Il riferimento è all’assistente Giorgio Pieropan, morto il 12.11.1966 in un incidente stradale mentre ritornava a Vicenza dopo aver accompagnato a Roma i primi missionari della Congregazione in partenza per il Guatemala, e alla campagna delle 10.000 corone che don Ottorino aveva lanciato nella Casa dell’Immacolata per chiedere l’intercessione della Madonna sulla Comunità apostolica di Crotone.
Don Ottorino nomina uno dei giovani della Casa dell’Immacolata e don Guido Massignan che ne era il direttore.
MI161,1 [9-04-1967]
MARIA la nostra buona mamma 1 Quando sono sceso a Crotone l’ultima volta, don Marcello e gli altri fratelli, tutti ad una voce, mi hanno detto: “Sono due mesi che le cose vanno così bene... c’è un tale risveglio spirituale e una concordia fra noi, che non sappiamo spiegare. Noi pensiamo che sia stato Giorgio o le diecimila corone che sono state recitate per noi, o meglio Giorgio e le diecimila corone!”. Mi sono consolato perché ho detto: “Il Signore ascolta anche la preghiera dei peccatori”, pensando a me e non a voi. Infatti nella locandina dove si segnano le corone che recitiamo, io ho aggiunto le mie per una settimana soltanto perché avevo paura, vedendo che il grafico saliva, che salisse con le mie corone, sapendo che le dico male, e invece c’è qualcuno che le ha dette bene; per questo ho messo dentro le mie per una settimana soltanto, non ho avuto il coraggio di metterle dentro in seguito perché mi sembrava di offrire della frutta guasta. Fratelli, abbiamo cercato di aiutare Crotone, abbiamo dato una mano a Monterotondo, e adesso è arrivato un S.O.S. da oltremare. Adesso bisogna cominciare la terza fase e penso che non vi dispiaccia che proprio oggi, festa del Buon Pastore, iniziamo una nuova campagna: la terza campagna. Per questa terza campagna le corone bisogna dirle ancora meglio: so che voi le avete dette bene, molto bene, ma queste bisogna dirle ancora meglio perché devono passare l’oceano Atlantico e non cascare dentro nel mare perché allora questi poveri missionari, poverini, non ne avrebbero nessun beneficio. Perciò, in nome di Gesù Buon Pastore, in nome della nostra buona mamma, la Madonna, cominciamo oggi le diecimila corone per i nostri missionari di Zacapa. Sergio, sei d’accordo? Ecco, se è d’accordo Sergio è d’accordo anche don Guido... e continuiamo!AUTOBIOGRAFIA viaggi
CONGREGAZIONE storia
CONSACRAZIONE vita religiosa
MISSIONI
COMUNITÀ
fraternità
PREGHIERA
GRAZIA Corpo Mistico
PECCATO peccatore
VIRTÙ
umiltà
Molti autori contemporanei di canti per la liturgia hanno musicato il Salmo 23.
Cfr. Luca 15,4-7.
L’assistente Vinicio Picco era il responsabile dell’infermeria della Casa dell’Immacolata
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2 Ho detto che oggi è la festa del Buon Pastore. Avete sentito quello che vi è stato letto: pastore... pastore, io sono il Buon Pastore! Lasciate che dica una piccola esperienza personale. Da quando in chiesa si è cominciato a cantare: “Tu sei il Buon Pastore... non manco di nulla... non manco di nulla”, più di una volta venendo in chiesa e mettendomi dinanzi al tabernacolo, guardando il tabernacolo, mi sembrava di sentire uscire una voce dal tabernacolo che mi dicesse: “Io sono il Buon Pastore, io sono il Buon Pastore, e ricordati che se non ti è mai mancato nulla è perché io ti ho condotto a pascolare nei prati, io ti ho condotto, io ti ho sostenuto”. Gesù duemila anni fa ha dichiarato di essere il Buon Pastore, e se noi guardiamo la nostra vita passata e osserviamo dentro di noi, vediamo che veramente Gesù è stato il nostro pastore. Se io dovessi dinanzi ai miei figlioli fare un po’ la confessione della mia vita direi: quante volte questo Buon Pastore mi ha preso in braccio come il pastore del Vangelo, ha preso questa povera pecorella che piangeva nell’oscurità! Avete mai visto un bambino che piange perché si trova nell’oscurità? È perché ha paura. La mamma allora lo prende in braccio, lo stringe e gli dà un bacetto... e tutto finisce. Quante volte il Signore ha fatto così anche con questa povera pecorona... non pecorella! Pecorelle sono i ragazzini che sono qui davanti; io invece sono un caprone, un caprone grosso. Quante volte il Signore ha preso questa pecorella quando bambino andavo a scuola, quando più grandicello mi trovavo in seminario, quando sono iniziate le crisi di prima, seconda, terza, quarta, quinta ginnasio - qualcuno mi fa un sorriso... -, quando mi trovavo tra le burrasche... e allora andavo in chiesa, in seminario, e appoggiavo la testa al tabernacolo, di dietro, e chiedevo: “Signore, lascio tutto? Lascio tutto?”, e il Signore mi prendeva in braccio e mi consolava e mi portava avanti: “Avanti, Ottorino! Ci sono le anime che attendono. Avanti, avanti!”. Quando avevo qualche gamba un po’ rotta mi metteva due o tre stecche e mi fasciava un pochino, come fa il buon samaritano Vinicio quando qualcuno va in infermeria con i calcagni rotti o qualcosa del genere. Quante volte nell’oscurità mi accendeva la luce, mi mandava qualcuno con la luce; quante volte avevo fame e lui mi mandava il pezzo di pane! Quando poi ho iniziato l’Istituto: ah, allora, il Pastore veniva con il camion rimorchio... Eh, sì, qualche volta veniva con il DC 8, prendeva tutti a bordo e portava su tutti, sosteneva tutti!GESÙ
