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MARIA È IL CAPOLAVORO DI DIO

MO11 [05-05-1965]

5 maggio 1965 Meditazione ai Religiosi e ai Novizi della Casa dell'Immacolata. Don Ottorino, prendendo lo spunto dal libro di P. Francesco Franzi: "Esercizi mariani per sacerdoti", presenta la Madonna come il capolavoro di Dio al di sopra di tutte le creature terrestri ed angeliche. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 30’. Due cose prima di iniziare la meditazione. La prima é questa: stamattina, mentre facevamo il ringraziamento dopo la comunione, ho pensato una cosa mentre dicevate, o dicevamo la preghiera: "Signore, ti offro la mia mente, l'intelligenza, la volontà. Ti chiedo soltanto il Tuo amore e la Tua grazia; non ti chiedo altro e sono contento così!".

MO11,1 [05-05-1965]

1.Ci pensate voi a tutte le robe che diciamo, quando diciamo le preghiere? Ci pensate un pochetto... Ci pensiamo, non ci pensate, ci pensiamo? "Ti offro, Signore, memoria, intelligenza e volontà. Chiedo solo il Tuo amore e la Tua grazia, il resto non mi interessa". Durante la giornata siamo coerenti con quello che diciamo al Signore la mattina? E' proprio vero che tutto quello che cerchiamo durante la giornata é solo il suo amore e la sua grazia? E' proprio vero che la memoria, l'intelligenza e la volontà che abbiamo offerto al Signore al mattino, poi é del Signore durante la giornata? Voi capite che non si possono far commedie al mattino in chiesa. L'uomo deve rispondere delle sue parole, deve rispondere delle sue azioni, deve rispondere dei suoi impegni. Io, uomo, sono dinanzi a Dio e se dico che domani mattina vengo a trovarti, domani mattina devo andare, capitasse qualunque cosa, ma devo essere fedele alla mia parola data. Nel mondo, quando uno manca di parola, si dice che é poco uomo, no? poco uomo: "Poco omo! L'é un pajasso quelo! l'é un pajasso!. Perché, dice, dice, ma poi non... non l'é un omo de parola". Figlioli, capisco che qualcuno potrebbe dire: "Allora é meglio che facciamo a meno di fare il ringraziamento della comunione, per non comprometterci", no? Io direi invece: cerchiamo di pensarci. Sapete che le cose bisogna farle da uomini.
Seconda cosa: ieri mattina ho fatto un preludio. Qualcuno potrebbe aver ricevuto in terra buona, qualcuno in terra sassosa. Qualcuno arrivato alle otto della mattina, ha dimenticato tutto; qualcuno é andato avanti fino a mezzogiorno; qualche altro fino a sera si é ricordato bene; qualche altro può darsi che si sia anche impressionato: "Eh ben, ma insomma qua allora xé impossibile andar avanti!". Ecco, quello che non é possibile fare da soli, ricordatevi che é possibile con l'aiuto della Madonna. E con ciò ho finito il preludio, e qui comincia la parte della meditazione. E cominciamo senz'altro la nostra meditazione. Prendiamo come compagno di viaggio e come maestro: "Padre Franzi - Esercizi Mariani per sacerdoti". Cavemo fior da fiore, senza pretendere di partire, cominciare dalla prima pagina e senza pretendere alla fine di maggio di essere arrivati all'ultima pagina.

MO11,2 [05-05-1965]

2.Il primo tema é questo: "Maria capolavoro di Dio"; primo giorno, prima meditazione degli Esercizi Spirituali. Saltiamo un pochino. Il Signore ha creato: creature - cristiani – sacerdoti. Parla ai sacerdoti e dice: noi siamo creature, cristiani e sacerdoti, qui potremmo dire: creature, cristiani e religiosi.
Maria, capolavoro di Dio. Vi leggo una paginetta e mezza, proprio per entrare, caso mai qualche distrazione la faremo. "Le creature sgorgano dall'Amore onnipotente, benefico e misericordioso di Dio". Qui vi ricordate padre Lombardi, no? L'amore: le creature sgorgano dall'amore onnipotente. Io sono uscito da un atto eterno di amore di Dio. Non bisogna mica che dimentichiamo questo: che siamo usciti da un atto di amore di Dio; ognuno di noi é uscito da un atto.

