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GESÙ E MARIA A DISPOSIZIONE DELLA MISSIONE STABILITA DA DIO

MI26 [23-10-1965]

23 ottobre 1965

Don Ottorino realizzò il pellegrinaggio in Terra Santa dall’11 al 21 ottobre 1965, insieme con don Aldo e con alcuni amici e benefattori della Congregazione, a ricordo del XXV anniversario dell’ordinazione sacerdotale. Il gruppo, organizzato dall’Opera Italiana Pellegrinaggi Paolini e dall’Opera Romana Pellegrinaggi, era composto da sacerdoti e da laici, presieduto da mons. Dino Conti e animato per l’aspetto biblico dal sac. prof. Gianfranco Nolli.

MI26,1 [23-10-1965]

1.Questa è la terra che Gesù ha scelto per iniziare la sua grande missione, e cioè la missione della salvezza dell'umanità.

DIO piano di salvezza

GESÙ

redenzione

MI26,2 [23-10-1965]

2.Io sono arrivato in Terra Santa di sera: era scuro, e con la luce dei fari si poteva vedere molto poco. Ho subito pensato alle volte che Nostro Signore veniva a giocare con i suoi amici, con i suoi compagni, e certamente andava e vedeva come noi. Finalmente mi trovavo in Palestina!

GESÙ

DOTI UMANE

MI26,3 [23-10-1965]

3.Oh, Monte Berico; oh, Monte Berico! Monte Berico per noi vicentini vuol dire tutto, vuol dire la basilica della Madonna, vuol dire il colle. Se un domani ci trovassimo in America Latina e da quindici anni non fossimo più ritornati a Vicenza, sarebbe naturale ricordare: "Ti ricordi quando andavamo a passeggio a Monte Crocetta, quando andavamo di qua e andavamo di là?".

CREATO

MARIA devozione a ...

MI26,4 [23-10-1965]

4.I monti di Palestina avranno cambiato nome e ne avranno assunto un altro, ma sono quelli di Gesù; saranno diventati un pochino più bassi, ma sono quelli dove Gesù andava, dove Gesù camminava, dove la Madonna andava a prendere legna, dove andava a prendere l'acqua. C'è la fontana della Vergine: è l'unica fontana del paese, per cui senz’altro la Madonna vi andava a prendere l'acqua, a meno che un angioletto non venisse giù dal cielo, ogni volta con un rubinetto speciale!

CREATO

GESÙ

“A voi è dato di conoscere i misteri del regno dei cieli” (Mt 13,11): don Ottorino sente l’importanza di manifestare ai suoi figli l’esperienza vissuta durante il suo pellegrinaggio.

MI26,5 [23-10-1965]

5.È meraviglioso pensare che là è vissuto Gesù, che in quei posti è vissuta la Madonna. Alla sera sono andato a letto pensando a queste cose. Poi, di prima mattina, sono andato a celebrare la Messa proprio all'altare dell'Annunciazione. Abbiamo fatto una concelebrazione, nella quale io ho fatto da celebrante principale, mentre don Aldo ha fatto da primo assistente, accompagnato da un altro assistente e da qualche altro sacerdote, e così abbiamo celebrato la Messa. Poi mi sono messo lì a pensare, a pensare.
Questi pensieri, li tireremo fuori un po' alla volta nelle nostre meditazioni, perché: "Vobis datum est nosse mysteria regni".

EUCARISTIA S.Messa

AUTOBIOGRAFIA Terra Santa

PREGHIERA meditazione

“E il verbo si fece carne” (Gv 1,14).

Don Ottorino ama fare deduzioni personali con molta libertà, forse in base alle lezioni ascoltate durante il pellegrinaggio.

MI26,6 [23-10-1965]

6.Il primo pensiero è stato questo: il Signore ha l'abitudine di preparare i suoi uomini, di preparare le sue cose. Pensate da quanti anni prima ha preparato quell'avvenimento grandioso, il più grande avvenimento che è avvenuto sopra la terra: "Et Verbum caro factum est" , l'unione fra la natura divina e la natura umana, due nature e una persona sola, l'anello di congiunzione della nostra salvezza; da quanti anni Dio aveva preparato quell'avvenimento!
Andando poi un po' più in profondità, facciamo le nostre considerazioni. Il Signore ha preparato la Madonna! Pensate a questa bambina che, come tutte le altre bambine, si sarà trovata a Gerusalemme, con suo papà e sua mamma. C'era la piscina Probatica, la grande piscina Probatica - sarà lunga 60-70 metri, larga 58-59 metri, profonda 20 metri - dove mandavano le pecore e il bestiame a bere. La piscina era vicina alla Porta delle Pecore, perché certamente passava di lì il bestiame che doveva servire per i sacrifici nel tempio, molto vicino alla Torre Antonia, alla Fortezza Antonia. E certamente il papà e la mamma della Madonna dovevano essere addetti al bestiame, addetti al servizio del tempio, per cui portavano spesso la Madonna al tempio.

