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SAN PAOLO, APOSTOLO DI CRISTO, MODELLO DI OGNI APOSTOLO

MI112[30-11-1966]

Meditazione ai Religiosi della Casa dell’Immacolata: è la prima meditazione pomeridiana di un ritiro spirituale. Don Ottorino, facendo uso di appunti personali autografi pubblicati in “Scritti spirituali/1” pagg. 231-243, presenta l’esempio di San Paolo che da nemico di Cristo, dopo essersi incontrato personalmente con Lui, diventa suo apostolo, e lo indica come modello da contemplare ed imitare. Il testo originale è registrato e la sua durata è di 34’. 1. Introduzione

Don Ottorino comincia a leggere gli appunti che aveva precedentemente preparato. Le citazioni, prese dalle pagine 233-237 di Scritti Spirituali / 1, vengono sempre riportate in corsivo senza ulteriori richiami.

Cfr. Atti 8,3.

MI112,1[30-11-1966]

1.Ave Maria... Regina Apostolorum...
Quando un professore di ginnastica spiega un esercizio, qualcuno può capire e qualche altro no. A un dato momento il professore dice: “E adesso state attenti che lo eseguo io”, e quando lo esegue anche gli altri, per lo meno, vedono che cosa il professore voleva dire. Abbiamo intrapreso questa mattina alcune meditazioni su San Paolo appunto perché Paolo ci faccia da professore che esegue gli esercizi, in altre parole ci mostri come Gesù vuole i suoi cristiani: prima di tutto ce lo mostra con la sua vita, poi ce lo mostra parlando alle varie comunità cristiane. Ed è appunto il tema che vorremo svolgere quest’anno, come dicevamo questa mattina, avvicinandoci alla piccola comunità di Tessalonica: osservando da vicino e attraverso le parole di Paolo vogliamo vedere come noi possiamo attuare il cristianesimo oggi, in pieno secolo ventesimo. Stamattina - tanto per riallacciarci all’argomento per coloro che non erano presenti - abbiamo visto come il Signore Gesù si è introdotto violentemente, proprio violentemente, nella vita di Paolo. È entrato lui e Paolo è stato tagliato in due, quasi come... - e questo lo troviamo in un’altra lettera di Paolo, mi pare che sia quella ai Corinti, ma adesso mi sfugge - una barca che cozza contro una montagna, e improvvisamente comincia una vita nuova, qualcosa di nuovo. Paolo resta tagliato in due: il vecchio muore, il tronco vecchio muore e l’altra parte cade in un terreno meraviglioso e vegeta e diventa un gigante. Non intendo esporre qui la vita di San Paolo e neanche trattare tutto Paolo: lo capiremo meglio attraverso le sue parole. Ma almeno un piccolo sguardo lo dobbiamo pur dare a questo colosso per poter capire anche le sue parole. 2. Paolo, il nemico di Cristo Anzitutto diamo uno sguardo brevissimo a Paolo come nemico di Cristo. Lo si è detto tante volte nemico di Cristo; io lo direi un buon nemico di Cristo perché era un buon ebreo e viveva realmente da ebreo. Facciamo presto noi adesso a definirlo nemico, a scagliarci contro questo povero Paolo, o meglio contro questo Saulo. Se alcuni venissero qui e cominciassero a dirci che Gesù Cristo è un impostore, cominciassero a dire male di Gesù, a dire male della Chiesa, sarebbe istintiva e naturale per un buon cristiano una reazione. Lui, buon ebreo, educato profondamente nella religione ebraica, considera i cristiani come degli eretici e si scaglia con tutta la sua forza e con tutta la sua veemenza contro questi cristiani. E allora, “per amore della sua religione e del suo Dio, che riteneva minacciato dal Cristianesimo, diventò persecutore dei cristiani” Lo troviamo persecutore dei cristiani, ma lo troviamo persecutore per amore di Dio e per amore della sua religione. Infatti negli Atti troviamo scritto: “Saulo devastava la Chiesa andando di casa in casa e, portando via uomini e donne, li faceva gettare in prigione”. Era l’uomo dell’azione. Se io prendo una macchina potentissima e la metto in mezzo alle pozzanghere, a un dato momento... broomm, va a finire dentro l’Astichello. Ma se questa macchina - una che ha abbia la ripresa potentissima - la metto in autostrada, in un attimo tocca i 150 km all’ora. Paolo era una di queste macchine potentissime: quando ha imboccato la strada giusta è diventato l’apostolo delle genti.

