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Testamento spirituale 1972

Gal. 2,20

DT 1972,T

9 febbraio 1972

INTRODUZIONE CRITICA

Don Ottorino scrisse il suo ultimo testamento spirituale a Crotone, durante una delle visite periodiche alle Comunità, il 9 febbraio 1972, cioè pochi mesi prima della morte. È senz’altro il testamento più sviluppato, sempre sotto forma di lettera paterna ai suoi figli, nel quale fa cenno ad alcuni punti fondamentali della sua spiritualità, che avrebbe voluto continuasse nella Congregazione anche dopo la sua morte. Il testo originale è scritto a mano, con una penna biro, sulla facciata anteriore di sei foglietti bianchi, tutti numerati, staccati da un blocco per appunti, con luogo e data, ma senza la firma.Vi sono molte cancellature e correzioni, secondo il costume di don Ottorino quando stendeva appunti frettolosi e senza forma di ufficialità. Il testo stampato riproduce fedelmente l’originale, nel rispetto della punteggiatura, dei paragrafi, delle maiuscole e delle espressioni anche meno esatte purché comprensibili, correggendo solamente gli evidenti errori ortografici. 1.Crotone 9-II-1972 Ave Maria

CarissimoNel momento di lasciare il mio posto e di por fine alla mia missione tu certamente comprendi quale sia il mio stato d’animo e come mi senta confuso dinanzi a Dio e ai fratelli. Comprendo chiaramente ciò che Dio mi voleva e mi rendo conto di quello che io avrei dovuto passare a voi. Mi sento però fiducioso di trovare perdono da Dio e da tutti voi.Durante la mia vita, vivendoti vicino, con forme forse spesso stonate, mi sono sforzato di segnare la strada che Dio ci aveva tracciato. Forse non sempre sono riuscito ad esprimermi. Spesso poi la mia vita non ti è stata una testimonianza autentica di quello che dicevo. Resta però chiaro quello che Dio vuole. Tu devi sentire la presenza di Dio nella tua vita. Gesù deve divenire per te una persona sempre presente, conosciuta, amata, seguita incondizionatamente. Lo devi sentire vicino al mattino appena apri gli occhi al nuovo giorno e lo devi salutare con gioia come lo sposo saluta con gioia la sposa al mattino prima di incominciare la sua giornata. Lo devi informare ed interrogare nel tuo lavoro apostolico. Dalla sua luce devono emanare i tuoi pensieri, parole ed azioni. Dinanzi a Lui devi sentirti miserabile per i peccati commessi, confuso per le grazie ricevute e divino per la missione ed il potere a te affidato.

Alla sera con Lui chiuderai la giornata, nell’intimità della tua stanza, come babbo e mamma dopo di aver messi a dormire i bambini, godendo l’intimità familiare, commentano i fatti del giorno e maturano con gioia i loro progetti per l’avvenire.

Se tu non riuscirai ad avere un tale intimo contatto col Cristo, vivendo in stretta unione con Lui fino a poter dire con Paolo “Vivo ego, iam non ego, vivit vero in me Christus" non sarai il Cristo vivente e perciò comprometterai la tua missione tra i fratelli. Tutto il resto è valido, utile e necessario, solo se ti sforzerai di realizzare questa fusione col Cristo, amato, vissuto e ardentemente desiderato.La S. Messa, la Comunione, i Sacramenti, le anime prendono luce da Lui che è in te.Altrimenti sarai una lampada senza corrente. E qui devi vigilare su te stesso perché la corrente non viene a mancare impr1ovvisamente. Il voltaggio diminuisce a poco a poco e se non sei vigilante non ti accorgerai della diminuzione della luce che emana da te. Quando ti accorgerai forse è troppo tardi. Forse sei già bruciato. Affidati pertanto alla Madonna e continua a ripeterle che ti insegni a conoscere Gesù e che ti aiuti a vivergli vicino. Dille che ti fermi con qualche croce salutare quando, attratto dall’esteriorità e dal dinamismo, sarai in pericolo di allontanarti dal Maestro divino. Fidati di Lei e ti sarà Mamma e Maestra.Alla scuola di Gesù e di Maria cerca di acquistare la semplicità di un fanciullo, con un cuore acceso di divampante carità verso Dio e verso i fratelli. I primi fratelli verso i quali devi manifestare Dio presente in te sono i confratelli della comunità dove vivi. Pensa e parla sempre bene di loro, giustifica le loro intenzioni, amali come una mamma ama il figlio suo. Aiutali, sostituiscili, scusali, stimali e giudicati indegno di vivere tra loro consacrati. Cerca di sentire la presenza di Dio nei tuoi confratelli e di ascoltare quello che Dio ti vuole dire attraverso la loro parola ed il loro esempio.Sarai pronto per parlare di Cristo solo quando sarai uno con Cristo ed i tuoi confratelli. Se non c’è questa unità non uscire a sparlare del Cristo.Realizzata questa unità di amore e di pensiero esci di casa e usa tutti i doni che hai ricevuto da Dio, senza paura di ostentazione, irriducibile dinanzi alle difficoltà e al sacrificio e porta luce dove ci sono tenebre, amore dove c’è odio, gioia dove c’è tristezza e tutti, tutti porta a Lui che li attende. Sei stato creato per questo e per questo devi ardere e consumarti, come la lampada dinanzi al Tabernacolo che si consuma tutta per Cristo.Non perdere tempo finché sopra la terra c’è un fratello che ti attende. Le cose non necessarie le vedremo in Paradiso.

CONGREGAZIONE fondatore

VOLONTÀ

di DIO ricerca della...

APOSTOLO testimonianza

DIO presenza di...

DIO rapporto personale

GESÙ

unione con...

VIRTÙ

umiltà

GRAZIA grazie attuali

APOSTOLO missione

PECCATO

PREGHIERA unione personale con Dio

ESEMPI Dio unione con...

EUCARISTIA comunione

EUCARISTIA S.Messa

GRAZIA Sacramenti

ESEMPI apostolo

PECCATO mediocrità

MARIA maestra, guida

GESÙ

conoscenza

GESÙ

maestro

CROCE

MARIA la nostra buona mamma

DIO amore a Dio

CARITÀ

CARITÀ

amore al prossimo

COMUNITÀ

confratelli

COMUNITÀ

servizio reciproco

APOSTOLO predicazione

COMUNITÀ

unità

nella carità

PENITENZA sacrificio

DOTI UMANE

CROCE difficoltà