La conversione di Saulo è narrata per tre volte nel libro degli Atti degli Apostoli: al cap. 9,1-20 come narrazione storica dell’autore, al cap. 22, 1-16 come arringa di Paolo davanti ai giudei di Gerusalemme, e al cap. 26, 12-18 come racconto di Paolo a Cesarea davanti al re Agrippa.
Mamma Clorinda venne guarita in maniera prodigiosa a Lourdes il 29 agosto 1928, quando il piccolo Ottorino era già entrato in seminario da un anno.
MI9,1 [03-05-1965]
1.La vocazione è una cosa ineffabile, ma allo stesso tempo è anche una cosa terribile. La chiamata di Dio, quando il Signore chiama un'anima, è, prima di tutto, una cosa meravigliosa: Dio vuole associare un'anima, un uomo, per la salvezza del mondo; Dio chiama una creatura! Avete visto, nel film, un militare, un prigioniero, che improvvisamente sente nascere la vocazione e dice: "Vado io a prendere il posto dell'altro!". Noi dobbiamo vedere sotto questo "vado io" un'opera della grazia del Signore, un'iniezione improvvisa di grazia, una chiamata: "Vieni e seguimi", il Signore che chiama: "Vieni e seguimi!". Quando dice a Paolo sulla via di Damasco: "Paolo, perché mi perseguiti?", è una chiamata: un Dio che ferma un uomo e gli dice: "Senti, vieni; aiutami a salvare l'umanità!". È una cosa proprio ineffabile pensare che Dio vuole avere bisogno degli uomini: Dio vuole, come collaboratore, solo l'uomo. Lui, quasi, si dimentica che l'uomo è un peccatore, che è un ribelle. Lui si dimentica che anch'io sono uno di quelli che lo hanno ammazzato; si dimentica, mi chiama e mi dice: "Vuoi aiutarmi per salvare il mondo?”. "Signore, lo sai chi sono?". "Lascia stare! So... Non ricordo più quello che eri; io so che adesso in mano mia tu puoi essere il salvatore del mondo!". Figlioli: voi e io siamo stati chiamati, siamo stati chiamati! Durante i miei anni di seminario, come vi ho detto molte volte, una cosa che mi ha fatto tanta, ma tanta impressione, ma vi dico tanta e poi tanta ancora, è stata la guarigione di mia mamma. Non tanto perché ho visto mia mamma guarita, cioè per la sua guarigione in quanto tale, anche se questo mi ha fatto logicamente impressione. Mia mamma era ammalata, e la vedo improvvisamente scendere dal treno da sola. È un fatto che fa impressione, anche a voi, e a me di più perché era mia mamma. Ma oltre che vedere il miracolo, la restituzione della mamma, cosa che strabiliava, c'era in me un'altra sensazione. Il miracolo avrebbe colpito anche voi, la restituzione della mamma e la felicità e la gioia avrebbero colpito me solo.APOSTOLO vocazione
APOSTOLO chiamata
DIO piano di salvezza
APOSTOLO salvezza delle anime
GRAZIA
PECCATO
DIO bontà
di...
CONSACRAZIONE disponibilità
AUTOBIOGRAFIA seminario
MI9,2 [03-05-1965]
2.Ma c'è una cosa che è molto e molto più grande di questo: il pensiero che in Paradiso la Madonna aveva pensato a me! Proprio in Paradiso, dunque, la Madonna ha pensato a me, ha guardato me e ha pensato a me! Mi ha pensato perché mia mamma aveva chiesto alla Madonna di guarire per potermi portare al sacerdozio. Dunque, la Madonna ha pensato a me, sa che io devo arrivare sacerdote, che io sono stato creato per essere prete, e la Madonna mi guarderà sempre! E quando stavo per commettere qualche bricconata mi ripetevo: "Aspetta, perché sono lì che mi guardano!", cioè avevo la coscienza che in Paradiso si era parlato di me.MARIA mediatrice
NOVISSIMI paradiso
SACERDOZIO
APOSTOLO vocazione
Il riferimento, evidentemente scherzoso, è a don Luigi Furlato, all’epoca maestro dei novizi, il quale, prima di entrare nella Casa dell’Immacolata, aveva avuto una breve esperienza presso i Padri Francescani.