ESEMPI Gesù

sequela

PAROLA DI DIO

CHIESA cristianesimo

GESÙ

GRAZIA grazie attuali

Don Ottorino allude alla Comunità che la Congregazione avrebbe iniziato nel Chaco Argentino entro pochi mesi, composta dai sacerdoti don Graziano Celadon e don Pietro Martinello, e dagli assistenti Antonio Ferrari, Mirko Pasin e Antonio Zordan.

MI112,2[30-11-1966]

2.Egli doveva per forza incontrasi con Cristo; non poteva non incontrarsi con Cristo un uomo retto della sua statura, anche se lo troviamo prima tra i persecutori.
Qui non mi dilungo a parlare di Paolo prima della sua conversione, ma voglio sottolineare un particolare. Paolo comincia a perseguitare i cristiani proprio a Gerusalemme, o meglio continua la persecuzione che c’era già a Gerusalemme. Dove fuggono i cristiani perseguitati a Gerusalemme? Qualcuno si nasconde, altri scappano. Scappando portano il cristianesimo nelle altre regioni: lo portano a Damasco, lo portano in Samaria, lo portano nella altre regioni. Questa è una cosa importantissima da vedere: i piani di Dio! Quella che sembrerebbe una persecuzione... In questo primo momento gli Apostoli sono ancora a Gerusalemme, ma i cristiani vanno a seminare la religione in giro, in altre parti. Figlioli, abituiamoci anche noi a vedere, anche nelle cose più contrarie, la mano di Dio, i disegni di Dio. Il popolo ebreo viene preso e portato in Babilonia, ma intanto porta il Dio di Israele, lo porta fra la gente di Babilonia. Insomma, ricordatevi bene: tutto è provvidenziale! Mi animerei a dire che anche una marachella che facciamo, una mancanza che commettiamo, può divenire con il pentimento un motivo di conversione per noi e per gli altri. Abituiamoci a vedere la mano di Dio come la vedevano le nostre buone mamme che non avevano neppure studiato teologia, eppure capivano questa teologia molto bene: “Non si muove foglia che Dio non voglia”. Abituiamoci a vedere proprio la mano di Dio in tutte le cose, proprio in tutte, e in modo particolare nel campo apostolico. Adesso andate nel Chaco. Un bel giorno, sul più bello che la Comunità è impiantata, improvvisamente viene una tempesta e vi scacciano: Antonio da una parte, don Pietro dall’altra, un terzo da quell’altra. È un disastro? No, se voi vi conservate veramente uomini di Dio. Forse il Signore vuole che vi dividiate, vuole proprio tagliarvi in due per ricavare due Comunità. È come un incendio quando brucia una casa: le scintille vanno di qua e di là provocando altri incendi. Si incendia un bosco: le scintille vanno da ogni parte e bisogna stare attenti perché provocano altri incendi.

GESÙ

incontro personale

CROCE

PROVVIDENZA

CHIESA cristianesimo

DIO piano di salvezza

DIO

DIO presenza di...

CONVERSIONE

CONGREGAZIONE Case della Congregazione

CROCE prove

APOSTOLO uomo di Dio

ESEMPI Dio stile di...

