Tutto il diario del pellegrinaggio in Terra Santa è pubblicato integralmente in Diari e testamenti, pagg. 233-351.
MI27,1 [23-10-1965]
1. Io penso che sia conveniente che leggiamo un paio di paginette del diario che ho steso in Terra Santa. Cito un po' di diario, ma solamente alcune pagine. Pensavo di finirlo, ma non sono riuscito perché non mi lasciavano il tempo materiale. Infatti fra il breviario, la meditazione, la recita delle tre corone del rosario, la preghiera sui luoghi che visitavamo, l’invito a partire perché abbiamo visto tante località, e i luoghi da visitare erano molti e i giorni erano quelli che erano, non ho avuto molto tempo a disposizione. Io ho scritto: Pellegrinaggio in Terra Santa. Intenzione particolare: per ottenere da Dio di poter condurre la Congregazione solo dove vuole Lui, e che tutti i suoi membri possano essere sincronizzati il massimo possibile per una creatura umana con la volontà di Dio. Va bene così? Ho messo le intenzioni che ora vi ho letto: andiamo in Terra Santa perché possiamo sincronizzarci con la volontà del Signore. Che cosa si può domandare al Signore in Terra Santa? Fare come Gesù, come Maria, come San Giuseppe, i quali hanno fatto la volontà del Signore. Ora anche noi siamo dei piccoli messia, in un certo modo mandati, inviati, per fare la volontà del Signore, in questo momento storico. Partenza da Roma ore 13,30. Arrivo a Lidda ore 17,30 circa. Oh, naturalmente, le 17,30 circa perché dopo abbiamo cambiato l'orario e allora sono diventate le 17,30. Un po' di sosta per le pratiche doganali, e poi in pullman a Nazaret. (Oscuro, non si vede niente). Cena... a letto.AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
PREGHIERA pratiche di pietà
CONGREGAZIONE carisma
VOLONTÀ
di DIO
GESÙ
MI27,2 [23-10-1965]
2.12.10.65. Al mattino prima entrata nella Grotta dell'Annunciazione. Sensazione tremenda del grande mistero avvenuto. Si sente quasi la presenza sensibile della Vergine e dell'Angelo. Si sente la forza dell' "Incarnatus est" e del "Ecce ancilla Domini". Si sente un bisogno irresistibile di mettersi a completa disposizione di Dio. Ho la grazia celebrare per primo di tutti all'altare dell'Annunciazione. Si fanno due concelebrazioni: una alle 7 e una alle 7,45. Io sono celebrante della prima: don Aldo è diacono, don Francesco suddiacono (insomma i due assistenti). Dopo colazione, visita alla grandiosa basilica che sta sorgendo e visita ufficiale alla grotta e alla fontana di Maria. Don Nolli, professore di Sacra Scrittura, ci tiene una lezione proprio dentro la grotta. E allora, adesso, vi dico della lezione che ci ha tenuto. Vi dispiace? A Nazaret c'è un'unica fontana, ed è la fontana dove per forza andava la Madonna perché non ci sono altre fontane. Adesso c'è l'acqua che viene fuori dall'altra parte per bere... Dio (ve la leggo come l'ho scritta io, e dopo eventualemte, discutiamo), Dio ha l'abitudine di preparare i suoi uomini. Non poteva non preparare Maria. Io ho messo un po' in riassunto; tutto quello che ho messo qui non ha né capo né coda. Dunque...MARIA
MARIA maternità
divina
EUCARISTIA S.Messa
DIO piano di salvezza
Don Ottorino nomina o don Mario Baron Toaldo, che già era sacerdote da due anni, o Mario Sgarbossa, che era entrato da pochi mesi nella Casa dell’Immacolata come vocazione adulta.