MO11,3 [05-05-1965]

3.Vedete, bisogna che non ci dimentichiamo che siamo usciti da un atto di volontà di Dio.
Ieri sera ascoltavo il Vangelo: il cieco che, sa, gridava: "Signore, Signore, se tu vuoi, puoi aiutarmi. Se tu vuoi, se tu vuoi, se tu vuoi, puoi aiutarmi". E andando avanti: "Signore, cosa vuoi?". "Che io veda? Signore, fa che io veda!". E il Signore fa un atto di volontà e lo fa vedere. Ecco vedete, io sono uscito da uno di questi atti di volontà di Dio, dell'Onnipotente. Un bel giorno l'Onnipotente ha detto: "Fiat lux!"; un altro giorno ha detto: "Fiat Elius, fiat Zenus"... Ha detto così e ha detto: "Sia fatto Zeno: un po', vero, rossiccio, un po' calvo, un poco orbo... fiat, fiat"... con tutte le sue doti, con tutte le sue virtù. "Sia fatto Paolino, un po' grasso come che é Paolino, fiat"... Se una creatura si fermasse davanti al Signore un pochino e considerasse: io sono uscita da un atto di volontà del Signore, mi ha voluto, mi ha creato Lui! "Le creature sgorgano dall'Amore onnipotente, benefico e misericordioso di Dio". Ma andiamo avanti, perché se no, se se fermeno qua... Bisogna ca rivemo alla Madonna. "Non ha bisogno delle creature Dio. Non acquista nulla da esse. La gloria accidentale che esse gli rendono non aggiunge nulla alla sua divina pienezza. Se le creature scomparissero tutte, Dio non perderebbe nulla. La creazione frutto dell'amore di Dio. Perché dunque Dio creò? Solo per amore - caro Giorgio - per amore disinteressato, purissimo". Anche noi diciamo che vogliamo bene: "Ah, mi ghe voio tanto ben a Leonzio!... Mi ghe voio tanto ben a Bertelli!", perché el me fa portar pazienza... Mi ghe voio tanto ben...". State attenti, é difficile che il nostro amore sia proprio completamente disinteressato, completamente disinteressato; per quanto santi siate, penso che un pochino di interesse ce l'avete.

MO11,4 [05-05-1965]

4.Dio invece no: disinteressato.
"Noi, come ogni creatura, siamo frutto dell'amore onnipotente di Dio. L'amore in noi si desta quando scopriamo del bene in una creatura: allora lo ammiriamo, lo desideriamo, ce ne compiacciamo. L'amore di Dio invece crea il bene della creatura". Io voglio bene a uno perché trovo un qualche cosa di amabile in quella persona. Dio invece crea le cose amabili, le crea. L'amore di Dio invece crea il bene della creatura. Dio non si compiace di un bene che trova: Dio ama creando il bene. "L'amore di Dio - e qui bisognerebbe spiegare, ma siete tutti... e di certo voi capite sta' roba qua - L'amore di Dio é quindi anche la misura del bene di una creatura. L'amore di Dio é la misura del bene di una creatura". State attenti; andemo a sacchi: il Signore crea Toni, ma crea... cosa trovelo? Non ghe xé gnente... lo ga creà. Allora crea il bene, no? e lo ama. Ora, se lo ama cinque sacchi, vol dire che el gà creà 5 sacchi de ben de là, no? se lo ama 10 sacchi, vol dire che el ghe n'ha creà 10. Se io uomo, trovo in Antonio del bene e lo amo, io l'ho trovato questo bene. Invece il Signore lo ha creato questo bene. Perciò l'Amore di Dio verso Antonio é la misura del bene che in lui Dio ha creato. Avete mica capito? Se ha creato 100 sacchi di bene, Dio gli vuole 100 sacchi di bene, no? Andemo a sacchi. "L'amore di Dio é quindi anche la misura del bene di una creatura: la creatura più amata é quella più ricca di bene. Orbene, nel creato scorgiamo una gradazione di bene: la scala degli esseri. Il minerale ha il suo complesso di beni. La scienza atomica sta rivelando meraviglie impensate in questi "infinitamente piccoli". Al di sopra, i vegetali con la loro natura organizzata, capace di funzioni, di attività, esprimono altre meraviglie del Creatore: un altro modo di bene. Poi gli animali, nei quali la materia é dotata di sensibilità e di tutta una nuova mirabile attività. L'uomo, rappresenta un balzo immenso in questa scala degli esseri: dotato di anima spirituale e immortale, é capace di conoscere, di volere, é responsabile delle sue azioni, possiede una vita eterna. Al di sopra degli uomini, il mondo angelico. In numero sterminato i puri Spiriti portano in sé perfezioni e meraviglie inaudite. Ognuno di essi, rappresenta una specie...".

