1.Sia lodato Gesù Cristo.Questa mattina avremo ospiti in Casa una sessantina di persone: ex allievi del Patronato di Vicenza. Queste persone vengono per fare mezza giornata di ritiro spirituale e lo faranno nel noviziato. Ora, vi pregherei tutti: cercate di fare un piccolo sacrificio, di creare la zona un po' di silenzio, sia in portineria, su per le scale, assolutamente, grandi e piccoli di non correre su e giù, in modo... anche sotto in corridoio... Fate un sacrificio, si tratta di alcune ore, facciamo per collaborare a questa opera di bene. Quelli del noviziato se hanno qualche cosa da portar giù, biancheria, eccetera, subito, far presto e poi soltanto dentro quelli di servizio e basta; quelli che sono in portineria, fare in modo che fuori della porta non si fermino parenti o l'uno e l'altro a chiacchierare sotto le finestre. Cercate un pochino, vero, di aiutare questa opera di bene.Domani celebriamo il giorno trigesimo della morte del nostro caro Giorgio. Sono passati trenta giorni, trenta giorni che Giorgio è salito dinanzi al Signore, trenta giorni che abbiamo iniziata la nostra Casa in Paradiso ed è giusto che ci fermiamo un istante a considerare qualche cosa, questa mattina.Giorgio è partito da Roma per venire a casa, è partito da Roma dopo di aver ascoltato l'ultima Santa Messa. Pensate un pochino: non so se sia stato don Flavio, non so se sia stato don Matteo o don Graziano a celebrare quella Messa, ma certo lui ha ascoltata lì l'ultima Santa Messa, ha fatta l'ultima santa comunione, l'ultima volta che ha assistito al Sacrificio Eucaristico, l'ultima volta che ha ricevuta la comunione, la comunione che doveva essere il suo viatico. È partito lui, è partito per venire a casa; per istrada il nostro caro Giorgio pregava, pregava e si è fermato anche dove ci sono i Focolarini all'Incisa a parlare del Signore, si è fermato a conversare della carità, a conversare delle cose sante; si è incontrato con il Signore al mattino nella Santa Messa, si è incontrato con la santa comunione, si è incontrato durante la strada... In altre parole correva verso casa insieme con Dio, in unione con Dio.E lì ad Este c'era proprio Lui ad accoglierlo per condurlo alla vera casa, non a quella che abbiamo in affitto qui in terra, per condurlo a casa sua, proprio in Paradiso. Lui è partito insieme con il Signore, pieno di fede, pieno di fede perché il primo incontro che si fa con il Signore è un incontro di fede. Pieno di fede nella Santa Messa, pieno di fede nella Santa Eucarestia, ha telefonato ripetutamente durante la strada al suo Signore. E lì a Este, proprio lì, si è incontrato con il Signore.A Lourdes sono state innalzate delle basiliche bellissime, maestose, per ricordare il luogo dove Bernardetta si è incontrata con Maria. A quell'incrocio dove Giorgio era atteso da Cristo si dovrebbe innalzare una chiesa grandiosa, non una croce dolorosa; una chiesa che dicesse: proprio qui un Religioso della Pia Società San Gaetano si è incontrato con il Signore ed è partito per il Paradiso.
MO116,2[11-12-1966]
2.Figlioli, la Chiesa oggi ci invita a rallegrarci, ci invita a godere perché "il Signore è vicino". E in altro posto del santo Vangelo ci dice: "Guardate che il Signore è in mezzo a voi; voi non lo conoscete, è in mezzo a voi".Vedete, il nostro pellegrinaggio sopra la terra si potrebbe proprio raffigurare al viaggio che Giorgio ha fatto da Roma ad Este; anche noi siamo in viaggio, figlioli, verso un incrocio dove c'incontreremo con Dio. La Messa che celebro questa mattina potrebbe essere la Messa che ha ascoltato Giorgio a Monterotondo, la comunione che faccio questa mattina potrebbe essere la comunione che ha fatto Giorgio a Monterotondo, il cammino che percorriamo durante la giornata potrebbe essere il tratto di strada che ci separa dall'incrocio dell'incontro con Nostro Signore. Però, figlioli, ecco cosa è necessario: è necessario correre sulla strada che ci conduce a quell'incrocio pieni di fede. Bisogna credere, figlioli, bisogna credere, perché solo allora c'incontreremo gioiosi col Cristo che ci attende.Vedete, il contributo che il Signore vuole che noi diamo a Lui, la testimonianza di affetto che dobbiamo portare noi è la fede, la fede. Bisogna che ci sforziamo di credere alla sua presenza, alla sua presenza in ogni cosa; bisogna che ci sforziamo di vederlo il Signore, di vederlo nella bellezza di un fiore, di vederlo nella bontà di un fanciullo, dobbiamo sforzarci di vederlo nel tramonto e nell'aurora, dobbiamo sentire la presenza di Dio, di quel Dio che ha creato l'universo, che riempie l'universo.Figlioli, dobbiamo sentire la presenza dello Spirito Santo dentro di noi, che lavora dentro di noi, che ci dirige nei nostri affetti e nelle nostre azioni.Dobbiamo sentire la presenza di Cristo nell'Eucarestia: Lui, vivo e vero. E quando prendiamo in mano Gesù o quando lo riceviamo, dobbiamo parlare con Lui come si parla ad una persona viva. È vivo quel Cristo, figlioli, che è dentro il tabernacolo, è vivo quel Cristo che riceverete fra poco anche voi. Bisogna non che ci abituiamo a queste cose, bisogna non che prendiamo il Cristo così, un po' alla buona... No! È proprio Lui, è proprio Lui, generato 'ab aeterno' dal Padre, concepito là nel seno purissimo della Vergine Santa, nato a Betlemme; proprio Lui che sulle rive del lago ci ha insegnato cose meravigliose, proprio Lui che è salito sul patibolo della croce per lavarci col suo sangue, proprio Lui che ha scosso il sepolcro, è risorto e è là che ci attende, figlioli, e ha dato a noi la possibilità di risorgere.
