SS109[30/09/1959]


Il riferimento è al crollo improvviso di una parte dell’edificio in costruzione, affidata alla ditta Bagnara di Camisano (VI), avvenuto l’8.8.1958, a causa del quale rimase sepolto un operaio, immediatamente soccorso e portato all’Ospedale civile di Vicenza, ove morì il 20 agosto in seguito alle gravi ferite riportate. Per tale fatto don Ottorino venne coinvolto in un doloroso processo presso il tribunale di Vicenza, che si concluse con sentenza assolutoria il 23.3.1960.
SS109,1[30/09/1959]
1 Eccellenza Reverendissima, a nome di tutti, Superiori ed alunni dell’Istituto, La ringrazio per essere venuto quest’oggi in mezzo a noi per donarci il conforto della Sua benedizione e della Sua parola. Con V. E. ringrazio autorità ed amici che hanno gradito l’invito di essere presenti a questa benedizione. Il clima di voluta intimità, con cui la cerimonia si è compiuta, a motivo di ben noti e dolorosi avvenimenti che hanno funestato l’opera di costruzione e ne hanno ritardato di un anno l’apertura, non ci impedisce tuttavia di nutrire nel nostro cuore un vivissimo sentimento di riconoscenza al Signore e verso tutti coloro che, a cominciare da Don Aldo, hanno dato in questi mesi tutto il contributo prezioso della loro collaborazione e del loro sacrificio. Sento il dovere di ringraziare in modo particolare i benefattori, piccoli e grandi, che con la loro generosità ci hanno tanto aiutato nell’impegno di realizzare un ambiente nuovo, che rispondesse a quella che di giorno in giorno diveniva una impellente necessità di vita. Migliaia di giovani ogni anno battono alle nostre porte chiedendo la carità di un’educazione e di un’istruzione. È per noi una stretta al cuore dire di no per insufficienza di posto; dover operare ogni anno una scelta, spesso drammatica, fra i casi più disperati, mentre vorremmo aprire le braccia e il cuore a tutti i giovani che sognano di crescere in un ambiente sano, che li prepari alla vita, facendone buoni operai e buoni figli della Chiesa.CONGREGAZIONE storia
Il riferimento è al crollo improvviso di una parte dell’edificio in costruzione, affidata alla ditta Bagnara di Camisano (VI), avvenuto l’8.8.1958, a causa del quale rimase sepolto un operaio, immediatamente soccorso e portato all’Ospedale civile di Vicenza, ove morì il 20 agosto in seguito alle gravi ferite riportate. Per tale fatto don Ottorino venne coinvolto in un doloroso processo presso il tribunale di Vicenza, che si concluse con sentenza assolutoria il 23.3.1960.
SS109,2[30/09/1959]
2 È sorta così l’iniziativa di costruire un semi-convitto ove potessero venire accolti dei giovani per il lavoro e lo studio, senza spezzare il legame continuo con la famiglia. Il ritorno alla propria casa alla fine della giornata, il reinserimento nel clima della propria famiglia, il mantener vivo il contatto con i genitori, la possibilità di continuare a partecipare alla vita della propria parrocchia e il conseguente contatto con i sacerdoti: sono tutti vantaggi consentiti dalla formula del semi-convitto, uniti alla possibilità di una preparazione professionale e di un’educazione spirituale, che è data dal personale e dall’attrezzatura dell’Istituto. La nuova soluzione ci consente così di allargare la cerchia della nostra famiglia e di aprire le porte ad altri 120 ragazzi, di cui 70 della sola città. 520 sono oggi quindi i membri dell’Istituto: una bella e grande famiglia, che promette di continuare a crescere ancora. Al semi-convitto abbiamo voluto dare - nei limiti delle nostre possibilità - la migliore impostazione pedagogica e didattica. Abbiamo cercato di adeguare l’attrezzatura tecnica e scolastica alle esigenze moderne, così che i corsi di avviamento, di addestramento e di qualifica, attraverso una gamma graduale di programmi e di esperienze, permettono ai giovani di raggiungere quella maturità di preparazione, che li disponga ad entrare nel mondo ben preparati. I laboratori meccanici, verso i quali si avviano in maggioranza i nostri alunni, sono stati impostati in modo che il giovane fin dai primi passi sia addestrato alla conoscenza e alla costruzione di una macchina, di nostra progettazione e costruzione, che è la sintesi delle macchine di uso comune nei laboratori. Anche questo espediente didattico pensiamo costituisca un buon passo avanti sulla via di dare all’istruzione professionale un’impostazione ispirata nella misura maggiore possibile ai criteri dell'interesse psicologico e della praticità. Accanto ai corsi obbligatori abbiamo organizzato dei corsi facoltativi di fotografia e di radiotecnica, verso i quali ciascuno potrà indirizzarsi secondo le proprie attitudini. Crediamo così di consentire ai giovani lo sviluppo delle loro inclinazioni più spontanee, ai fini non soltanto economici ma anche di svago e di impiego del tempo libero.CONGREGAZIONE storia
SS109,3[30/09/1959]
3 Noi abbiamo fiducia, nell’attuale momento così delicato della vita sociale e della Chiesa, in cui il mondo del lavoro, specialmente dei giovani, va alla ricerca di una strada sicura, abbiamo fiducia che il nuovo ambiente possa essere un valido strumento per la formazione tecnica e spirituale di una schiera numerosa di giovani, che porteranno nella loro vita e nell’ambiente del lavoro insieme con la competenza tecnica anche una solida ricchezza spirituale. È nostro intendimento, in risposta all’appello della Chiesa, di salvare i lavoratori per mezzo dei lavoratori. Pensiamo con la nostra modesta fatica di dare anche il nostro contributo per l’animazione cristiana del mondo operaio, che tanto spesso perde il senso della maternità della Chiesa, per porre altrove la propria speranza. Abbiamo voluto intitolare la nuova scuola professionale al nome di Mons. Ferdinando Rodolfi, che vide sorgere l’Istituto, che per primo lo benedisse, lo incoraggiò e lo aiutò, e che certamente dal cielo continua ad esserne il protettore. La benedizione di Vostra Eccellenza, che è succeduto a Mons. Rodolfi non soltanto sulla cattedra episcopale, ma anche nel nostro cuore, ci garantisce la benedizione di Dio, poiché la presenza del Vescovo porta e significa la presenza di Cristo. Per questo noi Le siamo tanto riconoscenti. È con la sua benedizione che noi vogliamo cominciare la nuova opera che, con il patrocinio della Vergine Santa e di S. Gaetano Thiene, porterà - lo confidiamo vivamente - abbondanti frutti di bene alla nostra città e alla nostra diocesi.CONGREGAZIONE storia
