Don Ottorino sviluppa tutta la meditazione prendendo spunto dall’episodio dell’istituzione dei sette diaconi da parte degli Apostoli, narrato in Atti 6,1-6.
MI35,1 [11-11-1965]
1.Ricordo una storia tratta da una antologia scolastica che ho letto da ragazzo. Un giorno a un giovane hanno cambiato il cuore, e al posto del proprio cuore o degli occhi, mi pare, gli hanno messo gli occhi di un gatto: da allora vedeva tutto come un gatto, e quando vedeva i topi correva dietro ai topi; insomma vedeva con gli occhi del gatto. Non so se voi l'avete mai sentita questa storia. Poi ad un altro giovane hanno messo gli occhi di un porcellino, e allora vedeva tutto come vede un porcellino. Questa storia viene buona per la meditazione di questa mattina. Abbiamo considerato una parte dei requisiti necessari per l'apostolo, per il diacono e per il sacerdote, e cioè: la buona fama. Questa mattina ci resta un altro requisito: gli Apostoli hanno scelto uomini di buona fama, ma pieni di Spirito Santo. Che cosa vuol dire, fratelli miei, "pieni di Spirito Santo"? Pieni di Spirito Santo vuol dire imbevuti di Spirito Santo in modo che, a un dato momento, questi uomini devono essere capaci di vedere, pensare e sentire tutto sotto la luce dello Spirito Santo; quasi essere lo Spirito Santo stesso nel modo di pensare e di agire. E allora ecco i punti della nostra meditazione.AUTOBIOGRAFIA
DOTI UMANE stima
SACERDOZIO prete
CONGREGAZIONE assistente
DIO Spirito Santo
Don Ottorino nomina nel suo esempio il maestro dei novizi che era don Luigi Furlato, Giuseppe Azzolin che faceva parte del gruppo dei novizi, e Daniele Galvan che frequentava l’ultimo anno del corso liceale.
L’espressione può indicare sia i membri della razza ebraica che abitualmente commerciano cose preziose, sia coloro che sono molto attenti al denaro e al suo impiego.
MI35,2 [11-11-1965]
2.Un uomo pieno di Spirito Santo deve vedere con gli occhi dello Spirito Santo, cioè deve vedere le cose, le persone e gli avvenimenti con gli occhi dello Spirito Santo. Voi capite che una stessa cosa può essere vista in modo diverso da varie persone. Se io prendo con me, per esempio, Azzolin e vado via con lui e andiamo a fare una gita insieme; supponiamo che venga assieme anche il maestro dei novizi, e con noi portiamo anche Daniele Galvan. A un dato momento Azzolin vede le praterie e dice: "Oh, che bello!"; vede un cavallo ed esclama: "Che bello sarebbe correre con il cavallo, che bello sarebbe divertirsi, trascorrendo una giornata a cavalcare!". Invece Galvan vede gli insetti ed esclama: "Oh, che bellezza sarebbe prendere questi coleotteri!"; vede soltanto insetti, vede le bellezze della natura da raccogliere e da mettere poi nel suo museo. Invece don Luigi Furlato ad ogni castello vecchio che vede esclama: "Oh, questo sarebbe il luogo ideale per fare il noviziato!"; non vede altro che noviziato, non vede altro che luoghi di formazione: "Che bello sarebbe questo noviziato, con tutta quest'acqua attorno, con questi pini; che splendore sarebbe! Oh, questo è ancora più bello, questo con le torri, con le guglie". Ognuno, insomma, vede con i suoi propri occhi. È facile guardare le cose del mondo con gli occhi delle nostre concupiscenze. È facile vedere le persone, le cose, gli avvenimenti secondo il nostro interesse. Ricordo che quando ero ragazzo il nostro professore, mons. Caliaro , ci diceva che le guerre si combinano nelle sale, nelle anticamere delle banche, nella borsa; le guerre si combinano là, e di là passano le guerre quando c'è un interesse economico. Quanti uomini sopra la terra guardano tutto sotto questo interesse: piacere o interesse, avere o essere. Guardano cioè le cose sotto la visuale del piacere personale, seguono quello che piace, o meglio seguono quello che torna conto: avere una cosa per il guadagno che mi offre, raggiungere quell’altra cosa per l’onore che mi dà. Invece lo Spirito