UOMINI PIENI DI DIO E TESTIMONI DELLA CARITÀ FRATERNA
MO276 [22-04-69]
22 aprile 1969
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1.Fra i tanti proverbi, che le nostre buone mamme ci raccontavano da piccoli, c'è anche questo: "L'uomo dispone, cioè l'uomo propone e Dio dispone". Proverbio che più di una volta nella vita abbiamo avuto occasione di esperimentare vero, reale; e non lontano, anche ieri pomeriggio. Ho fatto il mio proposito, la mia proposta: “Verrò ad ascoltare la predica prima; mi metterò a disposizione poi se qualche giovanotto vuole venire un pochino a chiaccherare insieme...”. Senonchè mi ero dimenticato che alle cinque doveva venire il notaio per trasferire ai Padri Saveriani i possedimenti di Val Giardini e non avevo messo in preventivo poi quelli che avrebbe mandato il Signore. E, tra quelli mandati dal Signore, c'è stata una visita che penso possa offrire materiale per la nostra meditazione questa mattina. Sicchè, io ho proposto una cosa, il Signore ne ha disposto un'altra, e da lì caviamo un po' di pane per questa mattina; dato che il tempo è un po' anche burrascoso, ci vuole un pane che ci tenga un po' svegli.La visita che ho avuta è di un padre, sacerdote in Argentina, lassù in alto, sopra il Chaco, ancora più alto, Salta, più alto di noi, cioè più interno ancora di noi. E questo sacerdote si trova in seminario da ottobre; forse lo avrete visto qualche volta in seminario... Vi ha fatto anche gli esami? Hai visto... anca gli esami di diritto. Sta facendo... è ospite del seminario da ottobre, è licenziato in filosofia, deve essere andato a scuola con i nostri cari giovanotti. Non so, Giorgio, lo conoscevi in seminario? Perché lui ha conosciuto don Matteo ancora a Roma, forse il secondo anno... l'ultimo anno forse si saranno incontrati lì; si è licenziato in filosofia e poi ha studiato diritto; forse s'incontravano mentre stava studiando diritto... E questo sacerdote ha chiesto ospitalità in seminario di Vicenza per un periodo di tempo, perché sta facendo... terminando la tesi; e anche per un po' di esperienza apostolica in questi luoghi qui.È venuto qui, ha detto: "Sa", dice, si è messo un po'... è venuto col professor Ruaro... voleva sentire un pochino qualche cosa sulla Congregazione. E allora, mai più gli dico: "Torni un'altra volta". Ha cominciato a chiaccherare un momentino... pensavo... Il nostro venerabile padre Zeno e altri lo hanno intrattenuto mentre io ero occupato con il notaio. Ho detto: "Avrei da fare col notaio". "Beh, intanto - dice - aspettiamo, non ci interessa niente, aspettiamo". Mentre pensavo di far presto, poi la cosa è andata piuttosto lunga. Il motivo è stato questo.Non so se con voi abbia detto qualche cosa. Comunque adesso dico quello che ha detto con me, e poi se avete da aggiungere qualcosa che ha detto con voi, non fate altro che aggiungerla.
