Don Ottorino usa, come spesso faceva per le meditazioni che dettava, un
libro, che non è stato possibile determinare, dal quale ricava qualche frase, che
poi commenta con molta libertà.
Don Ottorino si riferisce ad una frase attribuita a S.Teresa di Gesù
Don Ottorino ama nominare qualcuno presente alla meditazione per illustrare meglio l’esempio. Nel caso potrebbe riferirsi a Luciano Bertelli o a Luciano Rizzi o a Luciano Gallinaro: i primi due frequentavano, all’epoca, il primo anno del corso teologico e l’ultimo il terzo anno.
MI6,1 [25-04-1964]
1... per formare l'uomo di Dio, quali elementi adopera il Signore? "Dolore e amore: dolore e amore sono le materie prime di questo gioco divino". Quando il Signore prende un'anima - "È per quello che il Signore ha pochi amici", ha detto quell'altra! -, ad esempio prende Mariano e vuole farlo santo, cari figlioli, non c'è via di scampo: c'è amore e dolore. Luciano , desideri che il Signore ti voglia bene? Sì o no? Molto, non è vero? Allora hai già firmato la cambiale: ti arriverà il dolore, un carretto di dolori. Non scoraggiarti! Vuoi tu, non è vero Apostoli, fabbricare la parte esterna dei pannelli? Devi rassegnarti che arrivino in laboratorio lana-vetro e resina, se no non li puoi costruire. Senza lana-vetro e resina non ce la fai. Se tu vuoi fare quel tipo di pannelli, per forza bisogna che ti arrivino quelle due materie prime.APOSTOLO uomo di Dio
CONSACRAZIONE santo
CROCE
DIO amore di...
ESEMPI consacrazione
Ora don Ottorino nomina Gianfranco Orfano, che aveva emesso la professione religiosa l’8 dicembre 1961 e si preparava per il diaconato permanente.
MI6,2 [25-04-1964]
2.Ebbene, tu vuoi l'amore di Dio? Orfano , lo vuoi l'amore di Dio? "Sì, Signore, io ti voglio tanto bene, desidero amarti tanto". E va bene! Ricordati che quando tu compri l'arancio, arriva l'arancio, ma arriva, insieme con il sugo, anche la buccia: l'arancio è quello che è! "Vado a comprare un chilo di arance, – dice Marco - ma voglio solo il sugo, la buccia non la voglio; io, la buccia, la getto via!". "Poverino, va’ a Grossa", gli dicono... Quando compri un chilo di arance ti danno tutto, tutto completo: l'arancia è quella che è!
ESEMPI Dio amore di Dio
DIO amore di...
Il Meridione d'Italia è comunemente chiamato in dialetto veneto Bassa Italia. Nel caso don Ottorino si riferisce molto probabilmente al pagamento per i prefabbricati inviati a Crotone.
MI6,3 [25-04-1964]
3.Ora, tu vai, ti metti nelle mani di Dio: Lui ti dà l'amore. Dietro l'amore, però, viene anche la 'buccia', e che razza di 'buccia'! Il dolore è necessario! Ecco le materie prime del gioco divino. Figlioli, ve l'ho detto tante volte, ve l'ho ripetuto, e quando sentite che don Ottorino lo ripete spesso vuol dire che lo sta provando anche lui. Ieri e il giorno precedente sono state due giornate che erano proprio al bacio per il dolore, proprio al bacio. L'inventiva divina è qualcosa di stupendo! Chissà dove il Signore le scova fuori! Giorni fa, infatti, mi arriva la gioia di 25 milioni da laggiù, dalla Bassa Italia. "Oh, che bellezza! - ho detto - Arriva il ricavato di qualcosa che è stata venduta. Che bellezza! Adesso possiamo cominciare a fare...". Taci, taci, che il Signore non lo sappia che le cose vanno benino, perché se il Signore lo viene a sapere, sta sicuro che rovescia qualche altro sacco sulle spalle. E, infatti, arriva una telefonata, arriva una notizia, ne arriva un’altra... Ieri, poi, è stata una sfilza: una dietro l'altra, tanto che non ne potevo più. Avanti, per amor di Dio.CROCE
PROVVIDENZA
È una nuova frase tratta dal testo che don Ottorino sta usando per la meditazione e che subito commenta alla sua maniera.
