Destinatario
: Don ALDO DE ANTONI
Don Aldo nacque a Povolaro di Dueville (VI) il 21 febbraio 1916, in una famiglia
di piccoli imprenditori.
Conobbe don Ottorino nel 1928, presso la scuola parrocchiale di Sandrigo (VI),
dove iniziò la prima classe del corso ginnasiale, mentre Ottorino già
frequentava il secondo anno. Poi fecero insieme tutti gli anni della
preparazione al sacerdozio nel seminario diocesano di Vicenza, sempre con un
anno di differenza, e venne consacrato sacerdote il 29.6.1941 dal vescovo S.E.
mons. Rodolfi.
Inizialmente venne inviato come vicario cooperatore nella parrocchia di Tremignon
di Piazzola sul Brenta (PD) dal 1941 al 1943, e in seguito fu trasferito a
quella di San Marco nella città di Vicenza.
I contatti con don Ottorino non si erano mai interrotti, e con l’approvazione del
nuovo vescovo diocesano S.E. mons. Zinato si unì in forma definitiva all’Opera
nel settembre del 1944. Lavorò sempre a fianco di don Ottorino come il suo più
vicino collaboratore, assumendo a poco a poco la responsabilità diretta
dell’Istituto San Gaetano di Vicenza e prestando il servizio di padre spirituale
presso i giovani della Casa dell’Immacolata. Il 7.10.1948 fece la professione
religiosa insieme con il primo gruppo che si consacrò a Dio e all’Opera
nell’Associazione Religiosa, e quando questa venne eretta in Congregazione, il
25.12.1961, ne divenne vicario generale.
Dopo la morte di don Ottorino venne scelto come suo successore alla guida della
Congregazione per due periodi successivi, e cioè dal 1973 fino al 1985.
Al termine del suo mandato, continuò a vivere nella Casa Madre, svolgendo il
ruolo di consigliere e di padre spirituale.
Le lettere a lui dirette da don Ottorino sono dodici: relativamente poche,
quindi, anche per il fatto che tra di loro c’era la consuetudine di trattare
ogni problema nell’incontro quotidiano, di trascorrere insieme momenti di ritiro
e di esercizi spirituali, di confrontarsi prima di ogni progetto e decisione.
Molto importante senza dubbio è la prima, stesa in occasione della Pasqua del
1960, perché rivela un momento di sofferta ricerca della volontà di Dio sulle
finalità dell’Opera. Tutte le altre si riferiscono a momenti in cui o l’uno o
l’altro si trovavano in visita a Comunità dell’America Latina.