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MARIA È UMILE CREATURA DI DIO

Don Ottorino si riferisce evidentemente allo sviluppo della trattazione del libro di padre Franzi.

MI12 [06-05-1965]

6 maggio 1965 Ieri mattina abbiamo considerato la Madonna come il capolavoro di Dio. Abbiamo considerato il "principium singularitatis"; ci sarebbe da esaminare ora: il "principium convenientiae", il "principium eminentiae" e il "principium analogiae cum Christo". Rimando tutto questo ai vostri studi scolastici, altrimenti il mese di maggio dovrebbe essere lungo almeno tre mesi.

MI12,1 [06-05-1965]

1.Invece, per mettere tutti i fratelli al corrente della meditazione di ieri mattina, facciamo un breve riassunto. Ieri mattina abbiamo detto che ci sono i vari regni: minerale, vegetale, animale, e poi un salto: l' uomo; poi un altro salto: gli angeli, e ogni angelo fa parte di una specie. Sembrerebbe il punto più alto, oltre il quale non c'è che Dio. Invece si sale ancora e si fa un altro salto: "Signum magnum apparuit in coelo", nello splendore del cielo è apparso un segno grande, Maria, che per natura è inferiore agli angeli, ma per grazia è immensamente superiore agli angeli.
Ora, Maria come si sentiva creatura?

CREATO

MARIA

Tutta questa meditazione ha come spunto la 2ª e la 3ª parte della prima meditazione di P. FRANCESCO FRANZI, Esercizi mariani per sacerdoti, pagg. 16-18.

MI12,2 [06-05-1965]

2.Quando la creatura è consapevole del suo stato e non è ostacolata, nella conoscenza della Verità, dall'annubilamento dell'ignoranza, dell'errore e delle passioni, avverte che la propria esistenza e attività è tutta relativa a Dio".
Quando la più grande di queste creature, l'uomo, perché l'animale non ha coscienza di se stesso e di quello che ha ricevuto da Dio, prende coscienza di quello che è, di quello che ha ricevuto, e questa coscienza non è offuscata dalle passioni, dalla superbia, dall'impurità e da altri vizi, questa creatura che cosa fa? Logicamente capisce che tutto quello che ha è relativo a Dio, e qui nasce l'umiltà. L'umiltà nasce - infatti si dice che l'umiltà è verità - dalla coscienza di quello che siamo, cioè che tutto abbiamo ricevuto da Dio. Quando, dunque, la creatura è consapevole del suo stato, consapevole di quello che è, - la Madonna non si sente inferiore agli uomini, è consapevole di essere inferiore agli angeli, per natura sì, ma non per grazia - prende coscienza cioè di quello che è, e non è ostacolata nella conoscenza della verità dall'annubilamento dell'ignoranza, dell'errore e delle passioni, dove un po’ noi tutti caschiamo, avverte la sua vera relazione con Dio. Figlioli, tante volte noi veniamo accecati dalle passioni. E allora si avverte la propria esistenza e attività non come relative a Dio, ma come cosa nostra.

PECCATO passioni

DIO scoperta di...

VIZI

VIRTÙ

umiltà

DIO riconoscenza a...

MARIA

GRAZIA

San Francesco di Sales era uno dei santi particolarmente cari a don Ottorino, che non solo ne leggeva qualche biografia come lettura spirituale, ma che cercava di conoscere anche a fondo attraverso le sue opere di spiritualità.

Nel testo registrato don Ottorino, scherzando, dice “di far pannelli” alludendo al lavoro che i giovani della Casa dell’Immacolata facevano per la costruzione delle case prefabbricate.