DIO piano di salvezza

GESÙ

incarnazione

MARIA capolavoro di Dio

FAMIGLIA

Zeno Daniele e don Luigi Furlato erano entrati nella Casa dell’Immacolata come vocazione adulte: Zeno da una esperienza lavorativa e don Luigi da un periodo presso i Frati Minori Francescani.

MI26,7 [23-10-1965]

7.La Madonna sarà stata in quei luoghi, avrà preso in mano qualcuna di quelle pecorelle che dovevano essere ammazzate al tempio. Volete che il Signore non abbia preparato intimamente la Madonna, proprio intimamente, la Madonna?
Don Nolli poi ci ha parlato: mi è stato particolarmente gradito il discorso che ha fatto dinanzi alla Grotta dell'Annunciazione, perché ci ha parlato dimostrando che la Madonna sapeva tutto quando è venuto l'angelo. Questo m'ha fatto piacere perché ha confermato un pensiero che io sentivo, che sentivo in me in quella giornata. Entriamo ora un po’ in casa nostra. Da ragazzo, ancora seminarista, io sentivo che il Signore voleva qualche cosa da me. Ricordate quante volte ve l'ho detto. Da chierico poi ero così sfacciato che ai giovani seminaristi, come don Bruno Scremin e don Giovanni Sartori, dicevo: "Parroco io non ci andrò mai; io non so, ma sento che il Signore vuole qualche cosa da me", e ho cominciato a fare il rivoluzionario. Forse non avevo scritto nessun programma; nessuno mi aveva detto che sarebbero venuto Zeno, don Luigi Furlato dai frati ; nessuno mi rivelò i particolari; però avevo una sensazione d'insieme, per cui, quando è capitato, non mi sono meravigliato, anche se mi sono turbato un pochino. Mi sono chiesto che cosa avrei dovuto fare, però non mi sono meravigliato, e non mi meraviglierò di qualcosa di più grande che avverrà, anche se non so i particolari, non conosco i particolari, perché senti dentro di te Dio che sta preparandoti. Quante volte vi ho detto che durante l'estate imparavo vari mestieri; vi ho detto anche le varie circostanze in cui mi sono trovato a vivere.

MARIA addolorata

MARIA capolavoro di Dio

APOSTOLO chiamata

AUTOBIOGRAFIA seminario

CONGREGAZIONE fondatore

DOTI UMANE sensibilità

DIO stile di...

Don Ottorino allude all’amicizia stretta con il vescovo mons. Rodolfi durante i due anni vissuti nel seminarietto, che era alloggiato in locali adiacenti all’episcopio.

MI26,8 [23-10-1965]

8.Per esempio, l'essermi incontrato in seminarietto con mons. Rodolfi non è servito a niente? Se non fossi stato lì, forse il vescovo mi avrebbe detto di no quando gli ho chiesto di lasciare la parrocchia per dedicarmi ai giovani. Certi particolari che tu vedi fanno parte di un'armonia, fanno parte di una partitura che, non esito a dire, è stata fatta dal Signore. Ora, se il Signore ha fatto così con questo povero, meschino uomo di una povera famigliola così, volete che non abbia preparato la Madonna?

APOSTOLO vocazione

MARIA capolavoro di Dio

Il cav. Danilo Barban, amico e benefattore della Congregazione, faceva parte del gruppo dei pellegrini.

