Don Ottorino scherza con affetto filiale sugli studi di sua madre, affermando dapprima che da sola ha imparato l’aramaico, una lingua di ceppo semitico usata ai tempi di Gesù nell’area palestinese, e poi che ha dovuto interrompere il primo anno di università, cioè la prima elementare.
MI7,1 [29-04-1965]
1.Mi diceva mia mamma: “Ricordati di dire tre Gloria al Padre perché, se non hai la sapienza del Signore, a un dato momento è facile perdere la testa per il mondo, e anche la vocazione e tutto il resto. È facile che tu perda la testa. Scusa, sai: io sono la tua mamma, e come mamma posso dirti queste cose". Quando mi diceva: “Sono la tua mamma!", mi faceva tirar su la camicia per vedere se indossavo la maglietta. "Scusa, sai, sono la tua mamma, voglio vedere come sei vestito... Sono la tua mamma!”. Era una cosa grande perché questa povera donna aveva troncato la prima elementare perché non aveva i soldi per comprarsi i libri. Vi ricordate la storia che vi ho raccontato? Mia mamma cominciò la prima elementare e, dopo tre o quattro mesi, la maestra le disse: “Senti, cara, o vieni a scuola con i libri, o in caso contrario è preferibile che tu resti a casa". Suo padre non aveva i soldi per comprarle i libri, e allora fu costretta a rimanere a casa. Questa povera donna, che ha troncato gli studi, ha imparato a scrivere un pochino “aramaico" da sola; questa povera donna ha dovuto troncare la scuola a metà della prima “università” perché la maestra le aveva detto: “Aut, aut; o compri i libri, o fai a meno di venire a scuola”, e il papà, che ferrava i cavalli e i muli, lavoro che a quel tempo rendeva poco, non ha potuto comperarle i libri.AUTOBIOGRAFIA famiglia
DIO sapienza di..
PREGHIERA pratiche di pietà
MI7,2 [29-04-1965]
2.Anche se mia mamma è rimasta soltanto al primo anno di “università", capiva questa grande verità: per camminare sopra la terra ci vuole il dono della sapienza, dono necessario per tutti, e la sapienza viene dallo Spirito Santo, e lo Spirito Santo dà questo dono a chi lo domanda. Perciò mi diceva: “Prega, sai, ti raccomando, lo Spirito Santo. Anche quando stai facendo i compiti - io vivevo allora in seminario - e non sai come fare, quando ti vengono le tentazioni, perché le tentazioni verranno di sicuro, prega lo Spirito Santo: tre Gloria Patri allo Spirito Santo! Quando non riesci a capire qualcosa, quando ti trovi nelle difficoltà, in qualunque difficoltà, lo Spirito Santo ti illuminerà e ti dirà cosa devi fare. Quando sei davanti ad un problema: devo fare questo o devo fare quello, prega lo Spirito Santo e Lui con la sua sapienza pensa a tutto quanto!DIO Spirito Santo
CROCE tentazioni
CROCE difficoltà
San Paolo, in 1 Cor 13,1, dice: “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna”.