MI112,3[30-11-1966]

3.Mi pare che qualcosa di simile sia avvenuto a Gerusalemme con la persecuzione. Questo capita, vorrei dire quasi sempre, sul nostro cammino quando troviamo delle difficoltà. Fratelli miei, prima di maledire coloro che sono la causa di queste difficoltà, che noi dobbiamo cercare di evitare spargendo olio, andiamo piano perché non sappiamo che cosa voglia dirci o farci fare il Signore attraverso queste difficoltà. Che cosa vi pare? Guardate che il Signore agirà, agirà certamente attraverso dei fattori esterni: con un temporale o con un fiume che si innalza, ti ferma e ti costringe a stare in un posto e a lavorare in quel luogo; ovvero tu sali in una barca e la barca viene trascinata dall’onda: il Signore vuole portarti in un altro posto!
La storia della Chiesa, la storia sacra stessa ci parla continuamente di questi mezzi dei quali si è servito il Signore per portare la sua parola, per portare la verità in qualche parte. Ora, dobbiamo essere noi i primi a vedere questa mano di Dio, a interpretare in forma soprannaturale le cose. Volevo sottolineare soltanto questo punto qui e passare al punto che deve essere oggetto della nostra meditazione questa sera. 3. Paolo, l’afferrato da Cristo

CROCE sofferenze morali

APOSTOLO missione

PECCATO

DIO stile di...

VOLONTÀ

di DIO

CHIESA

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

Don Ottorino intende dire che deve essere preso con le maniere forti. Nel testo registrato lo dice in dialetto veneto, e lo ripete per due volte.

Monsignor Attilio Bortolotto era insegnante di matematica, fisica, chimica e scienze naturali presso il seminario vescovile durante gli anni formativi del giovane Ottorino.

Don Armido Spiandore fu compagno di studi del giovane Ottorino per tutto il periodo del seminario: fra i due continuò sempre un legame di profonda amicizia anche dopo il sacerdozio, tanto che a volte don Ottorino lo invitava, mentre questi era parroco della piccola parrocchia di Alvese (VI), a predicare qualche ritiro spirituale ai giovani della Casa dell’Immacolata.

La prima narrazione della conversione di Paolo è fatta da San Luca in Atti 9,1-19.

Don Ottorino aggiunge frequentemente qualche annotazione personale, forse non molto esatta dal punto di vista esegetico, ma sempre ricca di umanità e di umorismo.

Cfr. Apocalisse 3,20. La lezione giusta è: “Ecce, sto ad ostium, et pulso” = “Ecco, sto alla porta e busso”.

MI112,4[30-11-1966]

4.L’afferrato da Cristo! Per fermare Paolo non è sufficiente un invito di Cristo: Paolo deve essere afferrato; in dialetto si direbbe preso per lo stomaco. Paolo si ferma?
Per fermare certe automobiline dei bambini basta mettere una monetina e l’automobile si ferma. Monsignor Bortolotto aveva costruito il trenino nel laboratorio di fisica in seminario. Qualcuno dei miei amici, come Spiandore , in una occasione di un esperimento di fisica, ha messo una monetina nel binario. Naturalmente il trenino, girando in mezzo a tutti i mobili del laboratorio dove non si vedeva, si è rovesciato. E monsignor Bortolotto sbuffava: “Per carità! Sarà successo qualche scontro, qualche...”, perché non vedeva arrivare il trenino. Aveva impiegato due o tre giornate per preparare le rotaie tutto intorno... e il trenino non arrivava. Intanto lui continuava a sbuffare: “Per carità! Che succede? Che succede”. Andò a controllare ed esclamò: “Uh! Disastri ferroviari!”. Quando poi ha trovato la monetina: “Ah, non me l’aspettavo! Eh, non me l’aspettavo!”. Qualcuno sotto i baffi, come sempre, rideva. Paolo non si sarebbe certo fermato per una monetina. Ci voleva ben altro per fermare Paolo! Ci volle addirittura il pugno di Cristo per fermarlo sulla via di Damasco. “A Damasco, verso il 36 d.C. o 33 secondo altri, si dirigeva Saulo “ancora spirante minaccia e sterminio contro i discepoli del Signore”. Pare di vederlo: ha sentito che a Damasco ci sono cristiani, e bisogna prenderli, bisogna estirpare quella brutta razza, bisogna portarli in prigione, bisogna difendere la chiesa ebraica da quegli uomini. Mi pare di vederlo tutto fuoco, quest’uomo! Va a Damasco “per devastare anche quella giovane e fiorente comunità. Sembrava un lupo avido di preda e di sangue!”. Leggendo gli Atti degli Apostoli si capisce subito che sembrava un lupo: non era certo un poeta, anche se più tardi la sua mistica lo porterà ad essere poeta. “Ma il viaggio non era ancora terminato che il lupo che andava a predare fu predato da uno più forte di lui e diventò agnello mansueto. Bastarono pochi secondi perché nascesse in lui l’uomo nuovo e fosse per sempre sepolto l’uomo vecchio. È lui che ne parla agli Efesini 4,22 e ai Colossesi 3,9”. Sono bastati pochi minuti, pochi secondi! Bisogna che ammettiamo però una cosa: Cristo lo ha afferrato con la sua mano, ma lui si è lasciato afferrare. Questa mattina vi dicevo che l’incontro con Cristo è un momento che segna un cambiamento meraviglioso nella vita di un uomo; però nell’incontro con Cristo ci vuole sempre l’uomo che dica: “Signore, che cosa devo fare? Dimmi che cosa devo fare e lo farò”. E Paolo lo ha fatto. È vero che il Signore lo ha tenuto tre giorni cieco per paura che scappasse via, ma insomma l’ha fatto. Fratelli miei, questo incontro forse può essere prossimo per qualcuno di voi. Il famoso “sum ad hostium et pulso di Cristo potrebbe essere questa sera per qualcuno di voi. Questo incontro, questa scoperta di Cristo potrebbe avvenire per una frase della Sacra Scrittura, una parola di Paolo, una parola di Giovanni, una parola di Gesù; può essere una frase dell’Imitazione di Cristo. Vi assicuro che è una scoperta improvvisa, è una scoperta improvvisa!

