Destinatario
: COMUNITÀ RELIGIOSA CHACO – ARGENTINA
Erano trascorsi pochi mesi dalla prima apertura missionaria in Guatemala e dal
successivo invio di Religiosi in Brasile, e il cuore apostolico di don Ottorino,
con il tipico ardire degli uomini di Dio che a volte sembra rasentare
l’incoscienza, programmò subito la partenza di un terzo gruppo per l’Argentina,
con destinazione una diocesi sperduta nella provincia del Chaco, a 1200 km. a
nord di Buenos Aires.
Il Chaco era da poco entrato a far parte del bagaglio culturale geografico della
Congregazione, quasi per caso, quando nel dicembre del 1965 era giunto
improvvisamente alla Casa dell’Immacolata S.E. mons. Italo Severino Di Stefano,
da poco eletto come primo vescovo della diocesi di Presidencia Roque Sáenz Peña
recentemente eretta.
Don Ottorino rispose all’invito del vescovo con una visita nel 1966 in compagnia
di don Aldo durante il suo primo viaggio in America Latina: rimase conquistato
dalla gente, dalle necessità umane e pastorali, dalla mancanza di apostoli.
Durante i mesi seguenti don Ottorino si preoccupò di definire meglio gli
obiettivi e il campo specifico della missione in Argentina, e di preparare il
gruppetto dei due sacerdoti (don Graziano Celadon e don Pietro Martinello) e dei
tre assistenti (Antonio Ferrari, Mirco Pasin e Antonio Zordan) scelto per tale
servizio.
La partenza avvenne il 7.7.1967 dal porto di Genova con la m/n Luisa Costa, e
l’arrivo nella torrida regione del Chaco il 27 dello stesso mese.
L’impegno apostolico nel Chaco si rivolse subito al servizio pastorale nella
parrocchia San Giuseppe che ben presto venne appositamente eretta, e alla
direzione e animazione della Scuola Politecnica Giovanni XXIII per la formazione
professionale, umana e cristiana della gioventù della zona.
Don Ottorino volle seguire personalmente lo sviluppo della missione in Argentina,
visitando i giovani Religiosi a pochi mesi dal loro arrivo nello stesso 1967, e
ripetendo poi le visite nel 1969, nel 1971 e nel 1972. Non fu semplice
conciliare le grandi aspettative della popolazione locale per la Scuola
Politecnica Giovanni XXIII e le finalità pastorali della Congregazione, ma don
Ottorino intervenne con forza e prudenza allo stesso tempo. Inviò ben presto
nuovi aiuti quando il lavoro apostolico prese un buon ritmo (don Vittorio
Venturin nel 1968, don Giovanni Galvan e il diac. Dionigi Castagna nel 1969, il
diac. Pietro Pivato nel 1971), e mosse i primi passi per l’apertura di una nuova
Comunità presso Buenos Aires come punto di appoggio per quella missione lontana
e sperduta.
La corrispondenza con i Confratelli del Chaco Argentino è abbastanza consistente:
don Ottorino inviò lettere molto chiare alla Comunità e anche ai singoli
Religiosi. In totale le lettere sono 49, così suddivise :
- 19 alla Comunità Religiosa.
- 24 a don Pietro Martinello.
- 1 al Religioso Mirco Pasin.
- 1 a don Graziano Celadon.
- 1 al diac. Antonio Zordan.
- 1 a don Vittorio Venturin.
- 1 al diac. Dionigi Castagna.
- 1 a don Giovanni Galvan.
Nella pubblicazione si è seguito l’ordine cronologico delle lettere, e non il
raggruppamento per destinatari, per presentare con maggiore chiarezza lo
sviluppo della situazione, che a volte toccò momenti molto critici per la
difficoltà di armonizzare le attese del vescovo e della gente nei riguardi della
Scuola Politecnica e il carisma pastorale della Congregazione.