MI7,3 [29-04-1965]
3.Figlioli miei, io vorrei domandarvi: chiedete mai allo Spirito Santo il dono della sapienza? Poi faremo una domanda, che sarà la nostra meditazione: la nostra vita è veramente guidata dalla sapienza di Dio? Cioè, siamo illuminati dal dono della sapienza nel nostro cammino? Vorrei proprio domandarvi questo prima di tutto: siete convinti che abbiamo bisogno della sapienza? Voi direte: “Beh, don Ottorino, lei dice questo perché sua mamma glielo ha detto". Senz’altro, ma adesso io lo dico anche a voi. Ora state attenti: siete convinti che senza il dono della sapienza siamo dei cembali, degli altoparlanti che in giro per la strada fanno solo chiasso senza motivo, come direbbe San Paolo adesso? Che non costruiremo niente? Che senza il dono della sapienza è impossibile che un cristiano, non dico un prete, non dico un religioso, ma un semplice cristiano viva da cristiano? Perché la sapienza è un po' come il selettore che seleziona: se a un dato momento ricevi una telefonata, sapete che ci sono tante linee e che in una linea sola passano anche novecento comunicazioni. Se tu ricevi tutte le novecento comunicazioni non capisci niente. È chiaro! Se tu, quando ti portano una gallina, metti dentro la pignatta la gallina intera con le penne e tutto il resto: chi mangia quel brodo? Chi lo mangia? È chiaro! Bisogna prima pulire la gallina, altrimenti mangi il brodo colorato. Vi sembra giusto? Sopra la terra ci sono tante cose buone, tante cose belle, ma il demonio ha seminato anche cose poco belle, e allora abbiamo bisogno del dono della sapienza per poter selezionare le cose belle e le cose buone, e lasciare le altre. Il pollo è buono, se è cotto bene e se è pulito bene prima, altrimenti è pieno di penne, e se rimane dentro ciò che c'è all'interno nessuno lo mangia. Fra le realtà che troviamo sopra la terra ce ne sono tante di buone, tante di sante, ma ce ne sono anche tante seminate dal demonio, e seminate anche dentro di noi, ma proprio dentro, nel nostro intimo.CHIESA cristianesimo
DIO sapienza di..
ESEMPI sapienza
VIRTÙ
sapienza
CREATO
CROCE Demonio
MI7,4 [29-04-1965]
4.Il nostro io, per esempio! La personalità è una cosa meravigliosa. In questi giorni io ho scritto, anzi ho gridato “a tempo e fuori tempo” e chi mi è stato vicino sa quanto io ho sofferto per spingere qualcuno a sviluppare la propria personalità. Con qualcuno ho insistito particolarmente: “Siete uomini, avete i doni di Dio e dovete prendervi le vostre responsabilità!". Questo è vero; però, amici miei, è altrettanto vero che tutto deve essere purgato 'dalle penne e da quello che c'è dentro', altrimenti la personalità vale niente. Dio vi ha dato dei doni, avete la vostra personalità... bisogna assolutamente svilupparla! Attenzione, però, a non mettere nella pentola il pollo intero! E chi vi dirà quale aspetto della vostra personalità deve essere sviluppato e quale deve essere assolutamente accantonato, perché è frutto dell'io, invece che di Dio?
DOTI UMANE personalità
GRAZIA
MI7,5 [29-04-1965]
5.È facilissimo, infatti, che in noi, ad un dato momento, subentri l'io, subentri l'ambizione, subentri il piacere, subentri il gusto, subentri il mondo; cioè che sia il mondo che ci guida nella scelta delle nostre azioni, nella scelta dei nostri pensieri, nella scelta dei nostri giudizi. È facilissimo che entri, che il giudizio venga dato, portato dal nostro io e portato dal mondo, dalle cose del mondo, dal modo di ragionare del mondo. È vero che io vi ho detto di mettere il pollo nella pentola della minestra, ma se lo metto intero c’è qualcosa che lo rovina. Se tu ragioni con la logica umana dici: “Non c'è il pollo nella pignatta?". “Sì, c'è, logico che c’è!”. “Ma non è giusto cucinare il pollo? Scusa, il pollo non va cucinato?”. “Certo che va cotto!”. “E io non l'ho messo nella pentola?". "Sì!". "E non l'ho cotto?". "Sì, ma l'hai cotto insieme con tutte le budella dentro, con tutto il resto che c'era dentro. Tutto qui!". Se tu guardi così, accecato dal tuo io, hai ragione, per carità; tutti d'accordo! Nessuno ti dice: "Non dovevi metterlo dentro"; ti dice soltanto: "Dovevi pulirlo prima di metterlo dentro". Non so se il paragone è abbastanza comprensibile.VIZI
MONDO
PECCATO
Don Ottorino nomina di seguito, per vedere se l’esempio portato è stato accessibile, Paolo Crivellaro e Luciano Bertelli, ambedue allievi del corso teologico, e l’assistente Vinicio Picco, confratello stagionato nella vita religiosa e ascetica.
