroppo!" - queste cose -"Ma quando Iddio, nel suo
infinito amore volle beneficare la sua creatura prediletta, cioè la Madonna, non
trovò altro dono degno del suo amore fuor che la Grazia".Il Signore, quando che voleva fare un regalo alla Madonna... che regalo
cà portemo adesso per don Venanzio che el canta Messa? Cosa ghe portemo? Ghe
regalemo 'na bicicletta? Ghe regalemo 'na macchina da scrivere? Ghe regalemo...?,
allora qua: ricchezze? onori? prestigio? Lo femo diventare rettore, direttore de una
casa? o cultura? arte? Beh, cosa ghe regalemo? Cosa? Niente! Il Signore vole farghe
un regalo a sò Mama, a so Mama, a so Mama farghe on regalo... el ghe fa una regalo:
"Te nomino...". No, no, no! La vera ricchezza xé grazia!"Alla Madre sua non diede gloria umana, trionfi, onori umani, splendore
di doti umane...".Attenti: anche splendore di doti umane, perché qualche volta sa...: "Ma
Signore, puoi darmi più intelligenza, puoi darmi più doti in modo sai... tutto per
la gloria tua, per carità". Anche domandare nella Santa Messa, nella comunione:
"Signore, dammi la grazia di essere un oratore come Martinello don Piero, dedicato
un po' all'arte oratoria, altro che Monsabré, eccetera, Lacordaire. Signore, dammi
di essere come lui, di essere... per la gloria tua".Andate a scuola, avete un professore che fa bene, chiaro, preciso:
"Signore, dammi la grazia di essere come lui, di essere come lui". No!Il Signore non ha riempito la Madonna, non l'ha fatta diventare una
delle sette sapienti del mondo, no! Umanamente é come le altre creature, forse
magari, nel modo di parlare non si distingueva dalle altre donnette del paese.
Niente che avesse... sa, l'intelligenza di Pico della Mirandola, sa, la bambina
prodigio. No, no, no, non si distingue, eccola lì."Alla Madre sua non diede gloria umana, trionfi, splendore di doti
umane, ma la fece piena di Grazia".E abbiamo visto ieri cosa vuol dire piena di grazia.
MO16,8 [11-05-1965]
8."Per Dio dunque, l'unico valore che conta é la Grazia.Essa é infatti l'unica grandezza verace.La Grazia é vera Grandezza, perché é grandezza divina. Dio l'apprezza;
Dio stesso la costituisce tale ricchezza; anzi radicalmente é Lui stesso la Grazia.
"Donum Dei". Essa é dunque un valore affatto trascendente a confronto di qualsiasi
altro bene creato".Se andando ad Asiago quest'estate, di qui a pochi giorni ormai, cosa
volete, vi dicessero che chi porta una vipera in comune ad Asiago prende un milione;
mi penso che anche Venco, invese che andare a osei, el 'ndaria a vipare. Penso che
anche chi ha passione delle fragole, de polvarette e de bagoli, 'ndaria a vipare. Te
vedarissi in pochi giorni tutta Asiago 'ndaria verso el Colombara, là... te
vedarissi riversarsi migliaia e migliaia di persone di Asiago. Perché?... Ciapare un
milion alla vipera! Vegnesse fora un decreto, così, prefetizio, eccetera, attraverso
il comune: un milione ogni vipera! Mi vorria vedare dopo tre giorni le montagne de
Asiago, perché é stato dato quel valore: un milione ogni vipera.Ora il Signore da più valore a qualcosa altro e no alle vipere: alla
grazia! Cosa direste voialtri se vedissi uno che va in cerca di legna: "Ah, mi de
vipare non me interessa! Ghe xé na vipera poco distante, el podarìa coparla: Ciò,
còpela, no? Me intaressa mi!... Quelo xé gnoco, no? Sa che pole ciapare un milione
e... l'é un gnoco.