MI12,3 [06-05-1965]

3.È l'uomo che, perché va a scuola e riesce bene, crede di essere qualcosa più degli altri.
Leggevo ieri sera in una biografia di San Francesco di Sales che lui a scuola riusciva bene: studiava in un collegio a Parigi, e riusciva bene, anche se eravamo in altri tempi. Andava a scuola, ma era ospite e a pensione in una casa: un sacerdote, il precettore, lo seguiva sempre e un servo era a sua disposizione; era cioè a dozzina, era in una casa a pensione. Frequentava la scuola dai Gesuiti, ma lui aveva sempre un sacerdote che rappresentava il padre. A scuola riusciva benissimo e facendo i suoi calcoli, dopo avere studiato, avanzava tre ore di tempo al giorno, e allora chiese il permesso al sacerdote precettore di occupare bene quelle tre ore studiando anche teologia, perché a scuola già studiava filosofia. Al papà aveva chiesto precedentemente anche la tonsura, e questi, dopo un primo moto di meraviglia, aveva accettato purché non fosse in vista del sacerdozio. Al momento del taglio dei capelli biondi Francesco ebbe un momento di emozione, ma in seguito continuò a portare il vestito da cavaliere e non certo quello da chierico. In seguito si pentì anche di questo gesto, che intanto aveva compiuto. Ecco Francesco di Sales che avanzava tre ore e allora studiava teologia. Ma, figlioli miei, capisce una cosa importante, ancora giovane, ancora vestito da cavaliere, perché andava a scuola con la spada appesa al fianco e frequentava anche le famiglie nobili di Parigi, perché il papà voleva che crescesse fra la nobiltà; andava ai ricevimenti e al ballo, e partecipava anche a scuola di ballo.

ESEMPI talenti

ESEMPI penitenza

DOTI UMANE

FORMAZIONE case di formazione

PREGHIERA meditazione

Vinicio Picco era, all’epoca, consigliere generale e responsabile delle attività lavorative della Casa dell’Immacolata, e per questo condivideva da vicino con don Ottorino l’impegno della costruzione e della vendita delle case prefabbricate.

Don Flavio Campi, sacerdote della diocesi di Vicenza dal 1956, era entrato nella Casa dell’Immacolata nel settembre 1964 e, all’epoca, si trovava nell’anno di noviziato. Dopo le feste pasquali si era recato a Crotone per aiutare nella benedizione delle case, e ivi aveva sofferto una caduta con rottura di una gamba.

MI12,4 [06-05-1965]

4.Metteva insieme tonsura e ballo: andava a ballare con le signore, con le signorine, ma faceva un'ora di meditazione ogni mattina, portava il cilicio, digiunava tre volte alla settimana. Ed era ancora studente, sui vent'anni. Viveva nel gran mondo, a scuola presso i Gesuiti, ma in una pensione privata con a fianco un sacerdote che era un po' bisbetico e anche, tra l'altro, una figuraccia, ma era prete e precettore, e andava un po' dappertutto sottostando a lui e domandando il permesso per ogni cosa, anche se aveva vent'anni. Annoto che partecipava alle feste da ballo, ma faceva anche un'ora di meditazione, portava il cilicio, diverse volte alla settimana digiunava di sua iniziativa. Allora le sue doti, considerate alla luce di un'ora di meditazione, messe dinanzi al Signore, erano attribuite a Dio, e allora capiva di essere una creatura e in lui non c'era pericolo della superbia per il fatto di riuscire bene a scuola, perché capiva che quello che aveva lo aveva ricevuto da Dio.
Non è umiltà per me dire, per esempio, che non ho un po' l'aria del sensale, del mercante di case. In ciò riesco abbastanza, invece in altre cose no. Fare i commercianti di case, vero Vinicio? Là riusciamo bene, magari baruffando qualche volta: sono doni di Dio, è stato il Signore a farmi con quei doni. Per esempio, se domani don Flavio dicesse:" Io sono un acrobata", direi di no; l'esempio infatti dimostra che si è rotto una gamba perché, pur avendo tentato, non ha equilibrio, perché ha perso l'equilibrio.

PENITENZA mortificazione

CONSACRAZIONE obbedienza

VIRTÙ

umiltà

VIZI superbia

Don Ottorino chiama scherzosamente con questo epiteto gli studenti del corso liceale e del corso propedeutico, nei quali lo studio della filosofia ricopriva notevole importanza.

Don Venanzio Gasparoni era a pochi giorni dall’ordinazione sacerdotale.