MI26,9 [23-10-1965]

9.Dio ha preparato fin dall'antichità i suoi uomini: quando voleva uno per farlo re, lo ha preparato in un certo modo e in una certa forma. Adesso è inutile che facciamo uno studio dell'Antico Testamento, ma basta considerare come il Signore ha preparato i suoi uomini. Per esempio, ha preparato Samuele per poter essere poi sommo sacerdote.
Volete che non abbia preparato la Madonna? E allora pensiamo a Nazaret, perché crediamo che questo è il posto dove il Signore ha preparato Maria. Ci raffiguriamo la Madonna che va a prendere l'acqua, che cammina per queste strade in mezzo a una baraonda. Il quartiere arabo è innominabile, e per rendercene conto bisognerebbe andare là, bisognerebbe che facessimo un salto fin là, magari domani mattina, un saltino insieme di quattro cinque ore d'aereo. Pensate che la strada centrale che va in salita ha nel mezzo un canale di cemento alto, profondo e largo, ove scorrono l'acqua sporca e tutte le porcherie. Quando piove, poi, è un vero torrente che si getta in un avvallamento che c’è in basso. Alla stessa maniera sono tutte le stradette interne: tutte sono in salita, con un canale in mezzo e il marciapiede da una parte. Il canale è la via asinaria perché vi passano gli asini; di qua e di là della strada invece è tutto pieno di mercanzia. Naturalmente, io penso che se uno è da tre giorni che non mangia non va cetamente a prendere qualcosa per mangiare in quei negozi, anche se è da tre giorni che non mangia. Ci sono macellerie con la carne esposta: pezzi di carne, cinque, sei, sette bestie appese, che forse saranno stati vitelli o caproni o qualcosa d'altro: tanta roba! E poi gli uomini vestiti da arabi, con un copricapo bianco in testa. Anche i nostri pellegrini, e anche i preti hanno cominciato a comprare pure loro un turbante bianco; anche il cavalier Barban si è vestito come un arabo, anche lui con il turbante bianco, e gridava alla stessa maniera di quegli uomini. La Madonna certamente è vissuta lì. Al suo tempo non c'erano gli arabi, ma c’erano gli ebrei: un ambiente povero, un ambiente ancora primitivo, come doveva essere duemila anni fa. Se è così adesso, immaginarsi allora!

DIO piano di salvezza

AUTOBIOGRAFIA Terra Santa

DOTI UMANE sensibilità

MI26,10 [23-10-1965]

10.Era un paese piccolo, ma Lei conservava nel suo cuore un grande mistero. Non era senza dubbio il mistero dell'Annunciazione, ma un grande mistero. Lei sentiva, certamente sentiva che Dio voleva qualche cosa da Lei. Lei sentiva, e piano piano c'è stata una rivelazione intima: se era piena di Spirito Santo, volete che lo Spirito Santo non le abbia detto niente? Sarebbe come dire che in stanza mia ci sia Vinicio : vi rimane quindici, venti giorni, un mese, due mesi, tre mesi e non parla mai dei suoi affari, della sua officina e dei prefabbricati; non mi comunica niente restando in stanza mia. Ma è impossibile che lo Spirito Santo abiti in Lei, piena di grazia, piena di Spirito Santo, e lo Spirito non le dica mai niente!
Immagino che non saranno tutti come il defunto papà di don Aldo. La defunta mamma di don Aldo diceva: "Veniva a trovarmi, si sedeva, non diceva neppure una parola; dopo un'ora o un'ora e mezza andava via". Era la mamma di don Aldo che diceva così: "Era così. Veniva a trovarmi, ogni tanto veniva a trovarmi, si sedeva là e stava là, e alla fine diceva: 'Adesso vado, adesso vado!'. Ah, lui non parlava, ed era contento così". Lo Spirito Santo non avrà agito alla stessa maniera. Penso che lo Spirito Santo, abitando con la Madonna, qualche cosa le avrà detto senz’altro. Questo ve lo dico anche per una piccola esperienza personale. Se voi guardate nell'intimo vostro, vi abituate un po’ a pregare di più, ad ascoltare un po’ lo Spirito Santo, vedrete che nell'intimo vostro qualche cosa il Signore vi dice. Se tu prendi il maestro dei novizi e lo convinci ad andare dentro di sé, in profondità, e gli chiedi: "Che cosa provavi quando avevi 15-16-17-18-20 anni ?". Vedrai che in fondo in fondo tu sentirai che il Signore ti raccontava qualche cosa. Dico male o dico bugie? Se interroghiamo Zeno, per esempio... sì, sì, sì, era contento di essere presidente, era contento di essere ragioniere, era contento, però sentiva un qualche cosa dentro di sè. Dove? Cosa? Non saprebbe spiegarlo, ma lo sentiva. È così, se sappiamo guardare dentro di voi, e vedremo che era così.