AUTOBIOGRAFIA
EUCARISTIA tabernacolo
PAROLA DI DIO Sacra Scrittura
FAMIGLIA papà
PAROLA DI DIO Vangelo
AUTOBIOGRAFIA famiglia
AUTOBIOGRAFIA seminario
CROCE prove
APOSTOLO salvezza delle anime
DIO bontà
di...
Don Ottorino mima l’acqua che sale dalla gola fino quasi a raggiungere la bocca, e che per intervento della Provvidenza si ferma prima di arrivare all’irreparabile.
Don Ottorino nomina Luigi Tonello che all’epoca frequentava il 1° anno del corso teologico e Giuseppe Giacobbo che frequentava già il 3° anno.
L’assistente Vinicio Picco era sempre vissuto nell’ambiente industriale di Valdagno e aveva poco dimestichezza con le abitudini agricole, e sotto questo aspetto a volte era destinatario delle benevole celie di don Ottorino.
MI161,3 [9-04-1967]
3 Ditemi un po’, figlioli: ci è mancato il pane? Ci è mancato il necessario? Quante volte alle persone che mi domandavano: “Come fa ad andare avanti?”, rispondevo: “Vado a rubare di notte!”. E qualcuno diceva: “Non credo...”. È il Signore che provvede! Però il Signore ci fa venire sempre l’acqua alla gola, ci tiene sempre con il collo dentro l’acqua, poi l’acqua si alza un pochino fino ad arrivare qui, ma mai fino alla bocca, mai. Durante i ventisei anni dell’Istituto, pensate un momentino, mai ci è mancato niente, mai una cambiale è andata in protesto, mai è arrivata l’ora di pagare mille lire e sono mancate le mille lire, mai è giunta l’ora di mangiare un pezzo di pane ed è mancato il pezzo di pane, mai è giunta l’ora in cui c’era bisogno della grazia di Dio ed è mancata la grazia del Signore! Figlioli miei, figlioli miei, possiamo allora ben dire: “Signore, tu sei il Buon Pastore di don Ottorino, tu sei il Buon Pastore di Luigi Tonello, di Giacobbo e dei suoi compagni! Sì, o Signore, tu sei il Buon Pastore di tutti, tu sei il Buon Pastore della Casa dell’Immacolata, sei il Buon Pastore della Congregazione, ci hai condotto veramente ai pascoli ameni!”. Quando si va al pascolo si può condurre la capretta in mezzo al bosco dove ci sono solo arbusti spinosi, ma la si può condurre anche in un campicello di erba medica o di trifoglio. Quando io ero piccolo - forse bisognerebbe spiegare la cosa a Vinicio o a qualche altro cittadino che non se ne intende di queste cose - andavo a raccogliere il trifoglio per i conigli. Voi ci siete mai andati? Era bello trovare il trifoglio alto! Avete mai provato? È bello, e ti verrebbe quasi quasi la voglia di mangiarlo. Invece di andare a raccogliere le erbacce, era un piacere raccogliere il trifoglio... in un attimo, riempivi il sacchetto e facevi in tempo a scappare perché ritornava a casa il proprietario del campo. Figlioli, si può dire che in questi anni il Signore ci ha condotto proprio per pascoli di trifoglio, di trifoglio veramente bello; cioè, in altre parole, nella nostra Casa il Signore ha dato grazie straordinarie. Quante persone vengono da fuori e dicono: “Che cosa avete qui dentro? Che cosa avete?”. Si potrebbe rispondere: “Abbiamo Gesù per pastore, e allora non ci manca niente; abbiamo lui per pastore!”. “Come fate ad essere così ben messi, così grassi spiritualmente, eccetera?”. “Abbiamo Gesù; abbiamo Gesù che ci dà da mangiare; abbiamo lui!”. “Come fate a sorridere?”. “Abbiamo lui che ci fa sorridere: è lui che ci insegna a sorridere!”. Per questo oggi, festa del Buon Pastore, per prima cosa, figlioli, ringraziamo Gesù. Quando fra poco ci incontreremo nella santa comunione, ringraziamo Gesù: “Signore, tu sei il mio Buon Pastore; non mi è mai mancato niente, Signore! Non ti dico: sii sempre il mio Buon Pastore, ma ti prego, Signore, fa’ che io sia sempre la buona pecorella di Gesù, che non sia la pecorella capricciosa...”. Al Signore domandiamo questo: che ci dia la grazia di essere la pecorella buona, non la pecorella che fa i capricci. Domandiamolo, domandiamolo veramente a Gesù!PROVVIDENZA
FAMIGLIA papà
CONGREGAZIONE storia
GESÙ
CONGREGAZIONE Case della Congregazione
AUTOBIOGRAFIA famiglia
CONGREGAZIONE spiritualità
GRAZIA grazie attuali
APOSTOLO testimonianza
APOSTOLO entusiasmo
DIO riconoscenza a...