MI6,4 [25-04-1964]
4.Queste croci sono il segno dell'amore di Dio. "Dolore, per affondare l'anima, voragini, amore per lenire il dolore, e amore ancora che riempie l'anima donandole l'equilibrio della pace". Qui non si capisce niente. "... amore per lenire il dolore...": che cosa significa? Il Signore ti dà il dolore e l'amore, l'amore per lenire il dolore...Ti dà ancora il dolore quando ti ha lenito un pochino, e così di seguito. "Misterium, misterium!" "...e amore ancora che riempie l'anima donandole l'equilibrio della pace". Voi accetterete il Signore com’è, così com'è, cioè con l’amore e il dolore insieme, quando lo accettate senza dire: "Io voglio soltanto la polpa e niente l’osso", quando accettate l'arancio così com'è, cioè come il Signore lo ha creato.CROCE
MI6,5 [25-04-1964]
5.Quando voi accetterete integralmente l'amore di Dio, non metterete riserve: "Signore, ti voglio bene, però ti chiedo che a scuola vada bene. Signore, ti voglio bene, però voglio che tutti quanti mi dicano che sono il più bravo, un buon ragazzo. Signore, ti voglio bene, però...". Tirate via quel però, e dite: "Signore, ti voglio bene, e che sia fatta sempre la tua volontà!". "L'anima avverte di essere sotto la possente mano di Dio e sta in silenziosa attesa a guardare, pur fra le lacrime, il lavoro della mano di Dio!". Quando sei dal medico, dal dentista, seduto sulla sedia del dentista... ecco che il dentista va avanti e indietro, prende una pinza, prova di qua e prova di là. Tu sai che sei sotto le mani del dentista, che ti fa aprire la bocca. Mentre sei là con la bocca aperta che aspetti, lui va di qua e di là in mezzo ai suoi arnesi, e dopo dentro la bocca e dopo qua e dopo là... Così sei sotto la mano di Dio: Lui ti lascia anche stare un momentino, ti fa bere un po’ d'acqua, risciacquare la bocca qualche volta... "Sotto la potente mano di Dio".DIO amore di...
ESEMPI volontà
di Dio
Don Ottorino equivoca tra l'assistente Danilo Gasparotto e l'assistente Giuseppe Beccaro che era il reale autore della scenetta del dentista maldestro.
MI6,6 [25-04-1964]
6.Leggevo ieri un episodio della vita di una delle sorelle di Santa Teresina del Bambino Gesù. La mamma le aveva educate al sacrificio, proprio allo spirito di sacrificio, e quando voleva educare le sue figlie diceva sempre: "Guardate, facciamo questo per consolare il Cuore di Gesù. Questo sacrificio fallo, figliola, per salvare un'anima". Era morto il nonno, e questa piccola doveva andare dal dentista. La mamma le disse: "Senti, andiamo dal dentista e offri tutto il tuo dolore per liberare il nonno dal Purgatorio". "Sì, mamma". La bambina aveva nove anni, e forse allora i dentisti erano un po' meno esperti di adesso. Vi ricordate il nostro assistente Danilo... Chi era?... l'assistente Giuseppe che quando faceva il teatro levava il dente e veniva fuori la testa: tira, tira, tira, levava al paziente un pezzo di testa. Penso che le operazioni di una volta fossero forse più dolorose di quelle attuali. Ma, forse anche adesso, per un bambino che si leva un dente, non credo che sia come mangiare le caramelle. La piccola bambina rispose: "Sì, sì, mamma, volentieri!". Il dentista la controllò e disse: "Deve tornare tra alcuni giorni". Forse era un po' gonfia, e bisognava tornare alcuni giorni dopo. La piccola, andando a casa, si rammaricò: "Mamma, mi dispiace, sai, perché adesso il nonno deve restare in Purgatorio ancora per alcuni giorni".ESEMPI croce
PENITENZA sacrificio
FORMAZIONE educazione
APOSTOLO salvezza delle anime
NOVISSIMI purgatorio
MI6,7 [25-04-1964]
7.Ecco l'educazione cristiana che abitua i piccoli a offrire al Signore per... “... sotto la possente mano di Dio...”: vedere il dolore come un dono di Dio. "Signore, metto nelle tue mani la possibilità di soffrire per fare del bene, per l'anima mia, per aiutare i fratelli, per lenire le sofferenze delle anime del Purgatorio". Saper dire anche durante la giornata: "Signore, ti offro questo sacrificio per la mia famiglia; te l'offro, Signore, per le vocazioni". Se non ho voglia di giocare: "Signore, faccio un sacrificio; quest'oggi gioco anche se non ne ho voglia perché c'è quella persona al mio paese che non riceve i sacramenti...".CROCE
