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PER UN POSTCONCILIO EFFICACE: RINFORZARE LA COMUNITÀ CRISTIANA

MO48 [28-12-1965]

28 dicembre 1965 Meditazione ai Religiosi e ai Novizi durante le vacanze natalizie ad Asiago (VI). Don Ottorino legge quasi integralmente, con brevi commenti il 1° capitolo del libro "Per un Postconcilio efficace" di padre Riccardo Lombardi.

MO48,1 [28-12-1965]

1."Venerabili fratelli, Eminenze, Eccellenze, venerabili Padri del Concilio..."
State attenti, non dimenticate, caso mai ne avete bisogno, ve lo passo e lo leggete!... Qui si tratta di un ritiro che ha fatto padre Lombardi... 8,9,10,11,12 novembre di quest'anno. E, parecchie centinaia di vescovi e di cardinali, alcuni cardinali e centinaia di vescovi... E adesso entro... di meditazione, é fatto a forma un po' di meditazione... in pratica: "Per un Postconcilio efficace". Salto via alcune cosette par far presto, per dare il tema di meditazione. "A questo punto si pone il grande problema...". Leggo dopo, direttamente adesso el dise semo qua, ghemo da stare insieme, e adesso sta per cominciare el vero Concilio - "...che questo libro, voi ci avete dato un libro..." - del Concilio, no?, il testo del Concilio, si pone questo grande problema - "...che questo libro non rimanga un libro, e non abbiate con tanta fatica e tanto travaglio arricchito le biblioteche della Chiesa, mentre la vita della Chiesa continui più o meno come andava prima". Ecco il tema della meditazione. "Penso che questo sia il grande problema del momento, anche dello stesso Concilio ecumenico. E ho sentito una grande consolazione, un immenso incoraggiamento, quando questo pensiero é arrivato a tutti noi attraverso la parola dello stesso Vicario di Cristo: che questo Concilio, il quale ha scritto pagine stupende col lavoro di quattro anni di tutti i Vescovi del mondo, ed é costato alla Chiesa il rimanere quattro anni quasi vedova dei suoi angeli nelle singole diocesi per tanti mesi, non termini rimanendo li!". Punto esclamativo! "Il mondo come noi lo vediamo é certamente un mondo non cristiano." Vardé che el parla ai vescovi, el parla... perciò "nolite timere!". "Se dobbiamo credere alla morale e alla teologia che abbiamo studiato e che voi non avete corretto, il mondo sembra incamminato, in tanta parte, verso l'inferno." Se credemo alla morale e alla teologia che ghemo studia tutti quanti e che voialtri vescovi no gavì mia cambià, no?... "Ora se ciò dovesse continuare, se dovessero davvero dannarsi tanti esseri umani, a che varrebbe tutto ciò che si é fatto con tanto travaglio nel tempo del Concilio? "Venerabili Padri, sono sicuro che questo rieccheggia profondamente nelle vostre anime. Non vi vengo a dire una cosa nuova. Sono certo che sto rieccheggiando, io, quello che é il vostro affanno di ogni momento, il contenuto delle vostre preghiere più belle, più intime col Signore... "E voi vi dividerete, ormai fra pochi giorni, tornati alle vostre sedi sarete circondati dalle stesse difficoltà di prima, con la responsabilità tremenda di far diventare questo libro, trasforma zione del mondo".

MO48,2 [28-12-1965]

2.Il libretto che il Concilio ha dato a noi Religiosi, dev'essere "trasformazione dei Religiosi", no? Quello dato ai preti "trasformazione dei preti", quello dato... trasformazione dei seminari. Dunque, il libro si definisce 'trasformazione del mondo'.
"In questo senso vorrebbe servire il nostro ritiro spirituale, austero, dove ciascuno mediti in segreto con Dio. Non abbiamo la gioia di avere qui il tabernacolo, ma lo avete insegnato voi, che ognuno di noi é tabernacolo di Dio. - I lo ga fatto in una sala, no? - E allora in questo contatto intimo, profondo con Dio vogliamo passare queste cinque sere, in cui speriamo di veder aumentare sempre più il numero dei Vescovi di tutti i Continenti - se vede che ghe gera vari... - per meditare insieme il Postconcilio: il grande periodo della storia che ora viene e che, nelle parole dell'esortazione apostolica, appare non meno importante del Concilio stesso. In fondo i Concilii vanno valutati piuttosto dal post-Concilio che dal Concilio stesso. Che cosa ha ottenuto quel Concilio? Un Concilio grandissimo, meraviglioso che non cambiasse la situazione del mondo, sarebbe un Concilio fallito." Ora, in questa parte la realizzazione del Concilio, ghemo da vedere la nostra parte, no? Fossimo solo suore di clausura, toccherebbe pregare, essere in convento e pregare; ma siccome la nostra Congregazione é contemplativa-attiva, siamo chiamati all'azione... alla quale azione siamo chiamati anche noi. "1. Uno sguardo alla Chiesa."