MI7,6 [29-04-1965]
6.L'uomo che non agisce con la sapienza di Dio è talmente ubriaco che crede di avere ragione. Perché? Perché, secondo la logica umana, ha ragione; però non ha selezionato, non ha tolto via quello che guastava il cuore. Mi sono spiegato abbastanza? Paolo , è abbastanza chiaro o no? Devo spiegare di più, Luciano? Vinicio? Ci siamo capiti abbastanza? In pratica, se non ci lasciamo guidare dalla sapienza di Dio - dobbiamo fare un passo avanti - abbiamo l'impressione di essere a posto, l'impressione nettissima di essere a posto, perché agiamo logicamente. Agendo, però, logicamente, non ci accorgiamo che insieme con le cose buone, che dovremmo logicamente fare, portiamo una scoria, un peso; e questo peso solo la sapienza di Dio ce lo farà notare, altrimenti noi ce lo portiamo appresso fino alla fine della vita senza accorgercene mai.
DIO sapienza di..
Nel nuovo esempio don Ottorino nomina dapprima Natalino Peserico, Franco Forlin e Mirco Pasin, e poi Girolamo Venco, noto a tutti come privo del senso dell’odorato, e Zeno Daniele, che prima di entrare in Congregazione era stato amministratore di Eugenio Grassetto di Padova, titolare di una delle imprese edili più importanti d’Italia.
MI7,7 [29-04-1965]
:ESEMPI
MI7,8 [29-04-1965]
8.Colui che agisce senza la sapienza di Dio si abitua a vivere con la propria puzza, non con la puzza degli altri: cammina sulla terra portando con sé la sua propria puzza, e gli altri, anche se è vestito bene, anche se ha la camicia pulita, anche se ha una bella cravattina, sentiranno (non guarderanno la camicia pulita, il vestito pulito...) la puzza e diranno: "Che letamaio è quello lì!". Scusate se parlo con questo linguaggio, ma guardate che agli altri farà impressione non tutto il resto - anche se hai il vestito di seta, tutto quello che vuoi -, farà impressione l'odore che avete perché sarà la prima cosa che li colpirà. Figlioli, ho portato degli esempi un po' banali, se volete... ho scandalizzato i pargoli... ma era perché vi rendeste conto dell'assoluta necessità di avere la sapienza di Dio! Se gli uomini di Dio - e il cristiano è un uomo di Dio - non hanno la sapienza del Signore sono degli illusi, e sono gli unici che arriveranno al sepolcro senza sapere di essere passati attraverso la vita puzzando di mondo, puzzando di io, puzzando di qualcosa che non è il Signore.DIO sapienza di..
ESEMPI peccato
APOSTOLO testimonianza
APOSTOLO uomo di Dio
MONDO
PECCATO
In questo esempio don Ottorino nomina Giorgio Girolimetto e don Girolamo Venco, e poi anche Daniele Galvan.