CONSACRAZIONE disponibilità
APOSTOLO salvezza delle anime
GRAZIA Sacramenti
MI6,8 [25-04-1964]
8.Un parroco, lassù in montagna, diceva giorni fa: “Sono contento; ringraziando il Signore, la parrocchia va bene. Ci sono dieci persone che non hanno ricevuto i sacramenti, sono dieci, ma sono proprio atei". Per un giovane che è avviato alla vita sacerdotale, alla vita religiosa, alla vita apostolica, quei dieci dovrebbero essere rimasti sullo stomaco. “Tutto bene nella parrocchia: hanno fatto la Pasqua tutti, ce ne sono dieci però...!". E allora, un bel momento, viene l'occasione di fare un sacrificio, bisogna andare a far pulizia, e in quel momento la natura direbbe di no: “Signore, per quei dieci, per quei dieci!".PASTORALE
PENITENZA sacrificio
Il maestro dei novizi, don Luigi Furlato, non solo sorride per il modo di narrare l’episodio da parte di don Ottorino, ma nel testo registrato aggiunge forte, correggendo: “Ai superiori maggiori”.
Si trattava della nazionale italiana di calcio.
Si tratta della "cortina di ferro" che separava l'Europa comunista dell'Est dall'Europa dell'Ovest liberale e democratico.
MI6,9 [25-04-1964]
9.Quando vedete il giornale o sentite il giornale radio o vedete la televisione, voi apostoli non potete rimanere indifferenti dinanzi al problema della grazia, dinanzi al problema di qualcuno che nel mondo soffre. Non vi ho accennato a quello che mi ha detto il superiore generale dell’Opera don Orione? Durante la settimana santa venne qui un padre di don Orione per affari... - il maestro dei novizi ride – cioè per invitarmi a predicare un corso di esercizi ai loro ragazzi, e ad alcuni padri. Proprio perché vivono lontani, a Roma, e non mi conoscono sufficientemente, allora mi hanno invitato a predicare a Roma al superiore generale, ai padri provinciali e al consiglio. Insomma, mi hanno chiesto un corso di esercizi. Ho chiesto loro se avevano sbagliato strada, e in conclusione ho detto: “Fate un piacere, non parlatene neppure, immaginarsi!”. Dunque: quel povero padre generale che ha avuto l'ardire di invitarmi - l’ha fatto per nescienza, non per ignoranza, vivendo troppo lontano da Vicenza! - era partito insieme con il vicario generale la settimana santa per andare a Varsavia, cioè in Polonia, per visitare le comunità che la Congregazione ha in quel paese. È partito con un aereo che trasportava - voi sapete chi? - i giocatori... . Bravi, vedo che siete molto esperti! I giocatori sono andati in Polonia a giocare. Avevano il permesso regolare dell'ambasciata polacca, e tutti i documenti a posto. Quando sono arrivati a Varsavia, all'aeroporto, ci fu il controllo dei documenti e loro due vennero fermati. Li hanno tenuti rinchiusi in una stanza per cinque ore. E mentre erano lì, vennero perlustrati: tolsero loro i documenti, i soldi, il passaporto, tutto, e lasciati là senza niente. Praticamente restarono con il vestito e null’altro. Dopo cinque ore li hanno invitati ad uscire. Era pronto un piccolo apparecchio: vi salirono e ripartirono. Si domandarono: “Dove ci portano?". Fecero un’ora di volo, sempre con un un punto interrogativo: “Dove ci portano? Siamo andati in casa del Diavolo!". Li hanno riportati a Budapest giacché l'apparecchio nel volo precedente aveva fatto la rotta Budapest-Varsavia. Arrivati a Budapest li hanno fatti scendere; l'apparecchio è ripartito e li hanno lasciati là, senza documenti e senza soldi. Una hostess ha avuto un po' di compassione di loro e si è interessata: ha pagato loro il viaggio fino a Vienna, è riuscita a caricarli in un apparecchio e a mandarli via senza documenti. A Vienna, naturalmente, erano fuori 'cortina' , e lì se la sono cavata perché avevano altri amici... e sono venuti a casa ringraziando la Madonna e tutti i santi.APOSTOLO
AUTOBIOGRAFIA
CARITÀ
Don Ottorino sviluppa l’esempio delle difficoltà che si possono incontrare nella vita riprendendo l’allusione agli esercizi spirituali che aveva fatto sopra, ma applicandoli ora scherzosamente ai responsabili del comunismo cinese e russo.