MO11,5 [05-05-1965]

5.Ripeto per Speggiorin che non ga capìo gnente. Il Signore, quando el vede Speggiorin el ghe vole ben, ma lo ga creà Lu el ben che ghe xé in Speggiorin, xé vero o no? Mi ghe voio ben a Speggiorin par el ben che ghe xé, o che ghe gera insomma in Speggiorin, che ghe xé o che ghe gera. Il Signore ghe vol ben a Speggiorin non per... perché prima de volerghe ben non ghe gera gnanca Speggiorin... El crea il bene e el ghe vol bene, e naturalmente, la misura del bene é la misura dell'amore, e la misura dell'amore é la misura del bene, no? che ghe xé; più che ghi n'è bene, più el Signore ghe vol bene, no? Naturalmente il bene che ha creato il Signore.
Allora ghemo qua una graduatoria, vero Gigi, una graduatoria nell'amore: minerale, parte del bene ghe xé delle cose meravigliose, no? là c'è del bene. Nei vegetali c'è più bene ancora. Andemo in su: nell'animale c'è più bene ancora. Nell'uomo - vien da dire -...ma basta! più in là de così! Ghe xé una somma di bene nell'uomo, che é un po' tutto, no? radunato su. E' uno sbalzo per arrivare all'uomo. No che ghe xé ancora un'altra scala ancora: gli Angeli! "Al di sopra dell'uomo il mondo angelico. In numero sterminato i puri spiriti portano in sé perfezioni e meraviglie inaudite. ognuno di essi rappresenta una specie" (San Tommaso)... Ognuno di essi esaurisce perfettamente un disegno dell'onnipotenza creatrice di Dio. Saliamo in questo Regno meraviglioso fino ai più sublimi Cherubini e Serafini: creature tutte Luce e Ardore! E quando ci pare che, al di sopra di Essi, non ci debba più essere se non Dio, troviamo una Creatura ancora per natura inferiore agli Angeli, ma per destino, per missione, per doni di Dio, per l'Amore che Dio Le porta, per la dignità ond'é rivestita, incalcolabilmente superiore ad Essi: Maria!".

MO11,6 [05-05-1965]

6.Varda che razza de roba: regno minerale, regno vegetale, animale... un balzo in su: l'uomo!, un balzo in su: gli Angeli, e negli Angeli ognuno fa' una specie e poi... te arrivi ai Cherubini: oh, che roba meravigliosa! Beh, te viaggi per secoli di luce... Basta!... più in alto... pum!... un'altra ancora: Maria! Maria!... che per natura é inferiore agli Angeli, per grazia, per dono é infinitamente superiore agli Angeli. E, savì che la xé la me mam ma... I me varda... non savivi mia che gavevo na mamma così.
"Nihil est aequale Mariae: nihil, nisi Deus, maius Maria" (S.Anselmo). "Nihil est aequale Mariae": nessun xé uguale... "Nihil, nisi Deus..." solo Dio é maggiore di Maria. E dice il papa Pio IX: "L'ineffabile Iddio, dal principio e avanti i secoli elesse e preordinò una Madre al suo Unigenito Figlio: da Lei si sarebbe incarnato e, nella beata pienezza dei tempi, sarebbe nato. E al di sopra di tutte le altre creature l'amò di così grande amore che in Lei sola si compiacque con tutto l'abbandono della sua volontà". "Misura dell'amore di Dio per Maria. Iddio amò Maria al di sopra di tutte le altre creature!... "Omnia ipsam (Mariam) superexcessive dilexit" (S. Bonaventura). E poiché l'Amore di Dio é un amore efficace, creatore, assai al di sopra di tutti gli Spiriti Angelici e di tutti i Santi, Iddio così l'arricchì dell'abbondanza dei celesti carismi del tesoro della Divinità che la Vergine, sempre immune da ogni macchia di peccato e tutta bella e perfetta, portò tale pienezza di innocenza e di santità, maggiore della quale non si può pensare sotto Dio e che nessuno, fuorché Dio, può con il pensiero abbracciare... "Tu sola sei fatta domicilio di ogni Grazia dello Spirito Santo e all'infuori di Dio solo, sei superiore a tutti gli stessi Cherubini e ai Serafini: di tutte le schiere angeliche sei per natura più bella, più perfetta e più santa e a lodarti non bastano le lingue celesti e umane..." (Pio IX). Se fosse un oratore, un teologo a parlare così, potremmo sospettare un po' di enfasi oratoria: ma é il Papa e in un documento ufficiale del Magistero solenne. Ancora Pio IX: "Maria é dunque davvero un ineffabile miracolo di Dio, anzi il vertice di tutti i miracoli, degna Madre di Dio, tesoro quasi infinito di tutti i carismi dello Spirito Santo, abisso insondabile". "Il capolavoro di Dio!"... E sotto c'è una nota con citate frasi di Leone XIII: "Certe Matris Dei tam in excelso dignitas est ut nihil fieri maius queat... Naturis creatis omnibus longissime Deipara antecellit". "Si affacciano all'anima alcuni rilievi evidenti". Qui comincia un po' la meditazione... no... ho piacere di andare avanti, insomma, tanto per avere il quadro, vi pare, maestro dei novizi? giusto o no?, avere il quadro, cioè mettere la Madonna, adesso qui, nella scala delle creature, pensando che l'Amore di Dio é proporzionato al bene che c'è, no?... Il solo fatto di saltare sopra tutti quanti gli angeli del cielo... "Si affacciano all'anima alcuni rilievi. Di quali meraviglie e perfezioni sarà ornato il capolavoro di un tale artista?".

