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PAOLO INSEGNA AD ESSERE APOSTOLI TESTIMONIANTI E GIOIOSI

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1.Ieri sera la "compagnia fiaschi" ha fatto il primo recipiente. Ciò, Toni, a go pensà 'stanotte come che se pol fare, go pensà 'stanotte come che se pol fare... A semo in otto, a semo in otto: Ottorino, sette dorme e uno pensa.
Versicolo numero sei... di San Paolo ai Tessalonicesi: "Voi allora vi faceste imitatori nostri e del Signore, accogliendo il nostro annunzio, tra grandi vessazioni, con la gioia dello Spirito Santo...". A l'è un poema! "Allora voi, quando siamo venuti noi là a predicare, vi faceste imitatori nostri e del Signore, nostri e del Signore". Belle parole! "Accogliendo il nostro annunzio. Avete queste due robe: siete diventati imitatori e avete accolto l'annunzio". Sono due cose distinte, insieme ma distinte: avete imitato noi e accolto l'annunzio. Dunque, 'na roba xe la dottrina, 'na roba xe la imitazione. "... tra grandi... questo l'avete fatto tra grandi vessazioni. Se aveste accolto solo l'annunzio, non avreste avuto la forza di divenire imitatori di Cristo tra grandi vessazioni. Siete diventati imitatori di Cristo tra grandi vessazioni perché avete potuto, cioè avevate davanti a voi un esempio, noi, noi; per cui, diventando imitatori nostri, siete diventati imitatori di Cristo anche tra grandi vessazioni; vi fosse mancata questa nostra presenza, questo nostro prototipo da imitare, voi non avreste avuto la forza, tra grandi vessazioni, di riuscire ad essere imitatori di Cristo!". E questo "con la gioia dello Spirito Santo!". E adesso cominciamo:

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2."Noi sappiamo quel che sia l'imitazione di Cristo".
Sappiamo cosa vuol dire "imitare Cristo, imitare Cristo"... di dire che "L'imitazione di Cristo" xe 'na roba dei secoli scorsi... Sarà passà qualche frase, ma l'imitazione di Cristo, imitare Cristo. Imitare Cristo nel compiere la volontà del Padre, nel compiere la sua missione di salvatore attraverso la sofferenza, la sua missione di pastore attraverso la predicazione, di santificatore delle anime: imitatori di Cristo. Comunque questo lo sapete già meglio di me. "Ma come può Paolo aspettarsi che imitiamo anche lui, l'apostolo?". Scusatemi tanto, che Paolo dica: “Siate imitatori di Cristo”, questo lo capisco, ma che dica: “Siate imitatores, imitatoris mei... imitatores mei estote, questa la xe grossa! Che Pietro, il piccolo, perché quello grande l'è quel'altro, vada nel Chaco e dica: "Sentite, cari chachegni, siate imitatori di Cristo!", questo lo capisco; ma che Pietro salga sul pulpito e dica: "Siate imitatori miei e de Toni, de Toni e dei altri... cercate di imitarci!", questa la xe grossa! Toni, cossa ghe 'n dito? Che ti, Toni, te possi andare sabato a Cittadella e dirghe apertamente: "Sentì, amici miei, cercate di imitare me, imitare me!". Voi direte: "El xe un peccato de superbia". Sì, parché no te sì come Cristo. Quel giorno che sarai come Cristo potrai dire con tutta semplicità: "Sentì, cari, scusème ma sforzève de far come ca fasso mi". Adesso ne fa un certo chè dover dire 'sta parola qua, come Adamo ed Eva che i se ga accorti de essere nudi quando che i ga fatto el peccato, vero? Quel giorno che fossimo veramente imitatori di Cristo, non sentiremmo più. Ma andemo avanti, parché vardè che... stamattina, eh! "È perché nell'apostolo incontriamo Cristo stesso". Ecco perché lui dice: "Imitatores mei", perché nell'Apostolo incontriamo Cristo stesso, e l'Apostolo è convinto che Cristo è in lui; merito di Dio, per bontà di Dio, ma è convinto che Cristo è in lui. "Farsi cristiani significa quindi, in maniera concretissima, accogliere la forma di vita apostolica, che ha origine dal Signore stesso". Vedìo, no se tratta, caro Natalino, de accogliere, capìssito, la dottrina di Cristo, solo; si tratta di accogliere la forma di vita, eccolo qua: filosofia e abbraccio il cristianesimo, pian, te abbracci la vita del Cristo. Non si tratta di accogliere una dottrina, di aderire ad un pensiero; si tratta di aderire a una vita! Che, è logico, se uno aderisce a una vita deve aderire a un pensiero, questo è chiaro, no? Scusème tanto, è chiarissimo! Ma qui, io dico, saltate via se volete la prima parte, che a me interessa relativamente; mi interessa la seconda, perché se c'è la seconda c'è anche la prima, no?, se vien la testa vien drìo anche le gambe! Perciò, aderire al cristianesimo, significa aderire alla forma di vita del Cristo

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3."Mah, ghe xe tanto da soffrire...", dise quel'altro. Sìto cristian? Sì. Te lo savivi za!