Don Flavio Campi, sacerdote della diocesi di Vicenza dal 1956, era un figlio spirituale di don Ottorino e aveva scelto di entrare nella Congregazione. All’epoca stava facendo l’anno canonico di noviziato per emettere la professione religiosa nel settembre di quell’anno e partire poi subito per Monterotondo (RM). Don Ottorino lo cita nel suo esempio perché godeva di una corporatura robusta.
MI9,3 [03-05-1965]
3.Alcuni Confratelli questa mattina sono andati a Roma e parteciperanno all'udienza pubblica del Santo Padre. Supponiamo che durante l’udienza, pubblicamente, il Papa si fermi un momentino e dica: "Senta, don Aldo, mi saluti tanto, ma proprio tanto, il maestro dei novizi, quel carissimo don Luigi Furlato, quello che è stato prima vicemaestro presso i Padri Francescani, poi ha girato il mondo; l'ho conosciuto... Me lo saluti tanto e tanto, dica che penso spesso a lui". Il maestro dei novizi improvvisamente si ingrasserebbe il triplo di don Flavio in quindici giorni, al pensiero che il Papa lo conosce, che il Papa sa quello che lui ha fatto e quello che sta facendo.ESEMPI vocazione
Mariano Apostoli aveva emesso la professione religiosa il 26 settembre 1963 e frequentava, all’epoca, il corso liceale.
Don Ottorino si riferisce a una celebrazione fatta nella parrocchia di Quinto Vicentino, con la partecipazione dei giovani della Casa dell’Immacolata.
MI9,4 [03-05-1965]
4.Figlioli, la vocazione non è una cosa casuale, non è un filo d'erba fra un milione di fili d'erba, in mezzo a un prato. È Dio che ha creato Mariano e gli ha dato la vocazione, lo ha chiamato come fosse lui solo sopra la terra. Come ha chiamato la Madonna, in forma personale, ha chiamato te e ha detto: "Vieni, seguimi, ti farò pescatore di uomini". Figlioli, bisogna pensare a questo quando vi trovate a tu per tu con il Signore, bisogna avere coscienza della grandezza della propria vocazione. Il Signore ha scelto nel mio paese questo povero ragazzo. Siamo stati a cantare la Messa al paese : c'era poca gente in chiesa, ma in mezzo a quella gente, che io ho comunicato, ho visto alcuni miei compagni di scuola, giovani più buoni di me, più intelligenti di me, che avrebbero potuto dare molto al Signore. Ho dato la comunione a Gino Morellato, che mi pare faccia il sarto: era un po' più vecchio di me e frequentava una classe più avanti di me, aveva cominciato anche lui la scuola parrocchiale, e poi si era fermato. Vi assicuro che era molto più buono, molto più intelligente di me; era un ragazzo che sarebbe arrivato, di sicuro, ad essere monsignore, e invece è il sarto del paese. Il Signore ha detto di no. Il Signore ha scelto un altro. Ora quest'altro siete voi, siete voi. Prima cosa, dunque, è un senso di gioia per la vocazione: io sono chiamato dal Signore, dal Signore, non dallo spazzino!
DIO logica di...
APOSTOLO vocazione
DIO creatore
MARIA obbedienza di ...
AUTOBIOGRAFIA Quinto
DOTI UMANE
DIO stile di...