MARIA capolavoro di Dio

DOTI UMANE sensibilità

DIO Spirito Santo

FAMIGLIA coppia

Nel testo registrato don Ottorino dice “Gerusalemme”, evidentemente è un errore perché sta parlando di Nazarteh e della sua situazione sotto l’aspetto religioso.

MI26,11 [23-10-1965]

11.La Madonna certamente aveva lo Spirito Santo, era piena di Spirito Santo, e aveva il suo sposo, il suo fidanzato nell'intimo. Possiamo immaginare che cosa avrà detto il Signore a questa ragazza di 12-13-14-15 anni, mentre camminava in mezzo a quella baraonda di Nazaret.
Il suo "fiat" è stato l'ultima battuta quando tutto era pronto: infatti era piena di Spirito Santo. Lei continuava a dire di sì al Signore anche quando camminava; continuava a dire di sì al Signore perché tutta la sua giornata, tutta la sua vita prima dell'Annunciazione è stata un dire "sì" al Signore. La Madonna ha sempre detto di sì, non ha mai detto no al Signore: "Ecco, Signore, ecco, Signore, non capisco, ma fa’ di me quel che vuoi, fa’ di me quel che vuoi, Signore...". Questo è l'atteggiamento, figlioli, che dovremmo avere anche noi. E voi in modo particolare che state preparandovi per la vita apostolica. Se, invece, guardiamo la realtà in forma umana è da spaventarsi, perché anche in Palestina ho visto il caos. A Nazaret, per esempio, ci sono pochissimi cristiani, mentre ci sono 25-30 sedi del partito di orientamento comunista. Alla sera hanno una specie di barca con una bandiera in cima e tante lampadine rosse, otto o dieci lampadine, e anche di più, e la mettono sopra le case, per cui vedere la sera, in giro per Nazaret, 20-30 di queste strane segnalazioni rosse che dominano, fa una certa impressione. Non sapevo che cosa indicassero. Ma c'era un ragazzo di 17-18 anni che parlava bene il francese, perché era stato a scuola dai Fratelli delle Scuole Cristiane, e abbiamo parlato insieme, conversato in compagnia, e in qualche modo ci siamo capiti, tanto che mi sono fatto insegnare la parola grazie in ebraico: tabarabà. Mi ha detto allora che quelle segnalazioni indicavano le sedi dei comunisti e io ho manifestato la mia sorpresa nel vedere tale presenza dei comunisti. Se poi consideriamo l’altra parte di Nazaret , la parte araba, fra 70 mila abitanti, 14 mila sono cristiani, e di questi 14 mila cristiani, circa 7 mila sono scismatici e 7 mila cattolici. Fa impressione trovare nel paese di Gesù una situazione così!

MARIA capolavoro di Dio

DIO Spirito Santo

MARIA obbedienza di ...

APOSTOLO

CONSACRAZIONE disponibilità

“Sulla tua parola getterò le reti” (Lc 5,5). L’esatto testo latino è il seguente: “In verbo autem tuo laxabo rete”.

A quel tempo, nel 1965, la città di Gerusalemme era suddivisa in zone, alcune sotto il dominio delle Stato ebraico e altre sotto la giurisdizione della Giordania.

MI26,12 [23-10-1965]