"Mah, sa, i vol metterme in crose....". Sìto cristian? Sì! Gesù Cristo xelo in crose o non xelo in crose? Non so! Non hai quello... il talento. Savì la storia dei talenti alla sera, no? Non hai ricevuto il tuo? Se alla fine della vita, caro Luciano, tu sei stato disprezzato, trattato male, messo in prigione, perseguitato, calunniato, sputacchiato: niente, non vol dire niente! Ma varda el Signore come che el me ga trattà! El te ga trattà? El te ga trattà, el ga trattà Gesù Cristo. Tu vuoi essere imitatore di Cristo: sei al tuo posto! Qualche volta purtroppo si sente qualche anima che, scoraggiata, va dicendo: "Ma, insomma, qua xe mejo fare el cattivo, xe mejo a mettarse là a fare le putt...”. Scusè la brutta parola. Quela donna che me dixeva: xe mejo far la putt..., vardè là... no stè mia spaventarve, eh?, al più ve scandalizzo! "Varda quela là, la gh'in fa una par colore... e tutte le robe ghe va ben, e soldi, e 'na storia e l'altra, e sa, a serco de fare el me dovere da cristiana, e ringraziando Dio go fatto questo e go fatto quello, e varda qua... xe mejo far cosi che...”. No! Appunto perché ti sì sta brava che te xe successo 'ste robe qua. Appunto perché hai fatto la buona cristiana, appunto perché non sei andata a far porcherie cogli uomini, appunto perché non hai rubato, appunto perché hai aderito alla dottrina, alla dottrina... che nella vita il Signore ti fa, partecipandoti della sua vita. Caro Toni, se no te capìssi 'ste robe qua, hai capito niente. Sei una campanella che suona, una campanella crotonese che suona, va in giro cantando... sei un "cariolon", quei "carioloni" là... senza "cariolon". Hai capito?

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4."Ed accogliere la forma apostolica di vita implica due cose: - no ghe sarà mai che dimentichi questo, che xe necessaria l'idea e la vita, specialmente la vita, chiaro?, e questo implica due cose - accettazione della fede e imitazione morale, accettazione della fede e imitazione morale. Infatti agli apostoli Gesù affidò sia il compito della predicazione che quello dell'esempio della santità".