MI27,3 [23-10-1965]
3.Immacolata, piena di grazia, cioè gradita a Dio sotto tutti i punti di vista. Maria necessariamente conosceva la sua grande missione e l'attendeva. San Luca non ha alcun timore di essere frainteso nel parlare chiaramente. Era cosa comune a quei tempi che gli dei venissero sopra la terra, facendosi spesso precedere da qualche ambasciatore, e si incontrassero con gli uomini per avere relazioni sessuali, considerate come il massimo godimento. Così era la mitologia: tante volte gli dei venivano giù in terra, avevano relazioni sessuali e allora nascevano i semidei... Era una cosa comune. Ora ci si domanda come mai San Luca, che conosce queste tradizioni mitologiche, racconti il fatto così chiaramente e non abbia paura di venire frainteso, cioè che il concepimento di Gesù venga considerato come una delle tante incarnazioni che correvano sulla bocca a quel tempo. Bisognava che fosse ben sicuro di non essere frainteso nel raccontare le cose. Ora San Luca, sebbene conoscesse tutte queste leggende, credute però nel mondo pagano, non ha alcun timore di parlare chiaramente. Segno che conosceva bene come stavano le cose, data l'amicizia con Maria, e le propose con chiarezza tale da non essere possibile fraintenderlo. San Luca fa capire chiaramente che Maria conosceva il grande mistero che doveva verificarsi. Luca cerca di mostrare questo, sai, Mario ; San Luca ha fatto capire chiaramente che la Madonna, quando è venuto l'angelo, sapeva che doveva essere la mamma del Cristo, cioè sapeva già che Dio l'aveva riempita di Spirito Santo. Lei era piena di Spirito Santo, e perciò è impossibile che la Madonna non sapesse. Nella meditazione di questa mattina ho accennato un po’ a questo aspetto: si sente quando Dio chiama a qualche missione. Vi ricordate che stamattina vi ho detto che io dicevo, e lo potete domandare a don Giovanni Sartori e a don Scremin, che io parroco non ci sarei mai stato; non sapevo che cosa, ma avevo la percezione che Dio voleva qualcosa da me. Quando Dio sta preparando una persona per una missione, si ha quasi la stessa sensazione che ha un cieco quando qualcuno si avvicina. Avete mai provato a chiudere gli occhi e sentire le persone quasi vicine? Ecco, non sapete chi sia la persona, ma la senti vicina. Mettete una mano vicino ad un ferro da stiro e sentite quasi il caldo: non lo vedete, ma sentite il caldo. Questa cosa Dio la fa sentire. Ora se la fa sentire in una terra piena di sterpi come siamo noi, potete immaginare se non l’ha fatta sentire con la Madonna che è piena di grazia e immacolata, con colei cioè che ha avuto la più grande missione che una creatura possa avere sopra la terra!MARIA
PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
incarnazione
DIO
ESEMPI
DIO stile di...
Cfr. Efes 3,9 e Rom 16,25-26.
MI27,4 [23-10-1965]
4.Ora, dice il prof. Nolli, la Madonna certamente conosceva; soltanto non sapeva il momento. Non avrà saputo qualche particolare, ma sapeva che doveva avvenire questo grande avvenimento. Attenti all'atteggiamento della Madonna! Ecco il fatto. Appare l'Angelo: "Esulta, o piena di grazia, il Signore è con te". A queste parole Maria si turbò e andava pensando tra sé che cosa potesse significare quel saluto. Chi è costui che appare? Che vuol dire questo saluto: "Esulta, piena di grazia?". Lei sapeva il grande mistero che l'attendeva, ma non capiva a che cosa potesse alludere quel personaggio con quelle parole. Ella sapeva infatti, come dice San Paolo, che il suo segreto era nascosto "a saeculis" in Dio. Neanche gli angeli lo sapevano, e San Paolo parla del "grande segreto nascosto nei secoli in Dio" ; neanche gli angeli lo sapevano! E allora Maria dice: "Come mai queste cose?". Ma l'Angelo le disse: "Non temere, Maria... e il suo Regno non avrà mai fine". Tutte queste parole dicono tanto, ma dicono niente: dicono che Gesù sarebbe stato grande, ma non Dio. L'angelo non aveva ancora fatto capire di conoscere il mistero.PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