MI12,5 [06-05-1965]

5."Dio sta al principio dell'esistenza della creatura, come causa principale di essa. Ne è il Creatore".
È fondamentale renderci conto che al principio dell'esistenza della creatura c'è Dio. Se, ad esempio, in mezzo al cortile spunta una vite, dal giardino nasce una vite, è perché sotto c'è la terra: è uscita da lì e continua a crescere. Se le levi la terra da sotto, la vite si secca. Il principio da cui siamo usciti è Dio, e continuiamo ad avere le radici in Dio, perché se non abbiamo le radici in Dio noi ci essicchiamo. Le radici in Dio e le foglie in Dio che è l'aria, l'ossigeno di cui abbiamo bisogno. Quanto saremmo più grandi se fossimo più umili, se fossimo più abbandonati nelle mani di Dio! "Dio sta ancora alla base della conservazione nell'essere della creatura". Dunque Dio è al principio, alla partenza; Dio è alla base della conservazione della creatura. "La creatura è sempre contingente". Voi, filosofi , capite che cosa vuol dire? È qualcosa che può essere, e da un momento all'altro non esserci più. "Non ha in sè mai la ragione della propria esistenza; da Dio è conservata nell'esistenza con una continuata creazione". Avete fatto qualche volta oggetto della vostra meditazione questo pensiero filosofico e teologico? A noi, ai nostri tempi, quando eravamo ancora più semplici di adesso, ci dicevano che il peccatore è come un uomo sopra un'alta torre, sotto la quale ci sono serpenti e bestie feroci; è sospeso all’esterno e Dio lo tiene per i capelli, e lui ha il coraggio di maledire Dio, di bestemmiare contro Dio. Per buttarlo giù non occorre che lo prenda in braccio e lo butti giù, ma basta che apra la mano: non ci vuole un atto positivo per uccidere uno, basta che cessi l'atto positivo che Dio continuamente fa di sostenerlo. Ci rendiamo conto che noi siamo stati creati da Dio e che Dio continua ad alimentare la nostra vita con un atto eterno di volontà? Siamo veramente nelle mani di Dio, e a Dio, per farci cascare nel nulla, non occorrerebbe dire: "Voglio", ma basterebbe che aprisse la mano, che non continuasse ad alimentare la vita. Dico male, don Venanzio ? Filosoficamente siamo a posto? Anche teologicamente? Va bene, ma bisogna conoscere queste verità anche asceticamente. Per discuterle, per scriverle, è abbastanza facile, ma bisogna viverle, bisogna sentirle!

DIO creatore

ESEMPI Dio creatore

VIRTÙ

umiltà

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

DIO centralità

di...

PASTORALE peccatori

PECCATO

ESEMPI peccato

MI12,6 [06-05-1965]

6.Quando nomino una persona, mi vengono in mente i particolari della persona. Ora, io nomino Dio, e Dio dovrebbe venirmi in mente subito sotto qualche aspetto. Ad esempio: se nomino una persona che mi ha fatto dei dispiaceri, senza volerlo, mi viene in mente questa persona per i dispiaceri causatimi e, confusamente, mi viene in mente anche il dispiacere. Se nomino una persona che mi ha fatto del bene, ad esempio un benefattore che un domani viene qui e ti fa delle beneficenze, senza volerlo senti subito, anche senza ricordare i particolari, un qualche cosa che ti fa lieto.

DIO

ESEMPI meditazione

ESEMPI Dio unione con...

PREGHIERA meditazione

DIO creatore

DIO perdono di...

DIO scoperta di...

PREGHIERA

Luciano Bertelli aveva emesso la professione religiosa nel 1961 e, all’epoca, frequentava il 1° anno del corso teologico.

Girolamo Venco era compagno di professione e di corso di Luciano Bertelli e uno dei responsabili delle attività lavorative. Anche per questo don Ottorino accenna alla magnesite, sostanza usata per la fabbricazione dei pannelli delle case prefabbricate: messcolata con altre sostanze produceva una reazione chimica molto difficile da controllare.