Agli Apostoli, e xe tutto qua, fioi, agli Apostoli il Signore non ha affidato solo l'incarico di predicare, ma ha affidato anche il compito della santità. Xe due cose che le pararìa distinte, ma le xe unite, ma le xe anca distinte. Tu puoi andare, vedi, Luciano, tu puoi andare domani dove che il Signore ti manderà, no, nell'... su, là, di Marte, va ben, a predicare il Vangelo di Cristo. Ma il Vangelo di Cristo dev'essere predicato e mostrato, predicato e mostrato, perché il Signore vuole che si predichi... perché l'efficacia non è qui, è specialmente nella dimostrazione. Deve essere annunciato e dato. "Guardate fratelli che io sono venuto a portarvi...", e allora si descrive un pochino, no, e adesso bisogna darlo! E lo dai attraverso una vita. Lo annunci con la parola, lo dai attraverso la vita! Dio ha stabilito che gli Apostoli abbiano ad annunciare il Vangelo e a dare, e a dare, e lo si dà attraverso una vita! Perciò eccolo qua: "Gesù affidò sia il compito della predicazione che quello dell'esempio della santità. Un apostolo quindi non deve separare le due cose". No se pol separare: xe come comprare la resina senza catalizzatore, no, separare le due cose. Non te le farè mai le barche, se no le xe barche che fa acqua, no, Leonzio, usare la resina senza catalizzatore. Perché Dio ha stabilito le due cose. Sarebbe come un corpo senza anima: che l'uomo, che l'uomo è un essere ragionevole composto di anima e di corpo. Ma allora hai anima e corpo, no? Perché se tiri via uno, casca el palco, no? Figlioli, eccolo qua: il Signore ha stabilito che gli uomini suoi che vanno in giro per il mondo a portare la Buona Novella, devono essere predicatori e testimoni attraverso la vita. "Un apostolo non deve separare le due cose. In lui, l'ufficio di predicare e garantire la fede, e l'esempio di vita che testimonia e spiega la stessa fede, sono un tutt'uno". Dunque, l'ufficio di predicare la fede e la testimonianza di vita sono un tutt'uno. Uno dice, l'altro fa, l'altro spiega. Il Signore ha voluto mandare agli uomini teoria e pratica: xe come i esami de guida, no, ghe xe teoria e pratica; se fa teoria prima e dopo la pratica. E allora l'istruttore, l'istruttore, che insegna agli altri, insegna la teoria e la pratica. D'altra parte xe anca logico, no, xe anca logico; parché te te càti Giampietro adesso a dirghe agli altri: "Vardè che par andare in Paradiso bisogna andare... andar su par 'sta corda qua”. E va ben, ma adesso insegneghe come se fa, ti par primo, no? Un maestro de ginnastica che no l'è bon far gnente, cosa insegnelo ginnastica! Sarìa ridicolo! Sìo boni concepire voialtri un maestro de ginnastica bon a fare gnanca un esercizio de ginnastica? Un maestro de ginnastica dovarìa essere capace de fare gli esercizi, no, quei che l'insegna. E allora: insegna e mostra.

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5.Il Signore ha proprio stabilito così: tu, apostolo, devi andare a insegnare e mostrare. E Dio ha stabilito proprio questo in modo che ai suoi, ai suoi, vero, che aspettano là, ha stabilito a quei del Chaco: adesso io manderò alcuni qui in mezzo a voialtri, i quali vi insegneranno e mostreranno come si fa a raggiungere il regno dei Cieli. E in Brasile alla gente, caro don Luigi, sono già stati annunciati gli uomini di Dio che arriveranno, e anche per radio; è stato annunciato: verranno degli uomini dall'oriente o dall'occidente, vero, e verranno, i quali vi insegneranno e vi mostreranno; vi insegneranno la via e vi mostreranno loro come si fa. Vi daranno loro, vi daranno loro l'esempio, vi daranno loro l'esempio, vi mostreranno, vi mostreranno.