12.È inutile che scendiamo ora nei particolari, perché li tireremo fuori in altra sede, ma pensate un po’ se, guardando la realtà con occhio umano, non c’è da spaventarsi nel vedere il mondo com'è. Verrebbe da dire: che cosa posso fare io in un mondo così cattivo, in un mondo così disordinato, in un mondo così, dove c'è una baraonda di questo genere? Però, figlioli, ricordatevi: "In nomine tuo laxabo rete" . Nel nome del Signore partiremo dalla Casa dell'Immacolata, nel nome del Signore! Dodici poveri pescatori, in mezzo a quell'ambiente, hanno ricevuto il comando: "Andate e conquistate il mondo". Se il Signore ha fatto così ieri, farà così anche oggi!
Voi, fin dalla Casa dell'Immacolata, dovete mettervi a disposizione, a completa disposizione del Signore. Dovete dire: "Signore, io non so che cosa vorrai domani da me, non so dove mi porterai, ma so che sono nelle tue mani, so che vuoi qualche cosa da me, so che tu vuoi qualche cosa da me, e domani tu mi dirai che cosa devo fare. Intanto adesso, Signore, io voglio mettermi a tua disposizione". Figlioli, camminando poi per Gerusalemme, mi sono convinto che non è la scienza umana che converte: no, con essa non si fa niente, non si fa niente. È necessaria anche quella, specialmente lo studio della teologia, lo studio delle lingue per farsi capire, ma che salvano il mondo sono gli uomini di Dio; sono gli uomini di Dio che salvano il mondo. Scusatemi se tiro fuori un particolare, e lasciate che faccia un pochino il pazzo, il matto. Il gruppo era composto da 77 persone ed era animato dal prof. Nolli, il quale parlava benissimo e diceva cose bellissime. Ma su 77 persone, restavamo 10-12 a sentirlo e gli altri chiacchieravano, e c'erano professori, c'erano teologi. Si presentava vestito in borghese, con una maglietta con le maniche; sapeva molte cose, cose meravigliose, ma poi non aveva altro, non aveva altro. È arrivato in clergyman, poi si è vestito in cenere e aveva il colletto, poi se l'è levato ed è partito così, in forma un pochino laica. Faceva proprio impressione, tanto è vero che una persona è venuta a lamentarsi: "È un prete? È il modo di parlare da prete?". C’erano cose bellissime, e vi assicuro che erano veramente belle, tanto è vero che nella zona B ho sentito il bisogno di intervenire, anche perché avevo fatto amicizia con il presidente nazionale della FACI che era insieme con gli altri i quali si lamentavano continuamente della faccenda: "Per piacere, dica una parola per fargli dire qualcosa in modo che almeno alla fine abbiamo sentito una parola da prete".

APOSTOLO chiamata

DIO piano di salvezza

CONGREGAZIONE Case della Congregazione

CONSACRAZIONE disponibilità

AUTOBIOGRAFIA

APOSTOLO uomo di Dio

A questo punto, quasi a sottolineare l’importanza dell’affermazione, nella registrazione si sente un colpo forte e deciso sul tavolo.

MI26,13 [23-10-1965]

13.E ad Emmaus siamo riusciti che dicesse una parola da prete: "Oh, adesso sì è una parola da prete", diceva la gente, "Adesso è una parola da prete". Mi diedi da fare perché si salvasse un po' la situazione e si potesse sentire almeno una parola da prete.
Lasciate che parli un po’ da pazzo. Una sera ho recitato la corona con tutti dicendola adagio come facciamo noi, come fate voi, come la diciamo qui in casa. Le persone hanno commentato: "Non abbiamo mai visto dire la corona così bene". Vi assicuro che non era niente di straordinario: abbiamo recitato insieme la corona del rosario come si deve dire, come si dovrebbe dire. Amici, non è possibile salvare le anime, anche le più colte, - con questo, ricordatevi, non mi oppongo alla cultura, anzi, anzi! - se voi non avete l'unione con Dio; non fate niente, non fate niente! Per esempio, esaminiamo la situazione di Gerusalemme. Don Luigi, va’ a prendere il libro e portalo qua. Perché vi rendiate conto, solo a Gerusalemme c’è una tale quantità di vescovi e di preti che non ne avete neppure l’idea. Che cosa manca? Mancano quattro cinque santi; sette otto santi rivoluzionano ogni cosa. Il mondo ha bisogno specialmente di gente che sa presentare Dio, che se l'intende con Dio e lo sa offrire. Naturalmente, come ho detto più di una volta, devono essere apostoli di duemila anni fa, ma anche del 2000!

AUTOBIOGRAFIA

PREGHIERA rosario

APOSTOLO vita interiore

DOTI UMANE cultura

CHIESA Vescovo

CONSACRAZIONE santo

APOSTOLO apostoli del Duemila

MI26,14 [23-10-1965]