MI12,7 [06-05-1965]

7.Ora nominando Dio, la parola Dio dovrebbe riempire l'animo. Le meditazioni che ho fatte su Dio che mi ha creato, Dio che alimenta la mia esistenza... cioè tutte le meditazioni su Dio, dovrebbero portare in me una gioia, anche se non le ho presenti nel momento in cui dico: Dio! Queste meditazioni dovrebbero alimentare la gioia: Dio è Dio. Per entrare in una maggiore comprensione di Dio noi dobbiamo fermarci a meditare sui vari punti: "Ex nihilo", Dio mi ha tratto dal niente, mi ha creato con un'anima immortale; Dio continua ad alimentare la mia vita; Dio mi ha perdonato.
Queste riflessioni non le possiamo fare insieme, ma ognuno di voi le deve fare per conto proprio: allora capirete Dio, allora quando sentirete la parola Dio questa vi dirà qualche cosa che è indescrivibile. Quando si dice a Luciano : "Bertelli, c'è tua mamma dabbasso", la parola "mamma", per lui, ha un suono del tutto particolare. Se poi da tre anni non vede sua mamma, l’annuncio: "C'è tua mamma che ti aspetta", cioè quella parola "mamma", suona come una meolodia. La parola "Dio" deve suonare così per noi, per noi deve essere come un sentire l'infinito, il paradiso. È fatica da scriverle queste cose, non è vero, Venco? È peggio della magnesite. "Dio sta ancora alla base di tutta l'attività della creatura".

PREGHIERA meditazione

DIO creatore

DIO perdono di...

DIO scoperta di...

PREGHIERA

ESEMPI Dio unione con...

Don Lino Dal Moro era, all’epoca, alla vigilia dell’ordinazione sacerdotale, come don Venanzio e don Matteo.

La lezione esatta di San Paolo in Gal 2,20 è: "Vivo autem, jam non ego".

La frase paolina si trova in Atti 17,28, nel corpo del famoso discorso all’Areòpago di Atene, ed è una citazione derivata da un poeta del III secolo prima di Cristo.

Giuseppe Giacobbo frequentava, all’epoca, il 1° anno del corso teologico, come Luciano Bertelli e Girolamo Venco.

MI12,8 [06-05-1965]

8.Dunque, alla base dell'esistenza, alla base della vita, alla base di tutta l'attività di una creatura, di tutte le sue azioni, sia giorni di sole, sia giorni di nebbia, sia azioni buone, sia azioni meno buone, resta sempre Dio, che non si può escluderlo assolutamente. Non si può escludere Dio neanche quando si commette il peccato, perché si costringe il Signore a venirti dietro. Don Lino , è vero o è sbagliato? Lo costringi perché avendoti lasciato libero, Lui che ti alimenta la vita, Lui che ti dà la vita e che continua a darti la vita, lo impegni a commettere un atto quasi contro se stesso. Sei tu, non Lui che va contro se stesso, ma in fondo... È tremendo, ma allo stesso tempo è anche meraviglioso!
“Dio sta alla base di tutta l'attività della creatura”. Il "Vivo ego iam non ego " di San Paolo è qui. Dove ha la sua fonte? Paolo sente di essere unito a Dio che sta al principio, in mezzo, alla fine delle azioni. "...la quale creatura, come non esiste senza Dio, così non può operare se non è intimamente sorretta dal "concursus naturalis Dei". Tutto ciò è affermato luminosamente dalla Rivelazione e dalla stessa umana ragione. San Paolo infatti cita un poeta pagano quando scrive: Dio 'non longe est ab unoquoque nostrum: in ipso enim vivimus, movemur et sumus... ipsius enim et genus sumus'". Se potessimo capire queste cose, mio caro Giacobetto! 'In Ipso vivimus, movemur et sumus'. Non si può affermare in maniera più totalitaria, più profonda, più categorica la nostra dipendenza da Dio.

DIO centralità

di...

PECCATO

DIO bontà

di...

DIO creatore

PREGHIERA unione personale con Dio

GESÙ

unione con...

Nel testo di p. Franzi c’è, alla fine di questa frase, l’annotazione del libro dal quale è tratta l’affermazione: SAN TOMMASO, Summa contra gentes, 3,40.

Imitazione di Cristo, libro 3°, cap 31,11.