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2.Ha detto: "Guardi, - dice - io penso una cosa: voi credete che noi nell'America Latina abbiamo bisogno di danaro. Mica vero, mica vero! Noi non abbiamo bisogno di danaro... Siamo poverissimi...". Dico prima cosa l'ha detta, poi vi dico come, cosa voleva dire, poi ragionando insieme: "Siamo poverissimi; mica bisogno noi di danaro. Abbiamo tanto bisogno d'istruzione professionale, ma non abbiamo mica bisogno di istruzione professionale...". In altre parole, poi parlando insieme, il pensiero è stato questo: "Noi, è vero che siamo tanto poveri, è vero che abbiamo grande bisogno di istruzione professionale, ma proprio bisogno estremo che qualcuno ci aiuti, vero, a cavarci fuori un po' dalla nostra miseria. Ma abbiamo un bisogno molto più grande del bisogno materiale, molto più grande dell'istruzione professionale. Per cui il primo bisogno fa dimenticare anche l'altro, cioè in altre parole, il nostro popolo, la nostra gente aspetta da voi la... che venga saziata la prima fame, prima necessità. E questa prima fame, questa prima necessità, è la fame di Dio, fame di Dio".Toni, tu che sei stato lì parecchio, non è stato questo il pensiero che ha detto? "Noi abbiamo bisogno... Non noi... la gente, la gente là, non aspetta da voi il danaro per... e sono poveri, eh! Ma noi non vogliamo danaro... Sono poveri, vogliono qualcosa altro da voi, da qui, da voi: vogliono Dio, vogliono Dio! Guardate, vogliono Dio, aspettano Dio da voi; e hanno tanto bisogno di Dio, e non sono cattivi! Sono stati abbandonati... Non sono... non è gente che non voglia... sono stati... sono ignoranti, ma sono stati abbandonati... Sono tanto buoni. Ci sarebbe una zona di tante vocazioni là, su a Salta, sarebbe fertilissima di vocazioni, ma nessuno li coltiva; sono abbandonate là queste creature... Hanno bisogno di Dio".E ha fatto un passo più avanti, e ha detto: "Però, - dice - no di un Dio raccontato, di un Dio... Hanno bisogno di vita, hanno bisogno di vita, cioè di un Dio vita; uno che viva di Dio e che dia Dio attraverso la vita. Cioè vogliono sentirlo Dio; più che sentirlo raccontare vogliono vederlo Dio". E ho cercato un pochino di girarci intorno perché mi facesse un po' la descrizione di cosa lui intendeva... E ha detto: "Ecco, vede, sentir parlare serve niente; bisogna... insomma le gente vuol qualcuno che ci creda a Dio, che ci creda, che proprio viva di Dio, che veramente viva di Dio. Anche...". E poi è andato fuori un po' di qua... "Anche certe, per esempio, testimonianze di povertà che vengono date in giro adesso, se manca questa vita, sono tutte ostentazioni, valgono niente! Certe manifestazioni esterne son tutte cose che non valgono, non valgono; la gente non ci crede se... ossia anche ammira un momentino, ma non si converte. Vogliono vedere la vita, la vita. Ma la vita, non una vita esterna, cioè una preoccupazione esterna di farci vedere poveri, di farci vedere che viviamo il Vangelo, ma uno che vive il Vangelo; e perciò non è un'ostentazione il resto".
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3.Non so se ho reso il pensiero... "Lettere e cartoline" là, abbastanza chiaro? Per gli altri? Possiamo fare un passo avanti?E allora, dopo aver insistito su questo, insomma, che il popolo latino, 'sta povera gente domanda questo, insomma, un prete che viva la vita, ha fatto un passo più avanti, e ha detto: "Ecco, vede, vede... c'è un'altra cosa: che non c'è nessuna proporzione fra quello che dobbiamo fare e noi, non c'è nessuna proporzione. Quello che fa impressione, - ci guardavamo con Antonio mentre parlava, proprio ci guardavamo, e diceva - non c'è proprio nessuna proporzione, proprio nessuna proporzione. È una cosa che fa ridere pensare che noi, noi uomini, possiamo affrontare una cosa così grande. Ma... è impossibile!".Noi pensavamo all'Isolotto, pensavamo a don Piero e al nostro caro Giovanni e a Gabriele, don Gabriele, e diceva... Vi ricordate don Piero e anche Giovanni che eravamo qui alla sera e parlavamo insieme e dicevano: "Andiamo perché sappiamo che è volontà di Dio, sappiamo che non c'è nessuna proporzione tra noi e il lavoro che abbiamo da compiere; va bene, noi sappiamo questo: che non c'è nessuna proporzione. Sappiamo soltanto che andiamo come gli Apostoli andavano a pescare in nome del Signore o andavano a distribuire i pani nel nome del Signore; noi sappiamo solo questo: che andiamo là nel nome del Signore". Ma non c'è proporzione fra tre uomini e diecimila uomini, tra un'organizzazione sostenuta dall'esterno e i nostri che vanno là aspettando giorno per giorno ordini dall'alto. Perciò sul piano umano nessuna proporzione! Nel piano soprannaturale c'è la proporzione, perché: "Tu vieni, vero, con tanta forza; - ha detto il piccolo Davide - io vengo nel nome del Signore", e con una fionda ha abbattuto il gigante Golia. Ecco, la proporzione è soltanto nel piano soprannaturale; nel piano naturale e umano non c'è proporzione.E infatti questo carissimo padre argentino ha detto: "Guardi, una delle prime cose che noi dobbiamo convincerci è questa: non c'è proporzione sul lavoro che stiamo compiendo. E perciò se noi siamo uomini di Dio, uomini di Dio, come ci vuole la popolazione, allora c'è la proporzione, sennò non c'è proporzione. Cioè la santificazione degli uomini, la conversione del mondo, la trasformazione del mondo, è opera esclusivamente di Dio, il quale Dio vuole servirsi di uomini che siano completamente in mano sua, totalmente in mano sua".