Il riferimento è senza dubbio a don Luigi Furlato, maestro dei novizi
@ Nelle pareti della chiesa della Casa dell’Immacolata don Ottorino aveva fatto affrescare le figure di alcuni santi a lui particolarmente cari: San Pietro e San Paolo, San Vincenzo diacono, San Gaetano, San Francesco Saverio, San Giovanni Bosco, San Luigi Gonzaga, San Domenico Savio, il Santo Curato d’Ars, San Francesco d’Assisi, e sulle pareti del presbiterio San Matteo, San Marco, San Luca e San
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4 Oggi vorrei dirvi anche un’altra cosa. Non soltanto Gesù ha fatto da Buon Pastore con me, con voi, ma Gesù è stato tanto buono perché ci ha messo vicino altri pastori buoni. Avete mai pensato che cosa sarebbe stato di me e di voi se non avessimo avuto qualche buon sacerdote vicino a noi? Si può dire che vicino al tabernacolo abbiamo visto subito un uomo con la cotta e con la stola: è vero o no? Ripensate a quando eravamo bambini: vicino al tabernacolo abbiamo visto una lampada e poi un uomo, non come don Luigi che sta dormendo, ma un buon parroco di campagna, con un vocione... Vicino al tabernacolo abbiamo visto l’uomo di Dio! Provate ad eseminarvi e vedrete che se vi trovate qui è perché vicino a voi c’è stato qualche buon pastore, qualche buon sacerdote, qualche santo sacerdote! Se io penso a questi santi che sono qui attorno a noi @ Nelle pareti della chiesa della Casa dell’Immacolata don Ottorino aveva fatto affrescare le figure di alcuni santi a lui particolarmente cari: San Pietro e San Paolo, San Vincenzo diacono, San Gaetano, San Francesco Saverio, San Giovanni Bosco, San Luigi Gonzaga, San Domenico Savio, il Santo Curato d’Ars, San Francesco d’Assisi, e sulle pareti del presbiterio San Matteo, San Marco, San Luca e San Giovanni prendiamo, per esempio, il nostro caro San Giovanni Bosco e domandiamo a lui: “Oltre a Gesù Pastore, hai avuto qualche altro?”. Comincerà subito a parlarci dell’uno e dell’altro e alla fine parlerà del Cafasso. Basta dire un nome: il Cafasso! Figlioli, anche questa è una grazia del Signore: avere avuto vicino a noi dei buoni pastori. Quel buon cappellano è stato un dono di Dio, quel santo direttore di coscienza, quel buon padre spirituale, e poi siete venuti nella Casa dell’Immacolata, e allora potete vivere di rendita con i pastori cattivi e mercenari come don Ottorino, ma intanto, prima, avete avuto dei buoni pastori. Ringraziate il Signore, o meglio, ringraziamo il Signore!GESÙ
DIO bontà
di...
APOSTOLO vocazione
FORMAZIONE
SACERDOZIO prete
EUCARISTIA tabernacolo
PASTORALE parroco
FORMAZIONE direzione spirituale
FAMIGLIA papà
‘Pissacan’: forma dialettale per nominare la piantina del tarassaco o dente di leone che in primavera fiorisce con vistosi fiorellini di un giallo acceso.