A. MANZONI, I Promessi Sposi, cap 8°.

MI12,9 [06-05-1965]

9.Aggiungiamo ancora che la creatura ha naturalmente in Dio il proprio fine: se è creatura ragionevole tende a conoscerlo, ad amarlo, a possederlo".
La vita della creatura... la creatura che vive in Dio non può che avere questo fine: conoscerLo, amarLo, possederLo... Conoscere Dio: "quod aeternum non est, nihil est". Io voglio conoscere Dio, mi interessa conoscere Dio. Ricordate la storia di Perpetua e Agnese : mentre gli altri tentavano il matrimonio clandestino... come ha fatto Agnese a tenere ferma Perpetua? Ha cominciato a ricordare il vecchio innamorato di Perpetua, o qualcosa del genere che interessava. E Perpetua è caduta in pieno nel tranello, perché era qualcosa che le interessava, e intanto gli altri hanno tentato di sorprendere don Abbondio.

DIO amore a DIO

GESÙ

conoscenza

Il card. Pierre De Berulle (1575-1629) fu un teologo francese, che scrisse opere notevoli di ascetica, mistica e teologia, e fu uno degli esponenti di spicco della riforma cattolica in Francia.

Antonio Bottegal frequentava, all’epoca, il 2° anno del corso liceale.

MI12,10 [06-05-1965]

10.Figlioli, Dio dovrebbe interessarci, e tutto quello che riguarda Dio dovrebbe interessarci, e tutte le cose belle che vediamo sopra la terra dovrebbero interessarci in quanto portano un qualche cosa che rispecchia le perfezioni di Dio. Anche tutte le cose non belle della terra ci dovrebbero interessare in quanto portano un qualche cosa che non piace al Signore, e allora dovremmo metterci a vedere se si può allontanare queste cose che non piacciono al Signore.
"La creatura è dunque una 'relatio ad Deum in ordine essendi' e deve diventare una 'relatio ad Deum in ordine operandi' – ha scritto il card. De Berulle – orientando a lui tutta la propria attività". Capite questo latino? Hai capito Antonio? Nell'ordine dell'essere la creatura è in relazione a Dio, perciò deve mettersi, per sua volontà, in relazione a Dio anche nelle azioni: ecco la libertà! "Ma io non sono libero allora!"..."Non sei libero?..."Sì, sei libero di cantare la gloria di Dio!". Dunque, ecco le relazioni fra la Madonna e Dio Creatore. Queste sono le premesse della meditazione.

DIO centralità

di...

CREATO

CONSACRAZIONE perfezione

PENITENZA mortificazione

VOLONTÀ

di DIO

DIO lode a...

Sap 4,12.

MI12,11 [06-05-1965]

11."Tentiamo ora di entrare nell'animo della Madonna per scoprirvi la consapevolezza che Essa aveva del suo rapporto di creatura con Dio. Nell'Immacolata non vi era errore, non vi era annebbiamento di passioni".
In noi può esserci l'errore, possono esserci le passioni che annebbiano, ma nell'Immacolata non c'è l'errore, non c'è l’annebbiamento delle passioni. "La 'fascinatio nugacitatis' (= i bagliori illusori delle bagatelle, delle seduzioni delle cose del mondo) che 'obscurat bona' (queste stupidaggini che oscurano le cose buone) non influiva affatto in Lei. In Lei non vi era ignoranza, che fosse difetto o colpa: solo poteva esserci la 'nescientia' circa le cose che la riguardavano. Orbene, circa i rapporti fondamentali che abbiamo con Dio come creature, l'ignoranza non può che essere colpa o difetto. Non dobbiamo poi dimenticare...". È molto chiaro: in Maria c’era nescienza, ma non ignoranza. Scusatemi se la meditazione è un po' filosofica, ma questa è la base per capire tutto quello che verrà dopo, per capire certe cose nei riguardi della Madonna. "Non dobbiamo poi dimenticare la singolare economia di grazia con cui Dio guidava Maria Santissima e le singolarissime grazie e i privilegi mirabili di cui l'aveva dotata. Dobbiamo dunque affermare che la Santissima Vergine aveva vivissimo e profondissimo il senso dei suoi rapporti di creatura con Dio. Ella sentiva l'assoluto dominio di Dio, la sua infinita Maestà e padronanza sulla propria esistenza. Da questa consapevolezza sgorgava un profondo spirito d'adorazione, una vivissima riconoscenza verso Dio, consapevole che tutto ciò che è bene viene da Lui, un'incondizionata sudditanza a Dio, un orientamento cosciente, voluto, lieto, goduto della vita intera, nel suo essere e nella sua attività, verso Dio". Questo è un vero poema, se lo avete ben capito.