MI9,5 [03-05-1965]
5.Vi propongo un secondo pensiero, che è terribile; terribile, perché con il Signore non si scherza. Al Signore non si può dire: "Signore, ho preso moglie, ho comperato una casa, ho le case prefabbricate da sorvegliare... Ah, Signore!". No, non si può giocare; con il Signore non si scherza! Non si può impunemente respingere un invito del Signore, una preghiera del Signore! Se il Signore ti ha chiamato facendoti un atto di predilezione, non puoi tu impunemente dire: "Non mi piace! Oh, Signore, non ne ho voglia! Ho una giornata un po' pesante, che vada a farsi benedire!...". Non si può trattare il Signore come si tratterebbe l'ultimo dei facchini della città. Non si può trattare il tuo Creatore, il tuo Dio, il tuo Redentore come tratteresti un amico che t'invita per fare un giro in bicicletta e al quale puoi dire: "Sono stanco, non ho voglia di fare un giro in bicicletta. Lascia perdere: oggi non ne ho voglia". "Ma, andiamo, su, forza!". "Ah, oggi non ne ho voglia!". "Ma non avevi detto che saresti venuto?". "Sì, sì, ma oggi non ho voglia di venire".CONSACRAZIONE radicalità
GESÙ
sequela
DOTI UMANE coerenza
DOTI UMANE corrispondenza
VIZI
DIO creatore
GESÙ
redenzione
Don Ottorino sognava il diacono della Congregazione come l’uomo di Dio in mezzo agli altri uomini, senza un abito particolare che avrebbe potuto creare un certo distacco, per condividere da vicino la loro vita e i loro problemi e condurli gradualmente al Signore.
La sera precedente era stata proiettata ai giovani della Casa dell’Immacolata la pellicola "Lo spretato".
Don Ottorino si richiama all’espressione di Mt 13,28, nella parabola del seminatore, per indicare l’avversario di Dio e del bene.
Nel testo registrato don Ottorino cita a memoria il testo di Mt. 10,36: “Et inimici hominis domestici eius”.
MI9,6 [03-05-1965]
6.Non si può trattare Dio in questo modo. Ti ha chiamato? Stanchezza o non stanchezza, giornata bianca o giornata nera, al tuo Dio devi dire di sì: “Signore, ecce adsum: sono qui! Non sono qui soltanto nel momento della gioia, nel momento dell'entusiasmo, nel momento dell'euforia; sono qui 'quocumque ieris sequatur te... Signore, io ti seguirò in qualunque parte tu mi conduca”. Figlioli, non illudiamoci, non illudiamoci! In questa chiesa vi ho detto tante volte che il Signore non conduce i suoi uomini per prati fioriti. Se i nostri fratelli, fuori nel mondo, sono tentati, il prete, il religioso, il diacono, quest’ultimo ancor più del prete perché deve presentarsi in mezzo agli uomini senza una veste, lo saranno molto di più. L'uomo di Dio è fatto oggetto di un bersaglio tremendo da parte del demonio. Dal cinema di ieri sera avete potuto capire qualcosa a questo proposito: non c'è prete, non c'è religioso che non sia sotto il bombardamento del demonio. La vocazione è una cosa veramente meravigliosa, un dono straordinario di Dio, una realtà che fa morire di gioia chi la medita profondamente. Allo stesso tempo è terribile dire di no al Signore, è una cosa impensabile dire di no al Signore per vigliaccheria. Per questo bisogna avere coscienza di quello che si fa. Perciò io so che mi sono votato al martirio, che sono votato ad essere bersagliato da tutti: il padre, la madre, i miei... tutti, tutti contro di me. Quando dirai che fanno bene a far peccato saranno con te per un poco di tempo, ma quando tu predichi la verità, solo la verità chiara e limpida, avrai nemici. I nostri fratelli sono andati a Crotone: tante belle notizie da Crotone, ma non meravigliamoci se domani sentiremo che qualcuno è caduto sotto un colpo di coltello. Perché? Perché ha detto la verità. In un prossimo futuro anche voi partirete pieni di entusiasmo, ma ad un dato momento dovrete anche dire: "Non