MO11,7 [05-05-1965]

7.Se adesso, per esempio, io vado in studio e vedo uno di voi che é pittore... Bottegal, e ha esposizione di tutti i suoi capolavori, di tutti i suoi lavori di pittura e mi dicono: "Don Ottorino, venga qui in questa stanza: c'è il capolavoro del pittore Antonio Bottegal". Beh, insomma, penso che sia un pochino inferiore il suo al capolavoro di Raffaello, no? penso un pochino. Se vado in falegnameria e mi dicono: "Qui c'è il capolavoro di Giorgio in esposizione"... sì, ma penso che un pochino il suo capolavoro sarà un po' inferiore al capolavoro che può essere di un artista, per esempio che ha fatto là, dai benedettini a Praglia, intagli ecc... senza offendere Giorgio. Cosa ve ne pare? Se mi dicono: "Qui ci son tutte le prediche del beato Venanzio della Pia Società San Gaetano, prediche raccolte...". Va bene le leggerò. "Questo é il capolavoro", e mi mostrano una predica che ha fatto un giorno all'asilo infantile del suo paese, vero, alla Madre superiora per convertirla... Beh, la leggo, ma penso che siano inferiori a quelle di san Tommaso o di san Bonaventura... Lacordaire... dico, penso, senza offendere la sua modestia, la sua umiltà.
Ora, se mi dicono però: "Questo é un capolavoro di Raffaello, questo é un capolavoro", pian pian pian... mi dicono: "Questo pezzettino di poesia é il capolavoro di Dante"; mi dicono per esem pio: "Questo pezzettino di musica é il capolavoro di Giovanni Magnaguagno"... beh insomma; se dicono: "E' quello di Beethoven!", c'è un po' di diversità, facciamo una scala in su... Se dicono: "Questo é il capolavoro di Dio!". Ma ci pensiamo noi, figlioli?

MO11,8 [05-05-1965]

8.La Madonna é il capolavoro di Dio. Sù sù sù sù... il capolavoro di Dio, é logico, deve avvicinarsi tanto, tanto, tanto, tanto a Dio, no? perché quasi l'artista trasfonde se stesso nel fare.
"Quanto Iddio ama Maria? Per Iddio Ella é la creatura "super amabilissima". Dopo Dio, possiamo dunque amare qualcuno più di Maria? Maria Santissima é evidentemente posta da Dio al centro della creazione: "De hac et ob hanc, nempe Mariam, omnis scriptura facta est; popter hanc totus mundus factum est" (San Bernardo). E' interessante richiamare alcuni principi che i teologi pongono a base della Mariologia: 4.1. Principium singularitatis Principium singularitatis. "Cum Beata virgo sit omnino singularis"... non ghe xé due madonne singolares, la Madonna é singolare, é Lei sola... "omnia creata trascendens et ordinem a se constituat, dotes et privilegia omnino singularia, quae aliis omnibus non conveniunt, sibi vindicat". Singolare: solo Lei che si stacca, solo Lei che ha ricevuto questi doni singolari. "Singola la predestinazione, non solo alla divina adozione, ma alla divina Maternità".