MARIA

DIO rapporto personale

PECCATO passioni

MARIA verginità

di ...

MARIA Immacolata

GRAZIA

EUCARISTIA adorazione

DIO lode a...

DIO riconoscenza a...

Lc 1,49.

MI12,12 [06-05-1965]

12.La Madonna sente di essere creatura, e sente che tutto quello che ha ricevuto l'ha ricevuto da Dio, perché in lei non c'è l'ignoranza, ma capisce che tutto deve essere orientato verso Dio. Se io ho diecimila lire in tasca e so che sono di Dio e che devo consumarle per Iddio, va bene; ma se so che ho un milione in tasca, e che è di Dio e che devo consumarlo per Iddio, e se ho un miliardo in tasca... più possiedo e più sento di essere nelle mani di Dio. Dio ha avuto fiducia di me, mi ha voluto bene e sento che ho un tesoro di Dio in mano.
La Madonna, alta com'è, sublime com’è, ha la consapevolezza di essere una creatura, e che tutto quello che ha è di Dio. Per questo le esce naturale: "Fecit mihi magna qui potens est" . Riconosce di aver ricevuto cose grandi, ma che tutto ha ricevuto da Dio e sente il bisogno di ringraziare e di adorare. "... Da questa consapevolezza sgorgava un profondo spirito d'adorazione...". "Signore, ti adoro. Tu mi hai dato queste cose: sei tu il mio Dio!". Il senso di adorazione!

DIO centralità

di...

MARIA

ESEMPI Dio amore a Dio

DIO amore di...

PREGHIERA rosario

EUCARISTIA adorazione

DOTI UMANE

MI12,13 [06-05-1965]

13.Quando, per esempio, uno di voi si accorge di essere intelligente, anzi più si accorge di essere intelligente e più dovrebbe sentire il bisogno di adorare Dio: "Signore, quanto sei buono!", e sente il bisogno di sentirsi indegno di questa intelligenza, per paura di usarla male, e sente una vivissima riconoscenza verso Dio, una riconoscenza consapevole. Non certo per dire: "Signore, ti ringrazio, perché mi hai fatto intelligente, perché non sono come quel povero stupido che stamattina a scuola ha fatto una brutta figura, o come quel sempliciotto che è un povero tanghero", ma riconoscenza che è consapevolezza che tutto ciò che è bene viene da Lui.
Qui si comincia. Non soltanto ringrazio e adoro, e ringrazio perché so quello che ho ricevuto, ma anche: "... un’incondizionata sudditanza a Dio...". È qui il punto dove l'uomo, invece, non vuole saperne. È questo il punto dolens, il punto della rovina degli uomini. Perché? Tante volte si è accecati, ma pur supponendo di conoscere quello che Dio ci ha dato, di conoscere i doni che Lui ha messo nelle nostre mani, bisogna arrivare a questo: una incondizionata sudditanza a Dio, il quale agisce direttamente o attraverso gli uomini o attraverso le circostanze o attraverso persone che potrebbero anche essere ignoranti... anche la cattiveria degli uomini può essere strumento di Dio.

DIO riconoscenza a...

VOLONTÀ

di DIO

VIRTÙ

umiltà

1ª Cor 10,31.