MO48,3 [28-12-1965]

3.Un po' io leggo e poi per conto vostro...
"Venerabili Padri, precisamente con tale spirito vorrei cominciare questa prima giornata di ritiro, con un esame oggettivo della situazione della Chiesa e del mondo. Non voglio essere pessimista, ma seriamente realista. Veramente ho paura, se ci vogliamo illudere da noi stessi; senza essere pessimisti, dobbiamo essere realisti. "Qual'é la situazione della Chiesa e del mondo? "E io credo, in verità, che ci sono molti aspetti per i quali possiamo essere profondamente soddisfatti..." El gà da darte dopo una coltellata alla schiena, ma prima el te dise l'aspetto positivo. Anche quando se fa 'na correzion ghe xé anca l'aspetto positivo, vero, vardemo anca la parte positiva, perché... "E io credo, in verità, che ci sono molti aspetti per i quali possiamo essere profondamente soddisfatti: é questo un realismo sano, sereno, oggettivo. La Chiesa dà oggi in molti settori uno spettacolo meraviglioso. Non ho paura di dire, in molti settori lo spettacolo più bello che in quei settori abbia dato nella storia..." Molti settori... spetta, spetta... nella storia. "Sapete a chi penso per primo? Son sicuro, c'è anche qualcuno di loro tra voi: penso per primo alla Chiesa del silenzio. Questa Chiesa in catene, imbavagliata, incarcerata, questa Chiesa che continua ad offrire vocazioni al sacerdozio, con la prospettiva, forse, di essere un seminario di martiri. Questa Chiesa che ha dato al cielo il più grande numero di martiri che una generazione nella storia abbia dato finora al Signore. Non v'è dubbio, nessuna generazione nella storia ha dato a Dio tanti martiri quanto la nostra generazione, soprattutto al di là della cortina di ferro. E questo splendore della Chiesa, Dio lo vede. Vede Pastori languire, morire in prigione; vede i preti impediti nel ministero sacerdotale; fedeli che per fare la comunione mettono a rischio la vita, forse le loro famiglie. Dio vede. "E la meraviglia stupenda di questa generazione é che, non solo in quelle parti del mondo la Chiesa é disposta al martirio, ma via via che nuove terre vengono incluse in quella persecuzione, dappertutto la Chiesa é capace di rispondere con la stessa eco di martiri. Abbiamo veduto nazioni che non brillavano per vita cattolica; quando é arrivata la persecuzione, i martiri sono spuntati come spuntano i fiori a primavera. E credo che in qualunque nazione del mondo la Chiesa dovesse subire la persecuzione, oggi sarebbe capace di rispondere con il sangue degli eroi".

MO48,4 [28-12-1965]

4.Xé vero 'sto qua... l'è posto in forma positiva, no?
"E abbiamo altri aspetti meravigliosi. Ne cito alcuni quasi a caso. "E' stato detto, lo sapete, che la nostra generazione ha scoperto il sacramento del matrimonio. La tradizione ascetica di secoli presentava la perfezione cattolica quasi fosse necessariamente unita al celibato... (uno che se fa' frate, solo quelo pol forse santo, no?)... il matrimonio pareva il cammino di chi aveva rinunziato alla perfezione cristiana. Voi sapete, e lo avete detto con vigore nel libro meraviglioso del Concilio, che il matrimonio può essere una scuola ascetica tanto grande; che attraverso la vita in questo sacramento, certissimamente, le anime possono arrivare alla santità, possono superare in santità singoli individui che si sono messi nello stato di perfezione". Noi siamo chiamati alla vita sacerdotale, alla vita religiosa, no?, e il Signore ci ha chiamati qui. E' uno stato grande, migliore, se volete, ma, oh vardé che se pol farsi santi fora: el matrimonio xé 'na cosa santa! I nostri santi genitori che fanno per missione, no?, sentono che la loro missione é essere papà e essere mamma, e lo accettano come missione, e accettano i figli che il Signore manda loro, e li educano, e si sacrificano per educarli, formarli, mantenerli e si sopportano, si aiutano creano un tabernacolo nella loro casa! Oh, amici... "Quando uno avvicina i gruppi di sposi che stanno penetrando e vivendo l'ascetica del matrimonio, rimane attonito delle profondità che lo Spirito Santo ha riservato a questa generazione guidata dal vostro magistero; della luce che lo Spirito ha riservato a queste anime generose che, con tutte le difficoltà del mondo moderno, continuano a moltiplicare il popolo di Dio!