MO11,9 [05-05-1965]

9Solo Lei é mamma di Gesù.
"Grazia adeguata a tale predestinazione, Concezione Immacolata, mirabile convivenza con Cristo". Dunque, solo Lei destinata ad essere la mamma di Dio, la Mater Dei, e con essa connessa la Concezione Immacolata, e connessa con questa la convivenza con Cristo, la convivenza con Cristo. Dunque, il Signore vuole Maria per madre: e allora la prepara con una Concezio ne Immacolata, e la convivenza col Cristo. Fioi, ormai si tutti grandeti... "Et Verbum caro factum est": per nove mesi Dio ha abitato dentro la Madonna. Noialtri da piccoli gavemo imparà: "E ha avuto un corpo e un'anima come abbiamo noi, nel seno purissimo di Maria Santissima, no? con poche parole, ma ghemo capìo pochetto... Pensé un pochino adesso: la Madonna che dopo l'Annunciazione: "Fiat mihi secundum verbum tuum"; e li con due parolette il vangelo se la cava: "Et verbum caro factum est". E in quel momento, per opera dello Spirito Santo, ha cominciato una piccola cellula a muoversi dentro nel seno purissimo, seno purissimo di Maria Santissima. E Dio é entrato dentro lì e ha cominciato a prendere carne, e per nove mesi la Madonna continuò a dare di se stessa a Dio e Dio abitava dentro di Lei. Ma vi rendete conto? Andiamo con principi spirituali, non andiamo con principi materiali, pensiamo proprio spiritualmente: la Madonna portava Dio, portava Dio. Potete immaginarvi se Dio non l'ha fatta grande, se non l'ha fatta piena di Grazia. Allora si capisce: "piena di grazia", portava la fonte della grazia, e Dio aveva preparato - diciamo noi quando parliamo - il Padre doveva preparare il tabernacolo per suo Figlio. Immaginarse che razza de tabernacolo che ga preparà l'Eterno Padre per so fiolo, che vegnesse al mondo, no? Cosa interessa che el vaga a finire in una stalla; cosa interessa che el vaga a finire profugo in Egitto? Aveva già un tabernacolo con sé, Gesù Cristo!

MO11,10 [05-05-1965]

10.Come Dio ha preparato questo tabernacolo, eccolo qui: Concezione Immacolata, mirabile convivenza con Cristo: se lo porta per nove mesi; non solo se lo prende in mano bambino, dà il latte di se stessa al bambino, ed é il suo Dio, ed é il suo Dio! Allora si capisce "madre e figlia", no? madre e figlia, madre e figlia... anzi: societas voluntatis et laborum". Xé una società, xé giusto? di volontà e di lavoro. Xé sbaglià, don Matteo? I se mette insieme, la volontà e il lavoro e tutto... i xé in società, una società tra Ella e Dio: fin che l'é piccolo, società, mutuo soccorso. Xé stà Pio XII a dire ste bele parola qua in: Haurietis aquas"... in qualità di corredentrice... società quindi di lavoro, no? come poder dire che i se gà messo lavorare insieme per salvare il mondo, no?
"Gloriosa Assunzione, universale Regalità: sono alcune portentose stelle di questa creatura che é "signum magnum in coelo". Nel cielo dove tutto é prodigioso, Ella é prodigio grande!". Nel cielo dunque, che xé tutta quanta luce, signum magnum! Ma scuseme, che de notte... "Uh, varda quela luce lì!", é chiaro? de notte se te impissi anca un fogo de canari... che luce! Ma di giorno, nel cielo, in una giornata di sole... "signum magnum apparuit in coelo". Ma come? signum magnum: una luce grande nella luce del cielo. Principium singularitatis. Adesso dovarissimo andare a: principium convenientiae, principium eminentiae, e principium analogiae; ma le xé robe che studiate in scuola meglio di me e che conoscete molto bene. Allora diria: fermèmose un pochino a contemplare la Madonna, fermèmose un pochino a contemplare in mezzo a questa scala degli esseri umani, cominciando dal più piccolo, dall'atomo in su, co rivemo agli uomini, agli Angeli, sopra i cherubini e i Serafini... paff! Maria, Maria! La quale, Maria, é il capolavoro di Dio. Dio se la fa capolavoro perché deve essere sua mamma, senza peccato originale, piena di grazia e poi la convivenza col Cristo, convivenza col Cristo e società col Cristo per salvare il mondo. Consideré un momentino questo, e dopo, unimose alla Madonna e dixemo: santa Maria, mamma mia e mamma di Dio, mamma di Dio e mamma mia! Fermèmose un momentino a queste parole: Maria, quanto sei bella, quanto sei grande, sei la mamma di Dio, ma sei anche la mia mamma!