Santo ha un altro modo di vedere e trascura l’aspetto del piacere, dell’utilità immediata, dell’onore. Anzi, molto spesso, è proprio tutto il contrario: lo Spirito Santo guarda con un altro sguardo la realtà, invitando a chiedersi: questa cosa vale per la vita eterna? Non interessa se oggi è appariscente. Anche per un bel vaso, che ha in sé una certa bellezza, ci si deve chiedere: "Che cosa vale?". Quando uno va a comperare un oggetto non guarda l'apparenza, ma guarda il valore. Quando certi ebrei vanno a comprare oggetti preziosi non si fermano alle apparenze, ai colori, anzi qualche volta tirano via i colori per vedere che cosa c'è sotto e guardano il valore: "Che cosa vale? È bello sì, ma quando dai diecimila lire per quell’oggetto è sufficiente". Davanti ad un altro articolo, invece: "Bello! Ti do tre milioni". Certi commercianti di opere antiche, di opere di valore, hanno l'occhio clinico: "Quello vale!". A volte tu vedi delle cose che erano state buttate via, messe a fermare una porta, e quando passa uno competente dice subito: "Quella vale, quella vale!".DIO Spirito Santo
ESEMPI vari
MONDO
AUTOBIOGRAFIA seminario
VIZI
NOVISSIMI eternità
Il riferimento è a Sant'Ignazio di Loyola, la cui massima fondamentale era: “Tutto per la maggior gloria di Dio”.
MI35,3 [11-11-1965]
3.Così anche nel campo spirituale dobbiamo abituarci a vedere con gli occhi dello Spirito Santo. Un uomo di Dio, ripieno di Spirito Santo, guarda immediatamente le cose sotto un altro prisma, le vede sotto un'altra luce, una luce diversa: le vede cioè alla luce di Dio, per cui le cose, le persone, gli avvenimenti li stima alla luce di Dio. Una cosa bella può essere anche bella, ma diviene brutta se ti muove al peccato. Una persona simpatica potrebbe essere pericolosa. Un avvenimento, che a prima vista sembra una disgrazia, può essere considerato una grazia di Dio e motivo per benedire il Signore. Nella vita vi incontrerete con tante persone consacrate al Signore, ma vi incontrerete con poche persone che vedono cose, persone e avvenimenti alla luce di Dio, troverete pochissime persone che vedono tutto alla luce di Dio. Se voi volete essere veramente apostoli, dovete vedere tutto alla luce di Dio. Allora, nel vostro cammino, voi sceglierete quelle cose che viste alla luce di Dio sono necessarie per la vita eterna; e allora sentite un Ignazio che grida: "Che cosa vale per la vita eterna?". Voi direte: "Se noi consideriamo tutti in questo modo finiamo per morire di fame!". Non è vero, perché se uno non mangia non va alla vita eterna, ma va a finire all'Inferno. D'altra parte dobbiamo lavorare per il Signore, e più lavoriamo per il Signore più rendiamo gloria al Signore, più dobbiamo essere contenti e più il Signore ci farà contenti nell'eternità. Ed è appunto questo che voi dovete insegnare un domani agli uomini, è questa la materia del vostro insegnamento: è in questa materia che voi dovete essere laureati, perché dovete insegnare agli uomini a guardare tutti gli avvenimenti nella luce di Dio. Avete sentito padre Lombardi come insiste che il professore di storia deve vedere la storia alla luce di Dio. E voi dovete insegnare, ai laici in modo particolare voi assistenti, a vedere il mondo alla luce di Dio. Come potete voi insegnare agli uomini a vedere le cose alla luce di Dio se voi stessi non le vedete alla luce di Dio? Di questa sapienza meravigliosa erano pieni i cuori delle nostre buone mamme quando ci dicevano: "Il Signore ha permesso; se il Signore ha permesso, se il Signore ha voluto così, accettiamo dalle mani del Signore...".
APOSTOLO uomo di Dio
PECCATO
CROCE tentazioni
GRAZIA
APOSTOLO vita interiore
CONSACRAZIONE perfezione
NOVISSIMI eternità
NOVISSIMI inferno
MONDO
PASTORALE laici
CONGREGAZIONE assistente
Ampelio Reghellin, che all’epoca frequentava il corso del magistero, era un giovane di alta statura, e don Ottorino scherza a questo proposito.