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

ESEMPI apostolo

GESÙ

incontro personale

CHIESA cristianesimo

DIO stile di...

“Temo il Signore che passa”: frase attribuita a Sant’Agostino.

MI112,5[30-11-1966]

5.Questa mattina dicevo: “Voi credevate, o meglio credete, di conoscere la luce, ma vi accorgerete in quel momento che non conoscevate la luce”. Però in quel momento anche voi dovete fare un passo; se non fate quel passo, sarà un lampo che passa. Se fate il passo voi salterete in braccio al lampo e sarete portati dal lampo e resterete con il lampo. Il passaggio di Cristo è come un lampo di luce; saltare in quel raggio vuol dire restare nel sole, non saltare in quel raggio vuol dire rimanere nelle tenebre, forse più di prima, perché si resta abbagliati. Spero che mi capiate. Passa Dio. “Timeo Dominum transeuntem” ... passa Dio! Chissà quante volte è passato come un lampo e vi ha invitati a saltare sopra quel raggio. Figlioli, vi raccomando: aprite i vostri occhi e guardate quando il Signore passa. Quando Egli passa vuole uno strappo netto, preciso; vuole il taglio in due, vuole la morte del troncone vecchio e vuole piantare l’uomo nuovo su un terreno nuovo, che sembra un terreno di morte, ma è terreno di vita e di vita meravigliosa. Questo è quello che è capitato a Paolo e che deve assolutamente capitare a ciascuno di noi.
“La sua vita prenderà sull’istante una corsa nettamente opposta ai progetti fino a quel momento accarezzati”. Paolo aveva i suoi progetti; se li era fatti secondo le proprie idee e, secondo lui, erano buoni perché partivano da motivi buoni, logici. I progetti di Paolo non erano contro coscienza; li aveva maturati secondo coscienza e li aveva sottoposti anche ai sacerdoti, perciò - umanamente parlando - erano dei progetti saggi, firmati dall’autorità religiosa. Quando entra Cristo la maggioranza delle volte fa cambiare completamente tutto! Analizzate la vita dei santi. Voi troverete degli uomini che sembravano fatti per fondare una Famiglia religiosa femminile e invece sono stati dei generali di soldati maschili: tutta un’altra cosa! Il Signore ha i suoi piani. Può darsi che il piano che noi stiamo accarezzando dinanzi alla luce del Signore, con il padre spirituale, con i nostri superiori, sia il piano di Dio, ma può darsi che non sia il piano di Dio.