MO48,5 [28-12-1965]

5."E penso, in questa specie di florilegio di aspetti positivi della Chiesa, a tanti preti secolari, quelli che chiamavamo secolari e voi adesso chiamate "diocesani", i quali certamente sono percorsi da un autentico soffio dello Spirito Santo che li invita a santità. Una povertà che emula, e qualche volta supera, la povertà dei reli giosi; una devozione di obbedienza al superiore che gareggia, e a volte supera, l'obbedienza dei religiosi..."
Ghi n'è che i vive la povertà, poveri... fare el voto di povertà, e quei altri no i lo fa e i la vive!... Al Collegio vescovile di Thiene li... el professor Dalle Carbonare che l'è semplice... a don Fabiano la, a dirghe a nome del vescovo: "Don Fabiano, bisogna che el vada cappellano in un piccolo paese de Padova, la"... Lu' el 'ndaria, el lo farìa, e monsignor Sebben farìa altrettanto... Non vi é dubbio che tra le file del clero diocesano passa, nelle anime che corrispondono all'invito di Dio, un vero soffio di santità! "Tanti altri aspetti potrei citare. Potrei citare il Concilio stesso, la vitalità che il Concilio vostro ha rivelato: vitalità di idee, di aspirazioni sante, fermento di rinnovamento interiore, di rinnovamento esteriore, coraggio nell'affrontare situazioni difficili, cambiamenti duri, tanti!... Un Concilio davvero fremente di vitalità. E potrei citare, a corona di questo florilegio positivo, il Papa nel mondo pagano, il Papa in Terra Santa, il Papa all'ONU, per dire che certamente la Chiesa di oggi scrive alcune delle pagine più belle che la Chiesa di Cristo abbia scritto in venti secoli di storia. "Però, (però dopo 'ste bele robette, però) venerabili Padri, abbiamo detto che al nostro ritiro vogliamo dare un timbro di realismo. "Temerei moltissimo se cominciassimo ad illuderci con grandi parole e credo che, con la medesima lealtà e realismo con cui abbiamo guardato il bello, dobbiamo guardare alcuni aspetti negativi della nostra generazione. Mi viene alla mente che già li conoscete, che forse é inutile dirli, che sono la fonte delle vostre lacrime. Ma siccome sulla base di questa diagnosi del mondo vogliamo edificare tutto il ritiro, ritengo necessario che questa sera, la base, il fondamento sia realistico anche in qualche aspetto negativo.

MO48,6 [28-12-1965]

6. (Il primo) "In primo luogo direi globalmente, guardando il mondo, che viviamo in una generazione indifferente al problema religioso, al problema di Dio, al problema dell'anima, al problema dell'eternità."
Xé mia male, no? Co ghe xé l'indifferenza al problema di Dio, dell'anima e dell'eternità, costruisci ti! Sé come cominciare a costruire quando che te ghe la palude e gettare le fondazion sulla palude... "Considerando globalmente questo mondo, nel quale si trovano i germi vitali che abbiamo affermato e sono veramente preziosi, siamo davanti ad una società senza spirito e senza Dio." Caro Giorgio, questa xé la gente che bisognerà convertire. "E' curiosa la psicologia dell'uomo di oggi. E' una psicologia piccola piccola. Siamo tanti, siamo cresciuti nel mondo moltissimo, e ognuno si é fatto il suo piccolo guscio, una sua piccola vita con delle speranze estremamente limitate; a seconda delle categorie sociali e delle condizioni dei popoli, la speranza sarà mangiare oggi, sarà avere la radio, magari la televisione, sarà avere un'automobile, forse; sarà avere il frigidaire per conservare la carne fresca. Ma veramente siamo una umanità meschina, estremamente ristretta nei desideri particolari. E chi si mette nell'atmosfera di oggi come la vive la gente, senza illudersi del calduccio di casa nostra dove ci troviamo insieme fra noi, si trova in un'aria opaca, pesante, senza spirito e senza speranza. "La filosofia di oggi non ha Dio. L'arte di oggi non ha Dio. L'economia di oggi non ha morale: é la scienza del guadagno." Ste' boni, no ste rider de 'sta roba qua, vardé che la sé seria eh, e pecca anche i cattolici... a lori ghe costa cento e vendare a quattro – cinquecento, importa ninte!... Question de la morale che no dovemo guadagnare, l'usura... costa... paf!, se ciapa, se guadagna... Xé morale 'sto mestiero? Ti, Piero, dime... no più del dieci per cento non stemo a guadagnare: guadagnare el cento par cento, ma gnanca parlare! Xe giusto? La morale... é la scienza del guadagno. "Che cosa dire della politica? della moda? del divertimento? della stampa nel mondo? "Io direi che, più che gli individui, la comunità é senza Dio: la comunità! L'uomo di oggi é un piccolo uomo, molto piccolo... Direi che non abbiamo nessun grande uomo; nessuno può essere un grande uomo nel mondo di oggi. Siamo troppi. Piccoli uomini in una bassa atmosfera senza ideali. Ed é triste vedere questo anche nella gioventù, e vedere questo nella gioventù più matura, che almeno in teoria dovrebbe essere la più matura, quella universitaria. Abbiamo un fenomeno ampio come il mondo, di una gioventù priva di grandi ideali. E moltissime volte é corrotta. Frequentano le nostre università tanti studenti del mondo pagano e rimangono profondamente scandalizzati dalla mentalità dei nostri professori, dall'immoralità dei loro compagni..."