"I vescovi, oggi, quali successori degli Apostoli nell'ufficio della predicazione, possono esigere che sia accolta la dottrina; ma l'imitazione possono esigerla soltanto i santi". Tu hai... tu puoi esigere che venga accolta la fede, ma che vivano da cristiani puoi esigerlo soltanto se sei santo. Voi andate in una parrocchia, voi andate in mezzo al Brasile, potete esigere, se siete vescovi specialmente... Ah, vedete don Luigi Mecenero con mitra e pastorale! Eh, non se sa mai cari, pol darsi che vegna ordinà don Piero, parché un domani, sa, visto che el ga fatto zo mons. Fanton... mons. Fanton ga dito a mons. Baggio e mons. Baggio subito... A mi quela volta i me ga fatto cantore parché go dito: "Lectio Epistolae Beati Pauli Apostoli ad Barnabaaa!". A go dito così, e mons... el ga sentìo, el ghe lo ga dito a mons. Dalla Libera: cantore, tre anni... cantore lì, e parché go dito: Barnabaaa! Fatto storico! Se el passa per la strada lì, per caso, e 'l va verso l'Aparacida o verso... e el sente la Messa cantà, el sente el "Gloria in excelsis Deo", dal centro del Brasile al Mato Grosso i lo sente, al Mato Grosso e al Rio delle Amazzoni... Verrà un giorno, caro don Luigi, che avrai la mitria o il mitra, ricordati una cosa: domani tu puoi dire dottrina, ma per fare i cristiani devi dare la vita, devi dare la vita. "... possono esigerla soltanto i santi, i quali continuano in se stessi attraverso i secoli l'esempio di perfezione e di santità degli apostoli".

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6.Ecco, vedete la preoccupazione mia, sulla quale ho battuto tante e tante volte, è proprio questa: bisogna che coloro che escono dalla Pia Società e che vanno in giro pel mondo siano santi. Perché? Perché devono essere testimoni! Oggi, figlioli miei, la gente della prima parte ne sente anche troppa! E la radio, e dai giornali: parte prima, anche troppa! Resina, anche troppa! Manca el catalizzatore Oh, certo la resina è sempre poca per il bisogno del mondo: siamo d'accordo... però non c'è proporzione. Cosa importa a me che mandino un camion e rimorchio di resina, e non mandano neanche un litro di catalizzatore? Mi avessero mandato soltanto che un camion di resina e un ettolitro di catalizzatore, si poteva lavorare, no? Ma se ti mandano un camion e rimorchio di resina solo non si può lavorare È vero, i preti oggi sono pochi, e vero, sì, è vero, però io ripeto, se ci fosse catalizzatore proporzionato non sarebbero pochi, o per lo meno non sarebbe il mondo così. A San Paolo in Brasile, mille preti: pochissimi, pochissimi, lo so! Fossero catalizzati, non sarebbe il Brasile così! È chiaro che ce ne vogliono di più, ma primo problema che vi dico è questo: c'è sproporzione, figlioli, sproporzione tra la predicazione e la santità, tra la dottrina e la testimonianza di vita autentica, autentica.
"Per conoscere quindi la retta fede e per apprendere la vita santa nella Chiesa, si fissa lo sguardo sugli apostoli e su quelli che camminano come loro. In altri termini: lo spirito di Cristo si incontra nella Chiesa, nella sua gerarchia e nei suoi santi. Ed esige da noi quello spirito ecclesiale che segue le direttive della gerarchia e l'esempio dei santi. In tal modo ci conformiamo concretamente a Cristo". Le direttive della gerarchia non le dobbiamo discutere. La gerarchia ci dà le direttive: non stiamo a dire: "Se il vescovo è santo lo seguo, se no, no!". No, non importa niente! "Obbedite ai vostri preposti etiam discolis!". Importa niente! Anche se il vescovo domani bestemmiasse, anche se il Papa dovesse bestemmiare, quando mi comanda: obbedisco. Quando non mi comanda cose contrarie alla fede o cose contrarie alla morale: obbedisco. Però le direttive della gerarchia, ma l'esempio dei santi! "Ma la gerarchia, se...". Senta, a me non importa! È vero che lui, lui vescovo, lui Papa, dovrebbe essere anche santo, e a me dà le direttive; io so che da sacerdote, se voglio salvare, devo dare direttive e santità. Questo è il mio dovere; qui devo rispondere dinanzi al Signore, di questo devo rispondere dinanzi al Signore. Lui, risponda lui! Io devo rispondere di aver seguite le sue direttive.

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7.Se poi lui mi fa mancare il suo esempio, e va bene, non avrò la responsabilità di una grazia particolare che il Signore doveva darmi attraverso lui, ma io devo darla agli altri.