MO16,9 [11-05-1965]
9."Davanti a Dio l'uomo tanto vale quanto é la Grazia che
possiede.L'uomo della vita più misera, più umile, più infelice vale più di un re,
più di un Papa se possiede più grazia di essi".Non ghe xé gnente da fare. More papa Paolo VI e more l'assistente
Luciano: i se presenta davanti a san Piero – parlemo in un linguaggio umano - se
l'assistente Luciano ga più grazia di Paolo VI, par carità adesso non femo
giudizi..., se l'assistente Luciano ha più grazia di Paolo VI, prima passa
l'assistente Luciano, per parlare in un linguaggio umano e dopo papa Paolo VI:
"speta na scianta, ga da passar questo prima, che l'è più degno de ti". E quando,
parlando sempre in linguaggio umano, ci fossero posti in Paradiso: "Primo posto a
tì... Ma mi gera Papa. Speta lì, parché te ghe manco grazia". Casca tiare, casca
tutto, vero, casca tutto, resta la grazia.E' un bene, dono di Dio, ma un bene personale che ognuno acquista per
conto suo, con l'aiuto di Dio. Fa paura ste robe qua, ma xé anca consolante dopo, xé
anca consolante. Perché, cosa me interessa mi che i me diga bon, bravo, bon; che i
apprezza quello che fasso, che a un dato momento anca i se dismentega de mi... cossa
me interessa! "Quis iudicat me Dominus est": mi lavoro per il Signore, cosa me
interessa. "Varda, go fatto... scritto ben una lettera, e non i me ga gnanca dito ca
son stà bravo", dixe don Piero, te se...; e quell'altro: "Go scritto quela roba, go
fatto quell'altra, varda; go fatto quel discorsetto, el dise Grolla, e non i me ga
fatto gli elogi ca meritavo, go fatto...". Cosa me importa a mi? Va bene, chi xé in
testa dovrà usare questa carità de dir una parola; ma chi che domani riceve
l'affronto... ma và farte friggere! Ti te ghe lavorà per il Signore furbo: questo
nol se perde mia.
MO16,10 [11-05-1965]
10.“"Non devo dunque anch'io apprezzare la Grazia al di sopra di
ogni altro bene? Il più piccolo grado di Grazia é bene incalcolabilmente maggiore
dell'universo intero".Se facesse sta' domanda: "Preferisito 100 milioni o un granello de
grazia?". Cosa dirisito ti, Bertelli? Cosa dirisito? 100 milioni o una sciantina de
grazia? Sentimo quanto intelligente che te si. Dime! (Bertelli: La grazia!). La
grazia! Mi diria tutti du! La grazia é grandezza totale! El ga dito la grazia, ma
non so mia... Non so mia... Qualche volta ghe digo a Mariano... quando xé sta'? ieri
che el ga dito delle visele: "Ghe xé le visele, el ga dito, che le cresse a vista de
ocio: alla matina vago lì e vedo che le cresse". "E veto in cesa a saludare el
Signore, go dito, na sciantina, te se lì vissin". "Eh, la xe adorassion anca lì, in
meso ale visele!. Fra qualche anno a gò vin al bisogno par casa, el ga dito, st'anno
ghin fasso un ettolitro". E go dito: "Ghe xé la ciesa proprio lì, go dito, a un
passo, e non te ve in ciesa. Se i te desse 10 mila franchi ogni mattina se te va
'scoltar Messa?". "Ah, 'ndaria de colpo", el ga dito.Ah, vedìo, e i sé i nostri boni... perché Mariano xé un bonissimo papà
de fameia. Anzi ieri sera dixeva l'assistente Vinicio, se lo conossì, el parlava de
Valentino, cio che el xé un bon putelo, che el gavea la corona in scarsela, el ga
dito: "Varda cosa che vol dire avere na fameia cristiana, varda un papà che tira ben
so fioi, ecc.".Però, vardé che anche le nostre fameie cristiane, però... non valutemo
la grazia. Qualche bona vecetta va Messa... So mama de Barban: "Oh, làssame andar
Messa!". La stasea poco ben. "Non te capissi mia cosa che vol dire na Messa de pì?
Eee, eee, una Messa, una Messa". E via col vento la ghe scappava, col brutto tempo,
bisognava andar Messa. Dirì: la ga ciapà l'abitudine; tutto quel ca volì, ma resta
però che le nostre buone mamme, Messa xé Messa. Cosa fa' na Messa de manco? Come se
fa? Se non te fe un poco de ben fin che te si in terra, come feto? Dopo co son malà
non vao pì. Bisogna farselo el ben, no? noi dise così? Ecco, sentire il valore della
grazia.
MO16,11 [11-05-1965]
11.“"La Grazia é grandezza totale: per l'anima e per il corpo.