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4.E allora facendo... - ci siamo spiegati abbastanza? - facendo un passo avanti ho detto: "Ma, secondo lei allora...". "Eh, - dice - io penso una cosa: che il Signore ci ha detto lui come dobbiamo fare, ci ha detto lui. E cioè ci ha detto: "Da questo conosceranno che siete i miei discepoli, se vi amerete", e perciò noi dobbiamo fare come hanno fatto i primi cristiani, noi dobbiamo dimostrare agli uomini che ci vogliamo bene, e scopriranno il cristianesimo attraverso il miracolo della carità. Siccome che a volerci bene ci vuole una certa difficoltà, ci vuole una certa virtù, io non posso voler bene a un altro se non voglio bene al Signore, è difficile voler bene a un altro senza voler bene al Signore, se no è un amore umano; per voler bene a un altro e saper compatire, comprendere, non criticare, non mormorare, cioè vivere il cristianesimo così, ci vuole tanta unione con Dio; e la manifestazione esterna di questa unione con Dio è la nostra carità, è il nostro amore. Ma un amore che è amore virtù. Questa è la manifestazione esterna della nostra unione con Dio, e questo dà sicurezza agli altri che noi siamo uniti a Dio. Perciò io penso - ha detto - che l'unica forza nostra è la carità, come manifestazione della nostra unione con Dio, cioè della nostra vita. Siccome gli altri vanno in cerca di vita, di vita, di Dio, e segno esterno, esterno, della vita di Dio è la carità degli apostoli uniti insieme".Amici... facciamo un passo più avanti. Ha detto: "Ecco, vede, e questo ultimo passo, vi prego, non pubblicatelo sui giornali... Ecco, noi siamo già tre sacerdoti che vorremmo esperimentare questo. Io ho già ottenuto il permesso del mio vescovo; c'è un professore di filosofia del seminario di Padova - quello che è venuto qui, ti ricordi, Zeno? quello - e c'è don Ruaro.
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5.Vi dico: non pubblicatelo, perché è una cosa...". C'eri quando che ha detto questo, Zeno? Non c'eri mica? L'ha detto che non c'era neanche Antonio, dunque... Ma ve lo dico perché forse è una cosa che potrà far bene. Forse non si realizzerà neanche mai... Loro vorrebbero mettersi in comunità insieme loro tre; lui ha già ottenuto il permesso dal suo vescovo... se il vescovo di Vicenza concedesse a don Ruaro... continuare il loro lavoro fuori, mettersi in un posto che sia comodo tra Padova e Vicenza, e che so io, vivere però in comunità. Ognuno va a far scuola o va a lavorare nel campo del suo lavoro, ma lì voler realizzare in pieno la vita cristiana. “Primo: preghiera, preghiera, preghiera! Primo: pregare, pregare tanto, unione con Dio, ma proprio pregare. Secondo: volerci bene, ma proprio volerci bene come vuole Gesù, aiutandoci; proprio ognuno servo degli altri, proprio, voler proprio riversare sugli altri la carità, abolendo qualsiasi cosa che non sia strettamente necessaria per il Signore, cioè rinunciare a qualsiasi cosa... Adesso non vuol mica dire rinunciare alla macchina se è necessaria la macchina, ma qualsiasi cosa che sapesse un po' di capriccio, che sapesse un po'... lasciarla stare. Noi non siamo del mondo; prendiamo soltanto quello che è necessario per Iddio. E non andiamo cercando soddisfazioni nostre. Anche nelle gite, nei divertimenti: niente, niente, per noi niente! Solo per Iddio, solo per le anime! Quello che è necessario per vivere, quello che è necessario così... Ma un cristianesimo vissuto proprio fino in fondo, senza ostentazione di povertà, senza ostentazione di cose, con semplicità, vivere, ma specialmente impostando sulla preghiera, sulla unione con Dio e sulla carità.Noi penseremo di far così. E poi, - dice - io mi fermerò qui poco più di un anno... andare... penserei di andare in Argentina e fare un altro gruppo là, così, e vedere un pochino se possiamo seminare questa