MI27,5 [23-10-1965]
5.Il prof. Nolli dice questo: sono parole dell'Antico Testamento quelle che la Madonna ha sentito: "Avrai un figlio, avrà nome Gesù, sarà grande..."; ma non dice che sarebbe Dio. Avete capito? Perciò è un parlare un po' all'Antico Testamento, è una rivelazione che Lei sarà mamma. Ma se l'angelo si fosse fermato qui la Madonna gli avrebbe detto: "Senti, caro, torna da dove sei venuto, che io...". Perché? Per il semplice motivo che Lei non aveva ancora la rivelazione che sarebbe stata la Madre di Dio.PAROLA DI DIO Sacra Scrittura
MI27,6 [23-10-1965]
6.Non era ancora la rivelazione chiara che quel personaggio sapeva tutto il resto, e perciò insiste domandando le credenziali. Insiste perciò Maria: "Come avverrà questo se io non ho alcuna intenzione di conoscere uomo"? (verbo al presente continuato). "Come potrà accadere questa cosa se io non ho intenzione di conoscere uomo? Tu mi dici che avrò un figlio, che gli porrò nome Gesù, che sarà grande, grande, grande... Come avverrà questo?". Fin qui era un parlare umano, una rivelazione, una profezia, ma un parlare umano. È una obiezione che Ella fa per vedere fino a che punto arriva la conoscenza dell'Angelo. A Zaccaria era mancata la fede e venne castigato. La Madonna... Non può mica essere castigata la Madonna, perché lei domanda giustamente, Lei domanda spiegazioni al personaggio. Maria invece è nel giusto diritto: vuol sapere la portata delle parole angeliche. Dice allora l'Angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti adombrerà...". Maria ha il segno, ha il segno che Dio ha rivelato poco prima agli Angeli il Mistero nascosto nei secoli e che è giunto per Lei il grande momento. Il resto, riguardante Elisabetta, è una prova secondaria per lei. Elisabetta, come racconta Nolli, è una prova secondaria!MARIA maternità
divina
VIRTÙ
fede
PAROLA DI DIO Vangelo
MI27,7 [23-10-1965]
7. Allora bisogna domandarsi: perché allora, in principio, al saluto, si è turbata? "Turbata est Maria": perché è turbata? E allora Nolli dice che questo è naturale. Per esempio, una ragazza che sta per sposarsi sogna il giorno del matrimonio, ma dopo, il giorno delle nozze, è così confusa che tante volte non è capace neppure di infilare l'anello, sbaglia, non è neppure capace di levarsi i guanti: aspetta il grande momento, il grande avvenimento, però quando arriva il momento, è commossa. Infatti arriva l'angelo: "Che sia giunto il momento?". E quando ha cominciato a dire: "Tu sei piena di grazia...", è rimasta turbata. "Non temere, tu sarai mamma di Gesù...". "Piano, come è possibile? Piano, come è possibile se io non ho nessuna intenzione di...". Allora ha capito che gli angeli sapevano e ha detto: "Ecco l'ancella del Signore, sia fatta la tua volontà". Non mi sembra questa una cattiva spiegazione. Ha fatto un'altra spiegazione esegetica sulle nozze di Cana, e se non vi dispiace la tiro fuori; anche quella mi è piaciuta moltissimo Nolli afferma anzitutto che il fatto è stato riportato solo da San Giovanni. Le nozze di Cana, come di solito vengono descritte dalle spiegazioni, sembrano che si siano svolte quasi come un pranzo romano, con il direttore di mensa e tutto il resto. Se poi vai a Cana ti domandi se è possibile che sia successo così, perché è un paesino dove la corriera si ferma sulla strada e poi ci sono tante stradette; è inconcepibile una cosa così. La Madonna, quando si è accorta che erano senza vino, avrebbe detto: "Gesù, non c'è più vino". La risposta di Gesù (è tutta qui la chiave per interpretare e Nolli ha portato la dimostrazione linguistica): "Che c'è tra me e te, o donna?". Quella frase – ci ha detto - l'anno scorso me la sono fatta tradurre in ebraico, cioè in aramaico, dall'autista che non sapeva una parola di italiano, e gli ho fatto dire la costruzione (ha fatto il gioco delle lingue) alla presenza degli altri, e quello ha tradotto: "Non siamo d'accordo? Non siamo d'accordo?".ESEMPI
MARIA maternità
divina
PAROLA DI DIO Vangelo
MI27,8 [23-10-1965]