MI7,9 [29-04-1965]
9.Se io domandassi a uno a uno... Supponiamo che nella Casa dell'Immacolata ci siano due giovani, due buonissimi giovani: potrebbero essere, per esempio, Giorgio e Venco. Supponiamo che Giorgio viva senza la sapienza di Dio, mentre Venco... No, viceversa, altrimenti Venco si arrabbia. Giorgio vive secondo la sapienza di Dio e Venco invece vive un po' secondo... sì, sì, ma senza la sapienza di Dio. Se io prendo un giovane, un fanciullo qui davanti, ad esempio Daniele, e gli chiedo: "Daniele, dimmi un po'. Secondo te, vuoi diventare prete come Giorgio o come Venco?". "Come Giorgio!". "Ma non ti piacerebbe come Venco?". "No!". "Perché?". "Non saprei neppure io, ma non mi piacerebbe assolutamente!". Nella mia esperienza di tanti anni di sacerdozio potrei dire: tu vivi secondo la sapienza di Dio, tu un pochino meno, tu un pochino meno, tu molto meno. Come si fa a dirlo? È difficile... ma ho potuto fare esperimenti di questo genere. Per esempio, ho detto che secondo me quel tale vive secondo la sapienza di Dio, mentre quell’altro un po' meno.ESEMPI sapienza
MI7,10 [29-04-1965]
10.Poi ho voluto provare e ho chiesto a qualcuno: "Dimmi un po': ti piacerebbe diventare come questo o come quello?". Infallibilmente ho sempre trovato che i ragazzi buoni dicevano: “Come quello!", cioè come Giorgio, non come Venco. Vi posso dire che ho fatto questi esperimenti. C'è sempre un qualche cosa che si percepisce; è indefinibile, ma si percepisce, si percepisce.APOSTOLO testimonianza
CONSACRAZIONE santo
MI7,11 [29-04-1965]
11.Non so se ho reso il pensiero... Ho reso abbastanza il pensiero? Avete capito? Luciano, hai capito? È chiaro, sì o no? C'è sempre un qualche cosa per cui anche le nostre buone mamme, che non hanno fatto teologia, se giunge in vacanza un chierico dicono: "Ah, quello sì, quello sì! Quello? Uhm!". Che cosa c'è? Si intuisce! È quel famoso profumo di Dio: o il profumo di Dio o la puzza del diavolo! Non ci sono cose gravi, no, non ci sono cose gravi, non ci sono mancanze gravi: magari ci fossero! Magari ci fossero perché anche l'individuo se ne accorgerebbe! Non ci sono, sono piccole cose impercettibili.DIO profumo di...
GESÙ
profumo di...
PECCATO
CROCE Demonio
MI7,12 [29-04-1965]
12.Ma si capisce che quell'uomo non è imbevuto della sapienza di Dio, non agisce sotto il lume della sapienza di Dio, e chiunque gli è vicino capta questa realtà. Per cui, se tu domandi a un ragazzino, anche a un ragazzino giovane: “Dimmi un po': secondo te, chi ti piacerebbe essere, chi vorresti diventare quando sarai prete?”, questi fa cinque o sei nomi senza dubitare, infallibilmente. Dove tu vedevi, dove tu avresti scommesso cento su cento della presenza della sapienza di Dio, il ragazzino risponde: "Come quello, come quello, come quello!". Ho provato, per il passato, con i ragazzi della seconda e terza media, chiedendo che mi giudicassero i chierici, senza che se ne accorgessero: "Dimmi, quando sarai prete, come ti piacerebbe diventare? Come chi? Guardando i più anziani, chi ti piacerebbe essere?". Poi ci scherzavo sopra in modo che non si accorgessero della domanda che avevo loro fatto. "Vuoi diventare come quello: perché... perché... perché...", e confondevo le idee. Più volte l'ho fatta a voi senza che ve ne accorgeste, e vi ho fatto fare tanti giudizi senza che ve ne accorgeste - anche se qualche volta ve ne accorgevate - e vi dico che non l'ho fatto mille anni fa, ma anche ieri, per esempio. Ho fatto questo perché con quello che dicono i lattanti, i bambini, qualche volta ti confermi nel tuo giudizio. Dunque, figlioli miei, per prima cosa dovete convincervi che abbiamo bisogno della sapienza di Dio, e che Dio la dà a chi la chiede. È una delle cose che in un attimo chiedo al Signore quando alzo la particola:DIO sapienza di..