carità. Non ve lo nascondo però che avrei la tentazione di venire anche con voi, perché ho visto che voi avete questo programma. Ora, io vorrei chiedere un piacere. Adesso voi so che andrete su a Bosco; non potremmo mica venire con don Ruaro qua, una giornata lì, così... Non ci lasciate mica un posticino là, - dice - magari venerdì, giovedì sera, venerdì, sabato?". Ho detto che venga; i nostri capi, pensateci, perché verranno; certamente verranno una giornata e anche una notte, di sicuro.E dopo mi ha preso da una parte e mi ha detto: "Senta, - perché non l'ha detto prima pubblicamente - e l'anno venturo, se avete bisogno d'insegnamento di filosofia o di qualcosa qui in casa, potrei venire volentieri, vengo volentieri; se avete bisogno, vi do una mano, - dice - di filosofia una mano posso darvela, volentieri". Prima di andar via mi ha preso da una parte e ha detto: "Senta, don Ottorino, io desidererei passare alcuni giorni con voi per vivere un po' la vostra vita". Amici, ghin guadagnemo o ghin perdemo? Quando entra un individuo così in mezzo a noi... guardate, figlioli, che non bisogna mica scherzare. Vedete, proprio ve lo dico, guardate che sono stato confuso, ieri sera sono stato confuso. Vi dico la verità: confuso. Un prete così, che vive quello che è il programma nostro, ma che lo vive in quel modo meraviglioso; don Ruaro che lo vive... voi vi accorgerete che spirito che ha don Ruaro, guardate che lo vive... ti sei accorto, Antonio, che lo vive così. E dice: "Siamo un gruppetto... è ora di finirla! Le contestazioni le dobbiamo fare in questa forma qua, in questo modo qua”.
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6.Amici, io mi sono domandato ieri sera mentre lo sentivo parlare: che sia il Signore che ci manda questi qua come preavviso per dire: "Guarda, o voi fate o sennò io chiamo qualche altro a fare quel che dovete fare voi". Mi sono spaventato ieri sera, eh, mi sono spaventato; vi assicuro che per me è stato il ritiro mensile più bello che ho fatto, la predica... Non so, voi avrete sentito altre prediche, va bene; io sono stato a sentire un ritiro mensile meraviglioso; cioè mi son domandato, mi son domandato: ma, è Dio che mi fa capire questa roba qui perché io lo dica alla Famiglia, perché c'impegnamo sul serio, o è Dio che dice: "Attento, eh, guarda che io... via, e scelgo un altro?". Perché non è mica la prima volta, vero, che nella storia della Chiesa o nella storia dell'Antico Testamento, che Dio prende da una parte un profeta e ne chiama un altro. Siamo stati noi fedeli alla nostra vocazione? Vi ricordate quante volte ho detto che la nave va, ma gli individui sopra non sono sicuri di andare... Cioè, in altre parole, siamo stati totalitari noi nella nostra offerta? È tutto qui, vero! Perché il Signore non sa cosa farne lui... Non c'è proporzione fra il nostro lavoro che dobbiamo compiere e noi, non c'è proporzione. Quello che il Signore vuole: la totalità dell'offerta; vuole una totale, totale offerta di noi stessi.Ora, vedete, faccio fatica a giudicare, ma si sente un pochino un po' troppo, mi pare, l'attaccamento alle cose del mondo. Anche 'sti dischi che si sentono spesso insomma... che si porta proprio... Quando che noi pensiamo a questi tre là messi insieme, certo la tonalità, penso, sarebbe diversa in quella comunità. Questi tre uomini, insieme, per amare Dio e servire Dio, penso che insomma... un pochino mi avete, senza volerlo, mi avete lasciato entrare il demonio, il mondo un pochino qua... Questa donazione, per esempio, totale, totale; in questo momento in particolare, e perché entriamo nel pettegolezzo, entriamo nel pettegolezzo, ma...Fratelli miei, fratelli miei, guardate che faccio un esame di coscienza io dinanzi al Signore: siamo proprio così noi? O meglio sono proprio così io? Cioè questa unione con Dio. Io, quando mi avvicino