MO116,3[11-12-1966]
3.E allora, ecco figlioli, quello che ci invita oggi la Chiesa: a considerare che siamo in pellegrinaggio e che Cristo è tanto vicino più di quello che possiamo pensare; è vicino perché è vicino con la fede, ma è vicino anche perché è vicina l'ora del nostro incontro con Lui. Guardate, gli anni passano, sapete...Quando io ripenso ai giorni del 'sottopalco' mi sembrano tanto vicini; quando domenica, cioè il giorno dell'Immacolata, ci siamo portati nella ex cappella, in una delle tante cappelle che abbiamo fatto... Cosa volete, gli uomini fanno tante 'cappelle' nella vita; io ne ho fatte più degli altri, cappelle! Bene, quando ci siamo portati in questa cappella e pensare a tutte le meditazioni che sono state fatte qua dentro, a tutte le preghiere dell'angelo che si son fatte, e pare ieri, pare ieri che siamo entrati per la prima volta in quella cappella. E poi non bastava più, e allora l'abbiamo allungata, l'abbiamo spinta in fondo: c'era una stanza, il refettorio in fondo, e giù... via, bisogna allargare perché adesso i bimbi crescono, divengono sempre di più e sempre più grossi, vero... E poi non è più bastata neanche quella, e ne abbiamo fatta un'altra più grande. Chissà quante cappelle faremo, figlioli, in giro per il mondo, no, chissà quante cappelle... di quelle anche metaforiche un pochino.Figlioli, figlioli, quando si vede però che il tempo passa, passa veloce... Guardate un San Francesco Saverio: a 45 anni era santo; Santa Teresina del Bambino Gesù quando aveva 22-24 anni era santa. Si arriva a 51 anni e si è fatta già una damigiana, un'autobotte, un'autocisterna... Figlioli, fin che avete tempo, fin che avete tempo, dite di sì al Signore, dite di sì al Signore perché arriverà il momento che vi sentirete anche voi vecchi cadenti come qualche altro; vedrete anche voi che il tempo vi è fuggito, vi è fuggito. Prendetelo questo tempo e lavoratelo questo tempo; prendetelo questo tempo, mettetelo dinanzi al Signore questo tempo e fatelo fruttare per la vita eterna. Ma ricordatevi: se non vivete di fede, se non lavorate con Dio, se non vi preoccupate solo delle cose eterne, figlioli, ricordatevelo, perdete il tempo inutilmente e piangerete quando dovrete dire: "Ah! Se avessi saputo... Ah!, se avessi, se avessi la marcia indietro!".Ah, quante volte mi son sentito dire da qualche uomo anziano: "Ah, diceva qualcuno, quando ero piccolo la vacca me ga magnà i libri"! Avete mai sentito dire ste robe qua? "La vacca me ga magnà i libri. Se tornassi indrìo adesso, eh, studiaria! Me pare el voleva che studiasse... Son sta' un poco stupido a non studiare; se tornasse indrio adesso, studiaria sì!".Ebbene, figlioli, che non vi tocchi dire: "Ah! Quante volte ho sentito dirmi che bisogna vivere di fede e io che son vissuto invece di pagnotte e de patate americane, eh, e non son vissuto di fede!". Figlioli, fin che c'è tempo cerchiamo di dire di sì al Signore.E allora ecco, accogliamo l'invito della Chiesa che ci invita a rallegrarci perché il Cristo è vicino, e accogliamo l'invito di Nostro Signore che c'invita, vero, a stare gioiosi, perché possiamo anche su questo pellegrinaggio sentire la presenza del Signore, la presenza di Cristo dentro di noi, la presenza di Cristo nel tabernacolo.Ma ricordatevi: il nostro cammino sia sempre rivolto all'incrocio di Este; il nostro pellegrinaggio sopra la terra sia sempre rivolto verso il giorno del nostro incontro col Signore, perché, ricordatevelo, quel cadavere che abbiamo benedetto proprio qui dinanzi a voi è il primo, ma non è l'ultimo!13 dicembre 1966