14.Non fraintendetemi, perché è necessario inserirsi nel mondo di oggi. Ma il mondo non vi fa una questione sulla cultura; non è la questione teologica di cui ha bisogno la gente d'oggi, e neppure delle finezze. Gli uomini hanno bisogno di uno che li capisca. Io ho avvicinato persone delle più diverse categorie, ho avvicinato anche messicani perché c'era un po' di tutto insieme con noi, e vivendo dieci giorni insieme, continuamente insieme, c’è l’occasione di parlare una sera con uno e una sera con un altro: ho visto che tutti hanno bisogno di Dio, ma proprio di Dio, di Dio, e sentono il bisogno che tu insegni loro a pregare, a mettersi in contatto con il Signore, ad aprirsi con il Signore. È importante far loro capire, per esempio, chi è Cristo, che cosa vuol dire Calvario, che cosa vuol dire passione, che cosa vuol dire accettare le croci dalle mani del Signore, cosa vuol dire vivere la vita cristiana. Di questo hanno bisogno gli uomini d'oggi! Il mondo, scusate, non è povero di preti, ma ha pochi preti santi, ha pochi preti santi; ha troppi funzionari, figlioli, troppi funzionari! Scusatemi se dico questo.
E allora se si fa da funzionari c'è l'amor proprio, c'è la parte umana, e allora c'è tutto un insieme di cose che adesso vi scandalizzerebbero se ve le tiro fuori, perché, quando si ha una certa età, si sanno tante cose, e quando si parla verrebbe la voglia di tirare fuori tutto il resto, ma non è conveniente farlo. Per questo vi prego di fidarvi un po’; fidatevi di chi ha una certa esperienza e vi dice che la parte umana entra un po' dappertutto. E allora, più che condannare gli altri, cerchiamo di fare noi quello che il Signore domanda noi. Se non finiamo oggi questo argomento, finiremo domani, e se non finiremo domani, finiremo posdomani.

MONDO

DOTI UMANE cultura

SOCIETÀ

DIO

PREGHIERA incontro cosciente e personale con Dio

GESÙ

redenzione

SACERDOZIO

CONSACRAZIONE autenticità

VIZI

COMUNITÀ

critica

A questo punto, evidentemente, don Ottorino si serve del libro guida o degli appunti stesi durante il pellegrinaggio.

Il richiamo è a Lorenzo Centomo, allievo del corso liceale.

L’annotazione di cui parla don Ottorino l’aveva fatta sulla facciata posteriore di una cartolina della compagnia aerea El Al, e si trova riportata integralmente in Diari e testamenti, pagg. 350-351.

MI26,15 [23-10-1965]

15.Solo a Gerusalemme, per esempio, abbiamo questa situazione:
- Cattolici: abbiamo il delegato apostolico che è un vescovo. - Latini: patriarca e due vescovi. - Greci cattolici: arcivescovo che ha 300 fedeli con alcuni preti. - Armeni: un vicario generale con un mucchio di preti. - Maroniti: vicario generale che porta croce e anello, con un mucchio di preti. - Siri cattolici: vicario generale e un mucchio di preti. - Copti cattolici: idem; un vicario generale e un mucchio di preti. Questa è la parte cattolica con 7000 anime, e dopo: - Scismatici Greci Ortodossi: patriarca con 20 vescovi. - Armeni scismatici: patriarca e 15 vescovi. - Copti: patriarca e qualche vescovo. - Abissini: hanno il patriarca e qualche vescovo. - Siriani: 2 o 3 vescovi. - Protestanti di tutte le generazioni: Luterani e giù, giù, giù, con grandi palazzi e grandi scuole e varie opere grandiose. - A parte poi ci sono le suore. Figlioli, non è che manchino gli uomini. Siete convinti? Non mancano gli uomini, ma manca la qualità degli uomini, anche se in mezzo ai protestanti, per esempio, c’è un pastore, come ci diceva il prof. Nolli, che insegna archeologia e che ha fatto studi grandiosi. La scienza che non è vita non converte le anime, assolutamente, non converte le anime. Ci vogliono solo degli uomini che siano come gli attivisti comunisti; che abbiano lo spirito missionario come i comunisti hanno lo spirito attivista, lo spirito missionario e sono consci della loro missione, così anche gli uomini di Dio devono essere consci della loro missione, essere inseriti nel Cristo e sapere che quando vedono un'anima devono essere come un lupo quando è tre giorni che non mangia e vede un agnello. Ricordatevi che questo è importante; lo pensavo specialmente andando verso la Terra Santa. Andando infatti con l'aereo in Terra Santa, mi sono annotato anche questo, perché sentivo questa forte preoccupazione: come suscitare nei nostri giovani lo spirito di conquista, un profondo spirito di conquista. Noi diciamo continuamente: "Bisogna salvare anime, bisogna salvare anime", e allora io pensavo a questo. A queste mie affermazioni voi potete pensare quel che volete, qui siamo in famiglia, in regime democratico, e lo Spirito Santo spira dove vuole e per tutti. Ero in aereo, e mi sono segnato appositamente l’ispirazione che mi è venuta. L'ideale sarebbe questo: perché non potremmo fissare nella nostra Famiglia religiosa (Lorenzo , non occorre annotarlo perché l'ho scritto e dopo lo troviamo ), per tener vivo questo spirito missionario, l’impegno di fare ogni giorno al minimo tre sacrifici per la conversione delle anime, in modo da offrire qualche cosa, cioè l’offerta di tre fioretti un po’ grossetti, ogni giorno? Il segreto è cercare il modo di tenere viva l'offerta per la salvezza delle anime, in modo che i nostri Religiosi alla sera siano spinti a chiedersi: "Oggi ho fatto i tre sacrifici? Se non li ho fatti, allora li faccio adesso". Per questo si potrebbe fissare tre sacrifici: per esempio, baciare la terra tre volte. Si potrebbe porre tre sacrifici fissi, e se non ne ho fatti di personali bisogna fare quelli. La finalità è offrire qualcosa per le anime.