MI35,4 [11-11-1965]
4.Perciò, scendendo un po' al pratico, per tutte le cose che avete a vostra disposizione dovete chiedervi: "Il Signore ha piacere che tenga questo libro? Il Signore ha piacere che tenga questa maglia, questo oggetto, questa borsa...? Il Signore ha piacere?". Non basta ottenere il permesso del superiore, non basta che la mamma me la regali. No, no! Devo interrogarmi: "Il Signore è contento? Ha piacere di questo il Signore? Il Signore ha piacere che io voglia bene a quel mio compagno? Il Signore ha piacere che pensi continuamente a quel mio compagno, che io abbia delle preferenze con quel mio compagno? Che io agisca in quel modo? Che il mio sguardo si fissi spesso in quelle cose? Il Signore ha piacere?". E quando mi capita qualche cosa in casa, qualche piccolo avvenimento come un insuccesso scolastico, una difficoltà con i ragazzi: sono capace di accettare anche l'insuccesso dalle mani del Signore, mettendoci però tutta la mia buona volontà perché le cose abbiano da andare meglio e per riparare? Io devo mettercela tutta perché le cose vadano bene, però sono capace di accettare anche la sconfitta? Nel gioco ce la metterò tutta per vincere la partita, senza però sciogliermi in sudore, senza consumarmi; ma sono disposto ad accettare la sconfitta con gioia, con serenità, come voluta da Dio, non soltanto permessa, ma proprio voluta da Dio per il trionfo del mio compagno? Bisogna che ci abituiamo. A prima vista sembra una cosa difficile vedere tutto alla luce di Dio; poi vi accorgerete che non è una cosa difficile, vi accorgerete, a un dato momento, che è una cosa necessaria e più tardi vi domanderete: "Come facevo quando non facevo così?".Vi accorgerete che è molto più facile vedere le cose alla luce di Dio che non vederle soltanto con un occhio umano, perché le cose viste alla luce di Dio portano gioia nell'intimo dell'anima. Perciò ogni cosa che tu vedi ti innalza, ti fa pensare al Paradiso; ogni cosa che tu vedi ti solleva. Ad esempio, se tu vedi uno alto come Reghellin pensi alla grandezza di Dio: "Ah, quanto è grande il Signore!". Se invece vedi uno piccolo piccolo, come questi che sono qui davanti, pensi: "Ah, il Signore vuole che noi siamo più umili". Trovi cioè il motivo per allietarti dappertutto, e allora sentirai la gioia di essere di Dio, di vivere per Iddio. Per arrivare a questo bisogna salire piano piano, bisogna, ad un dato momento, triturare il proprio io, triturare noi stessi e saper dire: "No, sono di Dio! Non sono delle creature, sono del Signore e perciò voglio vedere tutte le cose nel nome del Signore ".COMUNITÀ
superiore
CROCE
VOLONTÀ
di DIO
NOVISSIMI paradiso
ESEMPI vari
CONSACRAZIONE
VIRTÙ
umiltà
MI35,5 [11-11-1965]
5.Dunque, primo: vedere con gli occhi di Dio. Secondo: amare con il cuore di Dio. Figlioli, abbiamo un cuore che il Signore ci ha dato: è una cosa bellissima ed è una cosa pericolosissima. Pensate un momento ad essere in aria con un aereo, a trovarvi a 10.000 metri d'altezza, sopra il mare, sostenuti soltanto da due motori, e non tanto grandi, che sono come due buchi, uno da una parte e uno dall'altra, con cento persone e una ventina di quintali di bagagli e poi tutto il peso dell'aereo: tu sei là, per aria, sostenuto da due motori e da due ali. Se questi due motori ad un dato momento facessero sciopero, tu dovresti atterrare o meglio "annacquare", cioè dovresti andare a parcheggiare in mezzo ai pesci. Figlioli, avete mai pensato che noi siamo sospesi per aria, e che è il nostro motore, cioè il nostro cuore, che ci sostiene? Quando il cuore va bene noi stiamo navigando a 10.000 metri d'altezza, quando il cuore va male noi atterriamo. Quando tu vai con l'aereo sopra una pianura hai l'illusione che se anche capitasse un incidente, in qualche modo, insomma, puoi fare un atterraggio di fortuna, perché dall'alto tu vedi grandi praterie e a te sembra che ogni prateria potrebbe essere un campo di aviazione. Se poi ti abbassi, vedi che tra pali, fossi, un ostacolo e un altro non sarebbe la stessa cosa; ma, visto dall'alto, hai l'impressione che, anche se capitasse un incidente, si potrebbe sempre atterrare.APOSTOLO vita interiore
ESEMPI centralità
di Dio
Don Ottorino addatta al suo esempio un verso poetico, che completa con parole proprie.