MI12,14 [06-05-1965]

14.Mi metto incondizionatamente nelle mani di Dio: nelle mani delle circostanze, nelle mani dei miei superiori, incondizionatamente nelle mani di Dio. Che cosa tremenda! Eppure, quanto più una creatura è grande, tanto più si avvicina a Dio e tanto più capisce queste cose! Non è soltanto una necessità filosofica e teologica, ma anche un orientamento perché ti metti in sudditanza di Dio. Tuttavia ci sono anche delle azioni nelle quali sei libero di agire secondo la tua determinazione, cioè senti la tua libertà, il bisogno di maneggiare la tua libertà: tu ti metti completamente nelle mani di Dio, ma il Signore non ti toglie la libertà, e perciò tu devi liberamente agire.
Allora in queste azioni: "... un orientamento cosciente, voluto, lieto, goduto della vita intera, nel suo essere e nella sua attività verso Dio". Coscientemente, volendo cioè con gioia, oriento tutta la mia vita, non parte della vita, verso Dio, tutta la mia vita. E allora ecco San Paolo: "Sia che mangiate, sia che beviate..." , tutto deve essere diretto verso Dio. Voi andate a ricreazione, andate a mangiare, andate a fare pannelli, andate in gita alla domenica, andate a fare un'ora di adorazione, andate a mangiare in refettorio o andate a fare ricreazione o andate a studiare, diciamo Messa: tutto, tutto deve essere orientato verso Dio.

VOLONTÀ

di DIO abbandono alla...

CONSACRAZIONE disponibilità

PREGHIERA carmeli ambulanti

DIO centralità

Don Ottorino fa riferimento all'apparizione che si attribuisce a diversi santi, fra i quali anche San Massimiliano Kolbe: Maria gli presentò due corone, una bianca, simbolo della santità della vita, e una rossa, simbolo del martirio, invitandolo a scegliere. Il santo rispose scegliendole entrambe.

Don Ottorino nomina Mariano Apostoli che, all’epoca, frequentava il 2° anno del corso liceale.

MI12,15 [06-05-1965]

15.Tutta la mia attività, coscientemente, volutamente, lietamente, senza scegliere ciò che è gioioso o ciò che è triste, accogliendo tutto, anche se mi viene data una corona bianca e una rossa, una di spine e una di rose, tutte e due, non importa niente: tutto deve essere volutamente orientato verso Dio.
Ora, ci sarebbe da vedere una cosa che la Madonna ha fatto a questo proposito. "I Santi, i Martiri in particolare, sentono la presenza e il dominio di Dio sulla propria vita in una maniera dominante. Essi si sentono 'conquistati' da questo 'Divino Presente' nell'intimo della loro anima". Ecco, ragazzi, io vorrei che arrivassimo a questo: che vi sentiste conquistati da questo "Divino Presente". I santi, i martiri in particolare, lo erano. Ma anche noi dobbiamo diventare tutti santi. Ti domando, Mariano , se vuoi diventare santo: mi rispondi di sì, e allora ti ricordo che sei vuoi diventare santo devi sentirti conquistato da questo "Divino Presente", Presente con la lettera maiuscola, nell'intimo dell'anima.

PREGHIERA vita interiore

CROCE martirio

DIO presenza di...

CONSACRAZIONE santità

MI12,16 [06-05-1965]

16."Nella maniera più perfetta, più profonda, assai più di quanto possiamo immaginare, tale consapevolezza era la luce del pensiero, della volontà, dell'amore, dell'attività, della vita intera di Maria Santissima".
La Madonna, più di tutte le altre creature, più di tutti i santi, sapeva quello che Dio aveva fatto per Lei, sapeva per quanto una creatura può capire: aveva capito che Dio aveva fatto cose grandi per Lei. Questa consapevolezza in lei non è stata offuscata per niente dal peccato o dall'errore. Quello che Dio ha voluto rivelare alla Madonna è arrivato tutto, non si è fermato a causa del peccato. La Madonna si è messa incondizionatamente, volendo, lietamente e godendo, con tutta la sua attività, con tutte le sue forze a cercare Dio, a conoscerLo, amarLo e servirLo. Questa è la strada regia seguita dalla nostra buona mamma. Questa è la strada che, nonostante le nostre deficienze che dobbiamo cercare di eliminare e di togliere, dobbiamo seguire se vogliamo raggiungerla in Paradiso, cercando di ritornare sulla strada giusta se ci accorgiamo di avere sbagliato. Amen!

MARIA

MARIA Immacolata

PECCATO

MARIA obbedienza di ...

MARIA fede di ...

MARIA la nostra buona mamma

NOVISSIMI paradiso