8.Invece di: "Che cosa c'è tra me e te, o donna?", quella frase dovrebbe essere così tradotta: "Fra me e te siamo d'accordo, senz'altro siamo d'accordo!". Il prof. Nolli dimostrava questo linguisticamente, cioè: "Siamo d'accordo? Senz'altro d'accordo, nessuna difficoltà!". In altre parole Maria era preoccupata, Maria era in pieno nella missione del suo Gesù, sapeva che il suo Gesù stava per cominciare la sua missione pubblica ed era d'accordo con lui in qualunque cosa per far fare bella figura al suo Maestro. Questo non fa diminuire per niente la mediazione della Madonna, come dicevo prima; è la Madonna che ha fatto il miracolo, come dicevamo per il passato, e questa interpretazione non cambia niente, niente, anzi. La Madonna era in attesa che il suo divin Figliolo cominciasse la sua missione, e perciò è mediatrice, corredentrice e missionaria insieme con il suo Figliolo. Non mi dispiace questa interpretazione. Cosa vi pare? Tutto questo ce lo ha dimostrato il prof. Nolli, che è un professore presso il Marianum a Roma, un nome in campo biblico. Vi assicuro che ci ha dimostrato in modo chiaro questo "Siamo d’accordo". La Madonna avrebbe detto: "Non c’è più vino", e Gesù avrebbe risposto: "Siamo d'accordo!". E allora lei: "Fate quello che vi dirà Lui". Il prof. Nolli ha tratto fuori tutta la questione linguistica: ha tratto fuori il greco, ha tratto fuori l'aramaico, ha tratto fuori tutta la spiegazione in questo modo. Era inutile che io trattassi tutta questa problematica nella meditazione del mattino, e neppure potevo ricordarmi tutte le parole. Bisognerebbe che consultassimo i manuali. Posso assicurarvi che ci ha dimostrato la cosa in questa forma; l'ha dimostrata in una forma così chiara che, pur essendo presenti una trentina di preti, nessuno è stato capace di dargli contro... ed eravamo in settanta persone!MARIA
MARIA mediatrice
MARIA corredentrice
Nel testo registrato don Ottorino usa l’espressione dialettale: “Un porta scalogna”.
MI27,9 [23-10-1965]
9.La narrazione è fatta da San Giovanni che non è uno storico. Parla ad una seconda generazione cristiana. Non si preoccupa delle narrazioni fatte dai Sinottici. Non parte da una descrizione realistica, ma prende solo quelle parti che gli servono per la dimostrazione di una tesi di carattere superiore. Inquadramento: Maria è già in Cana. Le feste di nozze potevano durare anche sette giorni, a seconda dei quattrini. Di solito avvenivano dal tramonto in poi, anche per il caldo. Chi presiedeva? Il padrone di casa, il capotavola. Poi una persona di fiducia, di solito, sorvegliava che non mancasse qualche cosa o che qualcuno ne approfittasse. Gli invitati erano di solito tanti a causa delle parentele. Cana è il paese di Natanaele. Dal testo pare che sia Maria la responsabile. Di solito il vino si teneva negli otri nelle caverne. Era fatica, di sera, vedere fino a che punto fossero pieni. È facile con l'oscurità ingannarsi. Maria credeva che ce ne fosse e invece si accorge che non ce n'è più. Che fare? Di notte andare in cerca di vino? Sarebbe stato un disonore per gli sposi. Inoltre Gesù si presenta come Maestro, la prima volta in pubblico, ed il fatto increscioso della mancanza di vino avrebbe fatto dire che il Maestro sarebbe stato un uomo dappoco, anzi un portatore di disgrazie. "Che c'è tra me e te...", uguale "Siamo d'accordo!". Così si può dimostrare e deve essere tradotto...". "Sì, va bene, siamo d'accordo... è venuta la mia ora!". "Siamo d'accordo, è venuta la mia ora...". Quella frase: "... non è giunta la mia ora!", si può tradurre, va tradotta: "... è giunta la mia ora!". Il prof. Nolli ha tratto fuori passi dell'Antico Testamento dove la stessa parola è usata con quell'accento, e l'ha dimostrato in modo schiacciante. Ad ogni modo la sostanza è questa, e questo aumenta il valore di Maria che mostra di conoscere la missione del Figlio, si associa e vuole salvarne il prestigio.PAROLA DI DIO Vangelo
PAROLA DI DIO Sacra Scrittura
MARIA corredentrice
MI27,10 [23-10-1965]