É un termine tedesco che significa: spacciato, rovinato, distrutto, morto.
Don Ottorino cita una frase di San Gregorio Magno nel suo commento al libro di Giobbe: "Quando il buono si corrompe diventa il peggiore degli uomini".
MI35,6 [11-11-1965]
6.Anche quando vedi le spiagge del mare pensi: "Beh, sulla spiaggia del mare in qualche modo si atterra". Ma quando vedi montagne, o vedi acqua, acqua, acqua, "ovunque il guardo io giro, acqua, acqua, acqua io vedo" , a un dato momento tu dici: "Figlioli miei, qui siamo in mano dei nostri motori!". Se a un dato momento, poi, uno di questi motori prende il raffreddore... kaputt ! Non c'è altro da fare, figlioli; bisogna atterrare, atterrare. Ma che cosa c'è in terra? Sopra la terra ci sono impurità, superbia, ingordigia. Figlioli, quando sarete più vecchi e vi accorgerete come è il mondo, allora capirete che cosa vuol dire atterrare nel mondo. Figlioli, un atterraggio nel mondo è un atterraggio in mezzo al mare o, forse, in mezzo alle rocce delle montagne. Il nostro cuore è il motore che ci deve sostenere in alto, e quando il motore non sostiene più bisogna atterrare; atterri necessariamente perché il motore non sostiene più, e quando atterri vuol dire morte. Quando il cuore di un sacerdote, di un religioso, cammina in alto, cioè vibra in alto, e s'innalza fino a 1000, 2000, 10.000, 100.000 metri, parla di Dio, allora spazia all'infinito, allora è l'uomo di Dio. Ma quando l'uomo comincia a perdere quota e quando il cuore non funziona più, allora trovi che nell'uomo di Dio entrano le bassezze della terra. E allora comincia a divenire bugiardo, impuro, avaro, egoista; e allora quello che prima lui condannava negli altri, lo commette anche lui in un modo più vergognoso degli altri. Il famoso detto "Corruptio optimi pessima" è una verità perché se uno cade da un metro di altezza prende un colpo, ma se cade da 10.000 metri d'altezza il colpo è senza dubbio più forte.VIZI
MONDO
PREGHIERA contemplazione
SACERDOZIO prete
CONSACRAZIONE religioso
APOSTOLO uomo di Dio
PECCATO scandalo
Don Ottorino si riferisce al suo recente pellegrinaggio in Terra Santa, durante il quale giunse anche ad Amman, capitale della Giordania.
MI35,7 [11-11-1965]
7.Naturalmente il Signore ha creato noi per le altezze, ci ha spinti in alto e ci ha detto: "Excelsior, avanti su, su, prendi quota". Ma quel giorno che noi, per colpa nostra, perdiamo quota, necessariamente è la rovina, perché non è possibile un atterraggio di fortuna. Per gli uomini di Dio non è possibile un atterraggio di fortuna; per loro avviene la catastrofe. Quando noi lasciamo libero il nostro cuore, e il nostro cuore che è fatto per Iddio cominciamo a spartirlo con le creature e attaccarci alle creature, attaccandoci vergognosamente alle cose del mondo e amando quelle cose alle quali abbiamo rinunciato con il voto di povertà, amando il trionfo del nostro io al quale abbiamo rinunciato con il voto di obbedienza, amando tante altre porcherie, figlioli, inevitabilmente è il momento della catastrofe. Allora ecco quello che ci insegnano gli Apostoli: bisogna essere pieni di Spirito Santo! Un uomo pieno di Spirito Santo è un uomo che ha un cuore che ama tutte le cose nella luce di Dio. Noi amiamo gli uomini? Sì! Siamo pronti a morire per gli uomini? Sì: siano uomini, donne, bambini, vecchi, non importa niente, per le anime! Vogliamo bene anche ai corpi? Sì, perché sono nostri fratelli! Abbiamo anche un amore sensibile? Sì, per carità: vogliamo bene però "in Domino", in Dio! E se oggi il Signore ci vuole a Vicenza, e se domani nell'America Latina, se posdomani in Africa, o da una parte o dall'altra, a noi non interessa niente, anche se umanamente parlando possiamo affezionarci alle persone e sentire il dispiacere