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

DIO passaggio di...

CONVERSIONE

DIO logica di...

DIO stile di...

Don Ottorino evidentemente scherza: San Francesco Xaverio andò missionario, ma nelle Indie Orientali; invece i Religiosi di San Gaetano si preparavano ad iniziare nel Chaco (Argentina).

Si tratta della Compagnia di Gesù.

Cfr. Atti 4,12.

Don Ottorino si riferisce agli appunti che aveva preparato per questo ritiro spirituale.

Cfr. Galati 2,20.

MI112,6[30-11-1966]

6.Ecco Ignazio che sta preparandosi Francesco Xaverio: se lo preparava da anni, l’aveva in curia generalizia come il suo braccio destro. Improvvisamente il Signore gira i suoi piani: broomm... passa come un soffio di vento e te lo porta... Dove? Nel Chaco? Nel Chaco. Figlioli, state attenti: se il Signore ha preso Francesco Xaverio e se l’è portato nelle Indie, non se l’è portato in villeggiatura. Francesco Xaverio non è andato a fare l’avventuriero nelle Indie, ma si è inserito in pieno nel piano che Dio aveva “ab aeterno” su di lui e sulla Congregazione : è morto Francesco, il vecchio Francesco con i suoi piani, fatti forse a Parigi, fatti per istrada, fatti con Ignazio: “Faremo così... faremo questo... faremo quello... La Compagnia la spingeremo così, colà...”. È entrato Dio, l’ha preso e l’ha condotto Lui, l’ha guidato Lui; Francesco è santo perché si è lasciato guidare da Dio.
La stessa esperienza vale anche per noi: deve entrare in ciascuno di noi questa convinzione. È evidente che Dio non è andato contro Ignazio: no, no! È stato proprio Ignazio a dire: “Mandiamo quello”; non è stata una cosa cercata umanamente da Francesco. Il piano che Dio ha su di voi, la maggioranza delle volte sembrerà illogico a tutti, cominciando da Ignazio; sembrerà una cosa illogica. È logico dire: “Ma, proprio io, io devo andare nelle Indie? Ma, ma... Io, giovane, inesperto, come farò?”. Il Signore vuole fare le sue opere con gli uomini che vuole Lui. Non è andato prima a Tarso a prendere Paolo; è andato sulle rive del lago. Il Signore non è andato alla scuola di Gamaliele a prendere i migliori rabbini; è andato a prendere i poveri pescatori. A suo tempo prenderà anche l’allievo di Gamaliele: se lo stava preparando. Gesù non è andato in cerca di lui... “Aspetta, devo andare a Tarso”, a base di discussioni. No, no, no: al momento giusto ci penserà Lui. Figlioli: o entrate in questo piano o non capirete nulla. Ma ci troveremo nella seconda meditazione per parlare di queste cose, forse ho anticipato un pochino i tempi, ma, portate pazienza perché i vecchi sono sempre distratti. 4. Paolo, apostolo di Cristo “Paolo, che costringeva i cristiani a bestemmiare il nome di Cristo, predicherà da qui in avanti che “solo per mezzo della fede in quel Nome si può ottenere il perdono dei peccati”. Che scherzi? Lui che insegnava ai cristiani: “Dovete bestemmiare, dovete bestemmiare il nome di Cristo, assolutamente, altrimenti non siete salvi. Se non fate così vi ammazzo...!”, proprio lui poi affermerà: “La salvezza sarà solo nella fede in quel Nome!”. “Egli che andava uccidendo i seguaci della nuova religione sarà il più grande testimone della fede cristiana e del suo messaggio di salvezza, e non esiterà a farsi uccidere per rendere anche più valida, in tale maniera, la sua testimonianza. La conversione di Paolo coincide con la sua vocazione all’apostolato: la seconda è una logica conseguenza della prima”. Paolo si converte e, convertito, diviene apostolo. La vocazione all’apostolato è una conseguenza logica della fede. E qui comincia il bello! Abbiamo già consumati venti minuti, pazienza! Portate pazienza: abbiamo ancora una paginetta soltanto. Figlioli miei, leggiamo queste due righe che ho scritte e poi le commentiamo. “Non si può vedere con i propri occhi Cristo, scoprirlo e sentirlo quale senso unico della storia, senza provare la passione consumante di urlare questa scoperta a tutti gli uomini, perché anche a loro si aprano gli occhi e si convertano così dalle tenebre alla luce”. Quando Bernardetta Soubirous si è incontrata con la Madonna la prima volta, alla cuginetta e all’amica, cioè alla sorella e all’amica alle quali aveva narrato tutto ha detto: “Mi raccomando, silenzio! Non parlate: è un nostro segreto e non parliamo con nessuno!”. Ma durante le orazioni della sera Bernardetta si mise a piangere, all’Ave Maria si mise a piangere: “Perché? Che cos’hai, Bernardetta? Che cos’hai, Bernardetta?”. È impossibile avere un contatto con il Cielo e non mostrarlo esternamente! Io non so se voi abbiate avuto visioni, ma se un domani uno di voi dovesse vedere la Madonna o dovesse vedere il Signore, credo che sarebbe impossibile per lui non manifestare in qualche modo, e anche esternamente, quello che ha visto, quello che ha sentito. Anche se non parla, anche se giura di non parlare, c’è un qualcosa che rivela agli altri che quell’uomo non è più lui, non è più lui. Non si può avere il contatto con il soprannaturale senza venire presi dal soprannaturale! Guardate i piccoli di Fatima; guardate anche i santi quando hanno avuto contatti col Signore. Ora voi direte: “Questo avviene quando una creatura si incontra con una apparizione del Cristo!”. Io direi: “Questo avviene ancora di più quando una creatura si incontra nell’intimo con il Cristo, perché quando ha una apparizione questa potrebbe essere anche di pochi minuti e superficiale, mentre quando si incontra nell’intimo con il Cristo si può dire che a un dato momento succede quello che dice Paolo: “Vivo ego, iam non ego, vivit vere in me Christus”.