10.Un'altra cosa sarebbe interessante; un'altra cosa bella che mi è piaciuta è stata la visita al monte Tabor. Per capire meglio pensate che qui c'è il mare Mediterraneo, qui c'è il monte Carmelo, e qui un po’ più lontano il monte Tabor; più in qua poi abbiamo Nazaret e Cana e i monti che scendono. Il monte alto che qui si vede è il Tabor : è alto circa 800 metri, mentre Nazaret è alta 400 metri. Scendendo poi da questo versante del monte e passando da questa parte si giunge al lago di Tiberiade. Prestate attenzione che fra questi due monti la distanza è maggiore, e qui c’è la valle di Esdrelon, una pianura più bella di quella di Rovigo, una campagna bellissima e fertile. E la strada viene da questa parte, e bisogna seguire questa linea per giungervi. Il Signore andava attraversando questi luoghi. Il monte che si trova qui è il Carmelo, dove si dice che l'antico uomo, che ivi viveva, andava a pregare. Infatti era il posto dove c'erano le divinità sui monti alti, e queste divinità pagane erano oggetto di culto. Molto prima ancora di Elia, quindi, il monte Carmelo era un luogo di preghiera. Luogo di preghiera per gli antichi era dove c’era il fuoco: il padrone, dio, era quello che teneva in mano il fuoco: infatti lo stesso Tabor è un vulcano spento, dal quale una volta usciva fuori il fuoco; il Tabor era quindi un monte sacro. Allora usciva il fuoco, ma dopo ha cessato di far uscire il fuoco perché il vulcano si è spento, anche se i fulmini apparivano spesso su quel monte. Per questo era ritenuto il posto della divinità, del dio supremo.AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
CREATO
L’episodio della lotta fra il profeta Elia e i sacerdoti di Baal è narrato in 1Re 18,20-40.
MI27,11 [23-10-1965]
11.Quando Elia ha fatto scendere il fuoco dal cielo è stata una cosa naturale che invocasse il fuoco dal cielo, perché nella mentalità di tutti Dio è padrone del fuoco e dei fulmini. Chi fa accendere il fuoco? Quale Dio? Quello che è il più grande, il più forte! E quindi la successiva uccisione dei sacerdoti pagani è stata una cosa logica perché ha vinto l'altro Dio. Il Dio che era signore di una parte è diventato padrone anche dell’altra. Sul Tabor Gesù è andato con i suoi Apostoli e sopra il Tabor il Signore ha avuto la trasfigurazione, sopra il Tabor è avvenuta l'apparizione di Mosè e di Elia. Di che cosa parlavano tra di loro? Della passione. Perché? Perché da lì doveva partire la conquista vera e propria del mondo, ma una conquista pacifica, attraverso la croce. Poiché quello era il punto dove abitualmente guardavano, il punto più alto che attraeva la loro attenzione, là ha portato i tre Apostoli e ha detto: "È vero che dobbiamo conquistare il mondo a Dio, ma dobbiamo conquistarlo attraverso la passione, attraverso il sacrificio, attraverso la morte". Era un linguaggio nuovo, ma avvincente, da quel luogo. È bello trovarsi in cima al Tabor e pensare: il Signore ha portato i suoi Apostoli qui, che è il posto di Dio, il posto del fuoco, il posto dei lampi, dei tuoni, e là, in mezzo alle nuvole, ha parlato di morte, di salvezza del mondo attraverso la passione, attraverso il sacrificio, attraverso l'immolazione! Era logico che, trovandosi in quel posto, essendo lì, parlasse con la mentalità che il luogo trasmetteva loro.DIO
PAROLA DI DIO Vangelo
GESÙ
salvatore
MI27,12 [23-10-1965]
12.Un'altra interpretazione che mi è piaciuta molto è stata quella sulla grotta di Betlemme. La grotta di Betlemme: bisogna che entriamo nella mentalità di quel posto. Anzitutto teniamo presente che c'era sempre una grotta vicino ad ogni casa: o interna o attigua alla casa. Quando è entrata la Madonna, noi diciamo: "Oh, l'hanno mandata via"! Come? Il professor Nolli ci ha spiegato che questo può dirlo solo uno che non conosce l'Oriente, perché in Oriente non si manda mai via una persona, non si caccia una persona neppure per sogno. Noi siamo soliti nelle nostre rappresentazioni dire che ha bussato da una parte e le hanno risposto: "Non c'è posto", e ha bussato da un’altra parte e ancora