Tu parroco, non puoi mica dare le direttive se non dai l'esempio. È ora di finirla con queste commedie, figlioli! Sono vere e autentiche commedie. Qualche volta mi parlate voi della professoressa Mannino, di qualche altra professoressa, di qualche professore di matematica che, insomma, a scuola fanno commedie, no?, fanno commedie. Ebbene, quanti preti fanno la commedia! Quanti preti fanno la commedia! Quanti... al "Libera me Domine", vero? Me pare... "Libera me Domine de morte perpetua!". Per esempio, anche sul piano delle idee, dove che ghe xe... fanno del bene, fanno del bene. E qui, non per vedere il male loro, perché è ora, figlioli, di cambiar strada! Se il Signore ha chiamato una Congregazione alla ribalta, l'ha chiamata perché deve vivere lo spirito di duemila anni fa. Eccolo qui, eccolo qui! "Imitatores mei estote, sicut et ego Christi"! Il Signore ha detto agli Apostoli: "Predicate e dimostrate, mostrate il Cristo!". E voi siete stati chiamati qui soltanto per questo, perché andiate nel mondo a predicare e a mostrare. Caro don Vittorio, tu devi presentarti su pel pulpito e dire: "Io adesso vi dico, e vi mostro come si deve fare; io vengo in questa parrocchia per dirvi cosa dovete fare e mostrarvelo; io vi spiegherò la dottrina e, se volete sapere come questa dottrina si applica, guardate il mio esempio: la mia preghiera. Io vi insegnerò a pregare e guardate come prego; io vi insegnerò ad amare e guardate come amo; io vi insegnerò a soffrire e guardate come soffro; io vi insegnerò a fare penitenza e guardate come faccio penitenza”. Figlioli, questa è la realtà!

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8."Ovunque sia predicata viva e autentica, la parola di Dio suscita gioia spirituale e intima allegrezza".
Quando si presenta un uomo veramente di tempra, ah, succede la gioia, arriva la gioia, arriva l'allegrezza in mezzo alla tristezza, in mezzo a tutti quanti i dolori e le sofferenze; dove arriva un uomo di questa tempra qui, arriva l'uomo che suscita un incendio, proprio un incendio di gioia. Guardate, qui nella nostra Casa ci siamo sforzati un pochino, un pochino a far questo, e vedi che la gente che vien qui, uno l'altro: "Ma che gusto, ma che bello essere qua; ma cossa ghìo voialtri, cossa gavìo?". Ieri sera me telefonava l'avvocato Cappelletti, l'onorevole Cappelletti, e el dise: "Me son incontrà ieri sera con un vostro sacerdote qua ai Servi: ma cossa gài i vostri tusi?, el ga dito. I ga un timbro particolare. Mi, don Ottorino, bisogna ca vegna 'na sera lì da lu, prima de Natale vojo vignere da lu a sfogarme un pocheto". Tra l'altro, l'è senza fioi, e el ga d'avere tanti de quei soldi... tra l'altro, tra l'altro... Beh, "bisogna che vegna a sfogarme, sento el bisogno de sfogarme!". Perché questo? Perché ha visto don Gabriele, ha visto qualche cosa, qualche cosa. E cosa xelo questo "qualche cosa"? Lo sforzo di essere aderente con la vita a quello che si predica. È lo sforzo, lo sforzo continuo e costante di essere aderente con la vita a quello che si predica. E allora si porta la gioia. Ecco.... 'sto benedetto mondo va in cerca di gioia, e no l'è bon trovarla... el parla, el vede là un po' di gioia. Come uno che va in cerca de funghi e 'l vede un fungo, el sente l'odor de funghi subito, no?, in cerca: "Ecco là, ecco là, ecco là!". Vero Luciano, no la xe così? Te senti l'odore, te vedi uno: "Ecco, eccolo, qua el ghe xe". Questo benedetto mondo che va cercando gioia, finalmente la troverà: "Inquieto est cor nostrum donec requiescat in Te!". E troverà la vera pace, la vera gioia. Dove? Nella casa vostra, cioè nella casa di Dio. "E da tale allegrezza si può riconoscere l'azione dello Spirito Santo, che fa germogliare nei cuoi un gioia sì alle verità della fede, un lieto consenso della volontà e della vita. Perciò una predicazione che non sprigioni gioia nei cuori, non è una predicazione abbastanza autentica". Certi predicatori, certi preti, certi assistenti un domani, che te li vedessi là: seri, seri, marcia funebre... Macchè! Macchè! Cristianesimo? Te vedi là uno che... te vedi là uno che magna su un canton, e el magma polenta e salado; quel'altro là sul canton un pochetin de pan e 'na scianta de oio; quel'altro... No, no, no, no, no!