DIO piano di salvezza

APOSTOLO uomo di Dio

DIO stile di...

GESÙ

CONVERSIONE

APOSTOLO vocazione

VIRTÙ

fede

MARIA Lourdes

MARIA

GESÙ

Cfr. Efesini 1,10.

MI112,7[30-11-1966]

7.A un dato momento siamo in due, ma siamo in uno. E allora non è più un istante di incontro con il soprannaturale, ma è una permanenza del soprannaturale in noi, e quando noi viviamo intimamente congiunti con il soprannaturale, con Cristo, e ci siamo totalmente donati a Lui, e non pensiamo che a Lui, che a far piacere a Lui e accontentare Lui, è impossibile non manifestarlo esternamente, è impossibile! E allora ne viene di conseguenza che quando io ho scoperto il Cristo e ho capito che tutto quello che è venuto prima del Cristo era in preparazione del Cristo, e che quello che viene dopo fa parte del Cristo in quanto Cristo è il centro della storia e tutto si ricapitolerà in Cristo, io sento di essere l’amico di questo Cristo! Ah, è impossibile che io non entri in pieno nell’opera del Cristo che è opera di salvezza universale. Figlioli, guardate che la conversione di Paolo coincide con la sua chiamata all’apostolato.
La nostra Congregazione non ha bisogno di dotti, non ha bisogno di gente che faccia dei grandi discorsi: ha bisogno di uomini che si incontrino con Cristo, che lo studino, che prendano in mano la parola di Dio. Se una mamma ha una lettera... È morto Giorgio. Supponiamo che Giorgio avesse scritto una lettera a sua mamma otto giorni prima di morire. Voi capite che la mamma consuma la lettera di Giorgio continuando a leggerla, perché è l’ultima lettera di Giorgio, sono le parole di Giorgio alla mamma. Ora, se uno si incontra veramente con Cristo e vive nell’unione con Cristo, finisce per consumare le opere che parlano di Cristo, finisce per cercare tutto quello che parla del suo Gesù, del suo Cristo, del suo Signore. E allora guarda nell’Antico Testamento come viene descritto il Cristo, nel Vangelo che cosa è successo di Lui, negli Atti degli Apostoli come gli Apostoli sono andati a predicare Lui, nelle lettere degli Apostoli...