AUTOBIOGRAFIA
VIRTÙ
semplicità
MI7,13 [29-04-1965]
13."Padre, ti offro il Figlio - Gesù Cristo ha detto che quando andava in cielo avrebbe mandato sulla terra lo Spirito Santo -, ti offro il Figlio, e tu manda lo Spirito Santo: manda quello e poi sono a posto, manda lo Spirito Santo affinché io possa fare il prete come vuoi Tu. Tu sei il Padre, qui c'è il Figlio, te lo offro, eccolo qui. Io ho bisogno... Sono tuo prete, tuo sacerdote e mi hai messo sopra il candelabro perché io devo parlare di Te, devo agire per Te, fare per Te. Io sono un tuo rappresentante al confessionale, sono tuo rappresentante anche in giro per la strada, anche quando vado a vendere case prefabbricate, perché questa veste dice che io sono un uomo di Dio".PREGHIERE
DIO Spirito Santo
SACERDOZIO
VOLONTÀ
di DIO
DIO Figlio
APOSTOLO
GRAZIA Sacramenti
MI7,14 [29-04-1965]
14.Anche quando entro in un negozio, quando entro in qualunque parte, anche in un'osteria, entra il prete, entra la Chiesa. Per questo io sono prete e devo parlare di Dio, devo predicare Dio, sempre, sempre! Come posso fare io se non ho lo Spirito Santo che mi guida, se non ho la sua sapienza? Perciò sento il bisogno - è la lezione della mia povera mamma - di invocarlo ogni mattina, sempre, ma proprio sempre; più volte durante il giorno ho dei momenti fissi, ma specialmente alla mattina quando mi alzo: "Padre... Figlio... manda a me lo Spirito Santo, la sapienza". È il primo pensiero quando alzo la particola santa, e dopo gli dico, anche: "Paga i miei peccati, lavami e dammi il resto". Ma intanto metto dentro anche questo. Figlioli, per prima cosa occorre sentire che abbiamo bisogno del dono della sapienza e quindi domandarlo. Adesso ci sarebbe da fare un passo più avanti.SACERDOZIO prete
CHIESA
PASTORALE
APOSTOLO predicazione
DIO Spirito Santo
VIRTÙ
sapienza
EUCARISTIA S.Messa
PECCATO
“Voi non siete del mondo” (Gv 15,19).
MI7,15 [29-04-1965]
15.La sapienza di Dio deve illuminare i nostri pensieri, suggerire le nostre parole, dirigere le nostre azioni; deve innanzitutto illuminare i nostri pensieri. Noi, con altre parole, dicevamo che prima di fare una cosa è necessario telefonare al Signore. Cioè, prima di dire una frase, prima di pronunciare un giudizio, anzi, prima di concepire dentro di voi un giudizio, figlioli, sottoponetelo alla luce di Dio. San Pietro ha detto: “Facciamo discendere il fuoco dal cielo?". Gesù gli ha risposto: "Vade retro, Satana! Questo pensiero viene da Satana, non da Dio". Avete capito? Questo pensiero viene da Satana. Quando tu stai giudicando, quando stai pensando qualche cosa, sottoponi il tuo pensiero a Lui. Figlioli, un cristiano, un religioso non può pensare fuori della luce dello Spirito Santo. Sarebbe come uno che pretendesse di camminare in una notte buia senza un fanale. Senza luce è impossibile camminare nella notte buia, in mezzo a fossati, in mezzo a posti pericolosi. Certamente non si può avere il giusto orientamento, e poi non si può fare strada, perché è impossibile se ci sono pericoli; c'è bisogno almeno di una lanterna. Ora, noi siamo troppo pieni di noi stessi, imbevuti delle idee del mondo, imbevuti degli interessi del mondo. Il mondo è interessato, pieno di egoismo, desidera il piacere, le soddisfazioni... Noi invece non siamo del mondo: "Vos de mundo non estis" ; siamo sporchi del mondo, ma non siamo del mondo. E allora ecco che abbiamo bisogno della luce di Dio che ci insegni a giudicare. Infatti i giudizi di Dio sono diversi da quelli degli uomini, ma molto diversi.
DIO sapienza di..
PREGHIERA domanda
PREGHIERA telefonate a Dio
CROCE Demonio
CONSACRAZIONE religioso
DIO Spirito Santo
CROCE
GESÙ
luce
MONDO
VIZI
DIO logica di...