della lontananza perché siamo uomini. Anche Gesù ha pianto dinanzi alla tomba di Lazzaro. Però il nostro cuore, pur sentendo l'affetto umano perché siamo uomini e quindi dobbiamo sentirlo, deve essere talmente legato a Dio, per cui, per noi, il luogo dell’apostolato è indifferente. "Dove tu ci vuoi, Signore"; dove c'è un tabernacolo, dove c'è la possibilità di innalzare la nostra mente al Signore, dove c'è la possibilità di pregare, siamo al nostro posto, siamo sempre in aria, in aria. Figlioli, è necessario che su questo punto ci fermiamo spesso a meditare, specialmente durante le nostre adorazioni, la nostra intima preghiera con Dio; è necessario che ci guardiamo nel nostro interiore. Quando ad Amman è arrivato un aereo Caravelle proveniente da Il Cairo, immediatamente sono corsi i meccanici a controllare i motori, poi hanno riempito le ali di kerosene, poi è passato il capitano, e infine è giunto a noi l'ordine di salita e siamo partiti. Ma non si scherza. Questo lo fanno gli uomini per amore della loro salvezza, e non dobbiamo farlo noi per amore di Dio e delle anime nostre? Dobbiamo prendere le cose alla leggera? Voi che vi accingete a partire dovete prima mettere a posto tutto; non potete aspettare e dire: "Metterò a posto tra tre o quattro anni, quando sarò prete, quando sarò assistente!". È difficile uscire, figlioli, a 10.000 metri d'altezza, perché ormai si è in volo.PECCATO tradimento
APOSTOLO uomo di Dio
APOSTOLO distacco
MONDO
CONSACRAZIONE voti
DIO Spirito Santo
APOSTOLO salvezza delle anime
CREATO corpo
APOSTOLO uomo
VOLONTÀ
di DIO abbandono alla...
EUCARISTIA tabernacolo
PREGHIERA
PREGHIERA vita interiore
AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
DIO amore a Dio
MISSIONI
Don Giovanni Calabria, fondatore a Verona dei Poveri Servi e delle Povere Serve della Divina Provvidenza, ebbe molto da soffrire negli ultimi anni della sua vita a causa delle vessazioni di Satana.
“Non abbiate paura” (Mt 14,27).
MI35,8 [11-11-1965]
8.Ecco la necessità, quindi, di provvedere nel tempo di formazione, con l'aiuto del vostro padre spirituale, dei vostri superiori, della nostra mamma, la Madonna - in modo particolare con Lei -, con la preghiera, con la mortificazione, con la penitenza, per chiudere i fori, tutti i fori, in modo che voi dovete sentirvi padroni del vostro cuore, signori del vostro cuore. Essere signori e padroni del cuore non significa non avere tentazioni; le tentazioni sono necessarie, sono permesse da Dio, e quanto più andrete in alto, tanto più vi accorgerete che le tentazioni saranno potenti e tante volte vi faranno piangere. Ma non abbiate paura perché quanto più è forte l'esercito di Dio, tanto più l'esercito di Satana si accanisce. Troviamo dei santi contro i quali il demonio si accaniva anche in forma sensibile, esterna; in forma interna, poi, sempre! Don Giovanni Calabria soffrì moltissimo negli ultimi due anni della sua vita; non fu un disastro perché lui sia caduto, ma un disastro per le tentazioni: è rimasto anche venti o trenta giorni senza celebrare la Messa. Ripeteva con angoscia: "Io non credo, non credo più a niente. Io ho rovinato tutto, ho imbrogliato tutti, non credo in Dio". Povero prete! Possono capitare delle tremende tentazioni contro la purezza, contro la carità, contro l'umiltà, contro la fede; tutto può capitare: "Estote parati!" . Quanto più chiuderete quel tappo, tanto più forti saranno i venti contrari che verranno da Satana: "Nolite timere!" , Dio è con voi.FORMAZIONE direzione spirituale
COMUNITÀ
superiore
MARIA la nostra buona mamma
PREGHIERA
PENITENZA
VIRTÙ
dominio di sé
CROCE Demonio
CROCE tentazioni
CROCE prove
ESEMPI di Santi
Don Ottorino ricorrre sempre all’esperienza del suo recente pellegrinaggio in Terra Santa.