APOSTOLO vita interiore

GRAZIA Corpo Mistico

GESÙ

unione con...

GESÙ

amico

GESÙ

salvatore

GESÙ

centro

APOSTOLO chiamata

CONGREGAZIONE spiritualità

PAROLA DI DIO

ESEMPI scoperta di Gesù

MI112,8[30-11-1966]

8.Figlioli miei, bisogna entrare in questa spiritualità, e allora necessariamente tu diventerai un apostolo, necessariamente tu diventerai un conquistatore. Non è possibile che uno si incontri con Cristo e divenga un funzionario, divenga uno che dispensa sacramenti. È tremendo, è tremendo qualche volta girare per il mondo e vedere dei dispensatori di sacramenti, dei brontoloni dispensatori di sacramenti, della gente che dispensa qualche sacramento, ma quasi quasi come fosse opera sua e perciò la misura, la misura... purché non ci sia tanto da fare, tanto da soffrire...
Figlioli miei, figlioli miei, guardate che i membri della Congregazione devono essere sitibondi di anime, ma questa sete di anime deve derivare da una unione intima con il Signore, da una unione intima con Lui, col nostro caro amico. Allora, faccio un passo in avanti. Se veramente ameremo Gesù, necessariamente, con l’amore al Cristo nascerà in noi l’amore all’apostolato, la sete ardente di moltiplicare il nostro sacerdozio, di moltiplicare la vita degli altri missionari. In altre parole, io mi sono donato a Cristo, e sento il bisogno di portare Cristo in mezzo agli altri, cioè di essere apostolo. Il primo apostolato è scoprire altre vocazioni per poter moltiplicare le forze, cioè portare altre anime ad incontrarsi completamente con Cristo e a divenire apostoli nel campo dove si trovano, senza che diventino necessariamente preti o frati.

APOSTOLO vita interiore

SACERDOZIO prete

CONGREGAZIONE appartenenza

GESÙ

unione con...

GESÙ

amico

APOSTOLO missione

APOSTOLO animazione vocazionale

CONSACRAZIONE offerta totale

MI112,9[30-11-1966]

9.Ai nostri giorni si parla di scoppi a catena, a reazione. Se tu mi dai un individuo a temperatura cento, non potrà far scoppiare un proiettile che scoppia a mille gradi di temperatura; se tu mi dai un individuo che è a temperatura mille, non mi potrà far scoppiare quello che ha bisogno di tremila gradi di temperatura.
Ora se tu mi dai un buon cristiano che fa apostolato, un buon cristiano ma mediocre, costui potrà fare dei buoni cristiani, ma non mi farà la reazione a catena. Se tu mi dai uno che è pieno di Cristo, che ha abbracciato totalmente Cristo, ma proprio totalmente, che ha ammazzato la parte vecchia e si è donato interamente dall’altra parte, e questa parte si è piantata in un terreno nuovo meraviglioso, questo tale, necessariamente, è apostolo: apostolo di 2000 anni fa e del 2000, apostolo pieno di Cristo e che usa tutti i mezzi moderni per portare Cristo. Questo apostolo, avvicinando un’altra anima, la porta necessariamente alla sua stessa temperatura, e portandola alla sua stessa temperatura suscita in quell’anima la necessità di fare apostolato. In che modo? Secondo la vocazione di Dio. Per una ragazza apostolato sarà formarsi una famiglia, fare l’apostolato nell’ambiente in cui si trova, l’ambiente della sua famiglia; per un ragazzo sarà fare l’apostolato nel suo ambiente di lavoro; per questo giovane l’apostolato sarà formarsi una famiglia e, un domani, fare apostolato con i suoi figli e nell’ambiente dell’Azione Cattolica; apostolato, per qualche altra ragazza, sarà abbracciare la vita religiosa e così pure per qualche altro ragazzo... secondo la vocazione di Dio. Qui non si tratta di toccare i piani di Dio: ognuno al posto dove Dio lo vuole! Però, per suscitare queste vocazioni all’apostolato, è necessario che queste anime incontrino Cristo e abbraccino totalmente Cristo. Se noi non siamo capaci di suscitare in loro questo spirito, vuol dire che non siamo stati capaci di farle incontrare con il Cristo. Andiamo più indietro: vuol dire che noi non ci siamo incontrati con Cristo.