MI6,10 [25-04-1964]
10.Figlioli miei, questo può capitare a voi e a me, e anche qualcosa di peggio. Invece di andare a finire a Budapest, potreste andare a finire a Pechino per fare una conferenza a Mao, o per predicare un corso di esercizi a Mao e ai suoi, a tutti quanti i "superiori maggiori": un corso di esercizi a Mao, a Chou En Lai e a Kruscev, magari, e per la circostanza vengono chiamati anche quelli che sono in pensione.APOSTOLO predicazione
PASTORALE
MI6,11 [25-04-1964]
11. Figlioli miei, figlioli miei, bisogna che vi prepariate a patire. È dura la parola! Bisogna che amiate il patire! Bisogna che valorizziate il patire! Quando durante la giornata trovate qualcosa che vi fa soffrire, valorizzatela, valorizzatela. È l'unica ricchezza che abbiamo. Peccati ne facciamo tutti, miserie ne commettiamo tutti: durante la giornata indirizzate il patire a Dio Le nostre buone mamme dicevano: “Per i miei figli, per mio figlio che è militare, poverino... Ho un forte mal di denti, ma l'offro al Signore per mio figlio, l'offro per mio figlio”. E voi, offrite per i vostri figlioli che sono tutte le anime che sono sopra la terra e che hanno bisogno di aiuto. Divenite padri, divenite mamme di questi figlioli! Cercate di dare, di dare! Siete stati chiamati per dare agli altri. Ecco, la teologia nostra è sempre questa: "... e il dolore e l'amore sono le materie prime di questo gioco divino".CROCE
PENITENZA
PECCATO
FAMIGLIA figli
APOSTOLO salvezza delle anime
SLOGANS fuoco apostolico
MI6,12 [25-04-1964]
12.Riflettete ora sulla storia di quel superiore generale che parte per amor di Dio, per amore dei confratelli: fa un viaggio, parte, arriva e rimane cinque ore senza mangiare e senza niente, gli portano via tutto, monta in un apparecchietto e riparte senza conoscere la destinazione. Ecco, amore e dolore, dolore e amore! Solo che, qualche volta sbagliano: dolore, dolore, dolore, amore, e ancora dolore, dolore... Sbagliano a mettere gli strati, qualche volta, non è vero? "L'anima avverte di essere sotto la possente mano di Dio e sta in silenziosa attesa a guardare, pur fra le lacrime, il lavoro dell'amato".
CROCE
COMUNITÀ
confratelli
DIO amore a DIO
DIO riconoscenza a...
Pieraldo Ferracin era l’addetto alla contabilità di cassa della Casa dell'Immacolata per le piccole spese.
Don Ottorino nomina di seguito Girolamo Venco e Luciano Bertelli, ambedue del primo anno del corso teologico, e don Venanzio Gasparoni, che sarebe stato consacrato sacerdote il mese seguente.
Don Ottorino tira in campo anche l’assistente Vinicio Picco, che era il responsabile delle attività lavorative della Casa dell’Immacolata.
Don Ottorino, nel testo registrato, dice erroneamente “Pierangelo”, mentre il nome di Ferracin è Pieraldo.