MI161,5 [9-04-1967]
5 Figlioli, che cosa sarebbe stato di me se il Signore non mi avesse dato un buon cappellano, un buon arciprete? E se entrato in seminario non avessi trovato monsignor Volpato, monsignor Scalco, il professor Bolfe e tanti tanti altri sacerdoti veramente degni della parola pastori? Se non avessi trovato poi da sacerdote don Giovanni Calabria, padre Uccelli e qualche altra anima ancora? Molti ci sono stati vicini, figlioli; ricordatevelo! Gesù è il Buon Pastore, ma si serve degli altri uomini per pascere il suo gregge. E allora io devo ringraziare lui, Gesù, che mi è stato pastore direttamente, e anche indirettamente attraverso gli altri pastori scelti da lui. Perciò, allora, stamattina dobbiamo ringraziare e pregare. C’è un dovere di ringraziamento a Gesù, ma c’è anche un dovere di pregare per i pastori che ci hanno condotto fino a qui. Nelle parrocchie oggi si fa la festa del parroco; qui il parroco non c’è, però, però, anche noi dobbiamo fare qualcosa. L’Azione Cattolica, per esempio, ha organizzato nelle parrocchie in questo giorno una festa per i parroci con un po’ di accademia: gli portano un mazzo di fiori... Voi, per carità, non portate un mazzo di pissacan . Non fate questo, però, dovete pregare! Nella vostra comunione passate in rassegna: forse quel sacerdote che vi ha condotto qui è in mezzo a mille difficoltà e ha bisogno della vostra preghiera in questo momento; forse, figlioli, ha qualche difficoltà nell’apostolato; forse qualcuno può essere in Purgatorio e ha bisogno del vostro suffragio. Ecco, allora, il dovere della riconoscenza: “Grazie, Gesù, che ci sei stato pastore, grazie che mi hai messo vicino dei santi pastori. Signore, benedici coloro che mi hanno aiutato ad arrivare fino a questo punto”.FAMIGLIA papà
AUTOBIOGRAFIA seminario
SACERDOZIO prete
PASTORALE parroco
FORMAZIONE
GESÙ
CREATO
DIO riconoscenza a...
PREGHIERA
PASTORALE parrocchia
EUCARISTIA comunione
CROCE difficoltà
Cfr. Giovanni 10,16.
MI161,6 [9-04-1967]
6 Ci sarebbe ancora un terzo punto, ma non lo voglio sviluppare: il Signore ci è stato pastore, ci ha messo vicino dei pastori e ci ha chiamati ad essere pastori. Che grazia grande, figlioli! Che grazia grande essere chiamati da Dio a collaborare con lui per pascere le pecore! Alla fine del santo Vangelo il nostro caro sacerdote ha detto: “Vi sono altre pecore che non sono di questo ovile...” Figlioli, pensate al mondo intero: quante creature per ignoranza non conoscono e non amano Gesù e oggi non hanno la santa Messa! E allora, figlioli, il Signore Gesù Buon Pastore stamattina uscendo dal tabernacolo ci dice: “Figlioli, ci sono tante altre pecore, ci sono tante altre pecore che io desidero che entrino nell’ovile, e ho chiamato voi in questa Casa perché diventiate pastori e mi aiutiate a salvare quel gregge!”. Allora, nel nostro ringraziamento aggiungiamo un’altra parola: “Sì, Signore, io accetto di essere tuo collaboratore, accetto di essere pastore!”. Però, ricordatevi che Gesù, descrivendo il Buon Pastore, non ci dice che il Buon Pastore andasse via in motocicletta in cerca della pecorella smarrita, non ci dice che andasse in millecento, ma a piedi, a piedi, figlioli, e per sentieri tortuosi e in mezzo a mille difficoltà; e poi non dice che è salito sulle spalle della pecora, ma che ha preso la pecorella sulle sue spalle. Il Buon Pastore dà la vita per le sue pecore! Ecco l’atteggiamento nostro, figlioli: “Sì, Signore, accetto di essere pastore e di camminare anche scalzo, di perdere il mio sangue e di prendere sulle mie spalle la pecorella smarrita, perdonando alla pecora smarrita le offese ricevute!”. Figlioli, in altre parole, questa mattina domandiamo a Gesù la grazia di essere pastori, ma di essere pastori secondo il suo cuore, secondo quello che lui ci ha insegnato con il suo esempio.APOSTOLO missione
APOSTOLO chiamata
FAMIGLIA papà
CONSACRAZIONE
PAROLA DI DIO
MONDO ateismo
GESÙ
EUCARISTIA tabernacolo
CONGREGAZIONE Case della Congregazione
APOSTOLO F.A.
APOSTOLO salvezza delle anime
CROCE difficoltà
EUCARISTIA S.Messa
CROCE sangue
PREGHIERA