licet, non è permesso! Questo sì, quest'altro no!". Lo potrete dire con un bel sorriso, e potete anche essere presi a coltellate proprio da coloro che avete sfamato, proprio da coloro che avete educato, da coloro per i quali avete dato il meglio di voi stessi. Non meravigliatevi! Perché? Perché l'inimicus homo ha una organizzazione tremenda che giunge anche fino a Crotone e riesce farsi degli alleati anche dove non si vorrebbe, e tante volte riesce a farsi degli alleati anche fra le persone della propria famiglia. Più di una volta noi vediamo gli uomini di Dio soffrire e patire per causa dei preti stessi, per causa dei religiosi stessi, per causa anche dei superiori stessi. Domani potrebbero essere anche i vescovi del luogo dove vi trovate, i sacerdoti che sono attorno ai vescovi, che se non vi mettono il veleno, perlomeno, consciamente o inconsciamente, ma molto spesso inconsciamente, sono strumenti nelle mani del demonio, con la permissione di Dio, per il vostro trituramento.CROCE prove
PREGHIERA sentimentalismo
PREGHIERE Signore
CONSACRAZIONE disponibilità
APOSTOLO uomo di Dio
SACERDOZIO prete
DIACONATO diacono
CONSACRAZIONE religioso
CROCE Demonio
APOSTOLO vocazione
GRAZIA
DOTI UMANE
CONSACRAZIONE offerta totale
CROCE persecuzioni
APOSTOLO testimonianza
APOSTOLO predicazione
CONGREGAZIONE Case della CONGREGAZIONE
MISSIONI
DOTI UMANE coerenza
APOSTOLO entusiasmo
CROCE
DOTI UMANE sorriso
COMUNITÀ
PECCATO
Don Ottorino ricorre all’esempio di Gesù, esaltato al momento dell’entrata trionfale a Gerusalemme, e scelto per la crocifissione (Mc. 15,13) al momento del confronto con Barabba davanti a Pilato.
MI9,7 [03-05-1965]
7.Quello che importa è che il prete è uno che è sempre sotto bersaglio, vorrei dire sotto bombardamento continuo da parte del demonio e da parte degli uomini. Figlioli, questa è la missione alla quale Dio, per l'immensa sua bontà, si è degnato di chiamare me e voi. Un'altra lezione dobbiamo imparare dal cinema di ieri sera, ed è questa. La nostra missione è senz’altro difficile e dura, non poetica. Non incontrerai poesia a Monterotondo, caro don Flavio; non illuderti perché ti battono le mani quando arriverai: "Evviva il parroco, evviva il parroco!". Il giorno dopo potrebbe arrivare il "Crucifige" . Non illudiamoci!APOSTOLO missione
CROCE sofferenze morali
Don Ottorino elenca le Comunità femminili di suore claustrali che si erano impegnate a offrire momenti particolari della loro giornata di preghiera per i giovani della Casa dell’Immacolata e per le opere della Congregazione: il Carmelo S. Maria Maddalena de’ Pazzi di Careggi a Firenze con il quale si era stretto un patto di comunione con la Casa dell’Immacolata l’11 ottobre 1952; il Monastero della Visitazione ad Arcugnano sui colli Berici; il Monastero delle Benedettine di Castelfiorentino (FI).
Nel 1964 don Ottorino avviò l’Associazione degli Amici, laici legati in qualche modo con la Congregazione e desiderosi di viverne la spiritualità, impegnati inoltre ad accompagnare da vicino con la preghiera e con la testimonianza della vita i Religiosi e le opere dell’Istituto. Per gli Amici dette vita anche al periodico di collegamento “Unità nella carità”, con la finalità di trasmettere a tutti la vita e la spiritualità della Congregazione, stendendo personalmente i primi articoli.
Don Luigi Furlato e don Luigi Mecenero erano già sacerdoti da tre anni, ambedue impegnati in diverse mansioni a servizio della Congregazione.
Il venerdì è il giorno scelto da don Ottorino, a ricordo della passione di Gesù, per l’offerta delle preghiere e dei sacrifici da parte degli Amici per la Congregazione.
Farina era un giovane allievo della Casa dell’Immacolata.
Il riferimento è sempre alla pellicola “Lo spretato”.