MI6,13 [25-04-1964]
13.Dobbiamo sentire, quando siamo sotto il dolore, che siamo nelle mani di Dio che ci ama e che ci vuol bene. Ecco, il mio caro Ferracin riceve un affronto dal suo caro Girolam o dal suo caro Bertelli, il suo amatissimo Bertelli, e immediatamente dice: “Signore, grazie, perché sento che mi vuoi bene". Quando va via da lì, trova don Venanzio che gli dice: “Dove sei stato finora? È mezz'ora che ti cerco per avere i soldi!". E allora ripete: “Grazie, Signore, perché mi vuoi bene”. Va a dare i soldi a don Venanzio, viene giù e trova Vinicio : “Ma senti, Pieraldo ; sono due ore che ti cerco. Abbiamo il camion che parte...". Non è facile portare pazienza e dire: “Signore, ti ringrazio, perché mi vuoi bene". Sentire che, anche quando un fratello mancasse di carità verso di te, tu non devi mancare di carità verso il fratello: anche se un fratello manca di carità verso di te, quello è un bacio di Dio.DIO amore di...
ESEMPI amore di Dio
VIRTÙ
pazienza
DIO riconoscenza a...
CARITÀ
Don Erasmo De Poli stava completando, all’epoca, il corso teologico.
Don Ottorino continua a leggere dal testo scelto per la meditazione
MI6,14 [25-04-1964]
14.Costa, sapete: ma è importante sentire che è la mano di Dio che ti lavora. Ci sono certe giornate in cui Dio vuole tutti a sua disposizione per lavorare, qualche volta, anche uno solo. Qualche giorno il Signore prende a disposizione tutto quanto il personale che ha per lavorare qualcuno: lo dico per esperienza. Non è vero, don Erasmo, che è così? Altroché se è vero! Sentire la mano di Dio con quel professore, con quel compagno qualche volta pesante: sentire che Dio è lì! È fatica, sapete: è fatica! Non è il caso che tiri fuori particolari perché ne avrei finché voglio. Eppure dobbiamo sentire che anche in quella cosa illogica c'è la volontà di beneplacito di Dio. “Ma alle volte Dio lavora l'anima al punto tale che essa è triturata in strazi più dolorosi della morte. Non sente più aiuto o appoggio spirituale da nessuno".VOLONTÀ
di DIO
DIO stile di...
CROCE prove
MI6,15 [25-04-1964]
15.Queste affermazioni, forse, voi le troverete scritte anche in qualche altro libro. Non sono certo modalità che il Signore ha usato solo con Santa Bertilla trattata male dalla superiora, o con Santa Teresina trattata alla stessa maniera dalla sua superiora. E dopo, magari, la superiora va più alta di Santa Teresina, perché non si sa come siano le cose lassù, sebbene ami il gattino! Figlioli, state attenti! Queste sono le prove che il Signore usa con i suoi uomini e con le sue creature.
CROCE
DIO logica di...
Adriano Conocarpo stava completando, all’epoca, il quinto anno del corso ginnasiale.
MI6,16 [25-04-1964]
16.Perciò il Signore userà questo metodo con me e con voi. Per il fatto stesso che ci ha chiamati vicino a Lui, userà questo sistema. “... alle volte lavora l'anima...”. E poiché tu, caro Conocarpo , desideri essere lavorato da Dio, desideri farti santo, ricordati che dovresti dire. “Quando arriverà, Signore, il momento che mi lavorerai fino a questo punto, fino al punto di essere triturato in strazi più dolorosi della morte, fino a non sentire più l'appoggio, l'aiuto spirituale di alcuno, finché la terra non diventi uno sterminato deserto? Quando è, Signore, che arriverà il momento in cui tu mi tratterai in questo modo?". Chi ha il coraggio di dire queste cose? Eppure, devono venire, devono venire...verranno! Per molti, forse, possono essere anche già venuti certi momenti. È la strada che va al cielo. Se voi mi domandate la strada che va a Padova, non posso dirvi che per andare a Padova dovete andare verso Verona; per Padova, bisogna andare per Padova, giù per di là. Potrai andare attraverso i campi fin che vuoi, ma quella è la strada per Padova.CONSACRAZIONE santità
CROCE solitudine
MI6,17 [25-04-1964]
17.Ora, per andare a Dio, bisogna mettersi nelle mani di Dio, lasciarsi lavorare. Lui ci lavorerà con l’amore e con il dolore: più ti ama, più ti pesta; più ti ama e più ti mostra il suo amore, più ti pesta e più fa calare l' oscurità... perché al Signore piace lavorare più di notte che di giorno, come i ladri che agiscono di notte!
VOLONTÀ
di DIO
DIO amore di...