MO48,7 [28-12-1965]

7.Vegnesse una... d'Africa: "Oh, l'Italia é un mondo tutto cristiano. Andiamo all'Università di Padova a studiare..." Sarìa compagno che mandare uno, che mandasse un comunista so fiolo a Mosca, e quei altri fusse tutto fora che comunisti.
"Credo sinceramente che, se vogliamo guardare la Chiesa di oggi con realismo, dobbiamo riconoscere uno stato generale di freddezza e di torpore. "Padri: é stato detto in Concilio da uno di voi - io l'ho letto sull'Osservatore Romano - che pochi anni fa eravamo il 18% dell'umanità (cristiani), e nel 1965 siamo appena il 16% (veri cristiani? domando). E' stato detto in Concilio, e lo ha riportato l'Osservatore Romano. Cioè la Chiesa sta diventando ogni giorno più piccola, e se continuiamo di questo passo, alla fine del secolo si prevede che saremo il 7 o l'8% dell'umanità. Torneremo alle dimensioni del tempo delle catacombe. E sapete la grande ragione? L'infecondità del Popolo di Dio. Davanti a popoli pagani che hanno fino a 50 bambini all'anno per ogni 1000 abitanti, abbiamo le grandi nazioni cattoliche con il 20, col 18, con il 15, con l'11 per 1000 all'anno. Ci avviamo verso la scomparsa dal mondo, se andiamo avanti così! "Mi fa paura dirlo davanti ai Padri del Concilio, ma bisogna dirlo. Se continuiamo col ritmo di oggi, andiamo alla distruzione, alla scomparsa dal mondo, perché le nostre donne non vogliono i sacrifici della maternità, e i nostri uomini il peso della paternità. "Sono cose terribili! "E abbiamo parlato di movimento di santità del clero. E' indiscutibile. Ma son sicuro che tocco alcune delle vostre corde più dolorose del vostro cuore di Vescovi, se vi dico che c'è anche una terribile crisi nei sacerdoti: crisi che non tanto di rado finisce nell'apostasia. Apostasia morale, apostasia – qualche volta - anche intellettuale. "Per riassumere questi lati negativi in una forma globale, dico che il mondo di oggi assiste alla lotta contro Dio, organizzata universalmente e satanicamente come mai nella storia. E le nazioni cattoliche si rivelano più deboli delle altre a resistere a questo attacco. Venerabili Padri, l'amore filiale di Patria mi impaccia, mi impaccia nel fare un esempio. Abbiamo tutto l'Episcopato del mondo qui, per quattro sessioni del Concilio, da tre anni; abbiamo il Vicario di Cristo che prodiga qui la sua parola come un fiume di verità; e voi sapete che questa nazione aumenta regolarmente il suo cammino verso il comunismo. E il continente che costituisce oggi il boccone più appetitoso per il comunismo mondiale, é l'unico continente cattolico che c'è sulla terra. "Se vogliamo essere seriamente realisti e non pessimisti, accanto ad aspetti meravigliosi fino al trionfo del Papa nella sala dell'ONU - episodio senza esempio nella storia dei secoli, e che difficilmente potrà essere superato - dobbiamo riconoscere realisticamente uno stato di cose gravissimo! "2. La spiegazione.