CHIESA

APOSTOLO uomo di Dio

DOTI UMANE cultura

GESÙ

GRAZIA Corpo Mistico

AUTOBIOGRAFIA Terra Santa

DIO Spirito Santo

CONGREGAZIONE carisma

PENITENZA sacrificio

Il riferimento è a Vittorio Venturin, che all’epoca frequentava il corso teologico.

MI26,16 [23-10-1965]

16.Se allora giunge qualche croce improvvisa, dovremmo dire: "Ho tre sacrifici da fare; offro questo per le anime". Così ad un dato momento entra in noi questo spirito di offerta, entra la sete delle anime.
Non so se avete capito il pensiero. Adesso io ho buttato l'idea, che poi discuteremo insieme perché non è una cosa da improvvisare. Io l’ho annotata mentre stavo andando in Terra Santa, e poi là ci ho pensato ancora. Quello che è importante è che riusciamo a coltivare dentro di noi lo spirito missionario, che non è soltanto un vago e generico desiderio. Se io ogni giorno do qualche cosa per le anime, ad un dato momento vedo solo anime, mi vengono in mente anime, perché sono già impegnato anche psicologicamente, oltre che spiritualmente, per salvare anime. Non so se è giusto: che cosa ne pensi, Vittorio ? Questo potrebbe essere un segreto per tenere viva nella Congregazione la spinta missionaria, cioè la sete delle anime, ma una sete di anime concretizzata nel sacrificio per le anime. Ora il tempo sta per passare, e mi dispiace perché non sono entrato nella riflessione che volevo presentare questa mattina. Quanto tempo mi lasciate ancora? I ragazzi hanno scuola alle 8,10. La lezione esegetica sulla Madonna che ha ricevuto l’annuncio dell’angelo possiamo farla stasera con i più grandi. Io allora vi leggerò quanto ho annotato e discuteremo insieme un po’, dato che allora siamo in altra sede e non in sede di meditazione. Vorrei almeno che restasse questo come sintesi della meditazione di quest'oggi: la Madonna è stata preparata da Dio per essere la mamma di Gesù. E il pensiero finale, allora, sia questo: Gesù a 12-13-14-15 anni sapeva, Lui ancor meglio di Maria, quale era la sua missione. Gesù conosceva chiaramente tutta la sua missione. Mettetevi, allora, nello spirito di Gesù.

CROCE

CONGREGAZIONE

MARIA

FORMAZIONE

MARIA maternità

divina

GESÙ

salvatore

Nel testo registrato don Ottorino dice: “Natanaele e Zaccheo”, forse confondendosi perché Zaccheo abitava a Gerico in Giudea, e non nei pressi di Nazareth in Galilea dove Gesù trascorse la sua giovinezza.

Don Ottorino interpreta a modo suo l’incontro di Gesù con Natanaele (Gv 1,45-51), con immaginazione e libertà, e adattandolo ai giovani presenti alla meditazione.