Giuseppe Giacobbo frequentava, all’epoca, il corso teologico in preparazione al sacerdozio. A questo punto don Ottorino lo nomina per attribuirgli la difficoltà di comprendere il tema.
MI6,18 [25-04-1964]
18."Nasce allora un miracolo nuovo, una fiducia sconfinata, una confidenza disperata in quel Dio che, per preparare al cielo l'anima, permette i suoi dolori e le sue notti". A un dato momento, più le prendi, più senti confidenza in Dio; più il Signore ti pesta, e più te Lo senti vicino. Dice Giacobbo : “Non capisco niente!". Non è vero, Giacobbo? Non hai detto così quella mattina: “Non capisco niente!". "E inizia tra Dio e l'anima un colloquio nuovo che solo Dio e l'anima conoscono. È il colloquio che gli Apostoli hanno avuto con Dio dopo la discesa dello Spirito Santo". Il discorso ora cambia. Quando l'anima si lascia pestare, triturare, eccetera, comincia un colloquio nuovo, un discorso nuovo, impossibile a dirsi. “Ella dice: “Signore, Signore, tu vedi come io sia circondata da tenebre di morte, tu avverti l'incertezza estrema del mio spirito e sai che nessuno, sembra, possa tranquillizzarmi. Prenditi cura di me. Io mi fido di te e, nell'attesa di venire alla vita, lavoro per te, per gli interessi del Cielo!".DIO presenza di...
CROCE
PREGHIERA
VIRTÙ
fiducia
MI6,19 [25-04-1964]
19.Forse noi possiamo esprimerci con altre parole, diverse da queste: “Io non capisco più niente, Signore, non capisco più niente. Non sono capace di fare niente! Sono qui che faccio il pagliaccio tutto il giorno. Io, Signore... fammi un favore! Io vedo che sono pieno di miserie; io lavoro per te, dalla mattina alla sera; dimmi quello che vuoi, che io faccia quello che tu vuoi. Io mi sforzo, è vero, ma dopo, alla sera, vedo che ho riempito la mia giornata di pastrocchi. Fammi una grazia: io voglio fare tutto per te e accetterò anche questo stato d'animo in cui sono per la salvezza delle anime e aspetto il giorno in cui non faro più questi pasticci, in cui verrò a te, o Signore. Quando sarà, o mio Dio, che io aprirò questi miei occhi per vederti nei giorni eterni lassù in Paradiso? Ah, Signore, un'altra giornata di pasticci, pazienza! Vuoi pasticci? Te li faccio! Vuoi gnocchi? Te li faccio! Vuoi frittelle? Te le faccio! Vuoi patatine fritte? Le faccio! Ti faccio quello che vuoi, Signore! Soltanto che riusciranno un po' bruciacchiate e gli gnocchi riusciranno un po' duri...”. "È come la corolla di un fiore apertasi all'amore di Dio e che, staccata dal gambo, sale nel sole, sempre più appresso alla sua luce e al suo calore finché, nell'ora che Dio ha stabilito, si confonderà con esso. Non più incerta, non più sola, ma pacificata ormai per sempre nel mare infinito di pace che è Dio".PREGHIERE di umiltà
VOLONTÀ
di DIO
VOLONTÀ
di DIO ricerca della...
PECCATO
CONSACRAZIONE offerta totale
APOSTOLO salvezza delle anime
MI6,20 [25-04-1964]
20.Figlioli, già vi ho detto - e non potete dire che vi racconto storie - che la strada per arrivare a Dio è quella di accettare la croce, giorno per giorno, per amore delle anime, per amore di qualche parente, di qualche amico... per amore! Accettatela, accettatela e offritela. Mano a mano che voi generosamente accetterete le piccole croci e le offrite al Signore, dovete avere un fine davanti a voi per avere la forza di offrirle. Per esempio, la conversione del padre maestro, la conversione di don Ottorino, la conversione di qualche compagno. Perché no? C'è Ferracin che vedete tanto nervoso: offrite per la sua conversione, e lui offrirà per la conversione vostra perché vede che siete dei briganti. Non è vero, Ferracin? Figlioli, offrendo giorno per giorno, come insegnava la mamma di...CROCE
CONSACRAZIONE generosità
CONVERSIONE
APOSTOLO salvezza delle anime