LETTERE AD AUTORITÀ ECCLESIASTICHE
Il presente blocco di lettere comprende tutte quelle inviate ai Sommi Pontefici
Pio XII e Paolo VI, ai vescovi diocesani e missionari, e anche ad impiegati
delle Congregazioni Romane, intendendo quindi in senso ampio il termine
‘autorità ecclesiastiche’.
Sono 174 lettere, che abbracciano tutta la vita sacerdotale di don Ottorino: da
quelle al vescovo S.E. mons. Ferdinando Rodolfi a pochi mesi dall’ordinazione
presbiterale a quelle al vescovo argentino S.E. mons. Antonio M. Aguirre, pochi
mesi prima della morte, in vista di una apertura della Congregazione alla
periferia di Buenos Aires.
Alcune sono semplici note di ringraziamento, altre richieste o risposte di
ordinaria amministrazione, mentre la maggior parte trattano problemi legati alla
vita della Congregazione, con particolare riferimento alle sue finalità,
spiritualità e sviluppo. Un luogo peculiare occupano, senza dubbio, le lettere
dirette ai vescovi delle diocesi latinoamericane dove inviò i suoi primi
Religiosi per il servizio pastorale: rivelano tutto l’animo missionario di don
Ottorino, e le sue spiccate doti di praticità e di immediatezza per affrontare i
problemi e per rispondere alle necessità pastorali, senza mai cedere minimamente
sulle linee carismatiche dell’Opera.
La pubblicazione non segue l’ordine cronologico, ma presenta di seguito tutte le
lettere indirizzate alla stessa persona, anche per sottolineare lo sviluppo dei
sentimenti di affetto e di stima con il crescere della conoscenza e della
familiarità.
Lo stile è a volte ufficiale in considerazione dell’autorità dei destinatari
stessi, ma diviene familiare ed intimo quando don Ottorino entra in amicizia e
confidenza con le persone alle quali scrive.
Il contenuto è il più vario: richieste di aiuto, note di ringraziamento,
presentazione delle finalità e della vita dell’Opera, interesse per il diaconato
permanente, problemi connessi con l’apertura di comunità religiose in diocesi
dell’Italia e dell’Ame-rica Latina e con il loro sviluppo, impossibilità di
esaudire le numerose domande di apostoli.
Le lettere conservate sono evidentemente copie, spesso senza firma, per la
maggior parte scritte a macchina, a volte redatte con l’aiuto di collaboratori.
Il testo stampato è sempre fedele all’originale, nel rispetto dei capoversi e
delle maiuscole sempre abbondanti; alcune variazioni vengono apportate per
migliorare la punteggiatura e, a volte, per eliminare qualche maiuscola che
appesantisce il testo.
Destinatario: S. S. PIO XII
Eugenio Pacelli nacque a Roma il 2.3.1876 da una famiglia della aristocrazia
romana. Compiuti gli studi ecclesiastici, venne consacrato sacerdote il
2.4.1899. Entrò ben presto a servizio della diplomazia vaticana, lavorando sia
presso la Segreteria di Stato come presso alcune Nunziature della Santa Sede.
Ricevette la consacrazione episcopale il 13.5.1917, continuando a lavorare nella
Segreteria di Stato e svolgendo anche il delicato ruolo di rappresentante della
Santa Sede in Germania nell’epoca in cui si veniva affermando l’ideologia
nazista promossa da Hitler. Per dieci anni ricoprì il delicato incarico di
Segretario di Stato con il papa Pio XI.
Venne eletto al pontificato il 2.3.1939, alla vigilia della seconda guerra
mondiale. Assunse il nome di Pio XII, e iniziò il suo ministero di pastore
universale della Chiesa il 12.3.1939.
Occupò la cattedra di Pietro per quasi un ventennio, illuminando la Chiesa e
l’umanità con la sua parola e i suoi scritti. Particolarmente importanti furono
i suoi radiomessaggi al mondo intero e i suoi saggi interventi, sempre opportuni
e meditati, sui più diversi ambiti del sapere umano.
Morì il 9.10.1958.