ESEMPI apostolo

APOSTOLO chi è

l’

apostolo

APOSTOLO apostoli del Duemila

APOSTOLO apostoli di 2000 anni fa

APOSTOLO chiamata

CHIESA laici

CHIESA Movimenti ecclesiali

VOLONTÀ

di DIO

GESÙ

unione con...

Si tratta di don Guido Massignan e di don Pietro Martinello.

Nel suo entusiasmo don Ottorino nomina don Luigi Mecenero che si stava preparando per partire per il Brasile.

Nel suo entusiasmo don Ottorino nomina don Luigi Mecenero che si stava preparando per partire per il Brasile.

MI112,10[30-11-1966]

10.Don Guido, sono forse illogico nel parlare? Don Pietro? Insisto su questo punto come un papà che vi parla con il cuore.
Volete rivoluzionare il mondo? Il motivo per cui non si riesce a rivoluzionare il mondo, nonostante ci siano tanti preti e tanti frati, è perché non abbiamo il coraggio di dire di sì al Cristo e allora ci accontentiamo di un cristianesimo che non è a temperatura giusta: finché non arriviamo a quella temperatura, non arriverà lo scoppio a catena. I comunisti, nel loro campo, sono arrivati, e si nota la forza del loro scoppio a catena. Noi che abbiamo la potenza dell’atomica, che potremmo far saltare il mondo... Noi siamo responsabili dinanzi a Dio, siamo responsabili! Vi dico che ho incontrato pochi preti a questa temperatura: si possono contare su una mano... anche se ho incontrato migliaia di preti! Ora non è il caso di dire: “Ma, don Ottorino, ma qua... ma là...”. Tutti siamo chiamati a questo, perché Cristo ci ha chiamati a raggiungere questa temperatura. Don Luigi Mecenero? Non bisogna sperare dicendo: “Ma... a destra... a sinistra...”; ognuno deve fare la sua parte. Vi torno a dire quello che ho detto in principio: Dio passa come un raggio di luce, bisogna saltargli addosso e accettarlo e lasciarsi portare. 5. Conclusione Concludo perché è passata mezz’ora. Rileggo le ultime righe e leggo le ultime due frasi che ho scritte per la conclusione. È impossibile, dicevo prima, è impossibile incontrarsi con Cristo senza provare la passione consumante. Guardate che ho pesato le parole. Quando ti incontri con Cristo, hai la passione consumante, quella che ti consuma, di urlare, non di parlare, di urlare questa scoperta a tutti gli uomini. Se non avete questa passione consumante, esaminate voi stessi. Qui non si tratta di isterismi, ma si tratta di una cosa da uomini. Ma se non avete questa passione consumante di urlare a tutti gli uomini perché anche a loro si aprano gli occhi e si convertano così dalle tenebre alla luce, guai a voi, figlioli. Perciò, concludendo con un gioco di parole che vi faccio alla fine: - “è impossibile incontrarsi con Cristo e accettarlo e non essere apostoli; - è impossibile essere veri apostoli senza essersi incontrati con Cristo e averlo accettato”. 30 novembre 1966

CONSACRAZIONE radicalità

CHIESA cristianesimo

APOSTOLO

SACERDOZIO prete

APOSTOLO chiamata

DIO passaggio di...

GESÙ

incontro personale

GESÙ

amico

GRAZIA Corpo Mistico

APOSTOLO chi è

l’