Anche il corpo, subordinato com'è all'anima, trova nella Grazia la sua massima
grandezza, e ha il pieno sviluppo delle sue capacità nel servizio della Grazia: ogni
attività che non diventi Grazia é illusoria".Perché anche il corpo... Supponi il corpo de Venco: "Mi, mi... ah ben,
ma el corpo..." Ma no, benedetto fiolo, perché tanto sarà grande... Il corpo, va
ben, fra un pochi de anni el fa la fine del mio, no? là, terra da pipe; ma dopo
viene il momento della risurre zione. E il corpo tuo sarà grande, sarà glorioso,
sarà nell'eternità, in tanto in quanto l'anima é piena di grazia, no? Sé legato il
corpo all'anima nostra, xé questa la storia. Perché qualche volta si dice: "Ma sa,
mi preferisco accontentare il corpo". Ma no, benedetto fiolo! Sé come a un tosetto
che te ghe dai da magnare pan, el fa indigestion e more anca el corpo, no? Quando
noi aumentiamo la grazia, anche se il corpo temporaneamente deve essere un po'
crocefisso, figlioli, guardate che noi facciamo grande anche il corpo, perché il
corpo segue l'anima, no? Dixeva padre Galbiati: "Salvemo l'anima, dopo el corpo ne
vien drio", el dixeva. Ricordé che el dixeva sempre: salvemo l'anima che dopo el
corpo ne vien drio. El se fermerà un pochetin là in mezzo al cimitero, ma dopo el ne
vien drio.Perciò la grazia é grandezza totale: grandezza dell'anima, ma anche del
corpo."Dalla grazia il nostro corpo riceverà poi la risurrezione finale e lo
stato di gloria.La grazia dunque interessa tutto il composto umano. Per tutto l'uomo la
grazia é l'unica vera ricchezza".
MO16,12 [11-05-1965]
12.Anche
per il corpo di Bertelli: tutto l'uomo, la grazia é vera ricchezza. Anche se,
praticamente adesso sembrerebbe che accontentando il corpo, quantunque ghe xé modo e
modo, no?, accontentando il corpo sembrerebbe un pochino di avere un beneficio. Ma é
un beneficio illusorio; come uno che avesse un pacco de carte da mille, un pacco de
carte da diecimila, e el ga freddo, e una sera el gà un pacco così, el le impissa
par scaldarse; el ga freddo, el el ga un pacco el ga 10 milioni, un pacco de carte
da mille, e l'é su a Val Giardini, e non ghe sé altro, un freddo da cani, cosa femo?
E beh, senti, piuttosto de... se scaldemo, impissemo qua e femo un po' de fogo. El
contenta el corpo, el contenta el corpo, sì infatti un po' di calore lo fa con quel
pacco di... parché vien fora tanti bei foghitti... con tante carte da mille... te
capissi che vien fora tanti bei foghitti, uno drio l'altro, no Gianni?, che belo che
saria: tan tan tan... e con un pacco te te scaldi un pochettin; però in fondo non te
ghé più gnente.Perciò vedete, quello in cui noi accontentiamo il corpo, lo
accontentiamo proprio facendo proprio la figura di Gianni, che brucia i pacchi de
carte da mille per riscaldarsi un pochino i pìe, per scaldarsi un pochino le man.
"Eh, ma intanto me scaldo! Ma intanto me scaldo! Ma intanto me la godo!". "Ma dopo
te ve all'in ferno, benedetto dal Signore!". "Oh, tanto dopo, in fondo me confesso.
Intanto me la godo, intanto me la godo. Eh, dopo qualche altro min darà carte da
mile ancora". Vardé che razza de poco furbi ca semo, anche sul piano proprio vorria
dire economico-spirituale, non ve par mia?
MO16,13 [11-05-1965]
13."Anche gli altri valori umani acquistano una vera grandezza
solo se servono alla Grazia. Se la ricchezza si trasforma in Grazia nella carità ha
valore...".Anche i valori, le altre cose umane, se le xé trasformà nella grazia,
per esempio uno pien de milioni: se lui fa carità, anche la ricchezza acquista un
valore, no? se no é fango, la ricchezza é fango, acquista valore nella Grazia."Se l'ingegno, se la posizione sociale, se gli onori servono alla Grazia
e vengono usati dall'uomo per crescere nella Grazia, se si trasformano in Grazia,
hanno un reale valore".Ti te ghe un ingegno, un bell'ingegno, vero Piero Martinello, e capacità
ecc, ecc, se tu lo fai per amore del Signore ecc, così si trasforma in Grazia, ed é
un vero valore. Ma se questo te serve soltanto per un atto di superbia, soltanto per
"essere"... basta!, allora non é un vero valore. E' valore in tanto in quanto, come
il corpo tanto vale e é santo in quanto é legato con la Grazia, così anche tutti gli
altri doni che il Signore ti ha dato, no?Tu, Severino, sei capace di saldare e saldi bene, sei un bravo figliolo,
e hai cominciato a specializzarti a saldare le gambe alla gente... alle case
insomma, va ben. Un momentino: tanto vale in quanto é integrato con la grazia."...Se no, nulla recano all'uomo, lo macchiano anzi e lo rovinano e ben
presto dileguano, come una bolla iridescente di sapone che in un attimo si tramuta
in una goccia d'acqua sporca".