alle anime, do vita o do chiacchere in altre parole? Le anime, sa... È stata una predica per me sentire questo uomo che mi dice: "Le anime aspettano vita; non aspettano parole, aspettano vita. Non aspettano danaro, non aspettano istruzione professionale... Sì, sì, anche quelle cose, hanno bisogno di quelle cose, ma la loro fame prima è fame di vita di Dio. E cosa devono insegnare l'istruzione professionale? Prima la vita e poi insieme il resto. Ma hanno fame di Dio, hanno fame di Dio!". Amici miei, e questo pane di Dio non lo si dà andando per carità dai libri o andando per carità di qua, lo si dà se tu lo hai dentro. L'uomo di Dio studia e legge, sì, ma studia e legge in ginocchio; studia e legge, sì, ma, ma con Dio davanti, insieme con Dio. Va in estasi, si può dire, quando legge un libro, perché sceglie "questo va bene per le anime, questo va bene per me"; mangia un pane. È come uno che va a raccogliere, vero, una montagna: raccoglie un camion rimorchio di roba per trovar fuori la gemma preziosa. E invece l'uomo che non è di Dio, porta a casa, porta a casa, e lascia la gemma preziosa là in un angolo e non si accorge neanche.
MO276,7 [22-04-69]
7.Amici miei, e poi questa testimonianza della carità. Vedete, se fossimo capaci noi nella nostra Famiglia di mettere questi due chiodi: gli uomini uniti a Dio con la preghiera, gli uomini della carità. Abolire completamente, per esempio, la mormorazione e la critica, abolirla completamente.Guardate, vi assicuro, fratelli, che se potessi cominciare di nuovo, vero, cominciare di nuovo la Congregazione, ho paura che comincerei molto più severo: farei fare un voto, ma proprio un voto, di non criticare mai e di non mormorare mai; aggiungerei il quarto voto. Guardate, se cominciassi di nuovo, comincerei con uomini adulti invece che con giovani, e impegnandosi al quarto voto: non criticare e non mormorare mai, perché questo è cristianesimo. Non lo posso fare perché siamo in tanti, e non posso costringervi perché voi sete entrati con tre voti e non con i quattro; ma se dovessi fare una riforma, la farei così. Perché? Perché è l'essenza del cristianesimo, è l'essenza, è l'essenza! Voi non vi accorgete quanto si mormora, si critica, si fa e si dice; non vi accorgete il veleno che viene buttato così... perché viviamo in un mondo che è impostato su queste cose qua. Ma Dio non vuole queste cose, non le vuole il Signore. Ed è proprio legato a questo l'effetto del nostro lavoro.Amici, mi fermo. Adesso cedo la parola a Zeno che si è incontrato con questo sacerdote... Tu che impressione hai avuto? Hai parlato un po' intimamente o no?
MO276,8 [22-04-69]
8.Come? Son fatti che fanno pensare, fioli cari! Cioè, mi pare che siano fatti, insomma, che ci fanno pensare, ecco, che ci fanno pensare, e ci fanno mettere dinanzi al Signore. Ma guardate che io non sto lì a pensare contro di voi; penso contro di me e ognuno pensi contro se stesso, vero, perché qui è un esame di coscienza che ognuno deve fare dinanzi a Dio, no, insomma... se abbiamo preso coscienza, vero. Dinanzi a 'sta gente qua, diciamo: “Ohu!”, come diceva giustamente Zeno... la salta quando che voialtri..... Lo Spirito di Dio vuole... questo vuole, insomma, oggi, questo vuole oggi, e se ci ha radunati, ci ha radunati per questo. State attenti, che a un dato momento ci saranno gli altri, vero; se non lo facciamo noi, lo fanno gli altri. Noi dobbiamo rispondere dinanzi a Dio delle grazie che abbiamo ricevute, però!Dunque sentite, fratelli, se verrà qui... Penso che non ho fatto male di accettare che venga su a Bosco, no? Se verrà a Bosco, io pregherei quelli che saranno su in quei giorni lì, che verrà: intavolate pure il discorso su questo tema e sarà una cosa bella sentire un pochino come la pensa lui, come... In fondo è lo Spirito Santo, è grazia di Dio, non vi pare?E, adesso andiamo!