L’arciprete a cui don Ottorino accenna era mons. Bortolo Gasparotto, che era stato cappellano a Quinto Vicentino, aveva accolto il piccolo Ottorino nella scuola parrocchiale e lo aveva orientato verso il seminario.
Don Ottorino vuole dire con questa espressione che, prima di essere fucilato per il male compiuto, dovrebbe avere la possibilità di mettersi in pace con il Signore.
MI7,16 [29-04-1965]
16.Ieri è morto l'arciprete di Sandrigo. Un mese prima di morire ha ricevuto una croce tremenda, da parte del vescovo - lo dico perché è una cosa nota - perché non aveva letto integralmente una lettera pastorale del vescovo, che l'anno scorso aveva ordinato fosse letta nelle chiese. Infatti aveva segnato con la matita alcuni pezzettini della lettera e li aveva saltati via per farla diventare un po' più corta; alcune frasi sembravano ripetizioni e allora le aveva saltate via. C'è un cappellano a Sandrigo, il primo cappellano, il quale meriterebbe di essere fucilato, dopo però di aver fatto un corso di esercizi spirituali. Don Bortolo Gasparotto lo aveva accolto con le braccia aperte per aiutarlo, per rimetterlo in carreggiata, e ha avuto il cuore grande di tenerlo con sé e di avere pazienza, anche perché il vescovo era stanco di lui e non voleva più saperne. Lui invece ha cercato di sanarlo, e sanato un pochino, quando ha cominciato ad essere ancora un pochino uomo, questi ha fatto come la serpe famosa perché è andato dal vescovo a portargli il giornale con la lettera: "Eccellenza, guardi qua! L'arciprete dice sempre...", e forse ha riportato qualche frase del parroco contro il vescovo. Allora il vescovo ha inviato una lettera all'arciprete con l'ordine di leggere di nuovo la pastorale, rileggerla un'altra volta in chiesa, tutta intera, e, chiamati i cappellani, li ha fatti firmare che leggeranno quella. Potete immaginarvi come quel povero arciprete abbia sofferto il soffribile!ESEMPI croce
CARITÀ
misericordia
PECCATO
PASTORALE
Padre Giuseppe Bertinazzo è un sacerdote comboniano, missionario per molti anni in Africa, legato da sentimenti di profonda amicizia con don Aldo e con don Ottorino.
MI7,17 [29-04-1965]
17.Se noi riflettiamo con mentalità umana sull’episodio, diciamo subito: "Il vescovo non capisce niente, il vescovo è...". È la naturale reazione umana. Se ragioniamo invece secondo la sapienza di Dio, diciamo: "Il vescovo male illuminato... male illuminato". Forse il Signore ha permesso, per sua umiliazione, che sbagliasse nel fare un colpo simile. Siccome non tocca a me giudicare il vescovo, ma tocca a Gesù Cristo, e anch'io sarò giudicato e me le prenderò, diciamo che il Signore ha permesso anche un accidentale sbaglio del vescovo o una sua azione troppo forte che adesso io non sto a giudicare. Se mi viene l'occasione di dirlo al vescovo, io posso parlarne: allora quello è un'altra cosa, ma per ora io non sto a giudicare. Il Signore ha permesso tutto questo affinché un sacerdote, che ha lavorato e lavorato molto, venisse purificato. Da quando è venuto cappellano a Quinto Vicentino da dove erano anni che nessuno andava in seminario, sono partito io, e un altro è andato alle Missioni Estere, un altro è andato prete dai Salesiani , un altro dagli Scalabriniani, due o tre sono andati dai Francescani, venticinque o ventisei ragazze sono andate suore nel giro di cinque o sei anni. Vi dico che ha lavorato, ha portato dappertutto santità. Don Aldo è stato suo allievo, padre Bertinazzo è stato suo allievo; ha lavorato il lavorabile. Se quest'uomo che ha lavorato in tale maniera avesse avuto un riconoscimento dal vescovo, avrebbe in parte ricevuto la sua ricompensa sopra la terra. Il Signore non dà la sua ricompensa ai suoi uomini sulla terra, non la dà! Bisogna che capiamo le cose: il Signore, appunto perché ti ama, ti purifica fino in fondo, ti macina fino in fondo, ti pesta fino in fondo per farti santo. Questo è l'agire del Signore. Allora, se tu ragioni con la mentalità della sapienza, dici: "Va bene, il Signore ha permesso. Perché? Per il solito motivo: perché vuole far santi i suoi uomini, vuol purificare i suoi uomini". Umanamente parlando è un'ingiustizia!DIO sapienza di..