MO119,9[15-12-1966]

9.Te vedi là, te vedi, te v'è per esempio al Chaco, te vedi Toni che l'è là con una coscia de vedèlo, da solo, come i can, lì su un canton; te vedi là el nostro caro Zordan, invesse, che el ga ciapà le tripe e el magna le tripe da solo, là, senza lavarla, magari, no? Te vedi, te vedi Piero invesse che el magna la lingua de vedèlo là da solo, come i can, che i porta via un toco e i se lo magna là, e lu te lo vedi là...
Voltemo pagina. Te ve là, te vedi don Piero ne la so stanza: dove xelo don Piero? L'è su la che el leze, che el studia. Toni Zordan? L'è là che el scrive musica te un canton. Te ve là, e Toni Ferrari che varda la Gazzetta dello sport... E tutto il giorno la xe così: la mattina xe così, mezzogiorno xe così, la sera xe così: che differenza ghe xe tra tre can che magnà un osso e uno va te un canton e uno va in quell'altro? Xe mezzogiorno, quando che i xe drìo mangiare assieme: oh, te i vedi là che i dise qualcossa, tanto parché bisogna dire qualcossa: "Che tempo fa?”. “Oh, belo”. “Doman, che giorno xe? Doman xe vènare”. Chi xelo el presidente della Repubblica Italiana?”. Te vedi che i cerca un quarto d'ora la domanda che i ga da fare, tanto par parlare de qualcossa. Xela gioia 'sta qua? La gioia de essere ancora... de non morire! "E la gioia della fede resiste perfino nelle tribolazioni e nelle persecuzioni". Ecco, quella è gioia, quando uno ha abbracciato la dottrina e la vita del Cristo ha trovato la gioia! E la gioia per resistere alle tribolazioni. Per cui, te ve a casa e te trovi tribolazioni e difficoltà, ma te li vidi contenti, parché i fa la volontà del Signore! "Più sotto si parlerà di questo argomento. Paolo, a proposito dei fedeli di Macedonia, potrà ben dire: "In mezzo alle tribolazioni che grandemente li provarono, la loro gioia si fece traboccante". Sì, ma traboccante! Naturalmente, le tribolazioni abbatteranno, ma la gioia della fede è nutrita da forze più profonde, che nelle persecuzioni crescono anzichè diminuire. Ogni gioia pasquale, figlioli, è frutto della morte di Gesù in croce." Ogni vera gioia è frutto di morte. Soltanto quando una mamma ha sofferto, può apprezzare il dono che Dio le ha dato in mano, di un bambino! Perciò ricordatevi: ogni gioia pasquale è preceduta dal venerdì santo, o è seguita, perché qualche volta il Signore taglia un anno dopo, vero? Perché, sa, gli uffici postali del Paradiso i sbaglia un pochetin nel mettere le lettere! Disèva padre Venturini... el disèa, no? Varda che lo conosceva mi; ghe go parlà insieme più de 'na volta! El disèa che le grazie di Dio o prima o dopo bisogna pagarle, o prima o dopo bisogna pagarle! Perciò la gioia di essere di Dio, di vivere con Dio, caro Raffaele, o prima o dopo il sabato, bisogna pagare. Portate, figlioli, i libri della Sacra Scrittura, ma anche la Sacra Scrittura che siamo noi. Ave Maria... 20 dicembre 1966