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Esercizi spirituali Settembre 1942

DT 1942,3

3.Più di una volta durante questo periodo sono stato per perdermi di coraggio. L'unica consolazione l'ho trovata ai piedi del Tabernacolo. Tutto ha congiurato e congiura contro quest'opera. Persino la salute e difficoltà a vivere la vita spirituale.
Ora il demonio ha incominciato una lotta terribile interna. Mentre fino a ieri la lotta veniva dall'esterno, oggi viene dai giovani e tace all'esterno. I giovani sono irrequieti, non vogliono saperne di disciplina, non sono generosi col Signore, tendono ad allontanarsi. Questa è la croce più grande che abbia incontrato fin qui. Inoltre vedo chiara sempre più la volontà di Dio, e la sua mano è sempre presente per aiutarci anche con grazie straordinarie. Bisogna andare avanti. Ha già tracciato la linea nel futuro secondo la volontà di Dio; non resta che accettare la croce e salire. Si sanguina durante il cammino, il cuore è schiacciato, ma le anime di tanti giovani sono là che chiedono soccorso e non bisogna fermarci; morire, ma avanti. Mi trovo solo, tutti si ritirano, ma Gesù è con me, e per questo avanti... Bisogna farci santi, caro Ottorino, altrimenti non si fa niente. Se finora non hai concluso niente, è perché non sei santo. Allora incomincia col santificarti! Durante gli esercizi ho constatato che ci sono parecchi ostacoli alla mia santificazione e parecchi mezzi non bene usati finora. Perciò, per nessun motivo, metterò la mani addosso ai ragazzi, poiché non è educativo e non fa bene né a me, né a loro. Mi confesserò regolarmente ogni settimana (se non troverò il mio confessore andrò da un altro; altrimenti poi, per una causa o per l'altra, è facile passare i dieci giorni). Scriverò due volte al giorno l'esame particolare. Cara Mamma, mi hai sempre amato, ora non mi abbandonare.

AUTOBIOGRAFIA Araceli

CROCE Demonio

CROCE difficoltà

EUCARISTIA tabernacolo

CROCE

CROCE sangue

VOLONTÀ

di DIO

CROCE solitudine

CONSACRAZIONE santità