VIRTÙ
umiltà
COMUNITÀ
critica
CROCE
AUTOBIOGRAFIA
MISSIONI
APOSTOLO uomo di Dio
MI7,18 [29-04-1965]
18.Ma noi uomini di Dio siamo chiamati a subire queste ingiustizie. E se queste ingiustizie non ci vengono fatte dai cattivi, il Signore permette che i buoni, in buona fede, ce le facciano loro. Perché? Perché ne abbiamo bisogno! Partiamo dall'idea che noi abbiamo bisogno di queste ingiustizie, che ci sono dovute per diritto sacerdotale, che sono il nostro pane come l'acqua per il pesce perché senza di essa muore. A noi il martirio è dovuto, cioè l'annientamento, le sofferenze, le incomprensioni. Ora, se non agiscono così con noi i cattivi, il Signore permette che, in buona fede, la superiora di Santa Teresina la faccia santa o che la superiora di Suor Bertilla la faccia santa. Se dentro in un convento non c'è un Pilato o qualcun altro, il Signore permette che una superiora... e magari dopo la superiora si converte e si fa santa più di Santa Bertilla! O guardiamo la realtà con l'occhio di Dio e allora le cose cambiano colore, o in caso contrario, figlioli, è meglio che cambiamo mestiere, perché allora non è più una missione; è un mestiere se non abbiamo il dono della Spirito Santo! A questo proposito, parlando molto concretamente, potrei offrirvi centinaia di esempi. Vorrei, però, farvi toccare con mano tutte le volte che noi sragioniamo perché vogliamo ragionare secondo i principi della logica umana.CROCE
SACERDOZIO
VIRTÙ
fede
DIO stile di...
DIO Spirito Santo
APOSTOLO missione
GESÙ
redenzione
MI7,19 [29-04-1965]
19.Dio invece non ragiona secondo i principi della logica umana, ragiona con i principi di un'altra logica, che è quella del crocifisso, che è quella del sangue sparso per la salvezza degli uomini. Tante volte noi parliamo, ma parliamo male perché lo facciamo secondo la nostra testa; tante volte noi agiamo male perché agiamo secondo i nostri principi sbagliati. Figlioli, rendetevi conto che un pochino, più o meno, tutti puzziamo di mondo, che un pochino o un tantino, tutti puzziamo di io, di io e di mondo, e abbiamo tanto, tanto, tanto bisogno di Dio che con la sua sapienza ci apra gli occhi. Dopo la discesa dello Spirito Santo gli Apostoli hanno detto: “Adesso capiamo! Adesso capiamo!”. Quante volte ho visto anime che, ad un dato momento della loro vita, hanno aperto gli occhi illuminati dallo Spirito Santo e hanno detto: "Adesso ho capito! Credevo di capire, ero nella convinzione di aver capito, ma adesso ho capito! Che cosa ho fatto fin'ora? Insensato che sono! Credevo di essere sulla strada buona; che cosa ho fatto fin'ora? Adesso ho capito!". Purtroppo il male è che queste rivelazioni mi sono state fatte un po' tardi con l'età, non a quindici, diciotto o vent’anni. Per pensarci un pochino prima e fare meno errori, credo che sarebbe conveniente domandare al Signore il dono dello Spirito.DIO logica di...
APOSTOLO salvezza delle anime
VIZI
PECCATO
MONDO
CONVERSIONE