le hanno risposto: "Non c'è posto". In Oriente questo comportamento sarebbe stato il più grande delitto. Infatti quando arriva una persona, in Oriente, e domanda ospitalità, si mettono uno sopra l'altro perché non importa uno più uno meno, e nemmeno per sogno lo mandano via. Di solito c’era la casa, e accanto c’era la grotta dove mettevano le loro cose, e dove qualche volta mettevano anche l'asinello. La mangiatoia non è fatta di legno, neppure per sogno! Era una scalino più grande nella roccia, dove si mettono i fiaschi, dove si mettono gli oggetti vari, dove mettevano quello che avevano da mettere: le anfore, i generi alimentari, e qualche volta anche l'asino. Non c'è da meravigliarsi di questo perché anche nella case avevano un luogo dove ci stava dentro l'asinello, ci stavano dentro oggetti vari, ci stava dentro una camera da letto, ci stava dentro tutto. Quel posto anzi, cioè quella specie di grotta, era un angolo un po’ più riservato.AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
MARIA maternità
divina
PAROLA DI DIO Vangelo
DOTI UMANE
Cfr. Luca 2,7.
MI27,13 [23-10-1965]
13.Ora, non essendoci posto nella locanda... Per quale motivo non c'era posto? Per le condizioni in cui si trovava la Madonna la locanda non era un posto conveniente, proprio a causa della sua situazione. Per la Madonna che stava per divenire mamma da un momento all'altro ci voleva, certo, un posticino isolato, e forse per questo hanno tirato fuori l'asinello che c'era dentro perché il posto era stretto... Infatti, quando è nato Gesù, il vangelo dice: "Lo pose in una mangiatoia...", cioè lo ha messo in una mangiatoia. Perché lo la messo in una mangiatoia? Perché non ci stava. E la mangiatoia era il posto più adatto e riservato. La Madonna e San Giuseppe non erano dei poveracci, ma lavoravano onestamente e perciò, se anche il più disperato ha pronte fasce e fascette per i suoi bambini, volete che la Madonna non abbia preparato le cose necessarie per il bambino? Infatti nel vangelo è scritto: "... et pannis eum involvit..."; lo ha avvolto in panni bellissimi che lei aveva preparato per il suo Dio. Perciò non dobbiamo scandalizzarci che siano andati a finire in una stalla; sono andati a finire lì perché quel posto non era un posto sconveniente, e infatti i Magi li trovano nella casa. Evidentemente in seguito entrano in casa, ma in quel momento non c'era luogo migliore, luogo più bello di quello, adattandosi alla necessità, piuttosto che mettersi in un posto comune, in un posto pubblico. Avranno cercato anche di fare un po' di pulizia, di mettere a posto un pochino; ma era un posto bello, con la mangiatoia così alta che in pratica era un lettino. Mettendoci le cose necessarie, Lui stava meglio di me! Anche l'annuncio ai pastori era di andare lì. "Diede alla luce il suo primogenito...". Anche questa espressione è una cosa molto semplice, perché hanno trovato in un cimitero una lapide dove era scritto: "Morì dando alla luce il suo primogenito". Quindi se quella donna è morta dando alla luce il suo primogenito, era cosa comune chiamare primogenito il primo figlio che nasceva. A proposito dei pastori, il prof Nolli ha detto che c'erano tre categorie di pastori, e anche il Talmud parla di tre categorie di pastori: i pastori giornalieri, che uscivano alla mattina e ritornavano alla sera con il loro gregge; i pastori stagionali, i quali partivano e per mesi, cioè durante i tre o quattro mesi invernali, tenevano le pecore al pascolo e dopo rientravano con le loro pecore; i pastori permanenti che erano sempre fuori. Di solito questi ultimi pastori erano fuori anche perché erano abituati a cambiare di posto alle pecore degli altri, erano abituati a fare qualche piccola sortita, avevano sempre qualche conticino da aggiustare, e perciò non andavano mai a finire all'interno dei paesi, ma restavano fuori perché avevano sempre qualche cosetta da mettere a posto e allora si guardavano bene di andare nell'interno.MARIA maternità
divina
GESÙ
PAROLA DI DIO Vangelo
Luca 2,8.