MO48,8 [28-12-1965]

8."Ora, davanti a voi...(me par che sia interessante, no?)... ora davanti a voi, che siete i responsabili (vardé che... i responsabili eh, parché xé campo nostro e ghemo responsabilità tutti quanti) del Postconcilio, certamente non i responsabili di questo stato di cose, ma i responsabili per salvarci, vorrei tentare una spiegazione di questa situazione.
"Crederei che la spiegazione non sia tanto difficile. Penso che ve la sarete detta tra di voi molte volte, in questa incomparabile esperienza della Chiesa che avete fatta durante il Concilio. Per parte mia, nella mia piccolezza, ho fatto questa esperienza con anni di predicazione in tutta la Chiesa e poi anche nel mondo pagano. Credo che la spiegazione, per chi conosce un po' la Chiesa di oggi, non sia tanto difficile. "Venerabili Padri, la nostra religione é stata compresa ed é generalmente vissuta, da coloro che la vivono, prevalentemente come un fatto personale. Direi che la nostra religione, come viene compresa da molti e praticata da coloro che la praticano, é essenzial mente un rapporto verticale dell'uomo con Dio. Ci siamo fatti un'idea del cattolico praticante, cioè del cattolico che osserva l'essenziale, che ha misure piccole, ristrette, individualistiche." Difatti la xe così, no? Vo' in ciesa: mi basta, son a posto; vo' a dir Messa e dopo torno a casa e gò finìo! I cattolici... i lo ga' inteso così, no?, più o meno i cattolici di oggi i xe così. "Voi conoscete le coscienze degli uomini, ne sono sicuro. Prima di essere Vescovi siete stati a contatto col popolo (prima di esser Vescovi), e ora da Vescovi son sicuro che continuate a tenere i contatti con la coscienza degli uomini, anche se forse non confesserete tanto. Nella coscienza cattolica é stato sensibilizzato un doppio tasto: la pietà verso Dio e la castità (pietà verso Dio e la castità). Non dico che tutti osservino questi due precetti, ma dico: il nostro insegnamento, la formazione che abbiamo data, si é concentrata in forma preponderante in queste due dimensioni." E mi son sta in seminario dodese anni... pietà verso Dio e castità. "E quando il cattolico vuol dar conto della sua coscienza, si esamina su queste due dimensioni. "Padri, parlo con la libertà di un povero sacerdote, davanti a voi che siete i maestri. Ma mi fa pena, veramente pena, vedere sacerdoti che sono forse responsabili di 10.000 anime, o di 20.000 anime, e in cui la preoccupazione prevalente, quando parlano di se stessi e della loro coscienza, sono pensieri, tentazioni, dove forse non c'è nessuna malizia, mentre hanno assai meno sensibilità e non dicono quasi una parola sul modo con cui assolvono il loro compito di fronte alla comunità dei figli di Dio (padre... qualche pensiero, qualche pensiereto... e la responsabilità delle anime dirette?...). "Padri miei, può darsi che succeda perfino a qualcuno di voi. Che con la formazione che abbiamo avuto, il nostro tormento spirituale, ciò che ci occupa di più siano tentazioni che non hanno niente di peccato, mentre siamo relativamente indifferenti a quello che succede, parlando di voi, nei vostri sacerdoti; parlando di sacerdoti, nei loro fedeli. (Parlando di voi... eh, giusto no?, e parlando dei preti...). "Siamo sensibili a questo. E la prima domanda del confessore al penitente é se vada alla Messa; e quando quel capitolo é finito, con tutte le sfumature immaginabili, gravi o leggere, si passa al capitolo della castità. Quando poi questo capitolo é finito, con tutte le sfumature di adulteri o di semplici pensieri, il confessore cattolico é praticamente soddisfatto e la confessione é finita. Abbiamo ridotto la nostra religione al fatto puramente personale dell'anima con Dio, che gli risponde di sé e del suo corpo. Abbiamo sviluppato pochissimo il senso, voi si lo avete detto in Concilio, che noi siamo "il Popolo di Dio", e che non c'è perfezione cristiana isolata dalla nostra funzione nel Popolo di Dio. Il cattolico é pochissimo sensibile all'insieme della Chiesa. "Vi faccio un esempio, e rispondete ciascuno di voi dentro la coscienza. Se stanotte gli Stati Uniti stabilissero di aiutare i Cubani a decidere liberamente di sé, potrebbero farlo in pochi giorni, forse in poche ore (esser liberi, liberarli no?, dal comunismo la... in poche ore...); ma l'opinione pubblica mondiale, suscitata dai comunisti, sarebbe così violenta che non lo possono fare". Xé chiaro? Gavìo capìo el pensiero? I podaria farlo in poche ore, ma quello che succedaria in tutto il mondo, perché i comunisti rabaltarìa el mondo, saria 'na roba tale, che no i lo pol fare. "Avremmo subito, domani le manifestazioni di protesta a Londra, a Parigi, a Rio de Janeiro, dove volete, dappertutto nel mondo..."