Don Ottorino cita una delle ultime frasi che il Manzoni, nel suo immortale romanzo I promessi sposi, mette in bocca a Renzo Tramaglino, uno dei protagonisti della storia manzoniana.
In poche righe don Ottorino ricorda l’intuizione missionaria che ebbe durante l’anno della seconda ginnasio e che segnò per sempre tutta la sua vita e il suo apostolato.
Le parole “Far conoscere Lui e farlo amare” sono sottolineate nel testo originale.
Le parole “senza fari… motore fuso” sono sottolineate nel testo originale.
L’espressione latina di San Bernardo significa: «Guarda la stella: invoca Maria».
Le parole “sentirsi carboni… in mano a Lui” sono sottolineate nel testo originale.
MI377,1 [9-8-1972]
1 Lorenzo Tramaglino diceva ai suoi figli: «Ho imparato a non mettermi nei tumulti, ho imparato a non predicare in piazza, ho imparato a non alzare troppo il gomito...».Un vecchio padre ha sempre qualche cosa da dire ai propri figli, perché la vita trascorsa tra vittorie e sconfitte certo gli ha insegnato qualche cosa.A cinquantasette anni, dopo trentadue anni di sacerdozio, si può incominciare a pensare che sia l'ultimo compleanno e lasciare qualche ricordo.Quando frequentavo la seconda ginnasio, un giorno nella chiesa del seminario, mentre meditavo Gesù crocifisso guardandone l'immagine nel trittico sopra l'altare, ho avuto una fortissima impressione pensando che, oltre le montagne dipinte dietro al Crocifisso, c'era il mondo che non conosceva e non amava Lui. Perciò mi ha sempre sostenuto una sola idea: farlo conoscere e farlo amare. Divenne pertanto secondario tutto il resto:Le difficoltà della vita in seminario.La comunità che avrei trovato nella canonica ove il vescovo mi avrebbe mandato.Il luogo e il campo di lavoro che mi sarebbero stati assegnati (vecchi, giovani, carcerati, ammalati, città, montagna, eccetera).1° RICORDODa ciò mi permetto di formulare il primo ricordo. Abbiate un ideale solo, ma grande, divampante, capace di sostenere la vostra vita in ogni circostanza: far conoscere Lui e farlo amare. Dove? Come? Con chi? Non importa. Questo presuppone lunghi momenti di incontro personale con Lui e capacità e desiderio di soffrire per Lui e per le anime.2° RICORDOCorrendo in auto si può rimanere di notte senza fari o con il motore fuso. Questo capiterà con certezza all'apostolo:momenti di incertezzamomenti di scoraggiamento«Respice stellam, invoca Mariam». 3° RICORDOIl Murillo, chierichetto, accompagna il viatico. Il pittore vuole un carbone e con esso traccia sulla parete il volto di Cristo: «Come avete fatto?». «Per poterlo dipingere bisogna averlo nel cuore». Sentirsi carboni, ma in mano di Lui. 9 agosto 1972 CRISTO AMICO1 ) Gesù dev'essere per me un amico così caro e amato che devo conversare con Lui di ogni cosa; ne parlo a Lui, gli chiedo il suo aiuto, faccio ogni cosa con Lui... Il termometro per sapere se Cristo per me è un amico che mi interessa, che amo, è questo: mi domando: Oggi, o in quell'occasione, ho agito per farmi vedere, per gli altri o per Lui? Mi interessa che sia contento Lui di me, o cerco l'approvazione di altri? Se lo amo mi basta che sia contento Lui.2) Per diventare sempre più amici di Cristo, la strada è meditare sul Crocifisso, sulla Passione: se Cristo mi ha amato così, come posso non amarlo? Contemplandolo crocifisso, sentirò il bisogno di spogliarmi di me stesso, mi sentirò peccatore, bisognoso di perdono... Il passo per amare Cristo lo devo fare io: non lo fa nessun altro al mio posto. Nei momenti difficili in cui non ho voglia di pregare, devo reagire pregando di più. Se mi accorgo che non faccio qualche pratica di pietà, devo farla più spesso e più a lungo...AUTOBIOGRAFIA
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