Cfr. Lc 2,9.
MI27,14 [23-10-1965]
14.Il Signore li ha chiamati perché si era in una stagione in cui solo questi erano fuori, solo questi potevano stare fuori, perché gli altri erano già dentro al paese; fuori c'era solo gente di cattiva fama. Il Signore dunque ha chiamato i pastori un po’ briganti alla culla di Gesù. Leggiamo quello che il vangelo dice dei pastori e troviamo queste parole: "C'erano in quella regione dei pastori che si trovavano all'aperto e vegliavano a turno di notte sul loro gregge". Si tratta dei pastori permanenti, perché gli altri hanno abitudini diverse. "E un angelo del Signore apparve sopra di loro e la gloria del Signore li avvolse e furono presi da grande timore". È logico che avessero timore, anche per questo: "Dobbiamo andare fino a Betlemme? Che cosa diranno? Credono che stiamo andando a rubare un'altra volta". Avevano paura andarci di giorno, e quindi molto di più andarci di notte! "Ma l'angelo disse loro: 'Non temete, ecco, a voi do la buona notizia di una gioia grande che sarà per tutto il popolo: è nato a voi, oggi, nella città di Davide un Salvatore che è il Cristo Signore. Ed eccovi un segno: troverete un bambino fasciato che giace - nato per voi, per voi, venuto a salvare i poveri, a salvare i peccatori - troverete un bambino fasciato che giace in una mangiatoia'. E all'improvviso si unì all'angelo una moltitudine dell'esercito celeste che lodava Dio e diceva: 'Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che Dio ama'. E avvenne che quando partirono gli angeli per il cielo, i pastori dicevano tra loro: 'Andiamo dunque fino a Betlemme e vediamo questa cosa avvenuta, che il Signore ci fece conoscerÈ. E andarono in fretta e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino che giaceva nella mangiatoia. E dopo aver veduto, fecero conoscere quanto era stato loro detto di quel bambino.GESÙ
DIO angelo custode
GESÙ
salvatore
DIO lode a...
Il brano dell’adorazione dei pastori è narrato in Lc 2,10-20.
L’allusione è all’episodio del buon ladrone sulla croce accanto a Gesù, narrato in Lc 23,39-43.
Mons. Giuseppe Badini risiedeva a Roma, ove don Ottorino lo aveva conosciuto stringendo con lui una profonda amicizia. Uomo di cultura eccezionale, specialmente in campo biblico, venne invitato per animare un corso di esercizi spirituali ai Religiosi della Congregazione.
MI27,15 [23-10-1965]
15.Tutti coloro che poi li udirono, si meravigliavano di quanto era loro raccontato dai pastori. Maria, da parte sua, conservava il ricordo di tutte queste cose, meditandole in cuor suo. I pastori intanto, ritornarono glorificando e lodando Dio per quanto udirono e videro". I pastori ritornarono glorificando e lodando Dio, cioè tornarono trasformati. A questo punto don Nolli ha fatto una bella riflessione: "Il Signore ha chiamato i pastori della categoria più bassa; ha cominciato con i briganti e ha finito con un brigante!". La sua missione è stata in mezzo ai briganti! Consoliamoci perché in mezzo ci siamo anche noi. Ringraziamo il Signore, e speriamo che domani sera possiamo fare un po' di proiezioni, e dopo ci sarà la cinepresa, e fra 25 anni andrete anche voi in Terra Santa. Mons. Badini diceva: "Bisognerebbe che arrivasse il momento di poter partire con gli studenti di Sacra Scrittura e andare in Palestina e far loro lezione sul posto". Sono convinto anch'io che non solo tutti gli studenti di Sacra Scrittura, ma che tutti gli apostoli chiamati a predicare il Vangelo dovrebbero passare un momentino in Terra Santa. Bisognerebbe anche che la Palestina diventasse un po’ più cristiana...MARIA
DIO lode a...
GESÙ
salvatore
AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
APOSTOLO