MI26,17 [23-10-1965]

17.Di sera ho girato un po’ per Nazaret, ho puntato sul monte, sono stato a pensare, e mi sono detto: chissà quante volte il Signore si sarà seduto in questo luogo e avrà cominciato a pensare che doveva salvare il mondo, scegliere alcuni discepoli, istruirli, e poi morire per la salvezza dell'uomo”. Avete mai riflettuto su questo? Gesù lavorava durante il giorno, sudava, faceva fatica, ma qualche volta si sarà messo anche Lui a pensare. Pensiamo anche noi, qualche volta sola, però! Ruggero dice: "Adesso faccio o non faccio?". Dio invece, vedeva avanti, vedeva avanti, vedeva tutto. Qualche volta si sarà messo a pensare un po’, e a dire: "Padre misericordia!". Figlioli, è la natura umana, la natura umana! Dinanzi a questo pensiero, a queste lotte, a queste sconfitte, - anche perché qualcuna sarà stata una sconfitta, umanamente parlando - a queste croci che lo aspettavano: che cosa avrà detto la natura umana? Quante volte Lui avrà detto di sì al Padre finché aveva 13-14-15- anni! Noi pensiamo che Gesù ha detto di sì al Padre nell'Orto degli Ulivi: "Sia fatta la tua volontà", sopra la croce; ma fin che era giovane, quante volte ha detto di sì? Voi, quante volte dite di sì al Signore? Ogni tentazione che viene, dite di sì al Signore. Viene la tentazione: "Va via, va via: Sì, Signore!". È tutto un continuo sì il vostro, la vostra vita da giovani, con le tentazioni, con le difficoltà che avete, è un continuo dire di sì al Signore. Ma anche quella di Gesù è stata un continuo sì al Signore, al Padre. A 13-14-15 anni, quando si trovava solo, alla sera sarà andato a sedersi su per il monte qualche volta, come tutti i ragazzi perché era un ragazzo anche Lui, e avrà pensato un po’ e il suo pensiero dominante, non poteva che essere quello della sua missione. Qualche volta, per esempio, avrà guardato verso Cana, che non era tanto lontana perché Cana era lì vicino, a qualche chilometro. Qualche volta si sarà trovato con Natanaele , il quale ha avuto una tentazione diversa: si trovava sotto il fico quella volta, ha visto passare una ragazza, si è innamorato di questa ragazza, ha avuto una tentazione tremenda, ma alla fine l'ha vinta.

AUTOBIOGRAFIA Terra Santa

GESÙ

uomo

DIO sapienza di..

DIO Padre

CROCE

DOTI UMANE sensibilità

VOLONTÀ

di DIO

L’allusione evidentemente è all’apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo, che probabilmente proveniva dalla città di Betsaida sul lago di Tiberiade.

Don Ottorino usava spesso, parlando ai giovani, questo modo di dire: “Mi fermo, Signore?”, cioè: “Non vado più avanti nella mia risposta alla vocazione”.

MI26,18 [23-10-1965]

18.E il Signore gli dice: "Ti ho visto quando eri sotto il fico...". "Oh, Signore, mio Dio, mio Dio, ho capito, ho capito tutto! Sì, sì, sono d'accordo, tu sei Dio". Gesù aveva visto la tentazione che aveva avuto, e allora aveva concluso: "Io sì che so, che quando eri sotto il fico c'era qualcosa d'altro!".
Ecco come dobbiamo avvicinarci a questi episodi in una maniera umana. Il Signore Gesù certamente vedeva forse Natanaele, avrà previsto il passaggio: "Vedrai, verrà giorno...". Vedeva forse Giovannino , forse anche qualche altro futuro apostolo, magari facendo una passeggiata al lago con la mamma o con i parenti; avrà visto forse San Pietro e avrà detto: "Verrà giorno che tu morirai così, che tu sarai Papa..."; forse sarà andato apposta per vederlo da lontano, senza dirgli niente, osservandolo a pescare... e dopo parecchi anni è successo quello che è successo. Ad ogni modo Gesù ha detto sempre di sì, ha detto di sì. Ora ci mettiamo anche noi in questo atteggiamento di dire sempre di sì, e piano piano arriveremo al Calvario, se il Signore ci aiuta, un po' alla volta. Ma diciamo sempre di sì! Quando viene una tentazione non dobbiamo dire di sì alla tentazione, ma dobbiamo dire di sì al Signore. Quando viene un momento di superbia e l’impulso di dire: "Sisto, Domine; sisto, Domine!" , bisogna dire: "Sì, Signore, sì, Signore", convinti che il Signore ci ha chiamati qui per una missione. Ascoltate il Signore e vedrete che il Signore vi farà capire qualche cosa nell'intimo dell'anima vostra. In questo periodo di preparazione dite di sì al Signore, di sì, sempre, al Signore e vedrete: più direte di sì, più il Signore vi preparerà e più sarete pronti domani per essere quegli uomini di Dio che il mondo attende.

DIO

GESÙ

CHIESA Papa

VIZI superbia