MO16,14 [11-05-1965]
14.Tutto il nostro corpo, tutte le nostre doti, tutte le nostre
cose, se sono inserite nella grazia divengono grazia, e se no una bolla d'acqua
sporca."La Grazia é grandezza eterna. La morte non la spegne, non la disperde
come spegne e disperde tutte le altre grandezze terrene".E' impressionante, no? Pensé adesso per esempio uno... supponemo la
contessa Giusti, che la gà undicimila campi, no?, se la xé ancora viva... più de 90
anni sulle spalle, palazzi de qua, palazzi de là: a Padova, a Venezia, a Bassano,
ecc, vero Piero? Supponemo che nel palazzo ghe xé sta' stanza: là la cassaforte, i
titoli de Stato, ecc, azioni della Montecatini e tutto il resto domina. A un bel
momento... ah, se more! Cosa vuto fare... non te ghe mai visto morire veci ti... A
un dato momento... basta! Fine! E vien fora l'anima dal corpo e parte. Pian! Là sti'
ani i ghe meteva vissin tutto quanto, vero, co i partiva, tutto quanto... Ela
bisogna che la toga su solo el sachetelo, la borsetta della Grazia, basta! El
blocchetto degli assegni bisogna che la lo lassa da na parte, i titoli bisogna che
la li lassa da quell'altra, proprietà... basta! I ghe cancella xà la so proprietà e
i la passa a un altro, no? Non la pol più, quando che la xé morta non la pol più,
essere gnanca sul registro: "proprietà passata per morte... passata a un'altra
persona", basta! A lei non é intestato più niente; dopo pochi giorni non xé intestà
più gnente a ela. Soltanto parte con la valigetta della Grazia. Il corpo: in tanto
in quanto ha servito alla Grazia. Le ricchezze: in tanto un quanto hanno servito
alla Grazia.Ma fioi, ve rendì conto cosa che se sto' mondo? Quel signor Bruto
Mariano, che é partito per la Bassa Italia: capita un incidente che el va dosso...
na frenada, na valisa che xé insima casca so la testa e la spaca la testa... ecco
là. Ah, la valigetta della Grazia: in paradiso se va solo con quella. Ma se ghe
pensassimo un pocheto."La morte non la spegne, non la disperde come spegne e disperde tutte le
altre grandezze terrene. La morte anzi la valorizza, come il fuoco che fa
risplendere l'oro colandolo dal magma che resta inutile scoria. Ciò che non diventa
Grazia non vale nulla".Leggo in fretta questa paginetta per finirla:
MO16,15 [11-05-1965]
15."Di tutti i versi di Dante, di tutte le pennellate di
Raffaello - di tutte le poesie di Gabriele - ,non resterà che quel tanto di
Grazia che essi si sono meritati, scrivendo, lavorando...".Dante, oh Dante! Centenario di Dante... ben, pian! Di Dante cosa resta?
Oh, l'opera immortale! Pian, di Dante cosa resta? Quel tanto di grazia che lui si é
guadagnato scrivendo o fasendo altre opere. E forse, magari la Divina Commedia non
resta gnente, el ga fatto magari un poche de preghiere par un atto de penitenza, e
el ghe resta, e quela, quela ghe resta... "Signore, go scritto la Divina Commedia!".
"No!, te la ghe scritta per amor proprio. Quela non la val gnente". "Gò scritto 'na
volta una poesia par un tosetto che el gaveva da farghe gli auguri a so mama". "Beh,
quela te la ghe fatta per amore de Dio, sì, quela sì!"."Di tutte le opere dell'uomo, delle nostre prodigiose realizzazioni...".