MI9,8 [03-05-1965]
8.Iera sera, però, abbiamo visto una cosa: la potenza della preghiera. Avete visto? La potenza della preghiera. Noi, nella nostra casa, abbiamo insistito spesso su questo argomento e abbiamo detto: "Abbiamo bisogno di preghiere e di sacrificio da parte degli altri". Abbiamo subito associato al nostro lavoro il Carmelo di Firenze, poi quello di Arcugnano, poi un altro ancora... a Castelfiorentino. L'Associazione degli Amici, poi, è un'associazione che ogni giorno che passa si rivela veramente preziosa: è il Signore che ci ha fatto questo regalo, perché girando di qua e di là sento continuamente: “Sa, sono anch'io amico della Congregazione, lo sono anch'io". Quel giorno che sono andato ad Asiago con don Luigi Furlato e don Luigi Mecenero , una signora è entrata e subito ha esclamato: "Sono anch'io una degli Amici. Ogni venerdì mi ricordo sempre". Anche ieri il papà di Farina mi ha detto: "Eh, guardi che al venerdì mi ricordo... al venerdì mi ricordo, sa!". È bello incontrare questi nostri cari Amici che ti salutano dicendo: "Mi ricordo al venerdì, mi ricordo. Anche qualche altro giorno, ma al venerdì non mi dimentico, non mi dimentico!". Che bello sapere che ci sono delle anime che offrono sacrifici e preghiere, che collaborano con noi. Ieri sera, quando ho visto quel povero prete, disgraziato se volete, ma che stava lottando una battaglia tremenda, quando ha buttato il crocifisso dalla finestra, mi è parsa una scena meravigliosa. Rivedetela stasera, ma rivedetela con spirito di fede, rivedetela in voi quella scena: non sarà così tragica per voi, perché non sarete con la corda vicina, con il cappio vicino, nel dubbio se impiccarvi o non impiccarvi perché, forse, non arriverete a tanto. Ma rivedetela quella scena: momenti di esasperazione, momenti di delusione... Ne avrete anche voi!PREGHIERA
PENITENZA sacrificio
CONGREGAZIONE amici
AUTOBIOGRAFIA viaggi
FORMAZIONE educazione
CROCE prove
Don Matteo Pinton, che ricevette la consacrazione sacerdotale il 26.5.1965, fu subito inviato da don Ottorino a Roma per studiare filosofia presso la Pontificia Università Gregoriana. Era in programma, quindi, che sarebbe passato a vivere con la Comunità di Monterotondo non appena questa si fosse avviata.
MI9,9 [03-05-1965]
9.Immaginiamo, per esempio, che un domani don Matteo si trovasse a Monterotondo e cominciasse a lavorare, andare a scuola... e perché un giorno ha salutato una signorina con un sorriso, senz’altro paradisiaco, incominciassero a mettere in giro la voce che è la sua fidanzata. In seguito quella signorina ha un figliolo: "È il figlio di don Matteo!". Se cominciassero a dire: "Quello è il figlio di don Matteo! Guarda come gli assomiglia: guarda, ecco là, si vede; è suo figlio di sicuro!". Se cominciassero a dire queste parole e don Matteo venisse a saperlo quando le chiacchiere sono già diffuse: tutti ne parlano e lui viene a sapere questa accusa. Che cosa si fa? Immaginate che un giovane assistente, un domani, si trovi calunniato in questo modo. È una delle armi che di solito adopera il demonio per discreditare gli uomini di Dio. Non meravigliatevi, non meravigliatevi! Guardate che conosco decine e decine di preti che sono stati bersagliati così dal demonio. Immaginate che una donnaccia vada da un prete e che domandi di fare porcherie, e il prete la cacci dicendo: "No, vada via brutta donna!", o qualcosa del genere. Quella si vendica accusandolo: “Sa... sa... il prete? Vedi con quella al confessionale? So io; ha provato anche con me! Sono pronta a giurarlo anche dinanzi al vescovo. Ha provato anche con me...!". Figlioli, figlioli, in quel momento sentirete il bisogno che qualcuno preghi per voi.CROCE
ESEMPI vari
CONSACRAZIONE castità
CONGREGAZIONE assistente
CROCE Demonio
APOSTOLO uomo di Dio