LETTERE ad AMICI e BENEFATTORI
Anche se don Ottorino era solito curare i rapporti con gli amici e con i
benefattori preferibilmente con incontri personali e frequenti visite, non mancò
ad ogni modo di farsi presente anche con qualche scritto che testimonia la
profondità dei suoi sentimenti e il calore della sua amicizia.
Sono oltre un centinaio le lettere che appartengono a questo gruppo, anche se la
maggior parte sono andate smarrite perché don Ottorino non era solito fare copia
della sua corrispondenza personale. Rimangono quindi solamente le lettere più
ufficiali, e quelle che sono state restituite dagli stessi destinatari.
Fra gli amici è da segnalare senza dubbio un compagno di studi in seminario, che
rimase legato a don Ottorino per tutta la sua vita e che ancor oggi, pur vivendo
lontano, segue con interesse e affetto la vita della Congregazione.
Fra i benefattori è importante notare come don Ottorino sia attento a ringraziare
alla stessa maniera le donazioni di grosso calibro come le offerte più piccole e
modeste, sottolineando sempre che tutto entra nell’ambito della bontà e della
provvidenza di Dio.
È significativo inoltre come don Ottorino non soltanto manifesti gratitudine per
i benefattori che hanno sostenuto lo sviluppo dell’Istituto in Italia,
particolarmente con donazioni di carattere economico, ma riconosca anche il
valore dell’amicizia e della collaborazione di tante persone che, nell’America
Latina, sono state vicine con il consiglio, l’affetto e l’aiuto ai Religiosi
della Congregazione ivi inviati come missionari.
Lo stile è diverso in relazione ai destinatari, anche se per don Ottorino è
abbastanza facile e naturale giungere a un rapporto intimo e familiare.
Il contenuto è molto vario, e passa dalle richieste di aiuto per le continue
necessità economiche dell’Opera ai ringraziamenti sempre puntuali e intrisi di
spirito evangelico, dagli auguri per particolari circostanze al ricordo durante
i viaggi missionari in America Latina, dalle puntualizzazioni decise nel caso di
situazioni meno chiare e corrette alla vicinanza paterna e sacerdotale in
momenti di difficoltà e di dolore. Un posto particolare occupa senza dubbio
l’abbondante corrispondenza con i signori Marzotto del Brasile in riferimento ad
un’opera alla quale don Ottorino dava molta importanza.
Le lettere conservate sono solamente in parte originali, e per queste siamo grati
ai destinatari che hanno voluto generosamente restituirle, mentre molte sono
conservate in copia carbone. Moltissime sono quelle scritte di proprio pugno da
don Ottorino stesso, mentre altre, specialmente quando rivestono carattere di
particolare importanza, sono scritte a macchina.
Il testo stampato è fedele all’originale, con pochissime variazioni per rendere
più comprensibile a volte il contenuto.