Con il nome di “vaca mora” veniva chiamata popolarmente la vecchia motrice a vapore in servizio sulle linee delle Ferrovie e Tramvie Vicentine fino agli anni trenta.
2 Cor 12,7.
MI35,9 [11-11-1965]
9.Quando eravamo in alto, nel viaggio di ritorno dalla Terra Santa all’Italia, a un dato momento, abbiamo affrontato una tempesta. Poco prima, dopo circa un'ora dalla partenza, il capitano aveva avvisato: "Adesso siamo in comunicazione con Roma. A Roma viene giù qualche goccia d'acqua soltanto, però il cielo è sereno, per cui l'atterraggio sarà buono; si prevede un tempo buonissimo!". Invece dopo neanche un'ora il capitano avvisò di nuovo: "Stiamo attraversando una bufera, una tempesta tremenda: venti, lampi, tuoni". Le donne mi chiesero: "Reverendo, lei ha paura?". Siccome io ero abituato a qualcosa di peggio, avendo viaggiato anche con un apparecchio bimotore, mi sembrava di andare in tram mentre l’altra volta mi sembrava di essere in "vaca mora" , per cui ho detto: "Per queste cose qui!", anche se stavamo attraversando una bufera. Questo capiterà nella vita. Leggete le vite dei santi, leggetele attentamente tra le righe e vi accorgerete che anche in alto ci sono bufere, anche in alto incontrerete necessariamente delle bufere. Ma, un apparecchio con il motore che funziona bene non ha paura delle bufere, e anche se traballa un pochino non ha paura. Quando dentro di voi c'è la Madonna, quando dentro di voi c'è lo Spirito Santo, quando voi vi siete completamente chiusi al mondo, non dovete aver paura delle bufere anche se dentro di voi sentirete la punta di Satana e a un dato momento direte: "Come è possibile che ancora, dopo anni e anni che cerco di santificarmi, dopo anni e anni di sacerdozio, anni di vita religiosa, possano venire in mente queste cose? Ma come è possibile? Ma da dove vengono fuori?". Vengono fuori dal fondo che ha ognuno di noi, vengono fuori dalla nostra naturaccia. E il Signore lo permetterà come lo ha permesso per San Paolo: "Affinché tu non abbia a insuperbirti" , affinché tu sia sempre prudente, con un po' di paura che non capiti una pistolata fuori posto e ti faccia partire. Il Signore, state attenti, lo permetterà. Figlioli, in nome di Dio, cercate di avere il cuore a posto e non spaventatevi delle tentazioni. A volte trovi qualche giovane, anche qualche giovane sacerdote, che si spaventa per le tentazioni e si lamenta: "Sapesse che cosa penso!". Sono le tentazioni che hanno tutti gli uomini di questo mondo che sono impastati di terra. Non confondete le tentazioni con le cadute.AUTOBIOGRAFIA Terra Santa
CROCE
VIRTÙ
fiducia
MARIA maestra, guida
DIO Spirito Santo
MONDO
CROCE Demonio
PECCATO passioni
CONSACRAZIONE santità
VIZI superbia
VIRTÙ
prudenza
La registrazione termina così, in forma quasi improvvisa, dando l’impressione di lasciare il tema incompleto.
MI35,10 [11-11-1965]
10.In vita mia penso di non avere mai bestemmiato. Per alcuni anni, però, non adesso ma per il passato, durante la Messa, quando alzavo la particola, mi veniva voglia di dire una bestemmia. Vi rendete conto? Mi sembrava che uno mi dicesse: "Digli porco, digli qualcosa!". Vi rendete conto? Mi sentivo suggerire, sentivo come uno che mi suggeriva, senza che io lo desiderassi, sentivo uno che mi faceva venire in mente parole blasfeme. Quando stavo offrendo Gesù al Padre sentivo risuonare una voce diabolica. Anime di Dio, pensate che quando sento una bestemmia mi è naturale reagire; anche da ragazzo mi venivano i nervi e sarei corso a tirare il collo a colui che la pronunciava. Ora, se a diciotto o vent’anni un ragazzo come tutti sente le tentazioni contro la purezza, chi si meraviglia? È una cosa naturale, a quell’età, sentire l'attrattiva per una ragazza.AUTOBIOGRAFIA
CROCE tentazioni
EUCARISTIA S.Messa
CONSACRAZIONE castità